Opera
scritta dalla Divina sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
14.01.98
Eletti, amici cari, il vostro giudice sono Io, Io,
Gesù. Non l’uomo deve giudicare l’uomo, ma Dio giudicherà con giustizia:
nessuno, amati, può condannare, se Io assolvo, e nessuno assolvere, se Io condanno.
Sposa
diletta, chi compie il bene e si è rifugiato nel mio Cuore, ardente d’Amore,
non ha nulla da temere. Conosco la debolezza dell’uomo, conosco la sua
imperfezione, conosco la sua tendenza al peccato e non lo condanno per questo,
mia diletta. Nella mente umana si affacciano, continuamente, pensieri
peccaminosi, ma egli non sarà condannato per questo: ciò che non dipende dalla
volontà non è oggetto di condanna. Occorre essere pronti sulla soglia a
cacciare dalla mente ciò che nuoce ed a lasciare sostare ed entrare solo ciò
che è utile.
Piccola
mia, l’uomo ha il dono dell’intelletto, che il bruto non possiede: egli può
scegliere e deve scegliere! Il bruto, se sbaglia, non ha alcuna colpevolezza,
perché non è in grado di intendere e volere; l’uomo, che sbaglia, ha fatto
prima un ragionamento, poi una scelta, quindi, un’azione. Ogni uomo della terra
verrà giudicato, quindi, da me che chiederò conto dei talenti avuti in prestito
e dell’uso fattone. Tutta la creazione oggi soffre e geme, per l’ondata di male
che investe la terra; l’ondata di male, però, non è casuale: è voluta, è
cercata, è scelta!
Quando
creai l’Universo, tutto era armonia e gioia, luce e letizia; dopo la colpa
dell’uomo, tutto cambiò e da allora, per causa del peccato, soffrono colpevoli
ed innocenti insieme. I colpevoli costringono altri a subire le conseguenze
della propria colpa, della disobbedienza alle mie Leggi.
Sposa
cara, chi non ha la mia luce e non è permeato dal mio Spirito può ritenere
questa una grande ingiustizia; ma chi vede attraverso la mia luce comprende che
questo è solo un passaggio, è una fase e la conclusione sarà ben diversa. Può
l’innocente fare la stessa fine del colpevole? Può il malizioso essere
giudicato come il puro di cuore? Vedete come la falce tagli sia l’erbaccia che
il tenero fiore, sia l’ortica che l’umile margherita, sia i rovi che i fiori
dai petali di velluto. Vi dico che proprio dopo avviene la selezione:
l’erbaccia andrà a finire con l’erbaccia, il tenero fiore accanto al suo
simile, così per l’ortica, per la margherita e per gli altri fiori.
Diletta
mia, in questo tempo, ormai senza tempo, vedrai ogni giorno il sipario scendere
sempre più fino a chiudere completamente la scena. Non gema il giusto, non s’impaurisca,
nel vedere tutto concludersi: la sua sorte è decisa da me, non dall’uomo. Non
temete, miei cari, non temete, miei amati, gli uomini che tolgono la vita;
temete, invece, colui che giudicherà alla fine di ogni avvenimento e deciderà
per la sorte eterna di ogni uomo.
Vivete
nella gioia e nella pace voi che avete preso la mia mano attraverso quella di
questo strumento. Ci sarà un posto, sublime, per voi nella nuova scena che sta
per aprirsi: Io, Io, Gesù, l’ho assegnato a coloro che hanno confidato in me,
hanno cercato me, hanno chiamato me a regnare sul mondo. Le ultime ombre
scompariranno, le nebbie si dissolveranno; il Cielo del mondo, così cupo e
tenebroso in questo momento, ritornerà chiaro, sempre più chiaro, diverrà
luminoso e trasparente, come mai lo è stato nel passato.
La mia
creazione soffre, soffre, per un grande travaglio, quale in passato mai c’è
stato, perché ora il male è divenuto un oceano che investe ogni cosa e trascina
e distrugge; ma non è l’uomo l’arbitro della storia e non sta a lui decidere
quello che deve avvenire o non avvenire: Io, Io, Gesù, progetto quello che
voglio si compia, come desidero e quando desidero. Chi è entrato,
volontariamente, come cooperatore del mio progetto ne godrà i risultati; chi si
è opposto con ostacoli lo vedrà realizzarsi, malgrado la sua opposizione, ma
non ne avrà parte.
Figli
cari, siate tutti assidui collaboratori, perché il mio progetto è grandioso.
C’è un posto per ogni uomo; ma i ribelli, i disobbedienti, gli operatori di
male non potranno raggiungerlo, né i ladri né gli adulteri né gli inetti né i
superficiali.
Sposa
amata, questo anno vedrà grandi cambiamenti. Siate pronti in ogni istante,
perché Io chiamo quando uno non se l’aspetta, entro quando uno non se
l’immagina neppure. Per nessuno il mio arrivo sia una sorpresa, per nessuno di
voi, intendo, perché vi ho avvertiti, vi ho preparati, vi ho
condotti,
dolcemente. La vostra imbarcazione sta toccando la riva; non sarà violento
l’impatto, miei amati, non temete, ma dolce, dolce, come si conviene a chi ha
preparato ogni cosa perché ciò avvenga. Dopo il vostro approdo, dopo la felice
conclusione del vostro viaggio, guardando verso il mare che avete lasciato,
vedrete, improvvisamente, le onde divenire gigantesche, come mai sono state, e
il vento sibilare, come mai in passato. Chi non è nell’approdo sicuro verrà
travolto e non avrà scampo.
Sposa
cara, la mia misericordia è come un manto, immenso, che vuole accogliere ogni
uomo; ecco: si è allargato per abbracciare l’Umanità intera, da un angolo all’altro
della terra. Ciascuno ha il suo lembo vicino e può afferrare, saldamente,
questo manto. Quando ognuno sarà pronto, secondo, secondo la mia logica, questo
manto si chiuderà e raccoglierà in sé tutti gli eletti. Sarà, allora, la fine e
per chi è rimasto fuori la sorte sarà assai dolorosa.
Sposa,
dillo, ripetilo, quando vieni ascoltata: ogni uomo si rifugi nella mia
misericordia, subito; subito, si riconcilii con me
che tanto l’amo e voglio salvarlo! Chi mi chiede perdono con cuore sincero sarà
perdonato, chi si umilia sarà aiutato; ma chi persevera nella grande superbia
si sappia, sposa amata, si sappia che sarà annientato dalla mia potenza.
Ti dono
questo nuovo, grande, giorno. Resta, felice, in me e godi le delizie che ti ha
preparato il mio Cuore, ardente d’Amore per te e per ogni uomo che in esso ha
trovato rifugio.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera
scritta dalla Divina sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
14.01.98
La Mamma parla agli eletti
Piccoli
miei, non tema il giudizio chi ha servito fedelmente Gesù e si è rifugiato nel
suo Cuore per vincere ogni attacco del nemico. Non tema chi ha confidato in lui
in ogni istante della sua vita. Gesù ha fatto delle grandi promesse, delle
sublimi promesse; le manterrà tutte, figli cari, ed avrete anche delle
magnifiche sorprese. Chi mai ha confidato in Dio ed è rimasto deluso? Chi mai
ha riposto in lui la sua speranza e si è visto tradito?
Non
temete, figli cari, non temete il tempo che viene: nella nuova primavera voi
sarete i fiori più belli, quelli più profumati, quelli dai petali più delicati,
se sarete perseveranti, fino in fondo, non solo nei giorni lieti, ma anche in
quelli più difficili.
Quando
vi alzate al mattino, pensate che Gesù vive in voi e sarà il vostro compagno di
tutta la giornata; quando la fatica si farà sentire ed un brivido vi attraversa
la schiena, pensate a Gesù sotto il peso della croce che ha sofferto molto di
più di quanto voi soffrite: per vostro Amore ha portato quel legno e su di esso
si è fatto immolare. Quando vi sentite venire meno le forze morali e fisiche,
dite la parola Santissima: “Gesù. Gesù. Gesù”. Ditela con fede, con speranza,
con amore, e il vostro, sublime, compagno prenderà sulle spalle per un poco il
vostro peso e voi vi sentirete sollevati e pronti a proseguire.
Saranno
frequenti, figli amati, questi momenti, perché il travaglio è per tutti: questo
è il momento conclusivo ed ogni uomo è provato, ma non più di quanto possa
sopportare. Anche i primi apostoli furono sottoposti a prove, spesso pesanti,
talora durissime, ma non si scoraggiarono mai, non persero mai di vista la
meta, verso la quale erano diretti.
Amati
figli, vi dico: coraggio! Ognuno abbracci la sua croce e segua Gesù che vi
precede, cammini spedito col cuore pieno di nuova letizia, perché ogni giorno
Gesù vi sostiene, v’incoraggia e vi dà sollievo, quando siete in difficoltà.
Quello che dico a voi, figli fedeli, vorrei dirlo ad ogni uomo del mondo, anche
a coloro che sono tanto lontani da Gesù e si sono quasi dimenticati di lui.
Dico che vorrei farlo, ma essi non ascoltano le mie parole, non badano ai segni
che, grandiosi, indicano una grande luce che sta per divenire sempre più
fulgida, sempre più riconoscibile: è Gesù che torna sulla terra e si fa
precedere da segni, inequivocabili. Leggete con attenzione, piccoli miei, il
Vangelo di Matteo, leggetelo tutto e riflettete: Gesù ha parlato di questi
tempi, che ora state vivendo, parlò con chiarezza. I fatti, preannunciati, si
stanno verificando: è proprio cieco chi non vede quello che accade e sordo chi
non ode! Voi avete la luce; procedete in essa e non turbatevi, per gli
avvenimenti: nulla accade che sia fuori dal controllo Divino. V’invito alla
gioia ed alla letizia del cuore. Ogni giorno avrete questi doni; porgeteli
anche ai fratelli. Siate operatori di pace e di gioia per tutti: la pace, che
voi donate, la riavrete in massima misura; la gioia, che offrite, la vedrete
moltiplicata in voi.
Alcuni
di voi continuano a ripetersi: “Ce la farò? Riuscirò a giungere fino alla meta?
Tutto mi pare così arduo e pesante talora!” Io vi dico che tutti ce la farete,
non tanto per le vostre forze, che so essere ancora deboli, ma ce la farete con
la potenza Divina che è infinita. Siate, quindi, certi che chi serve Dio con
cuore ardente d’amore e non lo fa per gloria umana, ma solo per porgere gioia
al Cuore Santissimo, tanto addolorato in questi tempi, ce la farà, ce la farà,
sicuramente, ed arriverà, vittorioso, alla meta ed avrà il dolce abbraccio di
Gesù che lo accoglierà con le splendide parole, che già conoscete: “Vieni,
servo fedele, vieni a prendere il premio promesso, a godere la felicità che
desideri. Vieni e resta qui, accanto a me: vedrai il mio volto per sempre.”
Ecco,
figli, quello che desidero per ciascuno di voi. Operate nel bene, ogni giorno:
in ogni istante: avrete bene, avrete moltiplicato, all’infinito, il bene che
avete fatto.
Vi
accarezzo ad uno ad uno. Abbiate gioia, figli. Abbiate pace.
Vi
amo. Ti amo.
Maria
Santissima