Opera scritta dalla Divina sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

16.04.98

 

 

Eletti, il vostro giorno sta venendo, luminoso, come il sole, il vostro giorno è vicino, splendente di luce Divina. Attendete con gioia. Attendete, senza paura. Attendete con la pace nel cuore.

 

 

Sposa mia, sposa amata, il giorno della liberazione è molto vicino. Il mondo non l’aspetta, il mondo non lo cerca. Il mondo vuole procedere senza di me: chi opera con malizia continua a farlo; chi opera con superbia non muta comportamento. Vedo i miei, amati, figli allontanarsi sempre più. Vedo i miei, amati, figli correre lontano da me ed operare, progettare, agire, procedere come se Io non fossi, come se Io non esistessi.

Amata, quanto dolore c’è nel mio Cuore! Quanto è grande la mia passione, per la perdita delle anime! Essa durerà, mia amata, essa durerà fino alla fine del mondo. Guardo i miei ministri, i figli a me consacrati: anche il loro cuore è divenuto gelido, anche il loro cuore si è staccato sempre più da me. Chi, in questo tempo di deviazione, non resta ben unito a me finisce con l’essere trascinato via dal vento di tempesta che soffia violentissimo. Io, Io, Gesù, opero in ogni cuore, anche in quelli che non mi hanno mai conosciuto, non per loro colpa.

Sì, sposa amata: c’è una gran parte del mondo che non mi conosce. Non sanno questi uomini che Io, Io, Gesù, sono l’unico Salvatore e che sono il giudice di tutti, sono il giudice universale. Tutti mi devono conoscere, amata sposa, tutti devono venire a me: tutte le religioni diverranno un’unica religione e tutti i cuori diverranno un unico cuore in me.

State camminando verso questa, sublime, meta che si realizzerà, si realizzerà presto, diletta, presto, sposa fedele, presto, per merito anche di coloro che mi hanno offerto la vita, che mi hanno consacrato la propria esistenza nel desiderio del loro cuore. Anche le piccole azioni di ogni giorno, anche i piccoli sacrifici quotidiani sono grande merito, se offerti a me con umiltà ed amore.

Sposa cara, alcuni hanno fatto della propria vita un dolce idillio d’amore con me: Io vivo in loro ed essi nel mio Cuore; Io amo, infinitamente, loro ed essi ricambiano con tutte le loro forze. Io voglio che questo idillio sia per ogni cuore, desidero che ogni anima viva in me, cerchi me, aneli a me. Opero, in questi tempi, con grande potenza perché questo possa avvenire, perché ogni uomo colga l’occasione, che gli viene offerta dal mio Amore, immenso.

Vedi, amata: ho concesso al mio popolo di festeggiare anche questa Pasqua. Ho concesso grazie ordinarie e straordinarie, doni infiniti, da utilizzare subito, perché il tempo non c’è, non c’è più, il tempo è finito e il giudizio è vicino per ogni uomo.

Anche quest’anno sono morto per salvare molti, sono risorto per condurre molti alla vera felicità. Qualcuno pensa: “Perché Gesù dice ‘molti’ e non tutti?” La risposta è semplice: ho offerto il mio, grande, sacrificio a tutti, ad ogni uomo ho dato la possibilità di salvarsi; ma non tutti coglieranno questo dono, unico e sublime.

Sposa cara, ogni giorno si presentano  anime, in gran numero, al mio tribunale che non sono pronte: quante non hanno fatto tesoro dei miei insegnamenti, quante non ne hanno tenuto conto in alcun modo! Ecco: la mia morte, che è stata salvezza per molti, è stata inutile per altri che non hanno voluto capire. Vedo la Madre mia triste più che mai in questo tempo: vede molti figli cadere in mano ad un nemico terribile che li vuole sedurre e distruggere. Prega ed intercede ella, la dolcissima, per ogni figlio in pericolo; ma la volontà di molte creature predilette è decisa al male.

Queste le parole che ho detto alla Madre mia, addoloratissima per la perdita di tante e poi tante anime: Madre mia amatissima, ogni anima ha uno spazio di tempo ben determinato, entro il quale operare per la salvezza sua. Il tempo non è infinito, ma circoscritto, e viene per tutte la conclusione della vita; bisogna che ogni uomo ne prenda presto coscienza ed operi ogni giorno, tenendo presente questa realtà! Madre amata, in questo periodo storico, così difficile, ho concesso grazie straordinarie e doni specialissimi; è dipeso poi dall’anima cogliere o rifiutare. Queste anime, che vedi in grande pericolo, come puoi constatare, hanno a disposizione molto: i doni miei vengono elargiti con grande abbondanza, anche se non meritati. Guarda il comportamento di queste, misere, creature: vivono vicino ai fratelli che mi testimoniano, ma non colgono l’esempio; hanno a disposizione cibo e bevanda in abbondanza, ma non si nutrono. Potrebbero camminare in piena luce e difendersi così dalle insidie, ma non lo fanno; sono attirati solo dagli esempi negativi, procedono, digiuni, nel buio. Le forze, certo, vengono meno, perché sono, volontariamente, digiuni; inciampano e cadono, certo, perché camminano nel buio. Madre mia amatissima, che posso fare per loro? Che posso ancora aggiungere a ciò che già opero? Qualche ora di vita in più? Non ne colgono l’importanza! Qualche cibo ancora più appetitoso? Essi non se ne sentono attratti! Alzo il tono della voce? Essi non mi sentono, perché hanno nell’orecchio il frastuono di un nemico terribile che non riposa mai: come leone ruggente, si aggira intorno all’anima più debole, più insicura, più malata, per assalirla e distruggerla.

Amatissima Madre, ogni uomo può salvarsi, se vuole. Io, Io, Gesù, ho concesso questa possibilità ad ogni anima; ma i miei figli continuano ad essere sordi, ciechi, debolissimi. Madre cara, continua a parlare con la tua, sublime, dolcezza. Appaia nel mondo la tua figura e senta il mondo la tua presenza materna, tenerissima.

Concedo molto, sposa cara, come vedi, concedo molto a questa generazione, così sviata; ma solo pochi sanno cogliere il mio dono! Quei pochi avranno da me tutto: dopo una breve attesa, ci sarà una gioia senza fine.

Sii gioiosa anche in questo giorno che sorge, sposa cara. Sii gioiosa e piena di speranza: il futuro non deve fare paura a chi mi appartiene dal profondo della sua anima.

                                                                                  Ti amo. Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

16.04.98

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Figli cari, Gesù viene a consolare il vostro cuore afflitto, da molte sofferenze. Egli, egli, purissimo ed innocente, è esperto nel dolore: egli ha patito il più grande dolore, per Amore vostro! Voi, cari, sopportate un pochino, per amore suo. Offrite a lui ogni pena, offrite ogni sofferenza. Passerà questo, breve, spazio di tempo, passerà, miei piccoli, tanto amati, e, poi, risorgerete col mio Gesù. Egli stesso vi toglierà dalle spalle la croce. Egli ve la toglierà e risplenderete di felicità.

Amati, ogni giorno mi parlate del vostro dolore, ogni giorno delle vostre pene e piangete, gemete, vi lamentate. Io sono vicina a ciascuno di voi, sono con voi sotto la vostra croce e vi aiuto a portarla; insieme a me, però, c’è Gesù, Dio stesso che partecipa alle vostre sofferenze.

Pensate alle mie parole, riflettete su quello che vi dico: Dio è con voi, patisce con voi, porta assieme a voi la sofferenza. Non vi dice: “Va’, soffri, gemi, attendi e taci.” Egli vi dice: “Soffri con me, creatura mia amata. Io condivido con te la pena; parla pure a me del tuo dolore, apri il tuo cuore al tuo Signore. L’attesa sarà breve, l’attesa sarà, ancora, molto breve; vivila con me, stretta al mio Cuore amoroso. Figlio, amato figlio, anche Io, Io, Dio, ho sofferto; ho preso un corpo umano ed ho patito le più grandi sofferenze per te, perché tu un giorno potessi guardare il mio volto, contemplare il mio volto Divino per l’eternità.”

Cari figli, siete amati, siete immensamente amati! non finirò mai di ripetervelo. Piccoli, non disperate, se intorno c’è grande incomprensione, non disperatevi, se il mondo vi opprime, vi allontana, vi procura dolore e tormento; voi non siete più del mondo e il mondo non potrà mai soddisfare le vostre esigenze.

Siate pazienti, siate attenti alle azioni che compite: agite con zelo nei riguardi di Dio e con carità verso i fratelli. Figli miei, siate misericordiosi, come misericordioso è Gesù: non giudicate con severità, non condannate con facilità; giustificate il fratello che sbaglia, giustificatelo davanti a Gesù e chiedete a lui pietà per il misero. Gesù ascolta, Gesù ode le suppliche dei suoi amati e le esaudisce, immediatamente. Vedrete solo alla fine quali risultati hanno avuto le vostre preghiere d’intercessione. Non vi stancate di pregare, non vi stancate di offrire sacrifici: la vostra giornata esige spesso l’offerta di dolore, di umiliazione, di rinunce di ogni genere.

Vi avevo già detto che in questo, ultimo, tempo i sacrifici sarebbero aumentati e le pene sarebbero state continue. A chi può chiedere Gesù, a chi può chiedere, se non alle anime che a lui si sono date completamente? Siete i suoi amici più cari, siete i diletti del suo Cuore: a voi si rivolge, a voi chiede! Siate disposti ad offrire, disposti a donare con larghezza, disposti a fare sempre la volontà Divina, anche quando non capite, anche quando l’obbedienza vi è molto difficile e la comprensione ardua.

Queste ultime fasi, conclusive, porteranno con sé una svolta decisiva. Ciò che accadrà, figli amati, non sarà opera di uomo, anche se tale apparirà. Accettate con pazienza tutto, ben sapendo che nulla accadrebbe, se non fosse utile alla vostra anima ed a quella dei fratelli. Siamo giunti, figli cari, al momento finale: ogni nodo deve sciogliersi, anche quello più stretto. Non sempre sarà indolore il loro scioglimento, non sempre sarà indolore la conclusione del processo. Chi male è vissuto, senza voler capire, senza voler pensare, cosa può aspettarsi dal futuro? Il seminatore, pigro ed indolente, che poco ha fatto, che poco ha seminato, che può aspettarsi di raccogliere? Poco ha seminato, figli cari, e poco raccoglierà! Niente ha seminato e niente raccoglierà!

Passate nella preghiera continua del cuore questa, breve, attesa.

                                                                                  Vi amo. Ti amo, figlia cara.

 

                                                                                              Maria Santissima