Opera scritta dalla Divina sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

23.12.97

 

 

Eletti, amici cari, riposate sul mio Cuore. Venite a me con fiducia: l’onda del mare tempestoso si calmerà ed avrete ristoro. Io vi offro la mia pace, la mia gioia, la mia tenerezza. Gettate in me ogni vostro problema ed Io lo risolverò.

 

 

Sposa cara, vedo le difficoltà del presente, vedo lo sforzo che fate voi, angeli di pace, a vivere nella guerra continua, che il mondo ha suscitato in questo tempo. Vedo ogni cosa: non mi sfugge un solo sospiro né una lacrima nascosta. Tutto vedo, tutto raccolgo, tutto conservo, tutto benedico; in questo modo, giorno dopo giorno, vi avvicinate alla meta.

Qualcuno sussurra nella pena: “Gesù, non tardare! Sono tanto stanco e mi sembra di stare per cadere. Vieni, mio Gesù, vieni a dare pace e gioia ad ogni uomo!”

Piccola mia, questa implorazione sale a me giorno e notte: è continua. Voi, fedeli amici, mi chiamate con amore; ma quanti sono ancora coloro che mi respingono, che non mi desiderano, che si oppongono al mio ritorno! Le vostre pene presenti e quelle che ancora dovrete subire mi servono per cambiare menti e cuori proprio di costoro. Ecco l’importanza del vostro sacrificio, offerto a me di attimo in attimo: più pungente è l’umiliazione, subíta per mio amore, più profonda la pena, che mi offrite, e maggiore forza date ai deboli, ai derelitti, ai miseri, agli stolti, ai disgraziati che rischiano di non riuscire più ad alzarsi dal fango, nel quale sono affondati.

Sposa cara, prima di colpire fino in fondo e fare gemere profondamente, do prove più lievi, più leggere e sopportabili; quando però tutto sembra risultare vano, allora, colpisco nel profondo.

Se il male è solo in superficie è facile asportarlo, quando, però, è profondo occorre un’azione drastica, adeguata.

Molte anime si sono lasciate plasmare con facilità; ho operato su di loro e già vedo i primi risultati. Altre, però, e sono in gran numero, non rispondono: il male è giunto a corrodere le ossa. Se così le lasciassi, senza intervento adeguato, la loro rovina totale sarebbe giunta.

Ora mi rivolgo alle anime più dure, a quelle più radicate nel male: l’azione sarà rapidissima, ma penosa, sposa amata, molto penosa, profonda, assai profonda!

Giungo come fulmine a Ciel sereno che non si sa da dove sia venuto e dove vada, ma lascia il segno profondo ovunque giunga. Vedrai gente intorno a te colpita da forte angoscia, gente che farà lamento continuo e parrà non trovare consolazione; ebbene, quando ti sarà chiesto il perché, tu risponderai: “Gesù è passato. Gesù ti ha visitato. Gesù si è chinato su di te per guarirti. Benedici il suo santo nome e supplica il suo aiuto: ti aiuterà a sopportare la pena, fino a quando verrà il giorno della grande gioia con lui”. Questo dirai, sposa cara, questo ripeterai, continuamente. Consola i cuori afflitti, consola con il mio Amore. Offrilo a chiunque te lo chieda, porgilo a chi ne ha tanto bisogno. Sia questa la missione da svolgere, piccola; dopo questa, altra non ce ne sarà, perché gli indocili, i ribelli non avranno altro tempo a disposizione.

Il regno sarà consegnato al Padre e saranno scritte sul Libro le ultime parole della storia antica.

Un vento gelido attraversa la terra e continua a raggelare i cuori: è il mio nemico che agisce continuamente e mi strappa le anime. Coloro, però, che desiderano giungere a me e cercare rifugio nel mio Cuore avranno le energie necessarie per vincere.

Non soccombe, mia sposa, chi non vuole soccombere: porgo con larghezza ciò che è necessario alla salvezza; corro incontro a chi mi cerca ed anela a me, non lo faccio sospirare.

Diletta, alla tua mente si affaccia un pensiero: “Quanti sono coloro che vivono lontano da Gesù proprio in questo grande tempo, nel quale egli sta percorrendo già la terra per visitarla e prepararla alla venuta visibile!” Senti una grande stretta al cuore, nel vedere tanti ribelli, impreparati, indocili proprio alla vigilia del mio, glorioso, ritorno! Pensi che finiranno coll’essere in gran numero coloro che si perdono, in quanto troppo lontani. Ricorda ciò che accadde al tempo di Mosè; si sta ripetendo la stessa vicenda: pochi furono ritenuti degni di entrare nella terra promessa; gran parte del popolo di Dio perì e non vide le colline fiorite ed i ruscelli, gorgoglianti, promessi. Come allora, accadrà ora, sposa cara: molti se ne dovranno partire prima; pochi entreranno, come allora pochi entrarono.

Vedi questi giorni come scorrono rapidi: per alcuni sono conclusivi e risolutivi; per altri sono tempo sprecato in vanità, tempo che non porterà loro cose buone.

Io sono nato venti secoli or sono sulla terra come Dio Uomo proprio perché ogni anima potesse giungere alla gioia, promessa e preparata sin dal tempo antico. Ho detto che chiunque avrebbe creduto, chiunque avrebbe fatto le opere da me richieste sarebbe stato salvo e felice, un giorno, per sempre. Si diano da fare senza indugio questi uomini, che oggi abitano la terra, perché i tempi sono arrivati: sono questi, non altri!

Se guardi il Cielo pare sempre lo stesso, se guardi la terra pare che nulla cambi, se osservi il mare niente di nuovo ti mostra; invero, non è così: il Cielo freme per la gioia; la terra trema, per l’emozione; il mare sussurra di onda in onda la splendida nuova: Gesù torna, torna per regnare sulla terra, per prendere pieno possesso del suo regno.

Sappiano gli uomini cogliere questo linguaggio misterioso, non si lascino distrarre dalle vanità e dalle inezie che presenta sempre, in gran quantità, l’astuto avversario.

Non lasciatevi sviare, uomini della terra, non lasciatevi sviare né frastornare: osservate, studiate, riflettete, meditate, interpretate, operate, subito, secondo il mio volere, perché sarà benedetto chi si farà sorprendere a fare la mia volontà, ma sarà cacciato chi verrà sorpreso affondato nel peccato grave!

Mia diletta, il nuovo, grande, giorno è sorto. Vivilo secondo il mio volere ed offrimi gioie e sospiri.

                                                                                  Ti amo. Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

23.12.97

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Piccoli miei, Gesù vi offre il suo Cuore come rifugio, il Cuore dolcissimo che sa solo amare e perdonare. Lasciatevi condurre dalla sua tenerezza; lasciatevi perdonare da lui. Non c’è peccato, per grave che sia, che non possa essere perdonato; occorre, però, chiederlo il perdono, occorre desiderarlo, ardentemente, occorre proprio volerlo, con contrizione profonda.

In questi giorni molti, miei, figli si accostano al Sacramento della riconciliazione; nel cuore, però, non sentono alcuna pena, per il proprio peccato, e si accostano al ministro ed al Sacramento con superficialità, senza amore, per abitudine. Molti, figlia cara, si trovano in queste condizioni, non si rendono conto della gravità che comporta l’offesa a Dio. È un gioco per troppi miei figli la riconciliazione, è un gioco che non cambia nulla nel loro cuore!

Piccoli amati, scelti da Gesù per testimoniarlo ed adorarlo in questi tempi, così difficili, accostatevi ai Sacramenti, pieni d’amore e tremore, ben consci di quello che fate; aiutate anche i fratelli che vi dànno retta a fare altrettanto. Ripetete ad essi la mia lezione.

Figli cari, non c’è perdono, senza pentimento; chi si accosta al Sacramento, per gioco, senza nemmeno rendersi conto di ciò che fa, profana il Sacramento e non ne coglie alcun giovamento.

Ecco qual è il mio grande dolore, la pena lacerante che ho nel Cuore: è quando vedo molti figli agire come se l’intelletto non lo possedessero ed il cuore si fosse raggelato nel petto; quando vedo i giorni trascorrere e le cose restare sempre le stesse lì, dove già avrebbero dovuto mutare! Intendo dire che lo Spirito Santo, agisce, agisce con grande potenza, ma trova chiusi i cuori, li trova sigillati e non può entrare. Figli cari, lo Spirito non può entrare, se non gli si apre la porta. Qualcuno mi dice: “Mamma cara, non potrebbe spalancare con la sua potenza, tutto travolgere ed entrare, pur di salvare un’anima?”

No, figli cari: questo non accade, non può accadere mai, perché, altrimenti, l’uomo perderebbe la sua volontà e non sarebbe più sua la scelta. Questa sarebbe, figli cari, questa sarebbe violenza e Dio non violenta, non costringe, non trascina chi non vuole; Dio invita: la risposta dev’essere spontanea e l’abbandono fiducioso.

Ecco l’inganno nel quale sono caduti molti uomini, l’inganno, preparato dal nemico astuto; alcuni dicono: “Se Dio mi vuole salvare, venga a prendermi, mi venga a convincere, mi faccia comprendere ciò che per me è poco comprensibile.”

Figli amati, chi ragiona in tal modo si sbaglia, si sbaglia molto, perché non è questo lo stile Divino: è assai differente. La salvezza, figli, lo ripeto per l’ennesima volta, è un dono, certamente, perché Gesù con il suo infinito sacrificio ve l’ha porto; ma occorre la volontà di accettarlo, bisogna volerlo, accoglierlo, fare ciò che serve per ottenerlo. Non è del tutto gratuito: occorre guadagnarselo con i talenti, che ciascuno possiede.

Ai tempi di Gesù venne Giovanni Battista per preparargli la strada. “Tra i nati di donna, nessuno fu più grande di lui – dice Gesù – egli è l’Elia, preannunciato dagli antichi profeti”.

In questi tempi di grande sviamento Io sono stata mandata a precedere il Figlio Santissimo per preparare il mondo ad accoglierlo.

Eccomi qui vicino a voi ogni giorno; alcuni vedono anche la mia figura. Questo è un segno, grandissimo, che il Padre concede al mondo; ma ti dico, figlia diletta, che ci sono ancora molti che non ci credono ed altri che quasi quasi... ci hanno fatto l’abitudine!

Considerate la mia presenza tra voi un dono immenso. Chi mi accoglie sarà accolto dal Figlio al momento della sua venuta; ma chi mi respinge, figli cari, non vi sia alcuno a farlo… non potrà godere le sublimi gioie che Gesù sta per concedere al mondo, rinnovato!

Persevera, figlia cara. Ti sono vicina e ti amo. Vi amo.

 

                                                                                              Maria Santissima