Opera
scritta dalla Divina sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
13.01.98
Eletti, amici cari, il sole si alzerà e poi
tramonterà, si alzerà e tramonterà, ma è vicino il giorno, nel quale si alzerà
splendido, più che mai, e non più tramonterà. Attendetelo quel giorno, con
gioia attendetelo: sarà il vostro giorno.
Sposa
cara, questi giorni che si susseguono rapidi ne annunciano uno nuovo, grande ed
unico: quello che attendete voi, diletti, quello che temono i miei nemici e che
vorrebbero allontanare sempre di più. Mia diletta, un giorno i miei discepoli
mi chiesero quando sarebbe venuto il giorno, grandioso, della mia venuta e la
conclusione della storia; risposi allora che a nessuno era concesso conoscerlo,
nessun uomo poteva venirne a conoscenza. Dissi che l’uomo si deve solo
preoccupare di farsi trovare sempre pronto, ad ogni ora del giorno e della
notte, perché, se il padrone di casa conoscesse il momento nel quale viene il
ladro, non si lascerebbe svuotare la casa. Queste mie parole i miei piccoli le
hanno lette e rilette, ascoltate e riascoltate, commentate, continuamente; ma
ancora, ancora, dopo venti secoli di storia, non le hanno capite!
Mia
diletta, ogni giorno chiamo al mio tribunale molti uomini, recidendo lo stame della
loro vita; intendo parlare di uomini che le mie parole le hanno ascoltate e le
hanno ripetute nella loro mente. Ebbene, di questi, che chiamo a me, ne trovo
ben pochi pronti: molti, moltissimi sono coloro che colgo senza preparazione.
Altri, proprio indegni, devono avviarsi, lacrimosi e disperati, verso i luoghi
di disperazione.
Ebbene,
anche quest’oggi ripeto le parole di allora: “Ognuno si prepari, ognuno si
affretti a trovare un riparo sicuro, perché Io verrò nella vostra vita in modo
speciale, di sorpresa, verrò, quando non ve lo aspettate e nel momento meno
opportuno. Verrò proprio come il ladro che coglie all’improvviso, quando
nessuno se lo immagina.
Vedo
sulla torre delle guardie ben sveglie. Esse scrutano l’orizzonte, perché sono
state preavvisate; osservano ogni cosa, attentamente, e non si concedono riposo
alcuno: temono che proprio in quel momento compaia il nemico, astuto e pronto
ad assalire. Lodo queste guardie, lodo la loro diligenza e la saggezza; sono
ben deste sempre ed il nemico, che da lontano le vede, capisce che non potrà
ottenere alcuna vittoria.
Vedo
però altre torri, con altre guardie che giocano a carte, svogliatamente. Ogni
tanto si alzano a turno ed osservano superficialmente ed affrettatamente
intorno; quindi, continuano a giocare e riposare, senza darsi cura di niente,
come se nulla dovesse accadere. Ammonisco costoro a stare all’erta e smettere
di perdere tempo, esorto a lasciare subito il gioco e correre in ogni angolo
della terra per scrutare, attentamente, i luoghi intorno: il nemico astuto sta
cercando e studiando il punto più vulnerabile per colpirlo ed entrare a fare
strage.
Vedo poi
un’altra torre, una terza torre che pare proprio completamente abbandonata:
anche qui le guardie sono state preavvisate, ma proprio sono assenti. Le vedo
immerse in un sonno profondo, in un torpore che le ha rese dimentiche del
grande pericolo del momento. Il nemico ha compreso la debolezza e ha fatto un
terribile piano di attacco, che sta mettendo in opera senza fatica, perché non
trova alcuna opposizione e resistenza.
Come
avete ben capito, le guardie che ho citato sono le anime che, nel primo caso,
sono sempre pronte e sveglie per difendersi dal nemico infernale, che è
ferocissimo, perché conosce l’esiguità del tempo a sua disposizione. Nel
secondo caso esse non sono abbastanza pronte e rischiano di essere assalite di
sorpresa, mentre vagano con la mente in vanità. Le terze, poi, sono anime
immerse nel torpore del grave peccato che le rende completamente insipienti: e
già il nemico le sta raggiungendo per distruggerle, senza dar loro scampo.
Sposa
amata, c’è un grande preavviso per tutti; occorre, però, che gli uomini abbiano
orecchi ben attenti alle cose del Cielo e cuore palpitante d’amore per me. Guai
agli storditi di questo tempo! Guai a coloro che procedono, senza pensare e
preparare la propria difesa davanti ad un nemico così feroce che incalza! La
Madre Santissima è qui davanti a me, supplica ed intercede per i suoi figli e
chiede la mia misericordia per loro. Io, Io, Gesù, voglio concedere
misericordia, voglio elargire la mia misericordia ad ogni uomo, ma occorre che
egli me la chieda, occorre che mi supplichi di usargliela. Desidero che la
creatura riconosca i suoi errori, se ne penta, sinceramente, e prometta di non
commetterli più.
Amata
sposa, ho parlato un linguaggio molto chiaro ieri ed oggi: ognuno lo può
comprendere. In questo momento, così cruciale per l’Umanità, in questo tempo,
grandioso, rinnovo ancora le mie promesse di gioia e pace per tutta l’Umanità:
ci sarà una primavera così splendida come mai c’è stata, una rinascita della
terra, come mai mente d’uomo può immaginare.
Questo
avverrà, questo accadrà, presto; ma solo coloro che hanno ben operato, secondo
il mio volere, solo coloro che hanno ascoltato e messo in pratica le mie
parole, solo questi saranno ammessi a godere tali delizie.
Il Padre
ha fissato le grandi cose proprio per questo tempo, nel quale vivete. I figli
obbedienti avranno ciò che spetta ai figli, docili ed obbedienti, che hanno
obbedito al Padre e non gli si sono ribellati. I figli indocili, invece,
tollerati ed ammoniti, continuamente, ora devono subire il castigo, che hanno
meritato e che sarà proporzionato al loro grado di ribellione.
Sposa
cara, attraverso di te mando il mio nuovo messaggio d’Amore al mondo. Lo
ascoltino i figli, lo ascoltino e ne facciano tesoro, subito, senza rimandare a
dopo ciò che possono fare subito!
I tempi
sono arrivati: sono questi; l’ultimo granello di sabbia è già sceso e la grande
clessidra è ormai vuota. Beato chi ascolta la mia parola e la trasforma subito
in vita vissuta: non avrà da soffrire le grandi pene e gioirà con me per
sempre.
Il
giorno è sorto, ancora tenebroso e nebbioso per molti; ma chi cerca la mia luce
l’avrà, godrà e sarà felice in me.
Dammi
gioia col tuo amore, diletta. Non lasciarti sfuggire un solo istante.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera
scritta dalla Divina sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
13.01.98
La Mamma parla agli eletti
Piccoli
miei, Gesù annuncia con gioia il suo ritorno: sarà un’alba, senza tramonto,
un’alba, splendida ed unica. Operate, operate, figli cari e tanto amati,
affinché siano in molti a godere di questo, grande, giorno. Le preghiere ed il
sacrificio renderanno più facile ogni cosa. Dio ha stabilito questo, grande,
evento per l’Umanità intera; ciascuno, però, è chiamato a fare la sua parte.
Certo, piccoli cari, l’invito è esteso al mondo intero; ma ciascuno deve
operare in modo da essere degno di entrare.
Figli
cari, vi vedo attivi e ferventi, vi vedo pieni di entusiasmo: così deve essere.
Siate perseveranti: il tormento ed il travaglio, che ora subite, sarà cosa di
breve durata. Serve a Dio il vostro, piccolo, sacrificio: egli salverà molte
anime col vostro contributo. Siate generosi con Gesù: date tutto a lui che
merita tutto; fate di ogni giorno un poema d’amore per lui.
Figli
cari, sono molti gli uomini che vivono senza Dio, sono molti quelli che lo
hanno abbandonato e lo tradiscono per adorare falsi idoli. Il mio dolore è
immenso: costoro vanno verso la perdizione ed Io non posso fare nulla per
salvarli, perché essi non ascoltano più la mia voce: sono assordati da mille
rumori e rifiutano la mia voce che li chiama a riflettere!
Piccoli miei,
quando Gesù parla con linguaggio tanto chiaro, occorre ascoltare con molta
attenzione e non perdere neppure una sola virgola del suo discorso. Egli vuole
operare assieme ai suoi amati, li vuole per collaboratori; ma non li costringe
ad ascoltare, non li costringe a collaborare. Gesù lascia libero ciascuno di
operare a modo suo; ma del suo operato l’uomo dovrà rendere conto dettagliato
al giudice perfetto della storia.
Oggi
v’invito ad essere molto riflessivi. Non fate nulla, senza prima aver considerato
le possibili conseguenze: la superficialità è colpevolezza. Ricordate e non
dimenticate mai la parabola dei talenti: contate i vostri talenti, abbiateli
ben presenti e pensate all’uso che ne avete fatto nel passato, all’uso che ne
state facendo nel presente, all’uso che avete in mente di farne nel futuro.
Calcolate bene ogni cosa; se vi accorgete di averne fatto cattivo uso oppure di
non averli utilizzati a sufficienza, riparate, riparate subito, perché, come
Gesù vi ha più volte ripetuto, la clessidra del tempo è vuota: e, quando la
mano Divina la capovolgerà, sarà troppo tardi per porre rimedio.
Avete il
presente a disposizione, solo l’attimo presente, perché il passato non è più e
il futuro non è ancora. Ponderate bene su ciò che state facendo: se per il
passato rilevate errori o mancanze, supplicate Dio affinché vi perdoni,
chiedete la sua luce e mettetevi subito all’opera.
Sento
certi figli dire: “Non faccio nulla di male. Non m’interesso dei fatti altrui,
non rubo, non imbroglio, non uccido: certo, sono a posto!”
Figli
cari, non è merito fare tutte queste cose, è solo dovere. Per essere graditi a
Dio occorre operare secondo il suo volere in ogni circostanza: parlare, quando
serve parlare, tacere, quando serve tacere, testimoniare, quando occorre, sopportare
e pazientare, quando la parola non serve e la testimonianza non è compresa.
Piccoli cari, queste occasioni si presenteranno ogni giorno, a volte più
insieme in uno stesso giorno. Non perdete tempo a discutere con chi ha la mente
annebbiata dal fumo satanico; figli, restate in disparte, riservati, in
silenzio e pregate in cuor vostro che Gesù schiarisca quelle menti, muti quei
cuori. Se prima non passa il Re, inutilmente, faticate voi, sprecate solo
tempo: chi non appartiene a Dio non può comprendere il linguaggio Divino.
Supplicate, figli, supplicate e sacrificatevi perché in breve ogni uomo sia
toccato dallo Spirito Santo e muti secondo il suo volere. Perseverate, figli
cari. Non stancatevi.
Vi
amo. Ti amo, figlia.
Maria
Santissima