Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

17.03.98

 

 

Eletti, amici cari, siate sempre con me: vi conduco nei pascoli verdi del mio regno e non avrete più fame né sete.

 

 

Sposa amata, un altro giorno è sorto per te, piccola mia, un’altra giornata, da vivere per me, da volgere a me, da donare a me. Ecco, questo, amata, è il segreto per avere la felicità oggi, nel profondo del cuore, domani, completa nel mio regno. Vedi come gli uomini si affannino alla ricerca di un po’ di gioia: lavorano, faticano, corrono in giro per il mondo, cercano e cercano, perché non trovano, cercano, affannosamente, ma ancora non trovano, spendono una vita alla ricerca, ma spesso divengono vecchi ed ancora nulla hanno trovato.

L’uomo saggio non  deve andare lontano per trovare ciò che desidera: resta sereno al suo posto ed opera secondo la mia Legge che non deve fare fatica a trovare, essa, infatti è già presente dentro di sé; segue la Legge santa, che Io ho posto nel suo cuore, e raggiunge la felicità, senza eccessivi sforzi, senza vane ricerche. L’uomo saggio, sposa mia, è come un albero, messo in un terreno irriguo: le sue radici divengono sempre più profonde, i suoi rami sempre più robusti e non passa giorno invano, sempre più allunga le sue radici ed irrobustisce i suoi rami, sempre più diviene rigoglioso, perché c’è una linfa misteriosa che lo nutre, lo fa crescere e prosperare.

L’uomo stolto è come un albero che cresce, senza affondare bene le sue radici nel terreno, senza allungare i suoi rami, resta lì a sfruttare la terra, ma non si irrobustisce mai, non mette che fronde inutili, senza portare né fiori né frutti.

Viene una grande tempesta: mentre il primo albero non la teme, perché le radici sono ormai profonde ed i rami sono resistenti; il secondo trema fin dalle radici, si scuote, cade, quindi, sradicato dal vento, e non riesce più a rialzarsi.

Sposa cara, ogni uomo, al quale Io, Io, Dio, ho dato l’esistenza, deve operare durante il tempo concesso affinché la sua fede cresca sempre più, divenga sempre più solida e ogni difficoltà venga, quindi, superata bene. Perché questo avvenga bisogna capire il valore di ogni istante di vita, sposa mia, il grande valore di ogni istante: l’attimo, che passa, non torna più indietro, l’attimo, che passa, è finito per sempre, quello non ci sarà più. È un folle colui che lo spreca in vanità. È folle colui che vive come se non dovesse mai morire. È folle chi opera senza riflettere sulla fugacità delle cose terrene e sul valore infinito, invece, di quelle eterne.

Oggi, diletta, il mondo è più che mai spensierato, il mondo evita di pensare a ciò che conta, mentre ferma l’attenzione su ciò che è vano. Vedi, sposa cara, vedi questa scena, che ti mostro: questi uomini sono amici e ridono, scherzano, parlano, stoltamente; stanno facendo progetti per il futuro, progettano di migliorare il loro patrimonio, progettano di divenire sempre più ricchi di beni materiali. Vedi come si danno da fare? Nella loro agenda ci sono moltissimi appuntamenti; uno, però, che ho fissato Io, Io, Gesù, manderà all’aria tutti gli altri. Essi hanno progettato senza di me; mentre essi facevano i loro, grandi, progetti, Io ero lì vicino, vicino a loro, ascoltavo e vedevo, mentre essi non mi vedevano e neppure si preoccupavano di sentire le parole, che dicevo nel loro cuore. Costoro, ora, come vedi, continuano a procedere in tal modo; sono sicuri di se stessi, come puoi vedere, sono sicuri di sé, ma hanno fatto tutti i loro conti senza consultare me, senza pensare a me, senza invitare me.

Ho atteso, sposa mia, ho atteso, a lungo, ho atteso, lasciando loro la massima libertà d’azione e di pensiero; ma ora non attendo più: costoro sono giunti alla fine del loro cammino e nel giro di pochi giorni tutti devono lasciare ciò che hanno accumulato. Le lancette del loro orologio stanno per fermarsi! Quale sarà, ti chiedi, la loro sorte e quale il destino d’eternità?

Amata, qui non ci servono risposte: chi è vissuto senza di me, chi non mi ha cercato, non mi ha voluto non mi avrà, diletta, non mi avrà! Io, Io, Gesù, busso ad ogni cuore, Io voglio entrare in ogni cuore, Io voglio vivere in esso! Voglio porre le mie tende in ogni cuore umano; ma non entro con la forza, non con la violenza: busso ed attendo, busso ed attendo, ho pazienza ed attendo, a lungo, senza stancarmi. Viene, però, il giorno conclusivo, fissato dal Padre per ogni creatura umana: per quanto ella faccia ed operi non può prolungarlo neppure di un solo attimo ed entro quel tempo tutto deve compiersi.

Amata, se gli uomini fossero saggi, se fissassero il loro sguardo alla meta eterna alla quale sono destinati, ognuno giungerebbe alla fine della sua vita ben preparato, sereno, lieto e pronto. Questo tempo di Quaresima, questo tempo di penitenza e di grazia per molti sarà proprio l’ultimo, 

prima della meta. Essi non lo sanno ancora, ma lo capiranno, bene, tra poco. Quanti considerano questo dono come un tesoro prezioso, da tenere in massimo conto? Pochi, sposa cara! Pochi, sposa diletta: questo tempo di grazia viene sprecato, come quello precedente, e poi… nulla resterà più!

Diletta, non crucciarti, per questo: ognuno è libero di scegliere, ognuno deve fare la sua scelta, senza coercizione, e quello che vorrà avrà.

Riposa, serena, sul mio Cuore. Godine le immense delizie e non gemere per gli stolti; prega perché in questo breve arco di tempo si lascino penetrare dal mio Spirito d’Amore, perché aprano, spalanchino le porte ad esso. Prega, sposa diletta: concederò grazie, immense. Ognuno ne faccia tesoro.

Ti amo. Vi amo. Restate in me ed Io resto in voi.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

17.03.98

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Figli amati, servite Dio, servite Dio che ogni giorno vi colma di immensi doni. Questi giorni sono molto importanti; questi giorni, amati figli, sono decisivi per la vostra vita. Non lasciatevene sfuggire neppure un solo istante. Vivete per Dio, vivete, servendo Dio, nel sacrificio quotidiano. Non pensate a fare grandi cose, non stancate la mente, inutilmente: ogni giorno Gesù stesso vi presenta le cose da fare. Egli programma per voi, se lo lasciate fare. Egli progetta tutta la vostra vita, se glielo permettete. Se i tormenti sono molti, figli amati, pensate a Gesù, pensate a lui che ha sofferto, infinitamente, vittima innocente per ciascuno di voi. Meditate sulla Croce in questo tempo, così importante. Meditate sulla Croce di Gesù. Unite le vostre piccole pene quotidiane alle sue, grandi, infinite, che non solo ha patito allora, figli, miei, cari, ma continua a soffrire per ogni uomo che vive nel peccato.

Gesù soffre, soffre molto in questi giorni: egli è flagellato dai continui tradimenti, egli è coperto di piaghe, figli amati, dal capo ai piedi, così, come era allora. Egli non finirà di penare, finché un solo uomo è in pericolo. Sapete, figli cari, quanto soffre Gesù per un’anima che si perde? Egli ha dato la sua vita per ciascuna e ora offre, a piene mani, le grazie necessarie per la salvezza; ma quanto spesso esse vengono rifiutate e respinte!

Oggi è il tempo del rifiuto, per l’ingratitudine umana: gli idoli di ogni genere vengono adorati, gli idoli vengono posti al di sopra di Gesù, unico Signore! Oggi v’invito a supplicare, a supplicare il perdono per coloro che perdono non chiedono. Chiedete che si inteneriscano i cuori induriti. Pregate perché si sciolga il grande gelo e ritornino tutti a pulsare per Dio, per l’unico Dio!

Voi dite: “Mamma cara, Madre amata, noi preghiamo, preghiamo, ma sembra che in certi cuori nulla di nuovo accada”. Vi dico, amati figli, che Gesù vi farà una grande sorpresa: tutti insieme, gli orologi fermi torneranno a battere. Non disperate, non lasciatevi prendere dallo sconforto: per le preghiere di uno soltanto, di un’anima, bella e pia, per le sue preghiere, molte altre, assopite e lontane, si svegliano. Lo Spirito Santo opera. Egli ha i suoi tempi, egli ha i suoi tempi che non sono i vostri. Guardate che accade in questa, bella, stagione: ogni giorno sui rami una nuova gemma spunta e si apre; l’albero, che il freddo inverno ha visto spoglio ed intirizzito, si copre di un manto di un verde delicato, poi, di una nube, candida o rosea, di petali delicati, infine, vedrete spuntare il piccolo frutto che maturerà al tempo suo.

Quello che avviene in natura avviene pure nei cuori umani: Il freddo inverno del paganesimo li ha gelati, ma lo Spirito Divino sta scaldando l’aria e un soave calore penetra, profondamente; le piante umane lo sentono e cominciano a spuntare le piccole gemme, timide e nascoste. Il sole, poi, scalda sempre di più, esse divengono più ardite ed aprono il piccolo cuore per far penetrare il raggio benefico. Proprio in questo istante avviene lo splendido miracolo: rapidamente, le foglie crescono e si allungano, si sviluppano. La pianta ha mutato aspetto!

Figli, non stancatevi di pregare, non stancatevi di supplicare Dio per i poveri peccatori; offrite sacrifici, offrite quello che potete: quanto gioirete, per la salvezza di un solo peccatore! Io sono con voi e non vi lascerò nel momento del bisogno. State certi, state tranquilli: sarò sempre con voi, sarò sempre accanto a voi. Non temete. Non abbiate paura.

Gesù è tanto sofferente, per la debolezza di molti uomini, ma voi consolatelo: digiunate dal peccato, evitate proprio di commettere anche il minimo peccato e poi adoratelo in ogni istante, adoratelo nel vostro cuore. Presto lo vedrete, figli cari. Presto lo vedrete, non col volto severo del giudice perfetto, ma col volto amoroso del Padre che desidera abbracciarvi. Procedete: la strada è luminosa.

                                                                                  Vi amo. Ti amo, figlia.

 

                                                                                              Maria Santissima