Opera scritta dalla Divina sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

03.04.98

 

 

Eletti, amici cari, l’alba sta entrando nel mondo, la grande alba dell’Umanità. Gioite, perché il buio non si ricorderà più, le tenebre saranno dimenticate. Nella luce germoglierà ogni bene.

 

 

Sposa amata, sposa cara, già la grande alba si affaccia sul mondo, l’alba dei popoli; la luce entra, sempre più sfolgorante, per dissipare le tenebre. Chi più si ricorderà di esse? Voglio che il mondo abbia luce. Voglio che il mondo abbia gioia. Goglio che il mondo conosca la vera pace.

Chi ha operato nell’ombra con me, per me, in me ora uscirà all’aperto. Ecco: i miei cooperatori nascosti verranno allo scoperto e tutti capiranno chi sono. Ecco: i miei amici fedeli saranno davanti al mondo, splendenti e luminosi come stelle. Io, Io, Gesù, con gioia li mostrerò ed essi con gioia procederanno alla luce, senza che nessuno possa più nuocere a loro.

Sposa cara, ogni mio messaggio è un dono preziosissimo: chi ne ha preso uno solo e lo ha fatto suo nel cuore, nella mente e nelle opere ne avrà un grande giovamento. Chi poi tutti ha seguito per amore e ne ha tesaurizzato l’insegnamento, ebbene, costui potrà volare incontro a me, con volo d’aquila raggiungerà le vette più sublimi e la sua gioia sarà immediata e non avrà più fine.

In questi anni ho elargito i più grandi doni: il Pastore Divino ha voluto visitare le sue pecorelle ad una ad una le ha visitate, le ha curate, le ha chiamate a seguirlo.

Figli che avete ricevuto queste mie lettere d’Amore, avete in voi il più grande tesoro, se esse sono divenute per voi vita vissuta. È una ricchezza che mai nessuno vi può strappare, è una ricchezza infinita che resterà in voi per l’eternità.

Sono entrato in molti cuori ed ho portato la pace. Sono entrato in molte case ed ho portato la gioia. I miei pastori sono stanchi, non hanno più la forza di pascere bene le mie pecorine; il mondo li ha feriti, il mondo li ha percossi ed essi non si sono saputi difendere. Allora, Io ho detto: visito il mio, amato, gregge; non voglio che si disperda. Curerò la pecora malata, darò nuova forza a quella debole, avrò particolare attenzione per quella gravida. Con Amore pascerò il mio gregge.

Questo ho fatto, sposa cara, questo per il mio popolo. Le mie pecorine hanno sentito la mia voce, ed hanno risposto prontamente, con gioia, al loro Pastore Divino. Esse hanno sentito la mia voce e l’hanno riconosciuta. Ora mi seguono, docili e felici, non temono il futuro e non si disperano, per le difficoltà del presente; tutto accettano con pazienza, tutto sperano da me, si attendono gioia e pace, si attendono la grande felicità. Ebbene, non sarà vana, mia diletta, la loro attesa: gioia si attendono e gioia avranno, torrenti infiniti di gioia; pace si aspettano e pace avranno, la pace che mai il mondo ha saputo dare, perché solo da me proviene ed il mondo non l’ha mai conosciuta. Non resterà certo deluso chi ha confidato in me. Non resterà certo deluso chi ha creduto in me, chi ha affrontato qualunque sacrificio, pur di seguirmi. Non conosce mai delusione chi in me si rifugia, chi in me spera. Io, Io, Gesù, sono la roccia saldissima che mai si sgretola: pioggia e vento, uragano o tempesta, tremenda, non riescono mai a smuoverla. Beato chi ha voluto costruire la sua casa su questa roccia, saldissima. Ti dico che l’uragano ci sarà e sarà tremendo, disastroso, porterà via tutto ciò che non è solido, che non è ben saldo, porterà via ciò che non serve, ma lascerà ben fermo quello che deve restare, perché Io così ho decretato.

Spariranno foglie secche, rami inutili, cespugli spinosi, pietre d’inciampo. Tutto questo non si troverà più; ma resteranno, maestose e splendide, le querce solide e maestose, gli alberi diritti e ben piantati, i teneri germogli e le foglie ben riparate. Solo questi resteranno e formeranno il nuovo mondo, da me benedetto per sempre. Non temete nulla voi che in me riposate, non temete nulla voi che in me vi siete rifugiati: la vostra casa è solida e sicura. Se vedete già avvicinarsi la tempesta, se sentite, tremendo, l’urlo del vento, subito, entrate nella vostra casa, chiudete bene le porte e le finestre; nella pace attendete che l’uragano passi. Restate dentro la vostra abitazione e non uscite, se prima non capite che tutto sia finito.

Un dolce torpore vi farà riposare e vi toglierà l’ansia del cuore ed ogni timore. Io sarò dentro la casa di coloro che mi hanno amato e servito fedelmente. Io, Io, Gesù, sarò con loro e i cuori non aumenteranno i palpiti, per la paura, perché Io darò la mia quiete ed un dolce torpore.

Beato l’uomo che ha accolto me nella sua barca! Beato colui che mi ha come ospite con sé! Ecco: le onde già mugghiano e la tempesta le fa alzare di molto, l’acqua si riempie già di schiuma, per la violenza del vento che la sbatte contro gli scogli; chi ha me come ospite nulla ha da temere: l’imbarcazione procederà, indisturbata, e le onde non la faranno sbattere di qua e di là.

Sposa amata, resta, sicura e gioiosa, nel mio Cuore e continua ad offrirmi tutto il tuo amore, ogni stilla del tuo tempo. Molti, molti sono coloro che si sono completamente dimenticati di me, molti sono quelli che non mi riservano nemmeno una briciola di tempo né un pensiero né un solo battito del cuore. Desidero, invece, tutto da chi a me si è donato: voglio che ogni pensiero sia mio, voglio che ogni palpito mi appartenga, voglio che ogni sospiro sia volto a me. Donami per chi nulla mi dona, offrimi per chi nulla mi offre, adorami giorno e notte nel tuo cuore per consolarmi del totale abbandono, che subisco da parte del mondo ribelle. Il mio premio è immediato, la mia paga è pronta: ognuno avrà il suo, ognuno avrà ciò che ha scelto, che ha voluto, che si è preparato con il comportamento. Vivi in me. Servimi ogni giorno. Quello che chiedo offrimi, amata sposa: da me solo bene viene, da me solo Amore. Vivi nella gioia e nella pace.

                                                                                  Ti amo. Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

03.04.98

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Figli amati, figli cari, oggi è il giorno nel quale si ricorda la sofferenza di Gesù, mio Figlio. Amati, pensateci, riflettete su di essa! Non passi questo giorno, senza che abbiate meditato la sua passione. Chi medita sulle sofferenze di Gesù, innocente, le immense sofferenze di Gesù, può comprendere il valore del dolore, l’importanza del dolore, il significato, profondo, del dolore.

Il mio Gesù con la sua passione ha redento il mondo. Il mio Gesù ha riscattato ogni uomo. Se ci fosse stata una via diversa per farlo, il Padre l’avrebbe certo indicata; ma via diversa non c’è: ogni gioia passa attraverso la croce, attraverso la sofferenza. Lo capisca il mondo, lo capisca, prima che sia troppo tardi.

Chi guarda a Gesù capisce che il dolore ha un profondo significato e non è mai fine a se stesso.

Pene fisiche, pene morali ce ne sono in numero assai grande nel mondo; soffrono i colpevoli, ma soffrono anche gli innocenti, quelli che non hanno alcuna colpa.

Figli cari, il dolore di mio Figlio, vero Uomo e vero Dio, ha redento il mondo; ma anche il dolore di ogni innocente, che soffre sulla terra, opera grandi meraviglie, perché con il dolore dell’innocente, col suo sacrificio molte anime ne hanno grande beneficio.

Molti miei, amati, figli non hanno ancora capito niente ed alzano verso di me le mani per dirmi che è ingiusto che il misero peni, non è giusto che l’innocente muoia. È stata forse giusta la condanna di mio Figlio? È stata forse giusta la sentenza? Egli è l’Agnello purissimo, che è stato immolato per la salvezza di molti, per la salvezza di tutti coloro che avrebbero confidato in lui e fatto le sue opere. Non c’è sospiro che sia inutile né lacrima che scorra invano, se viene offerta a Dio: vi dico che quel sospiro, quella lacrima acquistano merito grande davanti all’Eterno.

Sento le vostre voci, piene di dolore, che mi dicono: “Madre Santissima, le nostre pene aumentano e non diminuiscono; crescono, crescono e le prospettive per il futuro divengono sempre più cupe e minacciose”.

Figli cari, figli amati, pensate che Gesù questo non lo veda? Pensate che questo egli non lo sappia? Lo vede, figli cari. Lo sa, figli amati. Tutto vede, tutto sa, tutto conosce il dolcissimo Gesù; se le permette significa che servono. Vi dico che, quando egli le riterrà inutili, allora, allora le toglierà, immediatamente. Sì, figli amati: le toglierà subito ed il mondo dimenticherà il travaglio passato, perché il presente sarà gioia, gioia grande, gioia immensa.

Figli cari, conosco il vostro dolore e i vostri sospiri li conto; ma non ve li posso togliere, perché, se Gesù permette che ci siano, significa che devono esserci. Io sono la sua docile serva che fa sempre secondo la sua volontà. Sopportate con pazienza, sopportate ancora un poco; Gesù stesso arde dal desiderio di sollevarvi da ogni pena, di togliervi ogni dolore: vuole il sorriso e la gioia sul vostro volto, non la pena ed il tormento.

Figli cari, figli amati, lasciatevi andare, sereni, nell’onda soave dell’Amore di Gesù ed attendete i suoi tempi, attendete che si compia in ogni istante il suo progetto. Per chi serve Dio il futuro sarà splendido; non abbiate mai un minimo dubbio. Non dite: “Faccio sacrifici, faccio rinunce e chissà se Dio lo vede, se Dio lo apprezza!” Certo che vede, certo che apprezza; non vi colga mai e poi mai neppure un minimo dubbio.

La croce è il passaggio obbligato per la gloria. La croce precede la gloria. Più pesante si fa la croce, più è vicino il giorno beato della resurrezione.

Figli amati, beato chi crede a queste mie parole e ne fa tesoro per la sua vita! Confidate in Gesù. Siate sicuri di lui. Adorate il suo Cuore, pieno di Amore e di bontà!

                                                                       Vi amo. Ti amo, figlia.

 

                                                                                              Maria Santissima