Opera scritta
dalla Divina sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
22.01.98
Eletti, amici fedeli, sono con voi, sono per voi. Vivete con
gioia questo tempo di attesa e siate pronti a fare quello che vi chiedo. Ogni
giorno si aggiunge una parte al mosaico: non lasciate sfuggire il tempo, senza
aver fatto, completamente, la vostra parte.
Sposa amata, ecco
il mio Vicario nel mondo inquieto, eccolo che porta la mia parola lì, dove essa
non è stata ascoltata. Egli parlerà, egli dirà quello che Io gli metto sulle
labbra. La Madre Santa lo conduce per mano. Non parla solo ad un popolo
inquieto, sposa cara, egli parla a tutti i popoli inquieti, parla al mondo
intero, come messaggero di pace e di conciliazione. Nella sua presenza c’è la
mia: sono Dio, pieno di Amore e di premura, che chiama i suoi piccoli alla
concordia ed all’obbedienza; sono Dio, pieno di tenerezza, che vuole ancora
usare misericordia a chi l’accetta, prima di passare alla giustizia, sottile e
perfetta.
Diletta,
accompagna il mio angelo con preghiere assidue e continue; sia con lui la
mente, sia con lui il cuore. Ognuno si unisca al capo vivente della mia Chiesa,
visibile a tutte le genti: le sue parole svelano le verità, che molti popoli
non hanno voluto riconoscere. Queste verità devono risplendere su tutta la
terra. Queste verità devono essere la guida della storia.
Amata, questo è un
grande momento: il mondo capisca in tempo la lezione ed accolga il mio invito a
cambiare, spontaneamente, ed a praticare il bene. Accarezzo ancora il cuore dei
miei figli attraverso le vie segrete, che solo Io conosco. Accompagnatemi tutte,
anime belle, siate completamente a mia disposizione: per la vostra dedizione e
le vostre preghiere, la pace verrà prima di quanto il mondo se l’aspetti e sarà
grande, universale, affratellerà le genti del mondo e vedrà nascere l’era nuova
in ogni angolo della terra.
Sposa cara, come
vedi, offro ancora la mia mano a chi la vuole prendere, offro ancora il mio
Cuore a chi lo vuole come rifugio d’Amore: non voglio la morte dei ribelli, ma
che si salvino e godano, assieme agli umili ed ai docili. La mia parola sia
accolta e trasformata in vita; l’adesione al Vangelo sia completa. Se il mondo
accoglierà questo mio, ultimo, avvertimento e farà tesoro del torrente di
grazie, che Io elargisco, ti prometto, sposa cara, che sorgerà la nuova alba,
senza tremori e sconvolgimenti, ma dolcemente e quanto prima si passerà
dall’era del dolore a quella della gioia sconfinata.
Parlo al mondo,
parlo con linguaggio Divino attraverso labbra umane, parlo per attrarre nella
mia luce ogni uomo. Le orecchie si aprano e gli occhi guardino con attenzione.
Vado tra la gente, guarisco e dono pace e gioia; chi mi seguirà vedrà un’era
assai diversa da questa, nella quale vivete, sarà adeguata all’altissima
dignità di ogni uomo.
Vedi, diletta,
quante novità preparano gli uomini per il futuro? Vedi nascere ogni giorno un
progetto nuovo, fatto da uomini, sempre in fermento. Ebbene, non accade questo,
senza il mio volere, non accade questo, senza che Io lo permetta. Tutti i
progetti, fatti con me, diverranno realtà; i progetti, fatti senza di me,
saranno come quei grandi castelli di sabbia che, ultimati, sembrano grandiosi
ed imponenti ed incantano coloro che li guardano, ma fanno venire i brividi
nelle vene, allorché si alza il forte vento e comincia a farne sgretolare una
parte, poi, un’altra e poi, infine, fanno cadere tutta la costruzione.
Vedi, sposa cara,
vedi quante, maestose, costruzioni hanno eretto gli uomini? Guarda quante di
queste sono fatte con me e senza di me. I castelli di sabbia sono molti, molti,
in gran numero; ebbene, ti dico che di questi, tra poco, non resterà neppure
più la traccia.
Faccio nuove tutte
le cose. La mia mano sta operando con potenza in tutto il mondo; ma lascio che
i figli credano di operare tutto da soli: voglio vedere fino a quando
continueranno ad adoperare la loro superbia, senza rendersi conto che chi opera
è Dio, chi costruisce è Dio, chi solleva sono Io, Io, Dio, e tutti coloro che
in me si sono rifugiati. Sì, sposa amata, pur potendo fare tutto da solo,
voglio avere attorno sempre le mie creature dilette e attraverso di esse opero,
con esse apro il mio Cuore perché si sentano sempre compartecipi del mio piano.
Accade anche, diletta, qualcosa che all’uomo apparirà incomprensibile: non solo
le anime belle, non solo le creature benedette contribuiscono a realizzare il
mio piano, ma anche i ribelli con la loro ribellione, i disobbedienti con la
loro disobbedienza, gli insensati con la loro insensatezza, gli insipienti con
la loro insipienza. Tutto avviene quello che Io permetto ed Io, Io, Gesù,
permetto che avvenga solo ciò che a me serve, secondo la mia logica.
Pensa ai giocatori
che si affannano tutti per vincere la loro, grande, partita: ognuno fa la sua
mossa, ognuno cerca di superare l’altro e vincere. Tra questi, però, ce n’è uno
che mantiene sempre la massima calma e non si agita, non s’impone,
apparentemente è incomprensibile. Ecco: la partita si avvia alla fine e gli
animi di tutti sono assai eccitati. Ognuno non si dà pace, studia e ristudia la
mossa da fare; guarda con irritazione il compagno che guadagna qualcosa e,
trema e geme, al pensiero di essere sopraffatto. C’è solo un giocatore sempre
sereno, sempre equilibrato, talora pare quasi poco interessato alla vincita,
mentre gli altri ormai sono divenuti di fuoco. Ecco le ultime mosse: ognuno fa
la sua e ognuno ha preparato la mossa finale a suo vantaggio. Ma ecco che il
giocatore calmo opera, a sua volta, e lascia tutti strabiliati; le grandi
fatiche degli altri sono servite a lui che per niente si è mai alterato. Tutto
è stato predisposto, a loro insaputa, per la sua vittoria finale. La partita è
vinta da colui che gli altri avevano tenuto in poca considerazione. Ognuno ora
si batte il petto e si dispera, perché quella non era una partita qualunque, ma
molto decisiva, conclusiva; si batte il petto, perché si rende conto di essersi
dato tanto da fare non per sé, come credeva, ma contro di sé, a favore del
giocatore misterioso, che era presente e nessuno se ne era accorto, tanto era
garbata la sua partecipazione.
Sposa amata, quel
giocatore sono Io, Io, Gesù, presente nella grande partita, che il mondo intero
sta giocando. Tutti vedrai affannati, tutti preoccupati di vincere, tutti
infuocati; ma costoro non hanno capito che stanno operando, volenti o nolenti,
per me, per la piena realizzazione del mio piano, non del loro piano.
Sposa cara, chi
coopera con me sarà con me vittorioso e felice; chi coopera contro me vedrà la
mia vittoria, ma resterà nella sua sconfitta: non dolcezza, ma amarezza sarà il
suo premio.
Attendi, gioisci,
ama, secondo il mio volere. Chi farà ciò che tu fai avrà quello che tu avrai.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera scritta
dalla Divina sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
22.01.98
La Mamma parla agli eletti
Piccoli cari, sono
anche oggi con voi come Madre amorosa, vi guardo con dolcezza e capisco che
siete stanchi. Capisco, figli, ogni cosa. Abbiate pazienza, abbiate un filo di
pazienza e pensate, quando vi coglie la tristezza, al dolore sopportato da
Gesù, alla pazienza, infinita, che ha avuto.
Figli cari, anche
voi dovete essere un pochino come lui. Il suo tormento fu tremendo; il vostro,
a confronto, lieve, lieve, perché abbreviato ed attenuato dalla sua tenerezza.
Vedo con gioia che
alcuni di voi scoprono ogni giorno di più quanto sono grandi i doni ricevuti e
quelli che continuano a piovere dal Cielo. Vedo il vostro cuore spalancato a
Gesù, desideroso ed ardente della sua luce. Quanto sono felice, quando vedo le
mie, amate, creature così strette a Gesù, come piccoli intorno alla madre: ogni
pena viene sopportata meglio, ogni fatica alleviata, ogni problema tollerato
con pazienza!
Sì, amati figli,
le fatiche non cesseranno, le pene saranno presenti ed i problemi, assieme ad
esse, ciò, finché Gesù non verrà. Quando la sua luce, sfolgorante, apparirà nel
Cielo, allora, allora, figli, alzate il capo, alzate il capo e tirate un grande
sospiro di sollievo, perché in quel momento, unico ed irripetibile, tutto avrà
termine, tutto il dolore cesserà: con lui torneranno a regnare la pace e la
gioia. Pensate a questo, amati, pensate a questo, quando vi coglie la debolezza
e vi sembra di non riuscire più ad andare avanti. Pensate a questo, quando il
minuto vi pare un’eternità e la speranza trema in voi.
Gesù viene, figli,
viene per voi, viene per chi l’ha desiderato, viene per chi ha bramato la sua
presenza, viene e non tarda; ma voi chiamatelo, chiamatelo, chiamatelo,
dicendo: “Vieni, adorato Gesù! Vieni, adorato Gesù, vieni a regnare in mezzo a
noi! Vieni, Re dolcissimo, vieni delizia dei nostri cuori, vieni luce
splendida, vieni nel mondo, vieni a togliere il gelo, vieni a togliere
l’angoscia dei cuori! Vieni, Amore, e l’inverno si trasformerà alla tua
presenza nella più dolce primavera.” Chiamate pure Gesù con la voce del cuore; pronunziate
con amore e tremore il Santissimo nome. Ripetetegli: “Gesù, ti amo, ti amo, ti amo!
Sono pronto a fare la tua volontà; farò quello che desideri da me. Lo farò in
ogni istante della vita.” Non le labbra solo devono ripetere questa
preghiera, non le labbra, ma anche il cuore. Il cuore deve parlare notte e
giorno col vostro Signore che desidera la vostra donazione.
Figli, voi non
potete capire quanto siete importanti per Gesù e per me: ognuno di voi è un
gioiello, preziosissimo, che Dio vuole incastonato nella sua corona regale. Non
c’è uomo che non conti nulla, non c’è uomo di seconda categoria: ogni uomo è il
capolavoro di Dio e come tale va considerato. Guai, guai a coloro che
disprezzano il prossimo! Guai a coloro che umiliano il proprio simile,
ritenendolo inferiore ed indegno di stima! Gesù respingerà lontano da sé
chiunque avrà osato fare questo: è peccato gravissimo per l’uomo disprezzare
l’uomo, umiliare l’uomo, sfruttare l’uomo, sottomettere, come schiavo, colui
che ha la sua stessa dignità!
Figli cari, figli
cari, di questi peccati se ne commettono tanti nel mondo; ma nessuno di essi
resterà impunito. Vedrete alla fine la differenza tra il giusto e l’ingiusto,
tra i buoni ed i malvagi. Oggi li vedete vivere fianco a fianco, oggi vedete
mangiare ad una stessa mensa giusti ed ingiusti, buoni e maliziosi; ma la
separazione degli uni dagli altri è stata già fatta, anche se ancora non
chiaramente percepibile.
Figli, fate il
bene, solo il bene e fuggite dal male, fuggite il male con tutte le vostre
forze.
Vi amo. Ti amo. Figlia,
pazienta ancora un poco, poco, poco.
Maria
Santissima