Opera scritta dalla Divina sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

26.04.98

 

 

Eletti, amici cari, offrite a me le vostre pene, offrite a me ogni tormento. Non abbiate paura del mondo: esso non vi nuocerà; se Io, Io, Gesù, sono con voi, chi può esservi contro? Che può fare il mondo contro di me? Siate miei, miei nei pensieri, nelle azioni, miei nel palpito del cuore. Siate miei ed Io resterò sempre a vivere nel vostro cuore.

 

 

Sposa amata, il mondo fa molta paura, attira con insidie ed inganni di ogni genere e poi abbandona alle più grandi delusioni. L’anima resta intrappolata prima e non riesce più a liberarsi da sola dal laccio che l’ha presa. Ecco che essa chiede aiuto, ma si rivolge ad altre anime che si trovano nelle stesse condizioni. Può un cieco fare da guida ad un altro cieco? Può uno zoppo sostenere un altro zoppo? L’anima nel bisogno deve rivolgersi a me, a me, Dio, che altro non desidero se non di aiutarla e sostenerla. Ogni aiuto vero viene da me, viene soltanto da me!

Sposa mia, ripetilo al mondo, ripetilo con coraggio al mondo affinché non tardi ancora a capirlo.

Vedi come gli uomini di questo tempo posano la loro fiducia su altri, come loro, in essi confidano, non in me, ad essi chiedono protezione, non a me. Questa generazione mi sta dimenticando sempre più: l’ateismo ed il paganesimo sono tornati nella società e la dominano. L’avversario, assai agguerrito, miete vittime senza darsi riposo, miete vittime in ogni parte del mondo senza sosta, mentre coloro che dovrebbero opporsi a lui dormono, sonnecchiano, si riposano tra morbide coltri e nulla fanno.

Il male è cresciuto, per l’indolenza di tanti che non hanno saputo opporsi, quando esso era ancora un rigagnolo; come possono farlo ora che è un oceano che lambisce ogni sponda della terra?

Amata, chiedo a voi, miei amati, fedeli amici, nuovi discepoli di questo triste tempo, chiedo a voi non solo la preghiera intensa e profonda, continua ed ininterrotta, chiedo anche l’opera, l’impegno, allorché l’occasione lo richiede. Non tacete, amati, non tacete, per viltà, quando dovete parlare, non tacete, per viltà, quando è opportuno testimoniarmi. In questo tempo che resta occorre che siate attivi più che mai, attivi e pronti a servirmi, qualunque cosa Io chieda, anche ciò che a voi non è chiaro. Spesso voi non capirete, cari, fedeli, amici, spesso vi troverete in situazioni poco chiare; ma attraverso la preghiera vi parlerò, vi farò comprendere quello che voglio da voi, ciò che dovete fare.

Amata, spesso ti vedo triste, perché vedi che per certe anime le cose non cambiano: la situazione è sempre la stessa, il comportamento è quello di un ribelle che non vuole sentire ragioni. Amata, questa, continua, ribellione è la conseguenza della scarsa disponibilità dell’anima al colloquio con me. Io, Io, Gesù, voglio salvarla, Io, Io, Gesù, le offro ogni mezzo per farlo; ma essa non mi ascolta, non mi presta alcuna attenzione, non ha mai un solo momento per me, Dio!

Sposa cara, consola il tuo cuore, perché chiunque voglia salvarsi avrà la salvezza, chi mi vuole venire incontro troverà me lungo il cammino, ancora prima di quanto creda. Desidero l’anelito sincero del cuore: basta poco ed Io volo incontro all’anima che mi chiama. Sia, però, ben chiaro che, se l’anima non mi desidera, se l’anima non mi cerca come Io desidero, se essa resta immersa nel peccato grave e non fa nulla per rialzarsi dal fango, Io non distruggo la sua volontà, Io non uso la forza e la violenza per costringerla ad operare secondo il mio volere.

Amata, ogni uomo deve comprendere che non può fare solo ciò che gli piace e tralasciare ciò che gli è faticoso; deve compiere quello che serve fare, anche se ciò costa, spesso, grande sacrificio.

Quando l’agricoltore deve seminare il campo è triste, perché farlo è fatica e all’inizio egli deve solo affaticarsi, senza vedere nulla.

Alcuni, anzi, vorrebbero proprio evitarlo questo sforzo, evitarlo, perché non piace; ebbene, però, solo coloro che l’hanno affrontato al tempo opportuno vedono le messi alte e rigogliose, vedono con gioia il cibo per sé e per la propria famiglia.

Pensate, invece, a quelli che, per pigrizia, hanno tralasciato di seminare: guardano la felicità altrui e restano pieni di angoscia, vedendo il proprio campo invaso solo da erbacce che a nulla servono.

Sposa cara, ogni uomo deve ben seminare durante la sua vita; giorno dopo giorno deve gettare con pazienza il suo, buon, seme nel campicello, che Io gli ho assegnato. Deve tagliare le erbe nocive e lasciare che il seme abbia un terreno umido e soffice per crescere e svilupparsi.

Al momento della mietitura, che gioia, che esultanza, nel vedere la splendida scena di un raccolto abbondante: in quel momento, felice, non si ricorda più della fatica fatta, del sudore della fronte, ma guarda i covoni, ricchi, che riempiranno il suo granaio!

Amata, in questo tempo vedo che gli uomini sono divenuti assai pigri ed indolenti: non vogliono fare questo, non vogliono fare quello, evitano con cura la fatica ed inseguono solo ciò che dà godimento. Assomigliano tutti al seminatore, pigro ed indolente, che al momento della semina si è messo a dormire tranquillo, senza darsi pensiero di nulla: è passata la stagione ed ecco spuntare le bionde messi nel campo del vicino, nel campo dell’amico laborioso, nel campo del parente, ma nel suo solo erba inutile.

La conclusione di tutto è assai vicina. Beato colui che ha ben seminato, che ha seminato, senza risparmio di semente e di fatica: ora raccoglierà con gioia e della grande fatica passata non resterà neppure il ricordo.

Ecco: sorge nel Cielo il nuovo giorno che ti trova, felice, nel mio Cuore, in attesa della piena realizzazione delle mie promesse. Donami ogni attimo di questa giornata: ci saranno gioia e tormento, ci saranno gioia e pena. Benedicimi, per la gioia. Benedicimi, per il tormento: ogni fatica sarà, adeguatamente, remunerata al momento giusto.

Ancora poco, ancora poco, anime belle che a me vi siete offerte, ancora un poco ed ogni residuo di tenebra sarà tolto e resterà solo la luce, la luce, splendida, del mio Amore.

                                                                                  Ti amo. Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

26.04.98

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Miei piccoli, vivete con la pace nel cuore, vivete con la gioia nel cuore, anche se i tempi sono difficili; non perdete mai la speranza, non perdete la fiducia in Gesù.

Il mondo è pieno di paura, è immerso nella grande angoscia, perché si è allontanato dalla luce di Gesù. Tanti sono i miei, amati, figli che vivono nelle tenebre dell’errore e della disperazione. Gesù, figli cari, Gesù è risorto perché anche voi risorgiate con lui ed entriate, vittoriosi, nella sua gloria. Egli vuole dare a tutti il dono, sublime, della conversione. Egli vuole che ogni uomo si apra a questo dono. Ciò può accadere, se gli uomini guardano verso il Cielo e non tengono lo sguardo sempre posato sulle cose della terra.

Dico ai miei figli: amati figli, Gesù vi vuole fare il dono, sublime, della conversione; dipende da voi accettarlo o respingerlo. Apritevi, apritevi, figli cari, alla luce sfolgorante che vuole entrare in voi: è Gesù la luce che vuole dissipare le tenebre del mondo. Gesù è il sacerdote di ogni uomo della terra; ma sono pochi ancora coloro che lo conoscono, pochi coloro che seguono la sua guida.

Piccoli cari, tutto il mondo deve giungere alla sua conoscenza, deve aprirsi a lui che viene a fare una splendida proposta di gioia e pace. Egli vuole cancellare il passato di dolore e di pena, vuole cancellarlo per dare un futuro assai diverso. La storia precedente, figli cari, ci parla di guerre, di tribolazioni, di ingiustizie, di orrori; ebbene, egli vuole che questo passato sia cancellato, offrendo al genere umano una vita assai diversa, progettata dal suo Amore, immenso.

Figli amati, figli cari, cooperate con Gesù per la rapida instaurazione di questa, nuova, realtà. Lasciatevi condurre dall’onda soave della sua tenerezza Divina. Ogni giorno Dio vi chiede qualche piccola cosa; certo, non sarà sempre quello che proprio volete fare; saranno sacrifici, privazioni, saranno rinunce ed umiliazioni, ma servitelo, obbedendo e facendo quello che vi chiede, di buon grado. Questa è la cooperazione che Gesù vi chiede. Lo Spirito Santo sta agendo con grande potenza sui cuori: vuole che ognuno si apra per accoglierlo.

Infinite grazie vengono elargite e, come fiumi impetuosi, stanno attraversando ogni angolo della terra. Nessun uomo ne è privato; ma molti sono coloro che, immersi nella più grande nebbia, non vedono vicino la grazia che li potrebbe salvare e rendere felici e liberi.

Ecco, la grande opera dello Spirito Santo: far capire la grandezza ed il valore dei doni, che vengono elargiti in gran numero. Figli, pregate assieme a me, pregate con me perché il mondo si apra allo Spirito Santo. Pregate perché egli non bussi invano, senza che alcuno gli apra.

Amati, Io intercedo per ogni figlio ed ho bisogno delle vostre continue preghiere. Vi amo e sono vostra Madre. Il mio Cuore vuole vedervi tutti salvi e felici; ma dovete ascoltare, bene, le mie parole e trasformarle in vita vissuta.

In questo tempo pasquale Gesù ha elargito, largamente, al mondo doni sublimi che però non sono stati, adeguatamente, utilizzati: hanno preso molto i cuori aperti e già ricchi; hanno attinto assai poco quelli sbarrati e pieni di miseria. A chi ha sarà dato ancora di più, molto di più; a chi non ha sarà tolto anche ciò che possiede: tutto dipende dall’apertura ai doni del Cielo!

Figli, le porte del vostro cuore siano spalancate: entri, entri Gesù risorto; entri per portarvi nuova gioia e grande pace! Gesù vi benedice e v’infonde nuovo vigore e vi aiuterà nel travaglio.

                                                                                  Vi amo. Ti amo.

 

                                                                                              Maria Santissima