Opera scritta dalla Divina
Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
26.02.98
Eletti, amici cari, soffrite con me un poco,
soffrite per me un poco. Non sono vane le vostre sofferenze: esse si uniscono alla
mia, grande, passione per la perdita di tante anime. Chi soffre in me sta
camminando verso il trionfo, ormai vicino, con me, nella gloria.
Sposa amata, il tuo dolore è unito al mio,
grande, dolore: per te sono stille; per me è un oceano, sconfinato. Ogni giorno
si presentano al mio tribunale anime in grave peccato: non hanno chiesto
perdono; non hanno desiderato perdono, non hanno, quindi, ricevuto il perdono!
Soffre il mio Cuore, nel pronunciare un’atroce condanna ma, come più volte ho
ripetuto, ognuno ha ciò che sceglie. Chi vuole la vita operi per possederla,
operi, finché è in tempo. Ogni istante, che dono, è grazia immensa, è grazia
che non va sprecata, che non va persa: serve all’elevazione dello spirito, alla
santificazione della persona. Ogni processo, amata sposa, avviene, in
principio, già sulla terra e chi non lo inizia non ne vedrà la conclusione.
Amata, il processo di santificazione dell’anima è lungo e faticoso: l’uomo deve
lottare contro la sua natura, debole e corrotta; le resistenze, che incontra,
vengono anzitutto dal proprio io, fragile e ribelle. A queste si uniscono gli
ostacoli, che frappone ad ogni cammino di santità, il mio, terribile, nemico
che non si riposa mai e, come leone ruggente, cerca chi divorare, chi assalire,
chi insidiare.
L’uomo, da solo, non riuscirebbe mai a vincere la
battaglia; l’uomo, da solo, si perderebbe. Ecco, quindi, che Io, Io, Gesù, sono
sceso sulla terra, sono sceso per salvare ogni uomo, per elevare ogni uomo fino
a me, Dio. In questo tempo di penitenza pensate al mio, grande, sacrificio,
consumato per ciascuno di voi. Pensate, pensate, riflettete: sacrificio,
dettato da Amore, da un Amore infinito che vuole fare suo ogni uomo! Come poco
pensano, sposa mia, gli uomini a questo! Molti vivono senza pensare, senza
capire, senza porre mente a queste cose, importantissime, vivono come bruti e
non alzano mai il capo verso di me. Ecco, sposa amata, le anime che si perdono,
ecco le anime che si perderanno!
Se chiamo non mi ascoltano, se parlo non pongono
attenzione, perché sono intente a soddisfare le loro passioni: immerse nel loro
nulla, non sentono e non vedono. La Madre mia, dolcissima, versa lacrime amare
ogni giorno, constatando come molti figli non fanno nulla per la loro salvezza;
sono in molti coloro che vanno verso la perdizione e non si dánno pensiero di
nulla. Piange la Santissima ed implora la mia misericordia. Misericordia dono a
chi la implora; ma chi non la desidera, chi la rifiuta non l’avrà, non
l’otterrà.
Si perdono ogni giorno un gran numero di anime,
perché si sono allontanate troppo dal bene ed il nemico le ha fatte sue, le ha
ghermite, come falco che afferra la preda e non le dà modo di sfuggirgli. Il
maledetto falco, assieme alle sue schiere, percorre tutte le strade per
raccogliere chi gli appartiene e non torna, mai senza averne nelle unghie
alcuni. Questo è ancora tempo di grazia, sposa amata, questo è grande tempo di
grazia; ma pochi ne stanno facendo tesoro, pochi ne capiscono l’immenso valore:
ci sono i tiepidi, in gran numero, gli indifferenti, in gran numero, i
superficiali in numero ancora maggiore; coloro che operano per mettere ali di
aquila e volare in alto, al momento opportuno, quando Io li chiamerò, sono
assai pochi.
Sposa amata, mia, dolce, consolatrice, Io, Io,
Gesù, sto per rinnovare ogni cosa. Cielo nuovo e terra nuova ci saranno; ma chi
sarà al mio fianco? Non i tiepidi, diletta, non gli indifferenti e neppure i
superficiali! Essi, alla chiamata mia, improvvisa ed inaspettata, non potranno
volare in alto, secondo il mio comando, perché non avranno ali per farlo, e
dovranno restare lì, dove hanno scelto di essere. Verranno con me solo coloro
che si sono lasciati preparare, adeguatamente. Solo chi ha ali potenti e forti
può volare in alto, può volare a lungo; per gli altri non rimane che
strisciare.
In questo, breve, spazio di tempo, miei diletti,
completerete rapidamente la vostra preparazione. Pregate, intensamente, col
cuore; avvicinatevi sempre più a me, col cuore e non con le labbra. Salite sempre
più su, perché vi desidero a me vicino. Non preoccupatevi se ora non vedete e
non sentite, come vorreste vedere e sentire: fede vera, fede salda è credere,
senza nulla vedere, senza nulla sentire. Quando verrà il momento, da me voluto
e deciso, allora vedrete, allora sentirete, allora tutto il vostro essere sarà
nella gioia. La fede vi sostenga in ogni momento: Io, Io, Gesù, non vi faccio
mai mancare le mie delizie; ma anche queste bisogna saperle capire, cogliere,
apprezzare.
Pensate ad un uomo che abbia vista acuta: vede
anche le minuzie e non si lascia sfuggire nulla. Colui, invece, che è debole di
vista non vede che poco e ogni cosa gli sfugge. Ebbene, se voi lo chiedete, Io,
Io, Gesù, dono a ciascuno di voi una vista acuta perché possiate gustare ogni
giorno, a fondo, i miei doni, le mie delizie, la mia tenerezza. Chi ha me non
cerchi altro: chi possiede me possiede tutto; chi è sazio di me non avrà più fame; chi è
dissetato dalla mia acqua, purissima e fresca, non avrà più sete. Non verrà a
me, sposa amata, chi non è mai venuto al mio banchetto, offerto ogni giorno
nelle mie Chiese.
Vedi, amata, vedi come sono vuote? Vedi che pochi
commensali ci sono ed alcuni di essi proprio indegni? Vedi, sposa amata, quanto
dolore si dà al mio Cuore, ardentissimo, con tale freddezza ed indifferenza?
Ebbene, al momento della grande chiamata cuore ardente si unirà a cuore
ardente; tutti entreranno nel mio, santissimo, e ci sarà il sublime volo verso
la gloria, la felicità, la piena realizzazione. Non mettono, certo, ali coloro
che non si nutrono di me o che lo fanno per abitudine, senza amore, senza
fuoco, senza fare alcun miglioramento. Non voleranno costoro, non si
eleveranno, sposa amata!
La mia passione è grande in questo tempo, in cui
si compiono con indifferenza i più grandi abomini. Resta vicino a me, sposa
diletta: col tuo amore metti balsamo sulle mie, moltissime piaghe. Non gemere,
per il dolore che provi nel cuore; resisti e procedi: non a lungo durerà questo
tormento, mia diletta, non a lungo; la conclusione è ormai vicina.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera scritta dalla Divina
Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
26.02.98
La Mamma parla agli eletti
Figli amati, le sofferenze del momento sono cosa
da poco, in confronto alle gioie che avrete.
Non gemete, come bimbi abbandonati, non vi
rattristate, come fanno coloro che non hanno alcuna speranza: Gesù stesso vi
consola, Gesù stesso vi stringe a sé. Egli mi manda ogni giorno a consolare i
miei figli. Egli mi manda, anche visibilmente, in alcuni punti della terra.
In un secolo che si è allontanato sempre più da
Dio occorre la presenza, viva, di una Madre, amorosa, che consoli i figli
smarriti e dica a ciascuno di essi: “Dio c’è, figlio amato. Dio ti vuole per
sé, ti ha creato per sé ed il tuo cuore non ha pace, se non riposa in lui.”
Vado ripetendo queste parole a tutto il mondo. Il mio messaggio attraversa i
mari, solca i continenti: tutti lo devono sentire, tutti lo devono capire.
Voglio che i miei amati figli lo sentano, voglio che penetri nel fondo del
cuore: Dio solo è la salvezza, Dio è l’unica salvezza!
Questo è un secolo dominato dalle forze del male:
molti sono coloro che operano, obbedendo al principe di ogni malizia. Ebbene,
ognuno è libero e può scegliere la via della vita o quella della morte. I Miei
piccoli, che non hanno orecchie che per ascoltare le mie parole, hanno scelto
la vita, vita splendida con Gesù, vita sublime con il Re.
Quanti, però, sono coloro che non si decidono,
quanti che non hanno fatto nulla per crescere nella fede! Questi sono la mia
pena, la mia profonda pena, il mio dolore, il mio grande dolore! Aiutateli,
figli amati! Aiutateli con le vostre preghiere, con le penitenze; aiutateli coi
piccoli sacrifici, che Gesù vi chiede ogni giorno: è un’umiliazione, è un male,
fisico o morale, è un tormento che non va via, per quanti sforzi voi facciate!
Quando il male persevera, quando vedete che gli sforzi sono tutti inutili,
lasciatevi andare, sereni, e non disperate, ma siate lieti e coraggiosi: col
dolore di pochi, col sacrificio di alcuni Gesù salverà i molti.
Piccoli, non pensate sempre alle grazie del
benessere e della salute fisica o psichica; volgete, invece, il vostro
interesse a quella dell’anima: quella conta, quella è essenziale. Vedete come
spesso le vostre preghiere non sono esaudite, immediatamente, e sembra proprio
che siano state vane: anche questa è una prova, alla quale spesso sarete
sottoposti. Ogni preghiera, fatta col cuore, viene esaudita, figli cari.
Siatene certi. Dio ha i suoi tempi che non sono i vostri, la sua logica che non
è certo la vostra.
Attendete, senza avvilirvi, senza rattristarvi:
l’aiuto verrà, verrà presto. Bisogna saper attendere e pazientare. Il giorno
della gioia verrà per tutti i figli, docili ed obbedienti, per tutti coloro che
hanno sperato e sono abbandonati a Dio. Vi vedo assai stanchi ed affaticati;
conosco bene le vostre pene e vi voglio aiutare a sopportare tutte le
sofferenze. Sono con voi, vi tengo per mano. Tenetevi uniti a me, forte, forte,
senza lasciare la mia mano: il nemico mi teme; se state con me, si terrà alla
larga. Altra via non c’è: dovete percorrere questa, che vi ho indicata, piena
di luce, ma anche di piccole spine, che, però, in gran numero Gesù rimuove dal
vostro cammino, prima che passiate. Dolcissimo Gesù, quanto è grande il tuo
Amore, quanto è grande la tua tenerezza!
Siate lieti, piccoli cari, siate pieni di
speranza, e guardate il volto, splendido, di Gesù che è nel vostro cuore:
mentre lo guardate, estasiati e felici, non sentite le punture delle piccole
spine che vi fanno un poco soffrire.
Perseverate. Siate forti. Io vi amo,
immensamente.
Ti
amo, figlia.
Maria
Santissima