Opera scritta dalla Divina sapienza per gli eletti degli
ultimi tempi
09.02.98
Eletti, amici fedeli, ecco un nuovo grande
giorno, dono del mio immenso Amore. Vivetelo istante dopo istante, secondo la
mia volontà: molto avrete; molto di più avrete, quando tornerò con le schiere
felici dei miei angeli e dei miei santi per vivere con voi, per vivere tra voi,
per unirvi a me per sempre.
Eletti, grande, splendido futuro vi ho preparato.
Sposa amata, esulta, perché il tempo non è di lunga attesa, ma di rapida realizzazione
delle promesse beate. Diletta, il mondo, sviato e disobbediente, che ha creato
enormi progetti senza di me vedrà cadere uno dopo l’altro tutti i suoi palazzi,
fatti di sabbia. Ti dico, mia sposa amata, che neanche uno si realizzerà perché
Io, Io, Gesù, li annienterò tutti, proprio come fa l’onda sulla spiaggia che in
un attimo si porta via ogni cosa. Amata, stolto chi costruisce senza di me,
stolto ed insipiente colui che continua a costruire, senza porre solide
fondamenta! Questo è il mio grande tempo, questo è il mio grande momento.
Lascio all’uomo l’illusione di operare a modo suo, ma invero sono Io, Io, Dio,
che tesso gli eventi, così, come mi servono per la piena realizzazione del mio
piano. Molti sono coloro che credono che le cose proseguano in tale modo, molti
pensano già di avermi eliminato dalla storia umana: e pensano, operano,
proseguono, sempre senza di me; sentono il mio silenzio d’attesa e lo scambiano
per silenzio di morte. Taccio, mia diletta, perché sono profondamente offeso da
chi mi ha eliminato dalla sua esistenza. Taccio, perché sono profondamente
addolorato, per tanta insipienza. Taccio ed attendo di vedere un ripensamento,
uno slancio dell’anima verso di me.
Amata sposa, c’è chi impazzisce d’amore per me e
m’invoca notte e giorno, non smette mai di pensarmi; c’è, però, chi – con
dolore lo dico – non mi pensa mai, vive senza di me, opera contro di me,
prosegue, senza darmi alcuna parte nella sua mente, niente del suo cuore.
Amata sposa, guai all’uomo che vive come un
bruto, guai all’uomo che brucia in tal modo miserando la sua vita, dono,
sublime, del mio Amore! Guai all’uomo che prende ogni giorno i miei doni per
usarli contro di me; che usa la mia, splendida, casa per il suo egoismo, senza
mai dire grazie! Io, Io, Gesù, guardo e taccio: voglio che l’uomo prosegua,
secondo le sue scelte; voglio che sia libero fino in fondo. Non forzo nessuno
ad amarmi. Non costringo nessuno a fare la mia volontà. Seguo ogni giorno il
cammino di ogni uomo, leggo i suoi pensieri, conto i suoi passi, scruto i suoi
sentimenti: nulla mi è nascosto della mia, diletta, creatura, nulla mi si può
celare. Io, Io, Gesù, vedo tutto, conosco tutto, sento tutto: appena un
pensiero si affaccia alla mente è chiaro davanti ai miei occhi; ogni respiro Io
lo conosco.
Sposa amata, gli uomini operano nel
nascondimento: si celano i pensieri, camminano nel buio per non farsi scoprire
l’uno dall’altro a fare il male. Il mondo attuale è divenuto un regno di talpe
che agiscono nel nascondimento per non far vedere i propri inganni, le trame
segrete, le falsità che farebbero fallire i loro piani, meschini e miserabili.
Vieni, sposa amata, vieni con me: ti mostro ciò
che agli occhi di ogni uomo è nascosto, ma ai miei è palese. Vedi come i grandi
della terra si affannino a dire ciò che non pensano e a celare, abilmente, ciò
che pensano, si affannino ad operare senza farsi scoprire, a preparare piani di
morte, nascosti e palesi, ma sempre piani di morte e non di vita.
Fervono i preparativi, sposa amata, fervono i
preparativi nel consorzio umano non per migliorare le condizioni dell’uomo, ma
piuttosto per eliminare i più deboli, gli inermi, gli inutili. Quanti cadranno
per questa follia umana! Quanti cadranno; ma il mio Cuore aprirà loro le porte
e li accoglierà in gran numero! Proprio quando i superbi, pieni di protervia e
di spirito satanico, crederanno di aver in pugno le redini della storia
presente e futura, proprio allora interverrò Io, Io, Gesù. Con potenza, grande,
annienterò le folli costruzioni umane e comincerò tutto da zero. Una nuova
realtà ci sarà, diversa da quella che c’è stata, differente assai da quella
presente oggi. Sposa, la città di Dio non è la città dell’uomo, il progetto
Divino è assai differente da quello umano. Il Paradiso scenderà in terra e la
terra diverrà un Paradiso. Questo è il pieno compimento della storia. Diletta,
in questo, grande, piano ho messo tutti gli uomini, nessuno escluso, tutti, di
ogni razza, colore e religione; ma non
tutti entreranno, perché ho chiesto a ciascuno di fare subito, subito, una
scelta, ed ho concesso anche del tempo per operarla. Sono in tanti, sposa cara,
coloro che hanno fatto proprio in questo momento una tristissima scelta;
ebbene, avranno esattamente ciò che hanno voluto: raccoglieranno frutto secondo
il seme che hanno sparso.
Certo, c’è grande dolore per un’anima che va in
rovina; ma sappia bene l’uomo che la sua destinazione nel mio regno dipende da
lui, dalla sua volontà. Chi si perde vuole farlo. Chi si allontana da me, per
sua scelta, cadrà nella rete preparata dal mio nemico che null’altro desidera
se non di strapparmi più anime possibili.
State tutti vicini al mio Cuore, vedete: la porta
è ancora spalancata. Questi sono gli ultimi giorni di grazia; ogni uomo entri
nella sua, vera, dimora: qui c’è la felicità, qui la pace. Lo capisca in tempo
il mondo, capisca, prima che sia troppo tardi: il mio Cuore è la reggia
sublime, preparata per ogni uomo della terra. Non ho creato nessuno per la
perdizione, per il dolore, per la rovina; ho, invece, preparato ad ogni creatura
umana un regno sublime di pace e d’Amore. Lo dono gratis solo a chi non ha
capacità di scelta; per gli altri deve essere guadagnato, a fatica.
Non piangete, uomini, per gli innocenti ed i puri
che muoiono, senza aver potuto fare una scelta: Io, Io, Gesù, l’ho fatta per
loro! Piangete, invece, su voi stessi che avete fatto scelte sbagliate ed ora
pensate di poter proseguire senza di me e farne di altre!
Ho guardato, sposa mia, ho atteso, ho scrutato,
ho lasciato completare l’opera; sto pesando ogni uomo alla mia bilancia. Il
risultato lo vedrai tra poco! Sta accadendo quello che gli uomini hanno voluto:
i docili e gli obbedienti che hanno scelto me mi avranno e saranno felici; gli
indocili ed i ribelli mi hanno rifiutato e resteranno senza la mia presenza.
Diletta, godi, anche oggi, la tenerezza del mio
Cuore.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera scritta dalla Divina
sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
09.02.98
La Mamma parla agli eletti
Miei, amati, figli, Gesù vi chiama, Gesù
v’invita, Gesù vi desidera per sé: siete le sue perle, preziosissime, siete la
sua gioia. Voi lo chiamate con l’anelito del cuore, voi lo desiderate come
rugiada che dà vigore e pace. Ecco: egli non vi lascia più attendere. Ecco: vi
viene incontro per farvi suoi. Vedo spesso il vostro sguardo velato di pianto:
sono le spine che talora vi pungono, sono le piccole ferite che vi fanno
gemere; vedo che procedete con lo sguardo rivolto a Gesù, tenerezza infinita,
gioia sconfinata, Amore eterno.
Non siate mai tristi, figli cari; non piangete
per nulla: le piccole pene sono cosa da poco. Non fate come i bimbi piccoli che
piangono a dirotto, per un minimo graffio al ditino. Siate forti e coraggiosi,
perché Gesù, ogni giorno, vi riempie di vigore, vi ricolma di nuova energia.
Siate i suoi amati fiori che hanno aperto la corolla profumata per accogliere
in sé la dolce goccia rugiadosa che li rende belli, sempre più belli.
Il mondo vi guarda, amati figli. Il mondo vi
guarda e resta perplesso, il mondo vi guarda e stupisce: i vostri petali sono
sempre vellutati, il vostro essere sempre vigoroso e il cuore canta tra la
generale tristezza ed angoscia. Ebbene, dovete procedere, così, come state
facendo: ognuno deve comprendere chi vive in voi, ognuno deve capire che Gesù
ha messo le tende nel vostro cuore e vive con voi, dimora assieme a voi, è il
sostegno della vostra vita.
Se un momento di sconforto vi coglie, superatelo
sempre, superatelo, subito, subito e ripetetevi, in continuazione: “C’è Gesù, c’è il mio Gesù. C’è in me e con
me l’adorabile compagno: che paura devo avere? Che timore ci può essere in me?”
Figli, testimoniate Gesù al mondo. Andate
orgogliosi di essere il suo popolo, santo, quello che gli starà sempre vicino e
governerà con lui popoli e nazioni. Ogni giorno Gesù vi chiede di
testimoniarlo, ogni giorno vi chiede di mostrare al mondo un viso gioioso e
sereno. Ripetete pure, continuamente, a chi ve lo chiede: “Sono felice. Sono felice, perché Gesù è in me, Gesù ha fissato la sua
dimora nel mio cuore ed io, io, piccolo essere tanto felice, canto come un
usignolo le sue lodi notte e giorno”.
Certo, piccoli miei, cantate a lui in ogni
istante, cantate a lui in ogni momento, cantate a lui che grandi, sublimi cose ha
fatto in voi. Cantate con me il vostro Magnificat a Dio, meraviglioso e grande,
che si è chinato sulle sue piccolissime creature e le ha innalzate fino a sé.
Gesù, figli cari, voleva per sé tutti i figli: ogni piccolo è uscito dal suo
Cuore, amorosissimo, e ad esso deve tornare.
Vedete come il mondo è diviso tra grandi creature
piene di felicità e povere creature piene di angoscia; pensate che l’abbia
voluta Gesù questa divisione? Pensate che Dio Amore voglia tutto questo? No,
piccoli: come la mamma ama teneramente ogni figlio e offre a ciascuno le sue
cure, così l’Altissimo espande su tutti la sua tenerezza. Ma ci sono sempre i
figli ribelli che non sentono la sua voce, non le obbediscono, perché vogliono
procedere da soli. Ebbene, questi si scelgono la rovina: avranno ciò che hanno
cercato, perché Dio non coarta nessuna volontà; Dio lascia libero l’uomo di
operare, a suo piacimento, nel bene oppure nel male.
Figli cari, gioisco grandemente con voi che avete
scelto la via di Gesù ed affrontate con serenità il futuro che, certo, in
questo momento si presenta cupo e turbinoso per il mondo indocile, ma non per
voi, piccoli miei: la via, che avete scelto, è via di luce sfolgorante. Siete
entrati in un’alba, radiosissima, che diverrà sempre più splendida.
Parlavo prima delle piccole spine che vi pungono
e vi fanno gemere: Gesù farà durare poco la vostra ferita, la medicherà presto
e passerà il male. Proseguite, figli. Proseguite nella gioia.
Vi
amo. Ti amo, figlia.
Maria
Santissima