Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

25.03.98

 

 

Eletti, amici cari, ecco il tempo del rinnovamento, ecco il tempo, benedetto, preannunciato dai profeti: la nuova primavera sta entrando per l’intera Umanità. Beato chi ha cooperato al piano Divino e beato chi ha creduto in me, pur senza nulla vedere: vedrà presto le più grandi meraviglie, da me compiute!

 

 

Sposa amata, chi vive in questo tempo vedrà delle cose mai viste, sentirà delle cose mai sentite. Ho donato molto nei secoli precedenti, molto ai miei figli diletti, docili ed obbedienti alla mia voce; ma ora voglio offrire di più. Quello che darò non l’ho mai concesso. Quello che offrirò non l’ho mai porto.

Diletta, voi vivete il tempo della più dolce attesa, attesa di uno Sposo che mai delude, che viene con gioia immensa da chi l’ha tanto atteso ed ha sperato in lui, confidato in lui in ogni momento. Diletta, molti dicono: “Com’è possibile questo? Com’è possibile quello? Come può accadere questo? Come può accadere quello?”

Molte cose ho rivelato ai miei prescelti. Molte rivelazioni ho fatto, ma non tutto ho detto: ho taciuto alcune cose, che non ho ritenuto opportuno rivelare. Nessuno sa ciò che ho intenzione di fare: il mio pensiero è in gran parte nascosto.

Pensa, sposa diletta, pensa a questo: quando un gran signore se ne va per un lungo viaggio e lascia la sua casa affidata a dei servi, quando egli tarda assai, certo, molti servi dicono: “Non tornerà più; s’è perduto. Avrà ancora molto da fare”. Cominciano, quindi, a sentirsi padroni di tutto: alzano la voce, distruggono parte delle suppellettili, cambiano le leggi, che il padrone ha posto, prendono in giro i pochi servi che sono restati fedeli e rendono loro la vita assai difficile. Costoro, invece, piegano il capo e sopportano, pazienti. Le angherie aumentano, aumentano, fino a divenire quasi insopportabili; essi, però, non cedono: compiono il loro dovere con attenzione, rispettano gli arredi di casa, non mutano comportamento, anche se gli arroganti ripetono: “Questo padrone non tornerà. Questo padrone ha lasciato ogni cosa a noi che siamo i più forti, i più astuti, i più capaci”. A queste parole, certo, anche molti obbedienti si lasciano convincere a disobbedire; ma resta un piccolo gruppo, che si fa sempre più esiguo, che resiste, ricorda le parole del signore che, prima di partire, disse: “Tornerò allo stesso modo in cui me ne sono andato. Tornerò un giorno; allora ci sarà una grande festa di nozze e godranno tutti i servi fedeli”.

Ebbene, il signore, non più aspettato da molti, torna, ma subito non si fa riconoscere; i servi fedeli, però, nel loro cuore ne avvertono la presenza ed esultano, ma tacciono, perché così vuole il signore. Egli ha trovato la sua casa in pessime condizioni; vede lo sfascio e tace, vede i molti disobbedienti e tace. Non desidera punirli tutti, come veramente meritano: egli è venuto per dare una grandissima festa nuziale, non per punire e castigare con massimo rigore. Attende ancora un pochino che i servi indocili si ravvedano; incarica quelli obbedienti di dare aperta testimonianza in modo da far ragionare anche gli altri. Attende un poco, ma sono ormai sempre meno quelli che tornano all’uso della ragione e sempre più coloro che ormai non lo aspettano più.

Ebbene, questo gran signore, dopo aver dato segni sempre più evidenti della sua presenza, si mostrerà a tutti; a quelli obbedienti per aiutarli nel loro travaglio e sostenerli fino alla vittoria finale; si mostrerà, infine, anche ai temerari, indocili. Ma che dovrà fare di loro, sposa cara?

Potrà farli entrare al suo banchetto? Potrà dire loro che sono stati bravi ed attenti, se, invece, hanno distrutto ogni cosa, se hanno reso assai difficile la vita degli obbedienti, offendendoli e deridendoli? Costoro, mia diletta, non avranno alcun premio, ma una severissima punizione e non entreranno a far parte del banchetto nuziale. Ecco quello che accadrà al momento della piena rivelazione: chi non ha creduto non vedrà ciò in cui non ha creduto.

Sposa cara, se gli uomini procedono in questo modo, saranno in molti a non godere le delizie che Io, Io, Gesù, ho preparato per il prossimo futuro. Quelli che non credono sono in gran numero; quelli che credono sono in numero sempre più esiguo. La festa ormai è vicina; tutto è pronto e anche gli ultimi invitati si sono decisi. Non c’è più tempo di attesa. Non c’è più tempo per aspettare. La mia casa è in gran disordine; lo vedo. Tutto è sottosopra, a causa dell’indolenza di coloro che dovevano operare e non l’hanno fatto, a causa dell’indifferenza di coloro che dovevano sorvegliare e non l’hanno fatto. Verrò Io, Io, Gesù, sposa cara, verrò e riordinerò ogni cosa. Con me resteranno i miei, fedeli, amici che mai mi hanno lasciato, che mai mi hanno girato le spalle, che mai mi hanno ingannato. Insieme, mia diletta, insieme faremo nuove tutte le cose.

Mi chiedi, insistentemente, di poter stare sempre con me, vicina a me. Certo che ci resterai: chi anela alla mia presenza l’avrà, chi anela alla mia vicinanza l’avrà.

Sposa cara, vedi quanto disordine c’è dovunque? La mia casa sembra sia stata scossa da un grandioso terremoto: nulla è più al suo posto. Se questa visione ti rattrista assai, consolati, consolati, amata, perché lì, dove c’è sconvolgimento, Io metterò ordine, lì, dove c’è rovina, Io metterò armonia e nulla rimarrà come è adesso, nulla. Questo è certo!

Chi ha operato con me e per me, in massima fedeltà, continuerà a farlo, sotto la mia direzione, e contemplerà un mondo diverso, rinnovato e santo, contemplerà una realtà meravigliosa, che mai poteva neppure immaginare.

Vivete nella gioia, anime belle, vivete nella pace, anime amate: vengo per fare nuove tutte le cose, per fare una terra nuova ed un Cielo nuovo. Dico: “Vengo. Vengo”, ma sono già vicino a voi, sto già mutando ogni cosa e voi, obbedendomi ogni giorno, voi, obbedendomi docilmente, cooperate con me. Fate ciò che vi dico, proseguite ed Io mi rivelerò sempre di più; sempre di più mi rivelerò, fino a quando i vostri occhi mi vedranno. Allora sarà la vittoria, sarà la piena felicità.

Vi amo. Ti amo, sposa cara. Donami ogni attimo di questa giornata.

                       

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

25.03.98

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Figli cari e tanto amati, vivete bene ogni giorno, che vi viene concesso, vivete, secondo la volontà di Dio. Ecco: il tempo passa in fretta e già questo tempo di Quaresima sta finendo.

Mancano pochi giorni alla conclusione. Questi, figli cari, siano intensi di preghiera e di fervore.

Non guardate a ciò che fa il mondo, non badate, figli cari, a quello che fa il mondo degli smarriti.

Essi vivono come se Dio non fosse, come se Dio non fosse il loro Signore, il loro Creatore, il loro Salvatore. Vivono come se si fossero creati da soli, vivono senza vivere, figli cari: non hanno capito il profondo senso della vita umana! Anche alcuni che avete vicino sono tra costoro. Gesù vede le vostre grandi sofferenze, il vostro dramma, il grande tormento. Alcuni di voi mi dicono: “Madre Santa, com’è triste stare fra quelli che non credono, fra coloro che vivono come ciechi e sordi! È un tormento terribile!”

Figli, lo so, lo so bene. Anche in questo Gesù vi fa simili a se stesso. Nella sua vita terrena egli, vero Dio e vero Uomo, dovette vivere tra gente che non lo capiva, tra gente che non era in grado di comprendere un mistero di tale grandezza. Gesù leggeva le menti ed i cuori: soffriva tanto, perché capiva tanto. Egli non visse isolato in un luogo ritirato, senza aver contatto con nessuno; non era questa la missione affidatagli dal Padre. Doveva vivere in mezzo alla gente, doveva operare in mezzo alla gente: la sua missione richiedeva di stare nel mondo come luce, vivissima, che illuminava le tenebre fitte dell’ignoranza e della superstizione.

Figli cari, Dio chiede a tutti qualcosa e a suo Figlio chiese il massimo. Anche a voi chiede di concludere bene il vostro compito che non si svolge in un eremo, lontano dal mondo, ma proprio nel mondo. Voi siete fiaccole ben accese che devono dare luce, siete sale della terra che deve dare sapore. Figli, il Padre Santissimo vi ha chiamati perché siate testimoni coraggiosi in un tempo di grave smarrimento. Egli vi guida, offrendovi ogni giorno occasioni, sempre nuove e diverse, di testimoniare la vostra fede in Gesù. Forse pochi capiranno, forse pochi vi seguiranno, forse pochi vi apprezzeranno; non importa quanti prenderanno esempio da voi, quello che conta è che portiate a compimento la missione che avete iniziata. Gesù fece il più grande sacrificio e il suo olocausto fu per la salvezza di tutti gli uomini; ma proprio tutti si salveranno? Egli si è sacrificato per ognuno; gli ha dato la possibilità di giungere alla felicità eterna, ma l’ha lasciato libero, assolutamente libero nella scelta.

Figli amati, voi operate ogni giorno secondo il volere Divino, operate, piccoli miei, senza perdere una sola occasione. Gesù vi guarda. Gesù vi segue. Gesù vi benedice. Egli conosce il vostro travaglio: ogni pena gli è nota. Camminate, sereni e sicuri, sul sentiero luminoso che avete davanti: non potete che giungere, vittoriosamente, alla meta. Quando Gesù vi mostrerà il suo volto Divino, non vi chiederà quante anime siete riusciti a convertire, questo non dipende da voi, ma come avete assolto il compito vostro, quello che, giornalmente, dovevate fare. Siate sereni, piccoli cari, siate sereni e fate quello che potete. Voi fate i passi che vi riesce di fare, voi fate tutti i passi che vi riesce di fare. Gesù non è fermo, in attesa che voi andiate fino a lui: egli vi viene incontro e lì, dove voi non arrivate, egli arriverà. Fate bene il vostro dovere d’ogni giorno. Quando vi viene chiesta una parola, datela; quando vi viene chiesto il silenzio, mantenetelo; quando dovete subire un tormento, sopportatelo con pazienza: Gesù lo vuole, Gesù lo chiede, Gesù ne ha bisogno. Se così non fosse, non lo avreste. Date a Dio proprio ciò che desidera; mettetevi in preghiera ed egli vi manifesterà la sua volontà. Avrete, certo, momenti di dolore, di fatica, di tormento; ma non mancheranno anche quelli di gioia e serenità, di pace e di esultanza. Vi sono vicina nel vostro cammino e vi amo, vi amo, immensamente! Gesù mi manda a voi per aiutarvi, per aiutare il mondo, per preparare il mondo alla sua venuta. Gesù si manifesterà assai presto all’Umanità; ma quanti saranno pronti ad accoglierlo?

Pregate! Pregate, supplicate perché siano in molti.

                                                                                  Vi amo. Ti amo, figlia.

 

                                                                                              Maria Santissima