Opera scritta
dalla Divina sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
10.04.98
Eletti, amici
cari, un grande giorno viene per i miei fedeli: giorno di gioia e di pace,
giorno, ricco di doni sublimi. Siate pronti ad entrare nella nuova realtà, che
Io, Io, Gesù, vi ho preparato.
Sposa amata, gioia e
pace nel vostro cuore, gioia e pace nella vostra casa, gioia e pace in tutto
l’Universo! Chi ha operato per la pace pace avrà. Chi
ha operato per me con me trascorrerà il tempo senza tempo. A voi la scelta, uomini,
a voi la grande scelta! Già la state facendo, già la state operando. “In che
modo?” Vi chiedete. Col vostro vivere, quotidiano, ogni giorno costruite o
demolite: le semplici azioni che fate non sono senza significato, le semplici
azioni che compite hanno un profondo significato. Sposa cara, gli uomini
riflettono sempre poco, spesso conducono la vita come se non ne avessero
compreso il significato profondo. Sposa amata, non si deve vivere così,
distrattamente, operando con superficialità e spensieratezza: l’uomo, dotato di
intelletto, deve vivere secondo la sua dignità!
Un giorno, sposa
cara, passa veloce; ma quanto è importante un solo giorno della vostra vita!
Pensa al giorno della tua nascita: quale cosa grandiosa è accaduta! Pensa,
prima ancora, a quello del tuo concepimento: tu, piccola, non esistevi; Io, Io,
Dio, ti ho pensato, ho creato la tua anima e tu hai cominciato ad esistere nel
seno, dolce, di tua madre. Tutto è avvenuto in un giorno.
Amata, perché gli
uomini non vogliono comprendere l’importanza del tempo? Perché lo sprecano in
vanità? Perché non ne tengono alcun conto? Ogni uomo ha per sé uno spazio di
tempo, assai limitato; per i più può, però, dilungarsi anche fino a molte
decine d’anni, ma un termine è sicuro. Il termine giunge ed il pellegrinaggio
terreno finisce. Io, Io, Gesù, non rivelo, se non raramente, il giorno e l’ora
del passaggio: desidero che ognuno si tenga sempre pronto. Ti ricordi, amata,
le parole, che spesso ti ho ripetuto? “Verrò quando non sono atteso, verrò,
come un ladro di notte, verrò per riprendere ciò che è mio ossia tutto ciò che
desidero, perché tutto mi appartiene.” Ho detto queste parole un giorno; ma chi
le ricorda più? L’uomo d’oggi, mia amata, vive troppo distrattamente. L’uomo
d’oggi non pensa, si lascia distrarre da mille vanità e non pensa che il tempo
suo si consuma, che l’oggi non tornerà più e il domani potrebbe non esserci per
lui. Vedi quanto smarrimento intorno, vedi quanto dolore ovunque: un continuo
lamento si alza dalla terra, un pianto, ininterrotto!
L’uomo vive, senza
pensare al senso del suo vivere, procede, senza riflettere sulla meta da
raggiungere. L’uomo d’oggi assomiglia ad un viandante che cammina, cammina,
senza chiedersi nemmeno quale meta voglia raggiungere; cammina ogni giorno un
po’, ma non cerca la strada luminosa e imbocca la prima che gli si presenta
davanti, senza nemmeno chiedersi se proceda oltre oppure se sia sbarrata.
Sposa cara, chi vive
in tal modo – e sono molti quelli che lo fanno – dove potrà mai giungere?
Percorre mille strade, sale, scende, si affatica e muore, senza aver nulla
compreso. Nemmeno il bruto, senza intelletto, vive in tal modo: Io, Io, Dio, ho
dato a lui un istinto che lo conduce ed egli non procede a caso, ma viene
condotto proprio lì dove deve giungere e fa proprio quello che deve fare. Non
possiede intelletto, ma Io ho provveduto diversamente. L’uomo, la mia creatura
prediletta, è fornito, invece, d’intelligenza, di volontà, doni, meravigliosi e
grandissimi, che gli permettono d’agire oculatamente e procedere da solo per
raggiungere la meta. Non è giustificabile il fatto che un essere, superiore e
pieno di dignità, si comporti come un essere inferiore, privo di facoltà
intellettive.
Amata, ogni giorno
si presentano al mio tribunale Divino anime che sono vissute senza riflettere,
che hanno camminato, volontariamente, nelle tenebre. Costoro sono vissuti senza
vivere, non hanno fatto uso delle loro facoltà, se non per seguire il cieco
istinto, proprio come gli animali. Quale dolore prova il mio Cuore per queste
anime, misere e disgraziate! Queste si perdono, sposa mia, queste si perdono,
perché non hanno capito in tempo, non hanno voluto capire in tempo; non si
sono, quindi, preparate al volo: hanno continuamente strisciato a terra,
schiave del loro, naturale, impulso.
Amata, l’ossigeno
dell’anima è la preghiera: essa la illumina, la guida. Per l’uomo che non
prega, sposa cara, non c’è salvezza. Intendo parlare soprattutto della
preghiera del cuore, di quella che sgorga dal profondo dell’io. Ti dico che
molti sono coloro che con le labbra pregano, pregano, si consumano sui libri di
preghiere, ma da sé non dicono nulla: ripetono vuote formule con il cuore
chiuso e gelido. Dimmi, dimmi sposa cara: a che serve tale preghiera, a che
giova tale orazione?
Desidero essere
amato dalle mie creature, desidero essere amato col cuore. Sai chi mi ama col
cuore, piccola mia? Chi fa la mia volontà, chi obbedisce ai miei precetti, chi
accetta ciò che gli porgo. Costui mi ama. Solo chi si comporta in tal modo
dimostra di volermi appartenere. Sono tanti coloro che dicono: “Signore.
Signore”, nel momento del pericolo, specialmente. Trascorso questo momento, si
dimenticano di me per ricordarsene quando ancora si trovano nei guai. Questo
non è amore, sposa cara! Questo non è amore! Non così, non così desidero essere
amato, non in tal modo desidera essere amato il vostro Creatore, il vostro
Salvatore, lo spirito d’Amore che a tutto ha dato vita!
Sposa cara, oggi è
il giorno, grandioso, nel quale si ripete la mia, terribile, passione: sono
morto per ogni uomo, sono morto per dare vita ad ogni uomo. Meditate con
profondità questo, meraviglioso, mistero d’Amore. Unitevi al mio sacrificio,
unitevi col cuore e con la mente, con tutto il vostro essere. Soffrite con me,
anime che mi amate: unitevi a me sulla Croce! Certo, con me morirete, ma anche
con me risorgerete a nuova vita. Il tempo non esisterà più, come non esiste più
per me; il dolore sarà sconfitto e resterà la felicità della risurrezione.
Siate tutte per me,
anime belle, tutte per me in questa, grande, giornata di passione. Vi voglio
tutte intorno. Fatemi compagnia, fate come fece la Madre mia, dolcissima, che
non mi lasciò solo un attimo. Ella, ora, è qui con me, nella gloria, senza
fine; voi lo sarete anche, se la imiterete.
Sposa diletta,
grazie della veglia! Resta con me, resta con me in questo giorno di grande
dolore.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera scritta
dalla Divina sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
10.04.98
La Mamma parla
agli eletti
Figli cari, figli
amati, oggi si commemora il giorno della passione di mio Figlio, Gesù. Egli ha
affrontato il sacrificio più grande per voi: pensatelo! Egli ha affrontato il
più grande martirio per ciascuno di voi: riflettete! Vada il vostro pensiero a
lui, il vostro cuore si apra al suo Amore. Lasciatevi avvolgere da quell’Amore
immenso che tutti vuole abbracciarvi. Meditate sulla sua passione, tremenda:
essa non è finita in quel giorno e si ripete, continuamente, per ogni anima che
si perde!
Oggi il mondo vuole
dimenticare, finge di dimenticare che Gesù è morto perché ogni uomo avesse la
vita: si pensa al godimento, al divertimento, lecito ed illecito! Ebbene,
guardate con gli occhi del cuore quel viso, stravolto dal dolore, sfigurato dai
patimenti, quel volto bellissimo, disfatto:
tutto per voi ha
fatto il mio Gesù, tutto per voi, figli cari!
Talora l’uomo vive
la sua esistenza come se ciò non fosse mai accaduto e non pensa che Dio l’ha
tanto amato da farsi Uomo per lui, da offrire la sua vita umana, per Amore, da
spargere tutto il suo sangue, per Amore.
Figli, vedo un mondo
distratto, vedo i miei figli svagati e lontani. Ognuno vive spensierato,
sprecando tempo prezioso in vanità di ogni genere. Questo è male, figli cari,
questo è male! Gesù oggi è morto perché voi abbiate la vita ed è morto per
tutti; ma non tutti lo capiscono! Quale cuore, se non di gelo, può restare
indifferente a tanto sacrificio?
Nel momento della
passione il mio Cuore era unito al Cuore amatissimo di mio Figlio. Ho accettato
anche in quell’attimo, tremendo, la volontà del Padre. egli, solo egli mi ha
dato la forza di sopravvivere: sentivo il Cuore schiantarsi nel petto, le gambe
non volevano sorreggermi. Figli, figli amati, che atroce dolore! Vi prego: non
lo dimenticate! Vi supplico: non lo dimenticate!
Oggi vengo nel
mondo, oggi, per volontà Divina, vengo nel mondo anche sensibilmente. Perché?
Perché la mia presenza è così assidua? Perché? Chiedetevelo! Certo, Dio
qualcosa di grandioso vuole palesarvi con la mia presenza, così assidua. Egli
vuole richiamare il mondo che si è sviato: le sue Leggi sono dimenticate e la
sua volontà non viene tenuta in considerazione; ognuno agisce di sua
iniziativa, senza tenere conto dei precetti Divini. Si compiono i maggiori
peccati ogni giorno. Si pecca, terribilmente, e non si chiede perdono a Dio! Ci
si confessa con massima superficialità e si accede ai sacramenti spesso, come
se si facesse un gioco, senza pensare, senza riflettere, senza badare a ciò che
si fa!
Figli cari, questo
sistema di vita attirerà le più grandi sventure su tutto il genere umano.
L’uomo non avrà pace, fino a quando gli uomini non torneranno a Dio.
Ho detto che immenso
è l’Amore di Gesù per gli uomini, immenso; ma il suo Amore, il suo sacrificio,
infinito, nulla possono fare per l’uomo che non vuole collaborare, per l’uomo
che si rifiuta di obbedire. Chi non rispetta le Leggi Divine, figli cari, non
si salva. Chi non segue i suoi precetti, ma cammina facendo solo ciò che gli
piace, non si salva.
Oggi Gesù vi mostra
il suo volto sfigurato per indurvi a riflettere ed a ritornare a lui contriti;
ma tra poco vedrete Gesù in un aspetto assai diverso: lo vedrete sfolgorante di
luce e glorioso. Allora godrà chi ha creduto, chi ha capito, chi l’ha seguito,
non chi l’ha ignorato.
Figli cari, adorate
Gesù in ogni momento. Adoratelo con tutto il vostro essere.
Ora, ora siate suoi,
non domani: nel domani potrebbe non essere più possibile recuperare il tempo
perduto invano.
Vi
amo. Ti amo, figlia.
Maria
Santissima