Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

27.02.98

 

 

Eletti, amici fedeli, creda il mondo, creda il mondo al Vangelo, creda e faccia penitenza in questo grande, ultimo tempo, concesso dal mio Amore.

 

 

Sposa amata, non voglio condannare il mondo, non voglio condannarlo, ma salvarlo. Voglio che ogni uomo della terra abbia la gioia e la pace. Voglio che ogni uomo della terra viva con me nel mio regno di felicità. Questi giorni di penitenza possono divenire giorni di grande rinascita per chi ne colga il significato.

Meditate, figli, meditate sulla mia passione, meditate e capirete quale immenso Amore provi per ciascuno di voi. Molti si sentono smarriti, molti si sentono soli, molti si sentono abbandonati in questo mondo che si è tanto allontanato da me Dio; ma Io dico: non sentitevi smarriti, non ritenetevi soli, non esiste abbandono per nessuno. Può una madre dimenticarsi del suo piccolo e lasciarlo in disparte, senza curarsi di lui?

Piccoli miei, siete curati, siete curatissimi e neppure un capello del vostro capo è ignorato. Conto i vostri sospiri, conosco i palpiti del vostro cuore: tutto di voi mi è noto, perfettamente. Quando aprite bocca per dirmi qualcosa, già conosco quello che volete dirmi, so ciò che pensate, dove andate, dove siete in ogni momento. Come fate, figli, cari e tanto amati, a ritenervi abbandonati e smarriti?

Sposa mia, il terribile nemico è molto abile nell’ingannare la stirpe di Adamo; egli è abile ed essa è debole e fragile, dopo il peccato che l’ha segnata. Piccola mia, nel tuo cuore, mi dici: “Gesù adorato, sono le prove che spesso dánno il senso di grande smarrimento; sono le prove, talora dure, e la fede debole che conducono alla disperazione”.

Amata sposa, lo sai, perché spesso l’ho ripetuto, che solo gioia vorrei dare, solo felicità offrire; ma il peccato produce i grandi danni, il peccato, collettivo ed individuale. La prova è misericordia, piccola mia. Tienilo sempre ben presente: la prova è misericordia, mai vendetta; nel dolore l’uomo riflette, nel dolore matura, nel dolore cerca me, come il bimbo che desidera la madre, quando sta male. Questo è tempo di prova, questo è il tempo delle più grandi prove, amata. Certo, ripeto: questo è il tempo delle più grandi prove per l’Umanità intera. L’uomo di oggi soffre molto, a causa della sua grande disobbedienza, di quella individuale, di quella collettiva. Il peccato di uno ricade su tutti; sposa mia, lo sai: l’Umanità è un unico, grande, corpo, del quale ognuno di voi è membro. La grande sofferenza non ci sarebbe, se non ci fosse lo sviamento generale. Sappi, però, che Io concedo grazie speciali proprio in questi tempi, grazie uniche, che ognuno può cogliere, se vuole, farne tesoro e giungere alla salvezza. Elargisco doni sublimi alle anime assetate di pace e giustizia, elargisco i doni più sublimi nel tempo della massima sofferenza. I meriti di pochi, docili ed obbedienti, otterranno risultati meravigliosi che mai in passato ebbero tali.

Come puoi constatare, coloro che vivono nel peccato grave sono in gran numero, mentre diminuiscono i docili e gli obbedienti. Qualcuno può pensare: “Se tutti fanno parte di uno stesso corpo, questo, certo, è destinato a perire, perché, quando in un corpo le cellule malate superano quelle sane, c’è il pericolo che tutto l’intero organismo soccomba.”

Amata sposa, così è, secondo logica; ma la mia logica è assai differente da quella umana, il mio modo di operare diverso da quello che usa l’uomo. Sposa cara, vedrai in atto le meraviglie del mio Amore. Amo infinitamente il genere umano; ho fatto l’uomo a mia immagine e somiglianza non per vederlo un giorno estinguere, miseramente, ma perché le belle creature vivano con me, regnino con me, godano con me le gioie più sublimi. Certo, ripeto, diletta: il grande organismo umano è profondamente malato. Un terribile morbo, contagioso, ha colpito le cellule, ma non tutte: ci sono quelle sane, quelle sanissime, ci sono quelle vigorose, assai vigorose, che non si sono lasciate contagiare dal terribile male.

Piccola mia, opererò in modo che le poche sane diano vita a tutto l’insieme e perisca solo ciò che deve perire e rinasca a nuova vita ciò che deve rinascere. Non ci sarà, sposa, mia, diletta, fine del mondo, non ci sarà rovina completa, ma rinascita, secondo le mie Leggi: ogni cuore umano si volgerà a me e diverrà ardente, come fiamma che mai si spegne. Non ci saranno più i lucignoli fumiganti, perché le fiamme le alimenterò Io, Io, Gesù, e diverranno altissime, saranno fiamme d’amore dei cuori umani che si eleveranno fino a me ed Io, Io, Dio, le alimenterò per sempre. Non gemere, se tanto male vedi ancora intorno a te; non soffrire, per quello che sta accadendo né per quello che vedrai ancora per un po’ accadere tutt’intorno: al momento, da me stabilito, in un attimo, n un batter di ciglio tutto avverrà e; i miei diletti sospireranno di gioia, perché vedranno realizzarsi il loro sogno.

Sposa diletta, nessuno di coloro che mi ha tanto amato e mi è stato vicino in questo tempo di abbandono totale resterà deluso; anzi, vedrà ciò che mai avrebbe pensato di vedere. Paolo vide cose sublimi: nessuna parola poté esprimere le meraviglie, che i suoi occhi contemplarono. Ebbene, anche voi, fedeli amici, anche voi, dolci consolatori del mio Cuore, lacerato, vedrete cose stupende, che mai uomo contemplò. Attendete con gioia e pazienza, attendete che tutto giunga a compimento. Il tempo dei sospiri sta tramontando, amati; il tempo dei sospiri tramonterà per sempre. Chi crede in me vedrà le mie meraviglie. Chi crede in me godrà con me, vivrà al mio fianco una vita senza tempo.

Vengo, sposa mia, per vincere il tempo, per condurvi dove la felicità non ha fine. Colga il mondo questo dono, che ancora porgo; lo colga, subito, perché chi chiede perdono ora ancora sarà perdonato; ma sta per avvicinarsi un tempo differente ed allora, allora non ci sarà più perdono!

Sia preghiera la tua giornata, sposa mia, e sia abbandono alla mia volontà, abbandono totale. Le vostre preghiere, il vostro sacrificio faranno ridestare molti che dormono e non pensano.

Persevera, sposa amata. Persevera, senza stancarti.

                                                                                  Ti amo. Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

27.02.98

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Figli amati, Gesù concede ancora per un po’ di tempo ad alcune anime il suo Amore: non vuole che periscano. Egli vuole la vita, non la morte, vuole che ogni uomo si salvi e goda e concede questo tempo per riflettere e decidere: possa il mondo comprenderne il profondo significato in tempo; questo è il tempo della penitenza e del perdono.

Figli, aiutate i deboli con la vostra preghiera. Gesù perdona chi si pente, ora ancora perdona; ma verrà il momento nel quale verranno ritirate le grandi grazie.

Il mio Cuore è in pena per un gran numero di figli, smarriti, che non vogliono riprendere la via di casa. Pregate! Pregate e siate fiduciosi: non l’uomo opera, Dio opera; lo Spirito opera con grande potenza. Non temiate d’impegnarvi a fondo, pensando: “Tanto non c’è niente da fare. Tanto chi è sviato non tornerà”. Non pensate mai così: lo Spirito opera con massima potenza, a voi è chiesto di fare la vostra parte. Fatela bene, fatela tutta, fatela a fondo: vedrete quante conversioni!

Affidate i fratelli bisognosi a Gesù, affidateglieli durante la S. Eucarestia; offrite il suo, infinito, sacrificio al Padre ed egli elargirà i più grandi doni: si apriranno i cuori, si apriranno ed in essi entrerà la luce salvatrice.

Non è l’uomo che salva; è Dio che salva. All’uomo, fedele ed obbediente, è chiesto soltanto di fare la sua parte, la sua piccola parte; il resto lo compie Dio. Il mondo ha ancora questo, breve, momento per pensare, per cambiare. Se voi pregate, pregate, se voi non lasciate che vi sfugga un solo istante senza riempirlo del vostro amore per Dio, in poco vedrete avvenire grandi cambiamenti, straordinari cambiamenti: crederà chi non crede, amerà chi non ama, ritornerà chi è lontano, vedrà la salvezza chi era assai in pericolo.

Non ponete, con la mente e col cuore, mai limiti alla misericordia Divina; lo Spirito agisce in profondità, chiama gli uomini di questo tempo a santificarsi e tutti devono dare, in breve, una risposta. Accompagnate la loro scelta con la vostra, assidua, preghiera, con la penitenza, quando Gesù ve la chiede, con l’obbedienza, sempre, alla sua Legge santa. Non risparmiate nulla pur di aiutare un fratello a giungere a salvezza.

Pregate per i nemici di Dio, pregate per quelli che agiscono con superbia e trascinano dietro a sé altre anime deboli: se essi si ricrederanno, se si convertiranno, allora, allora anche gli altri muteranno vita. Le gemme si stanno aprendo, amati: vedrete le tenere foglioline, poi, i fiori ed i frutti. Perseverate nella preghiera, nell’offerta e amate, amate; amatevi, perdonatevi, prendete su di voi i carichi degli altri! La vera penitenza gradita a Dio, è proprio questa: amare il fratello che non si fa amare, sopportare quello insopportabile, non odiare nessuno, ma pregare per chiunque vi faccia del male.

Piccoli cari, vi conduco Io a Gesù, vi conduco tutti a Gesù, se voi fate quello che dico, se ascoltate le mie preghiere. Non abbiate paura del terreno scabroso, non abbiate paura, se intorno vedete occhi minacciosi che vi guardano; procedete con me. Vi tengo stretti per mano. Non giratevi, spaventati, a guardare intorno; anzi, vi dico: chiudete gli occhi e procedete con me. Verrà il momento, nel quale Io mi fermerò; voi vi fermerete, alzerete il vostro sguardo e tirerete un grande sospiro di sollievo: davanti a voi ci sarà la splendida visione di Gesù che vi sorride, che vi tende le mani, che vi aspetta all’abbraccio.

                                                                                  Vi amo. Ti amo, figlia cara.

 

                                                                                              Maria Santissima