Opera scritta
dalla Divina sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
25.01.98
Eletti, amici fedeli, operate per me, operate con me: trionferà
la pace, trionferà la giustizia. La pace abbraccerà la terra; la giustizia la
governerà.
Amata sposa, quello
che è stato non sarà, quello che è avvenuto non avverrà e ciò che accade non
accadrà. I miei angeli stanno operando su tutta la terra: la percorrono in lungo
ed in largo, secondo il mio ordine. La grande primavera sta per far rifiorire
ogni angolo: lì, dove c’era deserto, vedrete una terra lussureggiante; lì, dove
c’era arsura, ci sarà una pianura irrigua; lì, dove si nascondevano le bestie
insidiose, ci saranno pace ed armonia. Amata sposa, vuoi attendere con me
ancora poco, poco, poco?
Sto operando ovunque
con potenza. Le resistenze sono molte, ma Io sono Dio, non uomo, e quello che
voglio accade, quello che desidero avviene: il mio progetto si realizza sempre.
Io, Io, Dio, sono l’eterno vincitore e chi coopera con me gusterà la dolcezza
della mia vittoria. Chi mi ostacola cadrà in rovina: quale uomo può combattere
con Dio ed uscirne vincitore?
Diletta, c’è tanto
male nel mondo, perché il mio nemico ha lavorato senza sosta e gli uomini si sono
lasciati soggiogare dalle sue insidie; ma d’ora in poi non sarà più così: ciò
che è passato sarà scordato, perché sarà nata una nuova era che si sta consolidando
sempre di più.
Il male scomparirà.
Sì, diletta: il male non si ricorderà più. Questa è l’ultima fase, quella
conclusiva ed ogni uomo, chiamato per nome, deve fare la scelta, deve prendere
la decisione, subito, non dopo, oggi, non domani! I dubbiosi non avranno posto
nel mio regno: gli incerti scompariranno. La mia luce sta per splendere tanto
nitida, da illuminare ogni angolo e le insidie saranno evidenziate e nessuno ci
cascherà, se non per decisa volontà di farlo.
Amata, questi giorni
segnano la fine di un’era di soprusi e malizie; si concluderà così, com’è
iniziata. Io, Io, Gesù, porrò su di essa la parola fine. Non mi avete seguito
invano, diletti, non vi siete sacrificati senza profitto, non avete tanto
sperato per poi essere delusi: chi mi dato la sua vita, per fiducia e con amore,
la riavrà piena di delizie e gioia; chi mi ha offerto la sua anima ed il suo
corpo, li riavrà trasformati a mia immagine e somiglianza. Sarà accolto nel mio
regno il figlio che avrà sul volto la mia sembianza. Io lo riconoscerò, lo chiamerò
a me lo abbraccerò e lo farò governare al mio fianco.
Sposa cara, ogni uomo
in questo tempo deve passare davanti al mio sguardo: sto passando in rassegna
il mio popolo, quello eletto ed ogni altro, perché ogni uomo della terra mi
appartiene e per ognuno ho preparato un dono speciale, specialissimo. Io, Io,
Gesù, Io stesso lo voglio consegnare. Lo sai che i miei doni sono di altissimo
valore: occorre meritarli, occorre capirne il significato.
A che servirebbe porgere
una tela d’immenso valore ad un bimbo, incapace di comprenderne il significato?
A che servirebbe offrire un gioiello, preziosissimo, a chi non è in grado di
apprezzarlo? Proprio così, ora, accadrà, mia piccola: questo è il tempo della
grande elargizione e le cateratte del mio Cuore sono spalancate sul mondo; una
valanga di doni, grazie, elargizioni è pronta a cadere sulla terra. Tutto è
stato preparato già da tempo: agli albori della storia umana ho già fatto
questo progetto! La terra sofferente e gemente, sotto il peso della colpa d’origine,
doveva alfine godere e sgravarsi dal terribile peso: non sempre, non sempre
l’Umanità avrebbe sofferto, non per sempre sarebbe durato questo martirio,
perché ogni cosa ha un inizio ed una conclusione. L’inizio lo conoscete tutti,
amici, miei, fedeli, ma non sapete quale sarà la fine. Alcuni, considerando il
tempo trascorso, si sono rassegnati al male, al dolore, all’ingiustizia, al
disordine e pensano che, ormai, non c’è più rimedio: il male non cesserà, il
dolore resterà per sempre, l’ingiustizia dominerà ovunque, mai potrà essere
eliminato il disordine, tanto è diffuso!
Vedo uomini che hanno
piegato il capo, rassegnati, pronti a subire ed a far subire! Costoro dimostrano
col loro atteggiamento di essere poco riflessivi, dimostrano pure la scarsa
conoscenza dei fatti del passato. Quando mai Io, Io, Dio, ho lasciato qualcosa
d’incompiuto? Quando mai ho operato a metà, senza concludere? Perché i miei
figli non si rileggono, attentamente, la storia passata nel libro scritto dal
mio dito?
Vedrete come ho agito
nel passato, come ogni fatto ha avuto la giusta conclusione ed ogni avvenimento
il giusto compimento. Pensate al popolo eletto, condotto alla terra promessa:
solo per l’ostilità delle menti, solo per la continua disobbedienza, solo per
la durezza dei cuori, il viaggio è durato tanto; se gli uomini fossero stati
più docili e mansueti, avrebbero sofferto assai meno e goduto molto di più!
Pensate che nel presente accada qualcosa di assai diverso, rispetto al passato?
Non sono Io lo stesso Dio di allora? Quello che è avvenuto avverrà; ci sarà un
grandissimo premio per i docili e gli obbedienti che hanno sfidato con coraggio
l’arroganza degli arroganti, la malizia dei maliziosi, l’insidia dei traditori,
pur di fare la mia volontà. Ebbene, questo è il grande tempo della resa dei
conti.
L’ho ripetuto tante
volte ed ancora lo dirò, perché molti sono coloro che pensano di proseguire nel
male, di proseguire, indisturbati, di procedere così, come hanno iniziato.
Nessuno li ha fermati, perché il mio popolo è divenuto pauroso: lascia che il
male trabocchi, senza far nulla per arginarlo. Il mio popolo si è scordato di
me che sono Dio e tutto posso ciò che voglio! Chi mi chiede aiuto lo ottiene. A
chi bussa viene aperto, chi cerca trova. Perché non chiedete, arditamente, le
forze per combattere il male? Perché vi rassegnate, come imbelli, e lasciate
che il sudiciume entri dovunque? Non
avete un Dio sopra di voi, un Padre, al quale ricorrere?
Destatevi, figli!
Opponetevi con tutte le energie al male che travolge la società! Se voi non
intervenite, interverrò Io, Io, Dio, e sarà rovina per molti.
Opera per me, sposa
amata. Opera con me.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera scritta
dalla Divina sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
25.01.98
La Mamma parla agli eletti
Figli cari, figli amati,
Gesù porterà la vera pace e la vera gioia. Vengo per aiutarvi in questo tempo,
così difficile. Vengo per abbracciarvi, perché soffrite, figli miei, soffrite
molto. Lo so.
Il mondo vi respinge,
gli uomini si lasciano sedurre dal gran nemico che riesce ad ottenere molto, a
causa della debolezza umana. La ribellione di molti porta all’infelicità di
altri che si vedono incapaci di affrontare le situazioni.
I giovani sono disorientati,
non tengono più in conto l’insegnamento della Chiesa, non ascoltano il genitore
che li guida e fanno ciò che è male agli occhi di Dio, fanno ciò che è male agli
occhi di coloro che li hanno generati. Le pene crescono, la morsa diviene
sempre più stretta, i valori decadono, i vizi si moltiplicano!
Figli amati, tanto
offesi e tribolati, vengo ad accarezzare il vostro viso stanco, a sostenere le vostre
membra. Non fatevi cogliere dall’avvilimento: Gesù sa tutto ed Io, con lui,
conosco ogni cosa. Affidate a noi la vostra vita e pensate che il male non trionferà,
pensate che il principe del mondo sarà costretto a ritirarsi. Pensate che Gesù
ha un grande progetto su ciascuno di voi. Pensate che egli vi conosce
perfettamente e che sta per chiamarvi per nome ad uno ad uno. Sentirete pronunciare
da lui il vostro nome e sarete felici in quel giorno, unico, santo e benedetto.
Spesso le grandi tribolazioni
provengono proprio da coloro che avete più cari, provengono da chi vi è più
vicino: sono in famiglia, sono nell’ambiente di lavoro, sono anche tra i
fratelli di fede.
Offrite a Gesù il vostro
martirio, ogni giorno una parte. Sapete che ogni felicità passa per la croce;
Gesù vi ha preceduto e voi ora siete con lui inchiodati, mentre intorno c’è una
folla che vi offende e vi colpisce, la stessa che ha offeso e colpito lui,
l’Innocente, il Santissimo. Io sono con lui, figli cari. Io sono, sempre, con
Gesù nella gioia e nel dolore.
Siamo nel momento della
rinnovata passione di Cristo: il mondo è sordo alla sua voce, cieco davanti ai
grandi segni. Parlando con la mia piccola, Gesù le ha mostrato una scena assai
significativa che rappresenta quello che sta avvenendo nel mondo. È questo il
tempo della chiamata, della grande chiamata; la misericordia precede, ma subito
dopo giunge la giustizia. Gli uomini dovrebbero comprendere bene quello che sta
accadendo. Tutti colgano il momento della grazia e della misericordia: non c’è
più tempo di fare lunghe riflessioni né di avere dubbi ed incertezze continue.
Non è questo il tempo di dire: “Io credo in Dio. Io credo in Gesù.” Non basta
questo, figli cari. Sia ben chiaro: non basta credere in Gesù; occorre seguire
le sue parole, occorre fare il suo volere! A che serve dire: “Credo. Credo”, se
poi non si opera coerentemente e s’ignorano le Leggi Divine? Non si può dire:
“Per me è giusto così. Faccio quello che ritengo giusto.”
No, figli; no, figli:
è Dio che stabilisce quello che è giusto o non è giusto, quello che è morale o
immorale; non sono gli uomini a farlo, ma debbono adeguarsi alla parola Divina!
Gesù parla attraverso la bocca dei suoi Santi, dei suoi profeti, dei suoi servi
fedeli. Ascoltate costoro; anche il nemico ha scelto alcuni seguaci: essi vanno
in giro, ingannando e confondendo le menti. Questi non parlano il linguaggio di
Gesù: questi parlano la lingua del loro, terribile, maestro! Verranno tutti smascherati,
presto, presto.
Figli, so che il vostro
desiderio di vedere questa, nuova, realtà è grande; sapete, però, che Dio
sceglie i tempi ed i modi. Fidatevi e attendete pieni di speranza. Adorate! Adorate!
Adorate!
Maria
Santissima