Opera scritta
dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
08.03.98
Eletti, amici fedeli,
state camminando verso la vittoria. Perseverate. Perseverate, non stancatevi:
la felicità è il vostro futuro, la felicità con me il vostro trionfo.
Amata sposa,
benedici il giorno che nasce e offri a me ogni istante di esso; benedici il
giorno che tramonta, perché la meta si avvicina. Per chi crede ogni istante è
gioia e speranza. Non c’è altra ricchezza che la fede: chi l’ha possiede il
tesoro nascosto che lo porterà a volare, come aquila, sulle vette più alte. Nel
tempo di dolore essa è il conforto; nel tempo di tribolazione essa è il
sostegno. Dico ai miei amati di tutto il mondo, ai miei, amati, figli che
cercano ciò che non serve ed anelano ai beni vani e fugaci: cercate me, abbiate
fede in me e sarete salvi e felici. Chi cerca i beni del mondo perderà tutto,
tutto, sposa amata. Il futuro è splendido per chi li ha rifiutati per scegliere
me; ma non lo è affatto per chi ha confidato in ciò che non conta. Come è
fragile la ricchezza umana! Com’è fragile, cara sposa mia! Sono molti a
cercarla, sono molti a perdersi dietro di essa; sono, in questi tempi, più che
nel passato, un gran numero gli stolti che anelano ad essa, pur sentendo nel
proprio cuore la caducità di ogni cosa. Sento lamenti e sospiri salire a me:
colpiscono profondamente il mio Cuore che ama immensamente ogni creatura umana.
Io, Io, Gesù, per questo torno sulla terra: per riempirla di gioia, ormai
dimenticata, di pace, tanto sognata, d’Amore Divino che vuole solo il bene
della creatura.
Chi ha fede in me mi
attende, chi ha fede in me sopporta con pazienza ogni tribolazione; ho promesso
che essa poco durerà ed essa se ne andrà, quando Io ho deciso. Amata sposa, c’è
un nemico sempre in azione, un nemico che non si dà riposo e sta conquistando
molte anime che si sentono esauste, anime che erano volte a me, ma che non
hanno saputo perseverare: l’attesa le ha deluse, l’attesa le ha condotte a
lasciare la strada, luminosa, che avevano intrapresa. Questo, piccola mia, è il
grande pericolo per le anime, già avviate verso il grande volo che conduce alla
gioia eterna: la stanchezza. L’ultimo tratto è il più faticoso. L’ho detto e lo
ripeto: l’ultimo tratto è quello più ricco di meriti; ma non c’è merito, senza
sacrificio e non c’è grande merito, senza grande sacrificio.
Diletta, pensa alla
mia vita, pensa alla conclusione della mia vita: i miei discepoli si sentirono
delusi, profondamente delusi perché colui nel quale avevano riposto tutta la
loro fiducia aveva fatto quella terribile fine. Sembrava che il passato fosse
stato tutto un sogno, un sogno stupendo, infranto: Io pendevo da una Croce ed
ero morto. Sposa cara, proprio da quella morte sarebbe nata la nuova vita per
tutto il genere umano. Quella che sembrava una fine tragica era l’inizio di
un’era nuova di salvezza e perdono. Ecco, mia cara, questi ultimi tempi, che
stai vivendo, sembrano deludere ogni speranza, sembra che le promesse siano
assai lontane dall’avverarsi, sembra che l’attesa non debba mai finire, mentre
i sacrifici ed i tormenti crescono e le speranze cadono ad una ad una.
Sta accadendo a voi,
piccoli, miei, fedeli, ciò che accadde ai miei primi discepoli. Pensate ad
Emmaus, allorché alcuni di essi parlavano tra loro, delusi e disperati, col
cuore in pezzi e lo spirito a terra. Ebbene, Io ero davanti a loro, ma gli
occhi non mi riconobbero. Io, Io, Gesù, ero presente ma essi non capirono
niente. Non passò molto che videro le mie sembianze: mi mostrai risorto e lo
feci proprio quando in essi era caduta ogni speranza e stava prendendo piede la
disperazione.
Diletta, anche per
voi accade qualcosa di simile: sembra che tutto proceda in senso sbagliato,
sembra che le cose si avviino verso il cedimento totale, i segni sono presenti,
ma l’avvilimento profondo li rende più incomprensibili; ebbene, ora, come
allora, si avvicina il momento della mia manifestazione. Mi vedranno prima
coloro che più mi hanno amato. Ora avverrà come allora: i miei più vicini
amici, coloro che mi hanno offerto il cuore e l’anima ed hanno fatto qualunque
sacrificio per me avranno la sublime gioia di vedere per primi il mio volto;
poi, verranno, gradualmente, gli altri. Infine, tutti mi vedranno, tutti
insieme quelli che restano. Ho detto più volte, ma lo ripeto, insistentemente:
preparatevi all’incontro, preparatevi all’incontro con me; nessuno si lasci
andare, solo perché indugio un attimo, nessuno si faccia cogliere dal torpore,
pensando che il momento non sia ancora
giunto. Verrò, quando non sono aspettato; sposa cara, come tu vegli, ognuno
vegli, come tu preghi, ognuno continui a pregare. Sia continua la preghiera del
cuore. Sia intensa l’unità, profonda, con me. Fatevi trovare in questo modo,
lasciate le attrattive del mondo, lasciate ciò che non serve, ciò che non conta,
ciò che appesantisce; lasciate ogni cosa per me. Sia solo Io, Io, Gesù, il
vostro, unico tesoro ed il vostro cuore sarà solo in me.
Diletta sposa, in
questo tempo di preparazione vi ho detto molte cose, vi ho condotto,
dolcemente, come bimbi sul mio Cuore. Restate, sereni, in me e non lasciate che
il nemico possa tentarvi. Restate, sereni, in me ed egli non si avvicinerà.
Restate sempre in me e vedrete, per primi, il mio volto amoroso. La vittoria,
mia diletta, è per chi persevera fino alla fine, senza stancarsi.
Si avvicenderanno
momenti di fervore con altri di arido deserto: l’amore va provato; il premio,
però, sarà tale da far benedire ogni sacrificio fatto.
Fate, piccoli miei,
la mia volontà, fate in ogni momento sempre, esattamente, quello che desidero
da voi. Preparatevi in questo modo voi tutti che anelate a me e mi attendete.
Preparatevi in questo modo ad accogliermi. Vengo per farvi felici. Non
indugerò, non stancherò ancora a lungo la vostra pazienza. Sposa amata, il
nuovo giorno rinnovi la gioia e la pace nel tuo cuore ed in quello di coloro
che conduci per mano a me. Vi benedico ad uno ad uno.
Vi
amo. Ti amo.
Gesù
Opera scritta
dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
08.03.98
La Mamma parla
agli eletti
Figli cari, figli,
miei, diletti, oggi v’invito ad amarvi, ad amarvi, reciprocamente; oggi
v’invito ad amarvi con l’Amore di Gesù. Per molti è tempo di grande
tribolazione, per tanti è tempo di prova. Gesù, è vero, lo sapete, è vicino ad
ogni uomo che soffre. Egli soffre con lui; ma Gesù non è visibile: la sua
presenza è percepibile solo interiormente. Ma l’uomo, oltre all’anima, ha anche
un corpo, una sensibilità. Ebbene voi, figli cari, voi, amati figli, siete il
corpo di Gesù che può dare, tangibilmente, sollievo alla tribolazione; voi
siete gli occhi di Gesù che guardano con compassione chi soffre; voi siete le
mani di Gesù che porgono, con un sorriso, cibo a chi ne è privo; voi siete le
gambe di Gesù che si recano vicino a chiunque soffre; voi siete la voce di Gesù
che accarezza, soavemente, chi è nella tristezza e nel tormento. Gli uomini non
possono vedere Gesù, gli uomini non possono toccare Gesù, ma vedono voi che
siete sempre più simili a lui, toccano voi che possedete il suo Amore.
Figli, figli cari,
c’è tanta sofferenza nel mondo, tanta, quanta mai ce ne è stata di così grande;
alleviate le pene con le vostre assidue preghiere, alleviate le pene con la
vostra carità! Date quando potete. Parlate pure, quando la vostra parola giova
a qualcosa; tacete, quando il parlare porterebbe più scompiglio, tacete, quando
al vostro dire si alzerebbe un coro di dissensi. Tacete e pregate, tacete e
supplicate Dio che cambi i cuori, che trasformi i cuori, che purifichi i cuori.
A che serve sprecare tante parole con dei sordi? A che serve mostrare cose
meravigliose ai ciechi? Occorre usare solo il linguaggio che entrambi
capiscono; l’altro, quello comune, è sprecato.
Chi è troppo
sprofondato nelle realtà materiali non vuole sentire parlare di quelle
spirituali; in questo caso solo l’Altissimo sa cosa fare. Supplicate lui
affinché agisca in modo persuasivo. Sapete che Gesù ascolta sempre le vostre
preghiere, sempre, figli cari, perché le fate col cuore, perché le fate con
tanto amore. Chiedete pure con massima fiducia, chiedete la conversione dei
cuori, chiedete sempre questo. In quanto alla salute del corpo, che sempre si
cerca, si sappia che essa non sempre serve a quella dell’anima: Gesù sa quando
darla e quando no. Lasciate sempre giudicare al Sapientissimo ed accettate la
sua volontà.
Questo è un tempo
molto prezioso, è un tempo di penitenza e di conversione. Quando Giona disse ai
niniviti quello che sarebbe accaduto, dopo quaranta giorni, alla loro città,
essi credettero, fecero penitenza tutti, dal più grande al più piccolo, a
partire dal re: Dio risparmiò il castigo ai niniviti, per la loro obbedienza e
docilità. Figli cari, per gli uomini d’oggi le cose sono le stesse: Dio chiama
a conversione ed a penitenza; ma chi si converte? Chi fa penitenza?
Figli cari, siate
particolarmente sobri in questo tempo, siate sobri e qualcuno imparerà da voi
la sobrietà; siate docili ed obbedienti alle Leggi Divine e qualcuno,
guardandovi, farà lo stesso.
Figli cari, date
esempio edificante; chi vi seguirà avrà grandi doni dal Cielo e vedrà
migliorare la sua vita. Molti ripetono: “Com’è monotona la vita! Ogni giorno
accadono le stesse cose e nulla cambia, nulla si muove!”
Figli, ripeto:
questo è grande tempo di grazia ed attesa. Dio attende e concede sempre i suoi
massimi doni, ma non sempre sarà così, non sempre procederà in questo modo!
Gesù tace ed attende, ha già parlato chiaramente ai cuori, ha già parlato
chiaramente a ciascun cuore: attende la decisione di ogni uomo. Non ha fretta
Dio Altissimo di condannare, non ha, certo, fretta di farlo: egli è l’Amore, è
l’Amore infinito e vuole salvare ogni uomo, vuole che ognuno possa giungere
alla grande felicità. È benedizione, figli cari, quest’attesa, è benedizione ed
infinita bontà!
Adorate Dio! Adorate
Dio, sempre!
Vi
amo. Ti amo, figlia.
Maria
Santissima