Opera
scritta dalla Divina sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
05.01.98
Eletti, amici cari, il suono gioioso delle campane annuncia
che la festa sta per cominciare. Fate conto di sentirlo tutti, voi, eletti: è
un annuncio di gioia e pace universale, quale prima mai è stata.
Sposa
amata, la grande festa sta per cominciare. C’è chi ha aderito, c’è chi ha
rifiutato, c’è chi ancora è indeciso, c’è chi già la sente incominciata nel suo
cuore. C’è chi dice: “Quale festa?”. C’è chi non crede che tutto possa
cambiare, non crede, perché non ha accolto nella sua vita il mio invito né
all’inizio della mia chiamata né dopo. Chi ha avuto occhi solo per le cose
della terra, chi s’è lasciato legare dal peccato ed è precipitato nel male,
costui, sposa amata, non si aspetta, alcuna festa; certo, non se l’aspetta
perché per lui non ci sarà. Ognuno ha fatto la sua scelta e si può dire che la
scissione è quasi completa e definitiva. Non affaticare la mente a pensare a
chi appartenga all’una parte, a chi all’altra. Non è compito di uomo questo:
sarebbe già un giudizio troppo arduo per voi. Spetta a me, sposa cara, che
scandaglio i cuori e conosco ciò che in essi accade in ogni istante. Pensa a
quello che accade nelle Chiese di tutto il mondo, nei giorni di festa in modo
speciale; pensa a ciò che accadeva nel tuo piccolo, amato, paese: nei giorni di
festa, in modo speciale, si udiva ovunque il suono gioioso delle campane, quel
suono che sempre hai tanto amato, piccola mia, perché il tuo cuore mi ha
cercato da sempre. Quel dolce suono, che percorreva le vallate, dava alla gente
un vigore nuovo, era un richiamo per quelli che stavano nelle case, per coloro
che erano già in cammino, per tutti. Ognuno si affrettava. Un’esultanza nuova
entrava nei cuori a quel suono che si congiungeva agli altri delle Chiese di
tutti i paesi intorno: era come una soave orchestra che iniziava a suonare e
tutti ne comprendevano il linguaggio. Gli invitati, perché sempre d’invito si
tratta, entravano nel mio tempio gioiosi e sorridenti, portando con sé i
piccoli che cinguettavano felici.
Sposa
cara, sembra questa una storia di altri tempi, tempi passati e tramontati,
quasi dimenticati. Ti dico che questo sta avvenendo, invece, in ogni cuore che
mi desidera, che mi ama; sta avvenendo nel mondo intero. Una mano misteriosa
sta facendo suonare a festa tutte le Chiese: è la pasqua della terra, che viene
annunciata. I fedeli, esultanti, sentono e si affrettano, le anime pure
gioiscono, i pigri si svegliano dal torpore; comincia a nascere nuova gioia,
sempre più grande, che trasforma gli esseri umani. Non per tutti il suono fa lo
stesso effetto: c’è chi detesta questo suono; c’è chi trema e si nasconde; c’è
chi trama nel silenzio perché questo fastidio cessi e prova, riprova, spinto
dal consigliere ingannatore, perché non sopporta il richiamo Divino che si fa
sempre più incisivo, più forte, penetra in tutte le fibre del suo corpo. È insopportabile
per chi mi ha rifiutato, piccola mia, è veramente insopportabile.
Benedetto
il momento, grande, del trionfo del bene sul male! Tutti coloro che sono nel
bene sentono aumentare in sé la felicità; coloro che, invece, vivono all’ombra della
morte tremano, gemono, hanno una misteriosa paura nel cuore: sentono che un
nuovo tempo sta per vivere l’Umanità, sentono che il passato non può entrare
nel futuro e che non c’è posto per gli indocili ed i ribelli. Ebbene,
ritornando al pensiero precedente, ti chiedo: che facevano gli uomini al suono
gioioso delle campane che annunciavano la festa che stava per cominciare? Tutti
si ornavano e, felici, entravano nel tempio, dove Io aspettavo ogni credente
per abbracciarlo e ricolmarlo dei miei doni. Le strade restavano deserte,
perché tutti erano accorsi al mio abbraccio amoroso.
Piccola
mia, ora stanno per accadere le stesse cose; sto chiamando col mio linguaggio
ogni uomo, perché accorra subito: infatti, dal suono della campana all’inizio
della celebrazione il tempo è assai breve.
Tutti i
miei fedeli si smuoveranno a questo suono, percepito dai cuori ardenti. Li
riceverò Io stesso davanti a me e poi attenderò ancora un poco, poco, poco gli
ultimi in cammino; quindi, le porte saranno sbarrate e nel mio tempio nessuno
potrà entrare più: sarà la fine, sarà la conclusione. La misericordia uscirà
lentamente di scena ed entrerà, come protagonista, la giustizia perfetta.
Benedetto
l’uomo che ricorre alla mia misericordia! Benedetto l’uomo che sente nel cuore
il mio, dolce, richiamo d’Amore e si prepara in fretta all’incontro con me!
Beato l’uomo che, riconoscendosi debole, si abbandona al mio aiuto e fa il
massimo sforzo per seguire la mia volontà e le mie parole se le incide,
profondamente, nella mente e nel cuore perché nessuna sia dimenticata! Supplica
e prega perché Io lo sostenga, chieda perdono dei peccati fatti e prometta,
sinceramente, di vincere su se stesso.
L’uomo
che è restato schiavo del peccato, a lungo, deve pregare intensamente,
supplicare il mio aiuto e fare il massimo sforzo per riparare al male commesso.
Io sono il medico che cura le sue piaghe, che benda le sue ferite. Io sono il
chirurgo che asporta la parte che non può essere più sanata affinché non
perisca tutto il corpo.
Io sono
colui che sanerà il mondo dai suoi mali, terribili. Certo, prima della fine,
c’è sempre un tempo di purificazione profonda, necessaria, sposa amata,
indispensabile, mia diletta, che è inevitabile, quando ovunque c’è tanto
marciume.
Lo sai
quello che deve accadere: molte volte, come padre amoroso ti ho parlato del
futuro dell’Umanità sia nel caso che ci fosse stato un emendamento generale sia
nel caso che avesse perseverato nel male. Ebbene, come puoi anche tu
constatare, c’è un progresso nel male.
Ebbene,
avverrà la grande purificazione. Prega, incessantemente, perché ogni prova sia
superata ed il mondo cambi rapidamente. Il deserto diverrà terra irrigua e la
landa squallida uno splendido giardino fiorito. Pensa, sposa amata, pensa che
tutto sta per accadere. Di qui a poco vedrai il mutamento profondo.
Vivi in
me e godi le mie delizie.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera
scritta dalla Divina sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
05.01.98
La Mamma parla agli eletti
Piccoli
miei, siate docili ed attenti alla parola di Dio, siate obbedienti e pronti.
Intorno a voi vedrete accadere cose significative; coglietene il senso. Non
siate tristi, per l’amico che va, non siate turbati, per quanto accade di tanto
in tanto, ma sappiate che tutto è in atto. Voi offrite a Dio il vostro fiore
quotidiano e non tralasciate mai di farlo. Quante volte sentirete la tentazione
di abbandonarvi alla pigrizia: l’astuto nemico sa come colpire anche i più
vicini a Dio!
State
all’erta, miei piccoli, state all’erta e donate, donate, a piene mani. Questo,
per Gesù, come già vi ho detto, è un tempo di grande passione: molti vagano nel
buio e nulla fanno per cambiare la loro condizione; qualunque cosa accada loro
intorno, essi ne travisano il significato: dànno una spiegazione di comodo per
nascondere la verità che si cela.
Aiutate
i miseri che avete intorno, che avete anche in famiglia; aiutateli a vedere
chiaro nei fatti ammonitori, perché proprio di fatti ammonitori si tratta. Lo
sposo supplichi luce per la sposa e la sposa implori misericordia Divina per lo
sposo nel peccato; i genitori supplichino per i figli deviati e facciano
sacrifici ed offerte per farsi ascoltare. Il figlio, credente ed attivo, non
pensi solo a se stesso: offra per il genitore che vive nel buio e sappia che queste,
che ora offre Dio, sono le ultime possibilità.
Piccoli,
Gesù vi ha promesso una terra tutta nuova e profumata, un Cielo fulgido di
nuove stelle luminose: le sue promesse si stanno compiendo. Pensate ad una casa
che deve essere tutta rinnovata, perché ormai cadente ed ingombra di cose
inutili: che dovrà fare il padrone? Prima liberarsi dagli oggetti che non
servono; poi, i vari locali dovranno subire restauro; infine, la facciata verrà
cambiata, secondo la nuova struttura. Solo alla fine il lavoro apparirà nella
sua bellezza ed armonia e tutti saranno felici di abitare la splendida casa.
Gesù sta liberando la terra da ciò che deve essere tolto; passerà, quindi, di
continente in continente per rinnovare e modificare; concluso questo lavoro,
passerà alla facciata del mondo; alla fine mostrerà il nuovo capolavoro, uscito
dal suo Amore.
Qualcuno,
nel suo cuore, pensa: “Per fare questo impiegherà chissà quanto tempo! Per fare
questo ci vorrà molto!” Non è così, figli amati: servirà poco, invece, perché
Dio opera, se vuole, in un giorno quello che in mille anni non è accaduto. Come
dei bimbi che vedono uno spettacolo di burattini che muta scena continuamente
ed essi non fanno a tempo ad abituarsi ad una scena che già è pronta l’altra,
così, vedrete intorno a voi un mutare continuo di presenze e personaggi. Quando
vedrete accadere queste cose, ricordatevi delle mie parole e sappiate che di
scena in scena giungerà quella finale.
Piccoli
miei, oggi v’invito alla letizia, v’invito all’abbandono alla volontà Divina, v’invito
anche ad essere attivi nell’operare: le anime devono essere aiutate e voi
potete farlo, voi dovete farlo! Fate tanti, tanti atti d’amore verso Gesù; sia
il vostro cuore in continua adorazione del suo e, mentre lo adorate, supplicate
nuove grazie per chi si è lasciato travolgere dal male, per chi vede le onde
divenire sempre più alte e non si preoccupa di nulla, per chi si rifiuta di
capire, ascoltare, vedere, pur avendo intelletto, udito e vista buoni. Questo è
il tempo della preghiera profonda: siate attivi, figli cari! Io supplico il mio
Gesù perché ancora altre grazie conceda anche a chi molte ne ha avute e poche
ne ha colte!
Siate
con me. Siatemi vicini col cuore e con la mente. Sono molti i peccatori,
irremovibili: il mio Cuore è straziato nel vedere già l’onda gigantesca che si
avvicina e questi incauti procedere, senza voler comprendere! Compite il bene,
figli cari. Fate il bene che avete occasione di compiere. Fate tutto il bene,
che potete, e fatelo subito, con amore, per amore verso Gesù! Chi opera il bene
è gradito al suo Cuore e lo consola dei grandi tradimenti di questo tempo.
Figli,
perseverate! Vi amo.
Ti
amo, figlia.
Maria Santissima