Opera scritta
dalla Divina sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
17.04.98
Eletti, amici
fedeli, il mio Cuore è ancora spalancato per accogliere ogni uomo: voglio usare
la mia misericordia e non la mia giustizia. Supplicate, pregate, offrite,
amati, per coloro che non supplicano, non pregano, non offrono mai nulla e
rischiano di restare fuori nelle tenebre e nella disperazione.
Sposa amata, il mio
Cuore è la gioia di ogni uomo che abbia trovato in esso rifugio, il mio Cuore è
la delizia di ogni uomo che cerchi la vera felicità. Aiuta gli uomini a
rifugiarsi in me. Aiuta gli uomini a comprendere ciò che sta accadendo intorno.
Questo è ancora
tempo di grazia, questo è il tempo della
misericordia che vuole abbracciare ogni creatura: mia amata, non voglio
condannare l’uomo che pecca, ma desidero salvare l’uomo che pecca. L’oceano del
mio Amore, l’oceano, infinito, del mio Amore vuole raggiungere ogni anima per
immergerla in esso, purificarla, mondarla bene e poi renderla felice e in pace.
Mia cara, chi non ha
me, chi vive senza me non ha la pace nel cuore, chi non ha me ha il tormento
nell’anima, non ha la pace, non ha la gioia di vivere; cerca, ma non trova,
insegue, ma non raggiunge, chiede, ma non ottiene. Molti sono coloro che si
sono fatti insidiare dal nemico: la loro vita è vuota, la loro vita è senza
significato, la loro esistenza è nella disperazione. Io, Io, Gesù, mostro la
luce, mostro la mia luce, ma essi non la vogliono vedere, parlo al cuore, ma
essi non mi vogliono sentire! Perché tutto questo? Un terribile nemico domina
il loro pensiero, raggela il loro cuore, sconvolge la loro vita! Questo
maledetto niente avrebbe avuto, se essi non glielo avessero permesso, niente
avrebbe avuto, se essi fossero stati stretti al mio Cuore, immersi nel mio
Amore!
Amata, voglio che
ripeti al mondo anche questo: l’uomo è libero. Ripetilo con insistenza questo
concetto in modo che tutti capiscano che il male, che ora domina la storia, non
proviene da me, il male, che è cresciuto al punto da non essere più
contenibile, non viene da me, certo, non viene da me, sposa cara; il male viene
dal nemico, terribile, che vuole la rovina delle anime.
Perché ho messo in
relazione la libertà umana con il gran male che c’è nel mondo? Perché, sposa
diletta? Perché ognuno capisca che le scelte sbagliate delle anime sono la loro
stessa rovina. Esse, però, continuano ad essere libere, sempre libere, libere
di attingere ai miei canali, ancora aperti e ricchi di linfa Divina, oppure di
rifiutare sempre la mia acqua che salva.
Chi rifiuta
continuamente langue sempre di più, soffre sempre di più; è inquieto, ma si
ostina a cercare nel mondo la propria pace, nel mondo la propria infelicità,
nelle cose del mondo il proprio piacere. Io, Io, Gesù, ho messo nei cuori
questa, grande, inquietudine: Io, Io, Gesù, desidero purificare ogni anima
perché essa sia degna di giungere a me. Alcune, però, sono così indurite da non
comprendere più, non vedere più, non sentire niente. Alcune sono tanto deboli
da non aver forza di prendere più cibo e bevanda che pur hanno davanti.
Sappia ogni uomo che
Io, Io, Gesù, aspetto una decisione personale; non forzo la volontà, non alzo
il tono, non spezzo una canna incrinata, parlo dolcemente al cuore, non urlo
per imporre la mia volontà, ad ogni costo. Ebbene, questa mia pazienza,
infinita, è dettata dall’immenso Amore che ho per il genere umano.
Parla, sposa cara, parla
sempre della mia bontà, parla della mia, infinita, bontà e capisca questa
generazione che, benché sviata e superficiale, benché stordita e disattenta,
essa è ancora nel grembo della mia misericordia infinita. Non procede il mondo,
certo, per la sua intelligenza, per le sue capacità, per i suoi meriti, non
prosegue per la sua lungimiranza né per le grandi scoperte scientifiche;
procede, perché ancora è immerso nel grembo della misericordia Divina.
Ho compassione
dell’uomo d’oggi, ho compassione ed attendo un suo cambiamento. Sono qui,
davanti ad ognuno. Sì, sposa, l’ho detto e lo ripeto: sono qui davanti ad
ognuno non come giudice, perfetto e rigorosissimo; sono davanti ad ognuno come
Dio di misericordia infinita, come Padre amorosissimo, come Salvatore, pieno di
tenerezza. In me sono misericordia e giustizia; offro la mia misericordia,
prima di passare alla giustizia. In questa ultima fase le cateratte della mia misericordia
sono completamente aperte: voglio salvare il mondo, voglio salvare ogni uomo. La
mia linfa, vitale, scorre a fiumi per le strade del mondo intero; ma gli uomini
non vogliono attingere, non vogliono dissetarsi e sfamarsi, preferiscono il
tossico del mio nemico, quello che egli porge in coppe dorate e grandissime!
Ho parlato a lungo,
sposa cara, della libertà di ciascuno. Posso Io, Io, Dio, impedire all’uomo di
fare le sue, libere, scelte? Certo che posso! Tutto posso ciò che voglio; ma
questo non lo voglio! Se, in questo momento storico, Io, Io, Dio, impedissi le
pessime scelte, certo, molto male cesserebbe; ma che ne sarebbe delle anime e
quale merito ci sarebbe in un’obbedienza forzata? Nessuno, sposa cara, nessuno!
L’uomo, che opera perché è costretto a farlo, non costruisce, non cresce, non
si edifica. Agire con costrizione significa, amata sposa, non aver rispetto
della libertà umana, non rispettare la grandezza ed il valore di un’esistenza
umana.
Certo, come vedi
intorno, gli uomini osano fare questo, osano anche servirsi di un proprio
simile, senza tener conto della sua, grandissima, dignità. Come puoi
constatare, Io, Io, Gesù, non lo impedisco e lascio che l’uomo compia il male,
lascio che egli compia qualunque male, anche tremendo; ma la sua libertà non è
mai abbandono, non è mai disprezzo.
Il peccatore, sappi,
piccola mia, non viene mai abbandonato, anche quando è giunto allo stadio
ultimo. Il peccatore può sempre tornare a me, volgersi a me, anche se il suo
peccato è massimo. Dono grazie su grazie, elargisco con grande generosità alle
anime le energie che servono per la salvezza di ciascuna. Tutto opero, tutto
preparo, tutto offro; ma la scelta della salvezza o della rovina deve essere
libera, libera, assolutamente libera.
Il mio spirito
aleggia su tutta la terra: il mio spirito la salverà dalla rovina e dalla
distruzione. Sii fiduciosa, sposa cara, sii sempre piena di speranza: non un
uomo cambierà la faccia della terra, non un partito, non un’ideologia, ma Io,
Io, Dio, lo farò.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera scritta
dalla Divina sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
17.04.98
La Mamma parla
agli eletti
Figli miei, piccoli,
che attendete il grande giorno di felicità e di pace, siate pronti, siate
pronti nel cuore ad accoglierlo. Guardatevi intorno: gli uomini cercano
affannosamente il piacere, inseguono i beni vani della terra, se li contendono
e sono disposti a commettere il male più atroce, pur di possederli. Osservate i
loro volti preoccupati, l’aspetto triste che mostra insoddisfazione ed
inquietudine. Poveri, amati, figli miei: chiedono ed inseguono ciò che a loro
non serve, mentre non chiedono e non si preoccupano di ottenere quello che
veramente a loro è utile!
Ho parlato al mondo,
ho parlato continuamente, invitando gli uomini a cercare il vero bene, ad
accogliere con amore i doni che edificano ed a respingere quelli che portano
alla rovina.
Ho parlato, piccoli
cari, ed ancora con Cuore amoroso lo sto facendo; ma vedo che i miei figli non
vogliono capire bene la mia lezione, vedo che respingono i doni che edificano,
vedo che, invece, inseguono e si contendono quelli che conducono alla rovina!
Quali sono i doni che edificano, quelli che elevano l’anima fino alle vette più
sublimi?
Piccoli, sono i doni
legati alla croce. La croce è sofferenza, è dolore, è tormento. La croce
nessuno la vuole. La croce nessuno – come potete ben constatare – l’accetta con
gioia, nessuno la cerca.
Figli cari, oggi
v’invito ad accettare la croce, v’invito ad amare la croce, v’invito a benedire
Dio, per la croce che permette che voi portiate: per quella croce, voi sarete
salvati, per quella croce, voi potrete andare incontro a Gesù con ali di
aquila; figli cari, lasciatevi condurre dalle ali Divine che vogliono portarvi
nel Cuore della Trinità. Siate docili ed obbedienti alla volontà Divina, siate
docili ed obbedienti nel seguire i santi precetti e le vostre ali saranno tanto
forti da poter accogliere anche altre anime che devono appoggiarsi a voi per
avere sostegno e forza!
A molti le mie
parole fanno un pochino di timore. Questi si chiedono: “Come posso portare su
di me un’altra anima, se a fatica porto me stesso?” Vi dico, piccoli cari, che
potete farlo. Vi dico che alcuni di voi già lo fanno e non portano sulle
proprie ali solo un’anima, ma più anime, ed il volo procede sicuro e rapido.
“Quali sono – vi
chiedete – quali sono quelle anime che fanno questo?” Ve lo dico, ve lo dico
Io, figli amati: sono quelle che hanno offerto la loro esistenza completamente
a Dio, sono quelle che hanno offerto la propria volontà a Dio, sono quelle che
benedicono Dio, per tutto ciò che opera in loro ed intorno a loro. Gesù ama
tanto, ama, immensamente, queste anime, così docili, così mansuete, così sue!
Prima egli le rafforza bene, riempendole del suo spirito Divino; poi, quando
vede che sono pronte, posa su di loro altre anime che hanno bisogno di essere
guidate, condotte, aiutate: ecco formato un giglio, candido e profumato, fatto
da un grappolo di anime belle, tutte volte a Dio, tutte disposte a servire il
loro Signore Altissimo giorno e notte, notte e giorno.
Figli cari, quando
alla fine dei tempi Gesù vi mostrerà il suo giardino, allora, allora vedrete
tanti gigli di questo genere, vedrete questi, splendidi, fiori intorno al trono
di Dio che contempleranno il suo volto per l’eternità.
Figli, operate il
bene, volgetevi con tutte le vostre forze al bene, adorando il Dio,
meraviglioso, che vi ha creato, che vi ha redento e che vi avvolge col suo
Amore, e, per lui ed in lui, amate tutte le sue creature. Vi dico che, così
facendo, diverrete santi, grandi santi, sarete felici, ora, sulla terra dei
viventi e poi per sempre Spronate sempre i fratelli al bene; ma non obbligate
nessuno a fare ciò che non desidera operare: Il bene, figli cari, deve sgorgare
dal cuore, non deve mai essere imposto. Se così fosse, non porterebbe alcun
merito.
Ti amo. Vi amo,
figli cari. Ti benedico. Vi benedico tutti.
Maria
Santissima