Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

22.02.98

 

 

Eletti, amici fedeli, vengo a voi con Amore, vengo come padre che desidera vivere per sempre coi figli, suoi, amati. Non temete il mio ritorno: chi mi ha obbedito ed ha seguito i miei precetti avrà una bella sorpresa.

 

 

Sposa amata, la giustizia non esiste più sulla terra, gli uomini l’hanno dimenticata e la pace, di conseguenza, non c’è. La pace è frutto della giustizia: se manca l’una, viene meno l’altra.

Piccola mia, in un mondo ingiusto, qual è quello nel quale vivi, prevalgono l’arroganza e la superbia, l’interesse ed il tornaconto; il giusto viene aggredito e offeso, perché ormai la regola è l’ingiustizia. L’uomo, invece di aprire il suo cuore al fratello ed accoglierlo con amore, si è munito di artigli e la sua ferocia la riversa su chi è docile e vuole la pace. Non c’è pace, sposa amata, non c’è pace, dove l’egoismo è la regola! Ciò che cerchi l’avrai al mio ritorno; prima vedrai deteriorarsi tutte le situazioni e la sofferenza aumentare dovunque.

Sopportate con pazienza, anime belle che a me vi siete offerte, sopportate, offrite e supplicate perché i prepotenti lascino la loro prepotenza, perché gli arroganti lascino la loro arroganza, i superbi la loro superbia, la lascino, prima che giunga il giudice giusto, al quale nulla si può nascondere.

Sposa cara, conosco bene le sofferenze di questo tempo; anche in questo vi ho preceduto con sofferenze, ancora più profonde: tra l’incomprensione di molti e la superbia di altri ho trascorso gli ultimi giorni della mia vita terrena. Leggevo nel profondo dei cuori, amata, leggevo ed inorridivo, nel vedere tanto odio, invidia, superbia, egoismo. Ho sofferto molto per questo; ma nella mia missione terrena Dio Padre voleva per me anche questa, grande, tribolazione.

Sposa amata, chi mi ama rifletta sempre sul tormento estremo, quello, massimo, della Croce. Quello è stato l’apice, amici cari, quello è stato il punto culminante; ma prima è venuto tutto il resto: vedevo i cuori dominati dal più grande odio, vedevo le menti offuscate dal fumo di satana. Vedevo e soffrivo, profondamente: le mie creature predilette, quelle che avevo plasmato con immenso Amore, erano divenute, istigate dal mio nemico, come belve inferocite, assetate di sangue. Il mio Cuore era profondamente lacerato, i miei occhi cercavano un volto umano, un solo volto che lo consolasse; si posavano sulla santissima Madre e solo allora sentivo sollievo e gioia.

Sposa cara, il mio tormento è stato massimo; il tuo è attenuato ed abbreviato. Quello che Io feci anche tu devi fare: posa il tuo sguardo sul volto dolcissimo della Madre, che Io ti ho lasciato nell’andarmene, guarda i suoi occhi, pieni di tenerezza materna, e perditi in quello sguardo, sublime, d’Amore; cerca, così, la tua consolazione mentre trascorre questo, breve, tempo di attesa. Io offrii ogni mio tormento al Padre per la salvezza proprio di quelle anime che tanta pena mi procuravano; ebbene, fa’ anche tu altrettanto: la sofferenza del giusto, offerta a Dio con amore, può molto; la sofferenza dei prediletti può tutto. Non accade nulla per caso; lo sai: se Io permetto questi patimenti quotidiani significa che essi mi sono necessari. Vedrai, alla conclusione del processo, i risultati. Chi soffre con amore ed offre con generosità, senza dare spazio all’odio, ma accettando tutto con pazienza e misericordia, rende un grande servizio a Dio, vedrà il suo sorriso e regnerà al suo fianco, al momento opportuno.

Diletta sposa, ingiustizie nel mondo ce ne sono sempre state in gran numero; ma divengono massime, quando l’uomo vive lontano da Dio, fino al punto da non accettarne più le Leggi, fino al punto da respingere le sue parole e vergognarsi di lui. Sposa cara, unisci le tue piccole sofferenze alle mie, immense: il mondo mi respinge, gli uomini, da me creati, da me salvati, mi girano le spalle, pieni di superbia; vogliono procedere da soli e, se li chiamo a me, non ascoltano la mia voce, non si girano neppure, ma proseguono la loro, folle, corsa verso la rovina. I miei pastori, in gran numero, sono tra coloro che mi hanno abbandonato e non si curano affatto del gregge, che viene trascurato e lasciato senza guida! Sono pastori che pascono se stessi e di altro non si dánno pensiero. Io, Io, Gesù, li ho amati teneramente e li ho scelti ad uno ad uno perché venissero al mio servizio e potessero, alla fine, godere le più sublimi gioie con me. Essi, però, sono stati insidiati ed ingannati dal mio astuto nemico; molti sono caduti e mai più si rialzeranno.

Verrò presto, sposa amata; non temere: non sarà lunga l’attesa. Verrò e tutto cambierà intorno. Spariranno gli animali immondi che tanta paura fanno, scompariranno tutti, alla mia vista. Libererò la terra da ogni putridume, presto, assai presto.

Offrimi con amore e pazienza le sofferenze, che ti chiedo: mi serve questo sacrificio; sono restati ben pochi coloro che sono disposti a sacrificarsi per me. Tutti fuggono, accuratamente, il dolore ed inseguono le gioie false che il mondo porge. Consola, sposa amata, consola il mio Cuore, così solo e lacerato! Vedi intorno a te come sono restati in pochi; la mia reggia, piena di luce, è quasi vuota e non c’è nessuno che entri a cercare le mie delizie. Ebbene, amata sposa, ognuno sarà accontentato: non costringo a cercare me chi non desidera farlo, non voglio usare la violenza perché le anime entrino nel mio regno d’Amore. Ogni anima deve fare una liberissima scelta: a nessuna sarà imposto niente. Guarda quello che accadrà tra poco: la grande porta, la maestosa porta sarà chiusa e chi non è entrato non potrà più farlo, resterà fuori, dove imperversa già la bufera che diverrà uragano.

Beati coloro che hanno ben scelto! Beati coloro che, in tempo, sono entrati! Sposa amata, questa porta, che tra poco si chiuderà, non verrà più aperta: chi è dentro lì resterà esultante e felice; chi è fuori lì resterà nel pianto e nella disperazione. Chi lo consolerà? Io per lui non ci sarò e la Madre sarà con me. Nessuno più lo ascolterà.

Resta in me, sposa amata. Resta nel mio Amore.

                                                                                  Ti amo. Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

22.02.98

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Piccoli miei, la grande primavera sta entrando e non è solo quella meteorologica, che già vedete avanzare, è anche la grande primavera degli spiriti che rallegrerà la vita dei popoli.

Figli cari, non ci può essere gioia alcuna senza Dio. Gli uomini del mondo sono tristi e malinconici, perché hanno messo Dio all’ultimo posto e alcuni l’hanno proprio estromesso dalla propria vita. Piccoli, provate a restare in una stanza, al buio, soli: dopo un po’, provate freddo e grande tristezza, non vedete l’ora di vedere la luce del sole, perché non vedete nulla e vi colgono la paura, il panico, l’ansia. Ebbene, colui che è senza Dio è come l’uomo che ha scelto di chiudersi in una stanza senza luce: tutto gli fa paura; i suoi occhi non riescono a distinguere il pericolo e trema, geme, come bimbo abbandonato dalla madre.

Piccoli cari, Gesù è la Madre più tenera e più dolce: vi vuole per sé, vi ha creato per sé, ma non vi costringe ad essere suoi. Ecco la meraviglia della libertà umana: poter scegliere liberamente tra la vita e la morte, tra la luce e le tenebre, tra la felicità ed il dolore, sconfinato, senza Dio!

Seguendo la logica, si penserebbe che non c’è nessuno che preferisca la morte alla vita, nessuno che preferisca le tenebre alla luce, nessuno che cerchi il dolore, invece della grande felicità.

Figli cari, non è così: chi vive nel peccato, chi non rinuncia al peccato, chi non si allontana dal peccato, è quello che ha scelto la morte, le tenebre, il dolore continuo; questa è la strada, per la quale è incamminato costui, che ora non vede la direzione sbagliata, ma giungerà ad una svolta ed allora si accorgerà di tutto.

Figli cari, la parola di Dio è la vostra luce, è il raggio che vi guida a lui. Chi non vuole vedere questo raggio, perché è cascato nell’inganno di un nemico astuto, finirà col perderlo di vista e piomberà a poco a poco nel buio più profondo.

Figli amati, figli amati, vi voglio tutti salvi, vi voglio tutti felici, vi voglio tutti di Gesù! Venite dietro a me, venite con me: a lui vi guido! Ascoltate le mie parole: sono le sue parole! Il cammino che vi indico è la sua via; perché alcuni figli mi sfuggono, non vogliono ascoltarmi? Perché alcuni figli mi girano le spalle? Se vi chiedo qualche sacrificio è per darvi poi il dono più bello: le piccole sofferenze di oggi sono la grande felicità di domani.

Oggi il Vangelo vi parla di misericordia e di perdono: perdonate, figli, perdonate i vostri nemici; non serbate odio, nessun odio e amate anche coloro che vi fanno soffrire, amate chi vi perseguita! Se voi perdonate, sarete perdonati, se voi usate misericordia, avrete misericordia. Esaminate a fondo il vostro cuore. Oggi v’invito ad esaminare a fondo il vostro cuore; se trovate solo un pochino di astio, se trovate solo un filo di rancore per qualcuno, allora, allora correggetevi subito; chiedete a Dio di purificare il cuore, di dare luce alla mente. Amate, amatevi l’un l’altro, amatevi, figli cari, e Dio vi darà i più grandi doni. Quando? Subito, cari figli, subito li avrete e sarete felici in lui, per sempre! Guardate il sole che splende nel Cielo: annuncia una giornata lieta, dono, grandioso, di Dio. Quel sole un giorno resterà per sempre e ad esso non seguirà alcun tramonto.

Siate lieti, perché il grande giorno è ormai vicino e dipende da voi goderlo pienamente o rinunciarvi per sempre.

Ecco, Io vi conduco alla felicità, vi conduco verso la più splendida meta; seguitemi col cuore, con la mente, seguitemi in ogni istante della vostra vita. Venite tutti da Gesù, come bimbi che corrono felici ad una meravigliosa festa, organizzata proprio per loro.

                                                                                  Vi amo. Ti amo, figlia.

 

                                                                                              Maria Santissima