Opera scritta dalla Divina
Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
17.02.98
Eletti, amici cari, lasciatevi guidare dalla mia
luce e datela anche a chi ancora vive nel buio. Offrite con generosità i miei
doni a chi è ancora in grado di coglierli. Vi dico che tra breve, - non passerà…
– ogni mio dono sarà ritirato e chi ne ha in serbo dovrà servirsene solo per sé;
chi in serbo nulla ha starà nell’indigenza e nel dolore.
Sposa amata, come puoi vedere, i miei doni
vengono elargiti ai buoni ed ai malvagi: sono un Padre amoroso che elargisce i
suoi beni ai figli obbedienti ed anche a quelli disobbedienti, lasciandoli
liberi di decidere, di scegliere se seguire la mia via o continuare nella
deviazione.
Attendo alla porta il ritorno dei figli prodighi
di tutta la terra. Attendo col Cuore ardente d’Amore. Attendo, sposa cara; ma
pochi stanno ritornando. Li ho chiamati, li ho avvertiti, ho mandato loro
incontro messaggeri che li convincessero a tornare. Li vedo, sperduti su vie
diverse, che cambiano bandiera a secondo del vento che tira: ora corrono di qua,
ora corrono di là, ma sempre per vie pericolose. Ho lasciato loro tanto tempo
per pensare: hanno dilapidato tutto ciò che avevano, ma non si sono ridotti
ancora alle ghiande.
Ebbene, mia diletta, questa sarà la mia ultima
misericordia: lascerò che essi provino la grande indigenza, privi anche del
necessario per vivere; ciò che hanno non lo possiederanno più e dovranno
sospirare anche le minime cose. Se nel benessere non hanno pensato a me, se
nella gioia mi hanno dimenticato, certo, nel dolore dovranno ravvedersi, certo,
dovranno capire che tutto proveniva da me e che senza il mio aiuto tutto viene
meno. I momenti stanno per divenire sempre più difficili: chi non ha pensato in
tempo a farsi buona scorta resterà povero, tanto povero, quanto mai lo è stato.
Vieni con me, sposa amata, vieni e ti mostro un
paese ricco e potente, un paese superbo e sicuro di sé, dove coloro che vivono
nel benessere posseggono anche ciò che spetta ai miseri che languono e muoiono,
per mancanza del necessario.
Amata sposa, quanti si rivolgono a me con
superbia e dicono: “Perché, perché Dio
permette che alcuni abbiano il superfluo ed altri muoiano, per mancanza anche
del necessario?” Rispondo a costoro che le ingiustizie non partono certo da
me che sono giustizia perfetta e misericordia infinita; le ingiustizie partono
dall’uomo che, spesso, assai spesso è lupo per l’uomo stesso. Per impedire le
ingiustizie dovrei togliere agli uomini la libertà, renderli schiavi e
sottomessi, costretti a fare la mia volontà. Così non è: voglio che ciascuno
operi secondo il suo volere, voglio che ognuno mantenga sempre la sua libertà e
secondo questa agisca.
Guarda, diletta, questo mondo che ti mostro,
fatto di enormi contraddizioni: prevalgono ovunque, però, la ricchezza, il
grande benessere, la sicurezza. Tieni ben presente questa scena, amata, e preparati
a vedere il cambiamento, rapido, che sta per avvenire anche qui, come in altri
luoghi, che in seguito ti mostrerò. Prima, però, di mostrarti questo, voglio
che t’immerga totalmente nell’oceano infinito del mio Amore e ti lasci guidare
solo dalla mia luce e dalla mia logica Divina. Guarda ora, diletta mia, che
avviene ai superbi, agli indocili, ai prepotenti, a coloro che strappano le
vesti del misero e lasciano che egli languisca e muoia, per la fame e per il
freddo. Guarda ciò che accade a coloro che si sono arricchiti, impoverendo
molti, che parlano molto, obbligando altri al silenzio. Osserva, amata, dove
finiscono la ricchezza umana, la gloria, gli onori, la grande prosopopea! Vedi:
tutto ciò non sarebbe accaduto, se Io avessi regnato, veramente, nei cuori, per
scelta di ciascuno. Amata, vedo il tuo sguardo turbato, profondamente; ma il
tuo cuore viene sostenuto da me. Ciò che hai visto resti in te, non sia
palesato a nessuno, serva, invece, a capire come ogni ricchezza, che non sia
basata sulla giustizia, si trasformerà in grande povertà. Non desidero che ci
sia in te turbamento alcuno. La tua volontà sia sempre conforme alla mia,
Divina.
Amata sposa, quelli, che ora vedi languire
miseramente, senza che nessuno porga loro aiuto, sono coloro che per molto
tempo hanno costretto gli altri a soccombere sotto un peso troppo oneroso: la mia
pazienza li ha tollerati assai a lungo, ma è venuto il tempo della grande
giustizia. Vedi la figura, che già ti avevo mostrato: vedi un manto rosso
scarlatto; assieme non c’è più quella dal manto candido, ma ora essa si
accompagna con un’altra figura, grande, maestosa, imponente e terribile, è tutta
vestita di nero, significa: ‘morte’. Nessun turbamento colga chi legge questo,
mio, messaggio: avverrà quello che gli uomini hanno voluto; se fino ad ora ho
stornato i loro progetti di rovina, ora lascio che vadano in porto, secondo la
loro scelta.
Tu mi dici, stringendoti al mio Cuore: “Mio Signore, mio Dio, mio, adorato, Gesù, in
questo modo non si salverà proprio nessuno!” Ti dico: resta in me, diletta,
resta in me; tutti coloro che si sono affrettati ad entrare nel mio Cuore ed
hanno accolto con gioia l’invito, ebbene, saranno salvi, tutti salvi. Ci sarà
un piccolo resto, non temere: tra questi, i poveri che si sono resi tali per
mio amore, coloro che per me hanno rinunciato a tutto.
Non pensare più, amata, alla scena significativa,
alla quale corre, continuamente, il tuo pensiero. Vieni per un attimo nel luogo
della grande felicità, e guarda come qui tutti sono nella pace. Senti che canti
e guarda che armonia c’è ovunque! Questo è il posto dove vivranno i giusti ed i
saggi; già i fratelli sono pronti ad accoglierli, amorosamente. Resta nella
pace, piccola mia. Sia preghiera ed offerta ogni attimo della tua vita. Chi mi
è restato fedele avrà il premio di fedeltà e scorderà ogni tristezza passata.
Vedi: è sorto un nuovo, grande, giorno. Vivilo in
me e lasciati condurre dall’onda soave del mio Amore. Prima di togliere tutto,
darò ancora innumerevoli grazie: a tutti è concesso di farne scorta per il
momento della povertà.
Ti amo. Confida in me, sempre. Vi amo tutti.
Gesù
Opera scritta dalla Divina
Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
17.02.98
La Mamma parla agli eletti
Miei, amati, figli, vivete nella gioia, che Gesù
vi dona, state nella letizia: chi si fida di Gesù non deve temere nulla, perché
egli è Amore, è il grande Amore che desidera solo il bene delle sue creature.
Sentite girare voci di grande preoccupazione, per ciò che deve accadere: chi
dice una cosa e chi ne sostiene un’altra. Io vi dico di servire Gesù ogni
giorno con gioia e non pensare ad altro che a fare ciò che a lui è gradito in
ogni vostro istante di vita. A nessuno è concesso sapere quanto durerà la
propria esistenza, se molto o poco. Pensate alle parole che il vostro grande
fratello Agostino disse: “L’uomo è fatto
per Dio e non ha la pace vera se non riposa in lui.”
Voi siete in cammino verso questa grande meta. Egli
vi ha creato per sé e voi, ispirati dallo Spirito Santo, anelate a lui. Sia
questa la spinta che vi fa elevare sempre di più. Siete in volo, figli cari;
pensate solo a salire sempre più in alto nella via della perfezione. Per farlo
occorre essere obbedienti e docili al volere Divino: anche il dolore
accettatelo con pazienza, anche la prova affrontatela con massima fiducia in
lui. Certo, grandi cose devono accadere; ma, se voi guardate bene ai fatti, già
stanno accadendo ogni giorno.
Lo Spirito Santo agisce in molti cuori che si
ravvedono e tornano a Dio: vedrete che meravigliosa Pentecoste ci sarà sulla
terra! Pensate a questo, mentre procedete nel volo; date esempio di sapienza ed
umiltà anche a quelli che vi guardano, a quelli che vi seguono. Se qualcuno vi
dice: “Secondo te, che accadrà? Ci
saranno sciagure e guerre ancora a lungo?” Rispondete così: “Ognuno si sforzi di migliorare se stesso, di
dare esempio edificante, si sforzi di praticare la giustizia nella sua vita;
preghi senza sosta e sia disposto ad offrire qualche sacrificio a Dio come atto
di carità verso i fratelli bisognosi. Vedrai - direte - che ben presto Gesù darà la pace e la
felicità al mondo che l’ha cercata.”
Sentite ovunque venti di guerra, ma l’uomo con la
guerra non può ottenere la pace. Fino a quando i cuori saranno pieni di odio e
rancore reciproco, non ci saranno che dolore e angoscia, sempre più dolore,
sempre più angoscia. Gesù ha inviato al mondo il suo messaggio d’Amore; ma il
mondo non lo vuole capire e non lo vuole nemmeno ascoltare.
Figli cari, questo è male, è veramente male,
perché l’uomo che disobbedisce va contro se stesso e cerca la rovina. Alla mia,
piccola, figlia Gesù ha mostrato una scena particolare: le conseguenze della
superbia e della continua ribellione sono sempre terribili.
Figli cari, staccate il cuore dalle cose del
mondo e cercate Dio, l’unica, vera, grande, ricchezza! Quello che l’uomo
costruisce non è duraturo: beni e ricchezze umane sono destinate a scomparire.
Ciò che edifica Dio è eterno, dura per sempre. Volgete, voi tutti, il cuore a
Dio, ai beni eterni che non vi verranno tolti. Vedrete cadere ad uno ad uno i
grandi castelli di sabbia, fatti dagli uomini, ma la città di Dio resterà
eterna nel suo splendore.
Amati figli, desidero che voi diveniate cittadini
di questa, splendida, città: seguite, attentamente, le mie parole; Io sono
vostra Madre e vi amo, vi conduco verso la grande gioia con Gesù. Vivete questi
giorni come dono grandissimo di Dio e considerate ciascuno come se fosse
l’ultimo della vostra vita. Tutto dipende da Gesù, lo sapete; ma vivete come se
tutto dipendesse da voi, facendovi sorprendere ben svegli ed in piena attività.
Oggi vi stringo ad uno ad uno al mio Cuore materno:
sentitevi amati, tanto amati. Sentitevi in compagnia: quanti angeli e santi vi
circondano! Siate nella gioia!
Vi amo. Vi conduco, come tanti bimbetti, per mano
verso la grande felicità.
Ti
amo, figlia cara.
Maria
Santissima