Opera scritta
dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
15.03.98
Eletti, amici
cari, siate pronti ad accogliermi, siate pronti ad accogliermi, allorché decido
di venire da voi per darvi la felicità completa. Arda il vostro cuore d’amore
sincero: entrerete nella mia gloria.
Sposa amata, i tempi
stringono sempre più; molto ho già detto al mondo, ma esso non mi ha ascoltato,
non mi vuole ascoltare. Molto ho detto, ma poco, troppo poco ho ottenuto!
Ebbene, concedo ancora un minimo lasso di tempo per riflettere e cambiare: se
tutto resterà come prima, agirò con rigore.
Sposa mia, l’albero
che non porta frutti non può stare, l’albero che non porta frutti occupa
inutilmente il terreno: deve essere tolto. Mia cara, sono andato presso ogni
uomo, sono andato per prendere i frutti che mi spettano; sono andato davanti ad
ogni mia creatura prediletta, ma da pochi ho ottenuto qualcosa. Se poi devo
parlare di coloro che mi hanno dato molto, dico che sono una quantità minima.
Ho dato ordine ai miei angeli di sradicare tutti gli alberi che entro un
brevissimo lasso di tempo non abbiano prodotto frutto. Concluso questo, breve,
periodo, ogni pianta inutile sarà abbattuta, ogni ramo secco, poi, bruciato nel
fuoco che non si estingue. Ho offerto molte occasioni ad ogni uomo, ho elargito
le mie grazie ed infiniti doni; ora mi spetta, di diritto, ritirare il mio, mi
spetta, di diritto, prendere ciò che mi è dovuto. Lo farò, sposa mia; lo farò!
Si sforzino gli uomini di comprendere le mie parole, di farne tesoro.
Quando vengo per
chiedere, aspetto ancora un poco; ma, quando vengo per prendere, non aspetto
neppure un attimo. Per una parte degli uomini vengo ancora per chiedere il mio,
ma concedo ancora un attimo di dilazione; per altri già sto venendo per esigere
e dilazione non ce ne sarà!
Amata, riposa,
serena, sul mio Cuore e non gemere, per
le piccole tribolazioni che devi subire: la mia sposa vicino a me non soffrirà
mai troppo, perché Io, Io, Gesù, abbrevio ed attenuo, rendo facilmente
sopportabile ogni pena.
Sposa cara, la mia
passione di questo momento è terribile: vedo che le anime sono spesso
indifferenti al mio richiamo e lo Spirito Santo, che vuole cambiare i cuori,
non può entrare in essi, perché sono chiusi e duri, come il diamante. Non ho
altro tempo da concedere, non ho altro tempo, diletta; ognuno faccia grande
tesoro di quello che ha a disposizione. Un giorno che sorge è una miniera,
preziosa, di tempo, che dono con generosità. Pensa ad un’ora di quanti minuti è
formata, pensa ad un giorno di quante ore è formato, pensa alla settimana, al
mese, all’anno: tanto mi potete dare se volete, uomini della terra, tanto
potete dare, a me che sono il vostro Creatore, il vostro Salvatore, lo Spirito
d’Amore che vi ha dato tutto!
Ogni uomo ha a sua
disposizione un certo tempo da me voluto, da me fissato, da me concesso;
talora, per vari motivi, decido di aggiungere qualcosa a quello che già offro,
ma in genere la scadenza è quella e resta quella, nascosta all’uomo della
terra, ben nota a me, Dio che conosco tutto di ogni essere creato.
L’uomo dal momento
nel quale può fare uso della ragione deve capire qual è la strada da seguire;
le Leggi, alle quali obbedire, sono ben scritte nel suo cuore: deve solo
obbedire, docile, all’impulso che lo spinge verso di me. Nel giudizio chiedo
conto di tutto, sposa cara, di ogni cosa fatta e detta, ben consci di ciò che
si è fatto e detto. Spesso gli uomini agiscono senza pensare, parlano senza
riflettere e molti credono che questa sia una minima colpa. Non è così,
diletta, non è affatto così: non è colpa per chi non ha ancora l’uso della
ragione oppure per colui che è gravemente menomato; diversamente, la colpa è
presente. Chi ha intelletto usi l’intelletto per operare e per parlare, l’usi,
secondo la sua volontà.
Vedo molti agire da
insensati: non pensano ed agiscono, non riflettono ed operano, guidati
dall’istinto o dall’impulsività; sbagliano spesso, gravemente, e non possono
giustificarsi, perché chi ha un dono deve servirsene, chi ha delle capacità
deve assolutamente sfruttarle fino in fondo.
Vedi, come in
quest’anno, mia diletta, ho chiamato a giudizio già molte persone di tua
conoscenza, tra queste non sono mancati gli imprudenti che sono vissuti senza
pensare, senza riflettere sul valore della vita. Oggi, alla vigilia di una
grande, nuova, chiamata, dico ad ogni uomo della terra in grado di capire,
dico: rifletti, pensa, non agire, senza aver ben ponderato le conseguenze della
tua azione, non parlare, senza aver ben riflettuto prima.
Piccola mia, l’uomo
può peccare per superficialità o per malizia, la distanza, però, tra i due
errori non è poi molta. Questo è un grande tempo, decisivo; ho chiamato le
anime a me con voce possente. Il mio Vicario parla, parla, dice le mie parole;
il mio Vicario porta il Vangelo al mondo, per ordine mio: voglio che il mondo
si salvi, voglio che ogni uomo si salvi, voglio che ogni creatura abbia la più
grande gioia.
Ecco, sono davanti
ad ogni uomo e gli spiego ciò che deve fare e ciò che deve evitare, caso mai
non l’avesse ancora ben capito. Parlo, sposa cara, come vedi, e non taccio;
parlo, però, ad un popolo di sordi. Ebbene, non è ormai più lontano il momento
nel quale ogni orecchio sentirà bene e non ci saranno più sordi né finti sordi.
Prega, amata sposa.
Prega perché le orecchie si sturino, subito, ascoltino la mia parola e la
mettano in pratica, senza indugio. Sposa cara, ti prometto che se il mondo
entro questo breve spazio di tempo concesso cambierà modo di agire, se si
convertirà, presto, molti fatti dolorosi saranno cancellati; dei segreti si
compiranno solo quelli gioiosi e spariranno quelli dolorosi. Le preghiere dei
miei diletti siano più che mai fervorose in questo grande tempo: voglio
concedere molto a tanti, per le offerte sincere di pochi, voglio aprire
completamente le cateratte della mia misericordia e riversarla su tutta questa
generazione, smarrita e sviata.
Ecco: il nuovo giorno
ti porgo, sposa amata. Vivilo con me, per me, in me.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera scritta
dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
15.03.98
La Mamma parla
agli eletti
Figli amati, vivete
nella gioia e siate pieni di speranza. Le vostre domande ricorrenti sono sui
tempi e sui modi; piccoli, vivete sereni: siete nelle mani del Padre più dolce,
del Re più splendido. Vi siete messi voi nelle sue mani. Lo fate ogni giorno,
quando, miti e docili, obbedite alle sue Leggi sante, quando tenete il vostro
sguardo fisso su di lui, pieni di fiducia.
Figli, la fede è una
luce vivissima che illumina ogni angolo. Tenete saldo in mano questo splendido
dono, questo dono, splendido ed unico, che Dio vi ha donato. La fede, miei
piccoli, quella profonda e totale, è la più grande ricchezza; con essa potete
dirvi ricchi e potenti, come non è il più grande e potente della terra. Ecco la
causa della vostra grande felicità: il dono, sublime, che avete e tenete ben
stretto nelle vostre mani. Che conta, figli, avere ogni bene in questo mondo e
non possedere l’unico, grande, eterno, che dà la vera felicità? La fede è una
chiave che vi fa aprire tutte le porte: potete entrare ovunque, perché gli
angeli di Dio sono pronti a facilitarvi il cammino.
Amati, tutti i beni
di questo mondo sono cosa fugace, non duratura, precaria, instabile; la fede vi
apre l’infinito; la fede nell’unico Dio vi toglie anche ogni preoccupazione del
presente e vi fa attendere con grande esultanza il futuro. Certo, figli, chi può
temere, se Dio è con lui? Il Signore del presente è Dio, il Signore del futuro
è Dio, il Signore di tutto è Dio! Se appartenete a lui, siete sulla strada
giusta e la sua ricchezza, immensa ed infinita, sarà la vostra, immensa ed
infinita. La vita sulla terra con lui come dolce Signore diviene lieta e piena
di delizie e quella che seguirà sarà splendida e ricolma di ogni dono.
Figli cari, il tempo
sta passando, questo, grande, tempo di grazia, offerto al mondo da Dio. Ognuno
che ne faccia tesoro vedrà fiorire la sua vita come un giardino che si riempie
ogni giorno di nuovi fiori: Dio fa crescere le piantine, le cura con Amore e le
disseta con la sua acqua purissima. Di che dovete, quindi, preoccuparvi?
I tempi sono questi,
i grandi tempi dell’adempimento delle promesse sono questi che state vivendo; i
modi sono quelli delicatissimi e soavissimi di un Padre che ama infinitamente i
propri figli. Certo, egli li corregge per il loro bene, li guida e li ammonisce
ma, quando essi dimostrano di aver ben capito e di essere disposti ad obbedire,
piegando il capo, allora ecco, ecco il volto splendido del Genitore Santo
aprirsi al sorriso, un sorriso che fa esultare di gioia tutto l’Universo
intero.
Figli, non
preoccupatevi di nulla e tenete sempre ben presenti le mie parole: Dio è Padre,
è Padre, generoso e splendido; Dio è Amore, è la sorgente unica dell’Amore che
da lui s’irradia su tutte le creature; Dio è bontà, bontà infinita, dolcezza
senza fine, tenerezza che non ha pari.
Ebbene, pensate,
riflettete, figli cari: voi siete nelle mani di un tale Padre, di un simile
Genitore. Siete al sicuro, siete nella felicità completa, perché essa risiede
in lui. Solo Dio la possiede e ve la vuole concedere, figli cari, ve la vuole
concedere tutta! Vi dico che avrete tutto, vi ripeto che avrete tutto nel più
breve tempo. Gesù in questo istante è davanti a me, splendido e vi guarda. Il
suo manto è candidissimo, pieno di luce, sfolgorante, come la stella più
luminosa. Ecco: il suo volto è verso di voi e si apre al sorriso. Chiudete i
vostri occhi ed entrate nel vostro cuore: vedrete in esso il suo sorriso!
Siate felici. Siate,
sempre, felici! Vi amo. Ti amo. Io gioisco con voi.
Maria
Santissima