Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

02.05.98

 

 

Eletti, figli amati, restate: vi dono la mia vita, vi dono la mia presenza, viva. Restate in me e consolatemi, perché tante sono le anime che in questo tempo corrono grave pericolo. Restate in me e consolate il mio Cuore, addoloratissimo.

 

 

Sposa amata, ho chiamato gli uomini, continuo a chiamare; ma le risposte sono scarse: pochi tornano a me, molti, invece, vanno sempre più lontano, stanno percorrendo una via senza ritorno. Guardo queste anime, tanto amate, e una pena profonda è in me: i cuori chiusi non si vogliono aprire; le porte, sbarrate, non lasciano filtrare neppure un filo di luce!

Voglio donare ad ogni uomo di buona volontà la conversione. Voglio liberarli dalle grandi forze negative che sono in loro e dominano la loro mente ed il loro cuore; ma essi mi oppongono resistenza: il mio avversario li ha sedotti ed essi non obbediscono più a me, ma a lui.

Anime belle di tutto il mondo, unitevi, unitevi per salvare dalla rovina queste sorelle vostre, misere, che non hanno forza e non cercano forza; non hanno luce e non cercano luce; non hanno desiderio di salvezza, ma incedono, inesorabilmente, verso il regno dei morti! Chiedo a voi qualche sacrificio in più, chiedo qualche sofferenza in più per alleviare alle altre le grandi pene, che si sono procurate. Pagate con la vostra carità, anime belle, pagate con la vostra carità i debiti che queste misere hanno accumulato in gran numero. Offrite con generosità ciò che vi chiedo: per voi sarà merito che si aggiunge a merito; per le deboli sarà grazia che si aggiunge a grazia.

La salvezza, figli, miei, cari, va cercata, desiderata, conquistata; la salvezza è un dono solo per chi non è in grado d’intendere e volere. La salvezza per chi ha adeguate facoltà intellettive va chiesta, desiderata, conquistata con il sacrificio di ogni giorno, con l’anelito verso di me.

Amati, tutto vi ho guadagnato Io, Io, Gesù, dando la mia vita per voi, offrendo il massimo sacrificio perché voi aveste la gioia e la pace per sempre. Ho dato la mia vita per la salvezza di ogni uomo della terra, ho dato la mia vita per poi riprendermela, perché Io, Io sono Dio, sono il Signore della vita. Ogni anima mi appartiene, perché Io, Io l’ho creata; ogni anima è immensamente cara al mio Cuore e soffro, terribilmente, per una sola che si perde.

Tutta l’Umanità è davanti ai miei occhi: vedo quelli che mi amano e mi servono docilmente, offrendomi tutto il loro amore; vedo, però, ancora una grande massa di persone che, pur avendomi ben conosciuto, sfuggono da me, vanno lontano, attirati dalle insidie del mio avversario che ha quasi concluso la sua, nefanda, opera. Nella rete di inganni molti sono caduti e giacciono nel fango, come animali, feriti e catturati, che non sanno che fare: sono smarriti, spaventati, sono pieni di angoscia e di terrore.

In questo momento Io li guardo con grande pena: essi hanno accumulato davanti a me un debito grandissimo; la loro follia li ha trascinati alla rovina ed ora attendono solo la conclusione. Ebbene, a questi miserrimi si rivolge la mia, speciale, attenzione; i torrenti della mia misericordia si volgono verso queste anime che si stanno perdendo.

Chiedo ai giusti, ai miei fedeli, agli eletti, che ho chiamato e mi hanno prontamente risposto, di volgersi a costoro: vedendoli nel loro cuore, Io, Io, Gesù, li mostro e per essi chiedo sacrifici, rinunce, offerte particolari. Non meravigliatevi, anime belle, se qualche pena in più vi colpirà in questo tempo. Non preoccupatevi e non gemete, perché vi ho avvertiti, vi ho fatto capire quello che sta accadendo.

Ascoltate le mie promesse: concederò nuove opportunità alle anime, concederò nuove opportunità, per i vostri meriti, per la vostra generosità; darò molto a chi poco merita, darò molto, per le vostre preghiere d’intercessione, per i vostri sacrifici d’intercessione. Voglio concedere in questi mesi che stanno per venire ed in questo corrente grazie su grazie, tante, quante mai ne ho concesse. Voglio offrire molto, sposa cara, per salvare ciò che sarebbe perduto in questo momento.

Sposa cara, resta nel mio Cuore ed adoralo: consolami per le grandi amarezze di questo tempo.

La mia Chiesa sta gemendo, grandemente, perché la prova è assai dura. Piena di dolore e di piaghe, Io l’accoglierò; ferita e gravemente indebolita, Io la prenderò tra le mie braccia amorose, sanerò tutte le sue piaghe ed essa riprenderà vigore e forza. Concedo doni unici, specialissimi, alla mia Chiesa, piena di dolore, per gli attacchi continui e feroci di un avversario che non si dà pace. La vedrai rifiorire, sposa mia, la vedrai presto vestita a festa, come una sposa, splendida, che va incontro al suo sposo. La mia Chiesa dirà: “Vieni, vieni, Sposo mio” ed Io, Io, Gesù, dirò: eccomi, mia amata, eccomi, mia diletta!

Il nuovo, grande, giorno ti parla del mio Amore immenso. Lasciati condurre dall’onda soave e sii lieta ed in pace.

                                                                                  Ti amo. Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

02.05.98

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Figli cari, quanta gioia vi dona Gesù ogni giorno! Quante delizie offre ai suoi fedeli!

Quanti sono ancora i figli che non hanno ben compreso la tenerezza, infinita, del suo Cuore, dolcissimo e soffrono, gemono, combattono lontano da lui, mentre, vicino, potrebbero essere pieni di allegrezza e di pace!

È assolutamente errata l’idea che per seguire Gesù occorra essere sempre nel dolore e nella sofferenza: seguire le sue Leggi non è dolore e pena per chi ha imparato ad amarle.

Le Leggi Divine sono per il bene dell’uomo. Le Leggi Divine sono per la sua completa felicità.

Perché gli uomini continuano a considerarle un peso, una grande fatica? Se i miei figli, indocili, riflettessero sul risultato della loro disobbedienza, se riflettessero un pochino! Ogni volta che hanno violato le Leggi Divine, qual è stato il risultato? Dolore, pena, angoscia, tormento!

Quando, invece, hanno fatto ogni sforzo per seguirle il risultato è stato gioia, pace e nuovo vigore.

Voglio chiedervi oggi di esaminare col pensiero la vostra vita passata e fare questa constatazione.

Questo esercizio vi serva ad evitare il male, ad abbracciare con gioia i precetti Divini e ad entrare nella convinzione che il bene dà gioia e pace subito e prepara un futuro d’infinita felicità.

Gesù – lo ripeto per chi ancora non vuole comprendere – Gesù è vera e grande felicità, non vuole vedere gli uomini tristi ed adombrati, ma gioiosi, sereni, pronti al sorriso.

Figli cari, oggi v’invito a mettere ben in pratica, con molta attenzione, le Leggi Divine. Aiutate anche i fratelli a fare altrettanto, aiutate i fratelli a capire che amare Dio non è dire di amarlo solo a parole, è, invece, essere obbedienti alla sua volontà.

Figli amati, non ama Dio chi dice: “Signore Signore”, non ama Dio chi fa preghiere continue che però non sgorgano dal cuore, ma sono frutto di abitudine. Occorre pregare col cuore, figli, occorre adorare Dio dal profondo dell’anima e fare ciò che egli chiede di fare: la fede non basta, da sola; servono le opere! Il cristiano vero non si riconosce, figli cari, dalle parole che dice; il cristiano vero si riconosce dalle opere che fa, magari nel silenzio e nel nascondimento. Oggi Gesù vi vuole suoi testimoni sulle strade del mondo.

Spesso la mia, piccola, figlia mi dice: “Mamma amata, com’è difficile vivere in società, quando la propria gioia sarebbe restare nel nascondimento, come una lucerna, sempre accesa, che sta luminosa davanti a Gesù.”

Figlia amata, proprio Gesù chiede a te di stare nel mondo, senza essere del mondo, di vivere nel mondo, pur essendo cittadina altrove. Gesù, piccola mia, ti ha dato ali di aquila proprio per questo. Devi volare basso e toccare anche terra, quando Gesù te lo chiede. Poi, devi alzare bene il volo, rapidamente, con un colpo d’ala ritornare alle vette sublimi, per poi ridiscendere, al volere Divino.

Questo accadrà ancora per un poco. Diletta figlia, calare e toccare il suolo è pena e dolore assai grande per chi ama volare nel Cielo libero e terso.

Sentire l’armonia degli angeli e poi essere costretti a calarsi nel rumore scomposto è grande sacrificio; ma anch’esso diviene gioia, se questo si fa per amore di Dio. Gesù ha lasciato i Cieli per farsi uomo e vivere tra gli uomini; così fate anche voi, piccoli angeli miei, ed anche tu, piccola figlia, mia: il servo non è superiore al padrone. Gesù ti guarda con Amore; non ti farà soffrire oltre il sopportabile.

Ti amo. Vi amo, figli cari. Vi amo tutti e vi benedico ad uno ad uno.

                                                                                             

                                                                                              Maria Santissima