Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

28.02.98

 

 

Eletti, amici fedeli, gioite, per i doni, gioite anche per le pene, che dovete soffrire. Gioite, perché il mio regno è vicino e gli obbedienti lo conquistano. Gioite, eletti, perché questo tempo vi porta al Paradiso.

 

 

Sposa amata, sia pieno di gioia il tuo cuore, mentre percorri il cammino di luce che ti porta alla felicità sconfinata. Come vedi, a dono si aggiunge dono, a grazia si aggiunge grazia e ogni giorno è ricco di nuove esperienze. Il cammino della mia conoscenza, sposa mia, è assai lungo: si perde nell’eternità; comincia, però, sulla terra, per continuare nel Paradiso in un processo sempre in ascesa. Pensi, diletta, che le anime beate del Paradiso abbiano concluso il loro cammino verso la piena conoscenza? No, amata: continua anche lì. Io, Io, Dio, mi manifesto, gradualmente, attraverso vari stadi. Quando l’anima ha sete di me, certo, non la lascio digiuna, la disseto; ma essa all’inizio non è in grado che di accogliere qualche stilla; poi, sempre più, crescono la sete ed il desiderio dell’acqua, purissima, che dona felicità. Ecco, allora, che Io offro sempre di più, in base alla capienza che va aumentando. Nel Paradiso le anime vengono soddisfatte, secondo le loro esigenze: esse hanno già superato gli ostacoli maggiori che si trovano proprio all’inizio del processo che avviene in terra.

Sposa cara, l’uomo è fatto di anima e di corpo, ha una sensibilità, che vorrebbe essere pienamente realizzata e soddisfatta dalla divinità; insomma, l’uomo di carne vorrebbe vedere e toccare per credere, vorrebbe sentire interiormente, ma anche sperimentare con la sua sensibilità. Io, Io, Dio, soddisfo l’interiorità, ma non la corporeità. L’uomo di terra non mi vede e non mi sente; ciononostante, deve credere ed obbedire alle mie Leggi. Per fede, deve procedere, senza che i suoi occhi possano essere soddisfatti né le orecchie sentire la  mia voce. Chiedo all’uomo questo, grande, sacrificio: per un po’ deve credere, senza nulla vedere, ed obbedire a colui che è sempre vicino a lui, ma invisibilmente ed insensibilmente. È un velo assai spesso che l’uomo ha davanti agli occhi che gli impedisce di scoprire la verità. Ho posto, quindi, davanti alla mia creatura due vie: quella del bene e quella del male. L’ho lasciato, quindi, libero di scegliere, libero di scegliere in ogni momento ciò che desidera.

Amata sposa, ti ho mostrato il Paradiso: hai visto anime felici ed esultanti, soddisfatte e pienamente realizzate. Qui si giunge, dopo una vita con me: la scelta fatta sulla terra ha la sua ricompensa nel Paradiso. Sulla terra l’anima anela, ma non vede, non sente, deve accontentarsi di gocce per dissetarsi; in Paradiso vede e sente e fiumi d’acqua, freschissima, sono a sua disposizione. Io mi dono gradualmente a chi mi desidera; mentre mi dono, accresco nell’anima il desiderio di me, fino al punto che essa mi vede come il suo tutto. Essa contempla la fonte di luce e vuole inabissarsi in essa: chi vede la luce del sole non cerca più quella delle lampade né quella delle candele né accende fiaccole.

Quando sorge il raggio luminoso, si spengono tutte le altre luci, perché, al confronto, perdono ogni luminosità. Questo, sposa amata, accade anche alle anime. In esse si accende un piccolo raggio, ma esse anelano al sole, inseguono il primo e trovano subito gli altri, fino a scoprire la luminosità piena del sole; a quel punto altro non cercano, a quel punto altro non desiderano. Coloro, però, che, vedendo il piccolo raggio, non lo inseguono, lo trascurano e si volgono ad altre luci, il lume fioco di una lampada sembra loro un grande sole: se si accontentano di quella luce, essi non giungeranno mai a scoprire lo splendore della vera stella.

Sposa cara, oggi sulla terra sono molti coloro che si sono chiusi, volontariamente, in una prigione buia e tenebrosa, tengono in mano un lucignolo fumigante e non si decidono ad aprire le finestre: fuori il sole splende coi suoi meravigliosi raggi; dentro ci sono freddo e gelo, buio e squallore.

Sposa amata, chi sulla terra sceglie di vivere al buio continuerà a farlo anche dopo; chi sceglie la luce luce avrà, sempre più sfolgorante. Vedi, amata: Io non impongo nulla; ogni scelta deve partire dalla volontà umana. Con larghezza offro doni e grazie alle mie creature perché tutte possano giungere a scoprire la luce vera della stella che è sorta per loro.

Piccola cara, ti ho mostrato anche le grandi sofferenze, le indicibili sofferenze delle anime del Purgatorio: costoro sono piene di desiderio di luce, ma devono espiare il tempo della loro volontaria cecità. Finita la purificazione, anch’esse raggiungeranno il Paradiso. Terribile invece è la sorte di coloro che, volontariamente, hanno rifiutato la mia misericordia che li voleva salvare: per loro non c’è più speranza!

Amata sposa, non Io desidero il male delle anime: ho creato il Paradiso perché ogni mia creatura prediletta avesse il suo posto, ma l’anima stessa, sulla terra, si sceglie la sua destinazione. Io desidero per tutte il Paradiso; ma do a ciascuna la scelta, la libera scelta.

Oggi vi ripeto, anime, dal cuore aperto, che mi ascoltate: scegliete il Paradiso, scegliete ogni giorno il Paradiso. Operate il bene, perseverate in esso, obbedite alle mie Leggi, preparatevi al volo sublime: voglio che tutte raggiungiate il posto assegnato nel luogo di grande felicità.

Sposa amata, offro all’uomo il Paradiso; dipende poi da lui accettarlo o rifiutarlo. Sposa cara, i sacramenti sono i canali che conducono ad esso. Confessione ed Eucarestia, preghiera continua, apertura del cuore a me, Dio; percorrete questa strada, anime ardenti che volete vedere il mio volto, che volete saziarvi della mia presenza. La vostra sete sarà saziata. Non altro desidero che farvi felici, presto, presto!

La Madre mia e vostra mostra il suo volto sulla terra, vi sostiene nel cammino verso la vera felicità. Prendete tutti la sua mano, prendete tutti la sua mano e non lasciatela più: ella vi conduce a me.

                                                                                  Vi amo. Ti amo, sposa fedele.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

28.02.98

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Figli cari, Gesù vi ama. Non temete i flutti turbinosi del mondo: Gesù vi ama, immensamente. Correte, figli, correte tra le sue braccia! Correte da lui, rifugiatevi in lui! Le onde salgono sempre di più e sono minacciose, sono tali, da incutere paura, ma Gesù vi salverà, se voi ricorrete con fiducia a lui. Il mondo vi chiama a seguirlo, vi chiama al grave peccato, alla disobbedienza alle Leggi sante di Dio; ma voi vincete il mondo, come Gesù ha vinto. Figli cari, da soli non potete, da soli sarebbe fatica inutile: venite a me! Tutti dovete venire! Venite con fiducia: vi conduco al Re che vi vuole tutti salvi.

Figlia cara, ogni giorno aumentano gli abomini, che si compiono in modo nascosto e palese; Gesù viene, gravemente, offeso e sono pochi coloro che riparano e lo consolano.

Piccoli cari, siate voi i suoi, dolci, consolatori, siate voi gli amici, amorosi e sinceri, che gli corrono incontro, pieni di gioia e gli chiedono di poter operare con lui, per lui, gli chiedono di stare sempre al suo fianco. Consolate il Cuore di Gesù, affranto; date testimonianza ai fratelli del vostro amore per lui e per loro: il mondo, turbato, sviato, smarrito, ha bisogno di qualcuno che testimoni, coraggiosamente. A voi, figli cari, affido il compito di farlo in questi giorni. Non temete nulla; non temete neppure le massime afflizioni, che il mondo vi può dare.

Gesù vi ha offerto tutto se stesso, il massimo sacrificio vi ha offerto; voi non lesinate il vostro. Ogni giorno vi offrirà una testimonianza da dare, ogni giorno un’offerta da porgere, ogni giorno un fiore da aggiungere: tutto ciò che farete avrà la sua ricompensa. Procedete con serenità, procedete con gioia.

Vedo che alcuni di voi dánno segni di stanchezza: le prove sembrano pesanti, quasi insostenibili. Non è così: sono pesanti, ma non insostenibili; non lo sono. Questo è il grande tempo della penitenza, questo è momento di grazia immensa. Non pensate che a Gesù e fate ogni azione con la mente volta a lui. Meditate ogni giorno la sua passione, la passione, che egli ha sofferto per voi, per la vostra salvezza. Riflettete, a lungo, sui misteri dolorosi. Astenetevi dal peccato, non solo da quelli più gravi, ma anche da quelli veniali: siate perfetti, come perfetto è Gesù. Detestate il peccato, vincete il peccato, abbandonate il peccato! La grande rovina del mondo è proprio il peccato!

Figli, vi amo e voglio che presto Gesù vi possa portare solo gioia, grande gioia. Dipende tutto da voi: siete liberi, pienamente liberi. Avete ancora a disposizione questo tempo, che non sapete quanto duri. Nessuno sa quanto dura: può essere di più, può essere di meno; Dio decide. Vedete: qui ci sono delle cose segrete che ancora il mondo non conosce. Dipende proprio da voi rendere ogni segreto solo gioioso. Quando questi saranno rivelati, allora, allora sarà ormai tardi per riparare, per rimediare.

Figli non è lontano il grande giorno. L’ho detto e lo ripeto: costruite il vostro futuro felice, costruite il vostro futuro felicissimo; ogni giorno avete la possibilità di porre un nuovo mattone alla vostra costruzione. In essa abiterete.

Fate penitenza con la speranza nel cuore, con la sicurezza che neppure un sospiro, un semplice sospiro, offerto a Gesù, è vano, è inutile, cade inosservato. Egli vede tutto, scruta ogni cosa: è vicino a voi, sempre. Quanti figli dicono nel loro cuore: “Se mi sacrifico, nessuno lo vede. Se mi umilio, chi lo sa? Devo mostrarmi a qualcuno; così, tutti lo sapranno”.

No, figli: operate nel nascondimento; non mostratevi agli uomini, come fanno gli ipocriti. State nella riservatezza, nel silenzio e Gesù vi ricompenserà subito con un anticipo e poi con il resto. Siate saggi, siate generosi nel dare a Dio il tempo, che avete a vostra disposizione. Sia la preghiera sempre viva, sempre profonda, sempre presente.

                                                                             Vi amo, figli. Ti amo e ti benedico, figlia cara.

                                              

                                                                                              Maria Santissima