Opera scritta dalla Divina
Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
15.02.98
Eletti, amici cari, lasciate che il mio Amore vi
conduca dolcemente alla grande meta, alla quale vi ho destinato. Siete miei, dal
mio Cuore amoroso siete usciti ed al mio Cuore amoroso tornerete per stare
sempre nella gioia.
Sposa amata, l’amarezza del tempo presente non
sarà di lunga durata; quando ci sono le grandi e continue trasgressioni
generali, ecco che la sofferenza aumenta per tutti. Amata, non Io, Io, Gesù, do
sofferenza, ma dal nemico proviene ogni male. Egli agisce sull’uomo e ne fa un
suo sottomesso. Ogni suo sottomesso non obbedisce più alle mie Leggi sante, ma
alle sue che sono inique e devastanti. Più sono gli schiavi dell’antico
serpente, più la società si svia, fino a giungere al tracollo: quello che oggi
vedi ogni giorno coi tuoi occhi. Questa situazione muterà quando tornerò sulla
terra come Re, unico e universale, annullando ogni altro potere che in essa esiste.
Sposa cara, per secoli e millenni ho lasciato che
uomini regnassero su uomini; alcuni hanno governato saggiamente, alcuni che si
sono fatti permeare dal mio Spirito Divino. Quando l’uomo si sottomette a me,
Io lo guido, Io lo dirigo; ovunque egli si trovi, le sue opere sono sagge e
volgono sempre al bene. Come puoi constatare in questo, grande, tempo, tutto
sta cambiando, rapidamente, e non è la saggezza che guida i cambiamenti, bensì
l’insensatezza di molti. Ogni uomo, che pretenda di procedere senza di me,
privo della mia guida, si smarrisce ed erra gravemente. Amata, questo grande
mutamento, iniziato dall’opera umana, si concluderà, per opera Divina. Io, Io,
Gesù, concedo di fare la prima parte agli intelletti umani per terminare, poi,
ogni cosa secondo il mio discernimento: anche in questi tempi, crepuscolari,
avverrà esattamente quello che Io voglio, come lo voglio e quando lo desidero.
Come già in precedenza ti ho spiegato, ogni uomo, volente o nolente, concorre
alla realizzazione del mio piano e ciò che ad esso non giova non permetto che
accada. Vedi davanti a te una grande massa umana: chi devia a destra, chi a
sinistra, chi corre verso una direzione, chi in un’altra direzione. Ebbene,
anche questi che deviano, involontariamente, collaborano alla mia causa, ma non
ne avranno alcun merito: faticano, soffrono, languono, gemono; le loro fatiche
li renderanno più poveri, le loro sofferenze non saranno per loro costruttive,
i loro gemiti non edificheranno nulla, perché, sposa amata, non finirò mai di ripeterlo:
senza di me l’uomo non può edificare nulla.
Ti ho spiegato nel passato che la sofferenza ha
un grandissimo significato e quella dell’innocente in modo particolare; ma la
sua massima costruttività avviene quando essa è sopportata con pazienza, per mio
amore, diversamente, a nulla approda. Il malato di peste che bestemmiava per
essere stato colpito da tale, terribile, morbo, oltre a soffrire terribilmente
prima, correrà il rischio di peggiorare la sua situazione dopo. Tutto, sposa
mia, comincia già sulla terra: la felicità in Dio, la rovina senza Dio. L’uomo
non riuscirà mai a comprendere bene la mia logica: logica Divina e logica umana
spesso non s’incontrano. Io non spiego: l’uomo non comprende. Io non spiego,
perché spesso certe situazioni non possono essere ben afferrate da menti ancora
immature.
Pensa se un padre volesse spiegare al piccolo
bimbo un complicato teorema: potrebbe parlare per ore ed ore, potrebbe
affaticarsi a lungo, ma i risultati non muterebbero affatto e il bimbo non
comprenderebbe proprio nulla. Ecco come avverrebbe, se Io, Io, Gesù, mi
mettessi a spiegare certi fatti agli uomini ancora tanto lontani da me: essi
nulla comprenderebbero. Quindi, non spiego, ma opero secondo la mia logica che
è sempre volta al bene dell’uomo, mai alla sua rovina. Questo, sposa amata, vi
deve consolare, questo sostenere: la fiducia smisurata in me che sono Amore,
sono l’Amore e nulla permetto che non sia per la salvezza. Il grande dolore di
questo tempo è la conclusione di un lungo processo di purificazione che proprio
ora sta giungendo al suo culmine. Vi è sottoposto ogni uomo, secondo le sue
esigenze, secondo la necessità che ne ha. Come vedi, le sofferenze sono
intense, più ancora che nel passato e si faranno anche più dure per alcuni, ma
si attenueranno per altri.
Sposa cara, il mondo si volga a me con fiducia: a
nessuno sarà dato più di quanto non sia in grado di sopportare. Chi in me ha
confidato vedrà, presto, la conclusione di ogni sua pena, vedrà crescere la
gioia nel suo essere e la luce divenire sempre più splendida.
Ecco che è giunto un grande tempo, che pochi
sanno riconoscere; tutto muterà, completamente, non ad opera delle nuove
scoperte ed invenzioni umane, ma per volontà mia: ho stabilito che ogni
deserto, proprio in questo momento storico, perda la sua aridità e si rivesta
di nuovo splendore. Ogni angolo della terra deve divenire, in breve, un
giardino, un giardino fiorito. Governerò Io stesso il mio giardino. Ristabilirò
Io, Io stesso, le mie Leggi e le farò applicare, amorosamente, da tutti.
Consolate, consolate, eletti, il vostro cuore
afflitto: il vostro Signore viene a prendere possesso della terra. Viene il Re
dei re! Davanti a lui ogni ginocchio si piegherà, ogni montagna sarà spianata e
ciò che era arduo e penoso diverrà facile, piano. I bimbi piccoli potranno
raggiungere anche i posti più inaccessibili, perché Io, Io, Dio, lo renderò
possibile.
Sposa cara, questo è il momento dei massimi
cambiamenti, questo è il tempo della grande svolta.
Oggi è un altro, grande, giorno: è il mio giorno.
Offrimi ogni istante di esso; offri molto per chi non mi offrirà nulla neppure
oggi. Anche oggi porgerò a molti i più grandi doni: beato colui che non se ne
farà sfuggire alcuno, ma tutti saprà mettere a frutto! Beato l’uomo saggio che
ha ben seminato, perché il raccolto sarà abbondante e lo renderà felice!
Il mio Cuore amoroso ti accoglie per offrirti
altre delizie. Ogni uomo vi trovi rifugio e nessun pericolo più incomberà su di
lui. nessuna sciagura lo potrà colpire: La salvezza sarà certa!
Entrate, amati figli, entrate nella reggia,
spalancata per accogliervi: vi troverete ogni bene!
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera scritta dalla Divina
Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
15.02.98
La Mamma parla agli eletti
Figli cari, non vengano meno le vostre forze; Io
sono con voi e vi sostengo. Ancora un poco ed il terribile nemico dovrà
andarsene e la terra avrà pace: egli non nuocerà più a nessuno.
Siate forti, siate coraggiosi, siate sempre pieni
di speranza; il dolore sia fisico che morale, che subisce il giusto, è un seme
assai fecondo. Non siate nella tristezza, piccoli miei, non siate abbattuti:
già sapete che il tempo ormai è scaduto e ogni attimo ha un significato
speciale, perché tutto sta mutando giorno dopo giorno.
Vedete, ora, i giusti e gli ingiusti camminare
insieme, vedete buoni e cattivi procedere insieme, vedete colpevoli ed
innocenti sotto lo stesso tetto, a fianco nei luoghi di lavoro, nei luoghi di
sofferenza; ebbene, figli amati, ancora per poco questo accadrà, ancora per
poco succederà questo: la separazione sarà ben presto visibile e apparirà agli
occhi di tutti la verità.
Sopportate ora, sopportate con pazienza il
martirio quotidiano, al quale dovete sottostare. Offrite, figli cari, offrite con
gioia e non perdete mai la speranza, anche se vedete che la morsa stringe
assai. Colui che ha creato il mondo lo domina, colui che ha voluto la creatura
prediletta fatta a sua immagine e somiglianza non la lascerà vagare sola.
Nessuno, figli cari, nessuno sulla terra è solo, se non vuole esserlo.
Amati, vi sembreranno strane le mie parole;
direte: “Che dice la Mamma: quanti sono i
soli che non vorrebbero proprio la solitudine!” Piccoli cari, non è
l’abbandono dell’uomo ciò di cui voglio parlare; certo, avviene assai spesso
che l’uomo trascuri il suo simile, magari anche quando esso è bisognoso e
malato, quando è triste e senza forze. Sì, questo accade, continuamente, ma non
è questa la solitudine, della quale intendo parlare. Essa, purtroppo, è frequente,
assai frequente nel tempo d’oggi. Dio, cari figli, è colui che mai abbandona;
nessuno mai si senta trascurato da lui: cerca il misero, cerca il povero, va
incontro al peccatore per aiutarlo, per dargli sostegno, per sollevarlo dal
fango. L’uomo è solo, nel senso che si sente abbandonato da Dio, solo quando
egli stesso lo ha rifiutato, egli stesso lo ha abbandonato. Può mai un Padre
perfetto e amoroso, quale è Dio, lasciare che il figlio si perda nel buio,
senza fare nulla per salvarlo? No, amati! Statene certi. Dio ama anche il più
grande ribelle di Amore infinito e fino all’ultimo gli dà la possibilità di
salvarsi ed essere felice.
Amati, nei luoghi di dolore vedete tanti esseri
umani, trascurati, dimenticati e il vostro cuore prova una pena grande; sappiate,
però, che, se essi lo desiderano, sempre, a fianco al loro letto c’è Gesù e,
assieme a lui, ci sono sempre Io: basta un solo pensiero, un flebile sospiro
d’amore, basta poco per avere il più grande aiuto.
Figli cari, spiegate a chi soffre, a chi soffre
nella mente e nel cuore che Gesù è con loro sempre: basta che lo desiderino.
Egli vuole essere chiamato, vuole essere invocato; solo questo desidera: essere
vicino alla sua amata creatura, prenderla per mano, alleviare la sua
sofferenza.
Invocate Gesù ogni volta che la tristezza vi
coglie, allorché il tormento vi fa gemere. Chiamatelo ed egli si farà sentire.
Confidate in lui. Questi tempi, difficili e bui, stanno per terminare; la notte
già si dilegua e non tornerà più.
Figli cari, siate gioiosi e procedete nel bene,
senza alcun timore del futuro. Questo è il grande tempo, che Dio ha riservato
per sé, è la nuova Pentecoste del mondo. Lasciate fare alla sua sapienza!
Adoratelo! Adoratelo!
Vi
amo. Ti amo, figlia.
Maria
Santissima