Opera scritta
dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
31.05.98
Eletti, amici
cari, sta salendo già la luce del sole, che aspettate. Vedrete ogni giorno
cambiare qualcosa in voi: lo Spirito Santo scenderà col suo fuoco e
v’illuminerà, vi scalderà, vi unirà più strettamente a me.
Sposa amata, il
fuoco d’Amore sta scendendo sulla terra con grande potenza: questa, che state
per vivere, è la più grande Pentecoste della storia umana.
La terra brucerà
tutta del fuoco santo che scende dal Cielo e ogni uomo di buona volontà ne sarà
investito. Il cambiamento avverrà in lui rapidamente. Sarà per ognuno un bagno
santificatore che aprirà gli occhi ai ciechi e le orecchie ai sordi, lo zoppo
salterà ed il muto aprirà le labbra per lodare e benedire Dio, per le grazie ottenute.
Amata, ognuno sia
ben pronto ad accogliere i grandi doni che dal Cielo stanno scendendo su questa
povera Umanità, travolta dalle forze del male e percossa dal peccato sociale
che non lascia spazio a riflessione e ravvedimento.
Amata, non hai nulla
da temere da quello che accadrà: gli uomini si salvano o si condannano da soli,
per la loro stessa volontà. Io, Io, Gesù, voglio tutti salvi, desidero tutti
felici nel mio regno glorioso. Non Io condanno, non Io condanno, sposa cara;
l’uomo, che persevera nell’errore, egli stesso al momento, da me fissato e
stabilito, egli stesso avrà davanti ai suoi occhi il quadro, chiaro ed
inesorabile, del suo passato pieno di errori, che non ha voluto correggere, che
non ha voluto riconoscere, e da sé capirà verso quale direzione debba volgere
la conclusione della sua vita.
Mia diletta, il mio
Cuore è affranto, per ogni anima che si perde. Il mio Cuore vuole attirare
tutti a sé; ma non voglio essere amato per forza, non voglio essere amato
controvoglia: desidero che l’amore sgorghi da libera volontà. Sposa cara, solo
essa è tutta vostra e dipende da ciascuno. Altri doni, compreso l’intelletto,
non sono opera vostra, non dipende da voi averne in misura maggiore o minore;
ma a voi sta, invece, farne buon uso. Mia amata, grande dono vi ho fatto,
massimo dono, dandovi l’intelligenza; ma a che serve questo talento, se viene
mal utilizzato?
Amata, tutta la vita
umana è un cammino verso di me, Dio: l’uomo deve tendere a me, operare per me,
servire me, Dio, fare ogni cosa per essermi gradito. Il bene, che fate senza di
me, non ha valore: se anche date tutte le vostre ricchezze ai poveri e
sacrificate la vostra stessa vita per una giusta causa, ma lo fate rifiutando
me, senza di me, a nulla vi vale. Se operate ogni giorno al mio servizio, se
sopportate il caldo ed il freddo, le piccole fatiche della vita con pazienza,
per mio amore, avete fatto di più, molto di più di colui che ha fatto i più
grandi sacrifici per un ideale diverso.
Sposa amata, l’uomo
con me arriva molto lontano, vola sulle vette più sublimi e può compiere le
imprese più grandi, quelle impensabili; l’uomo, senza di me, nulla può fare,
nulla raggiungere.
Sposa amata, resta
in me, fiduciosa e serena. Come bimbo nel grembo, confortevole, della madre,
riceve nutrimento, gioia, pace e vita, così chi si è rifugiato nel mio Cuore
ardente avrà nutrimento continuo e mai gli mancherà, avrà gioia e mai verrà
meno, avrà la mia pace che entra nel profondo dell’essere, avrà vita eterna in
me e con me.
Quello che accadrà –
ormai, ormai è giunta l’ora – sarà il compimento di un processo, iniziato da
molto, e per ognuno si compie il tempo assegnato, per ognuno si appressa
l’esame, tanto desiderato o tanto temuto! L’Umanità, che non ha voluto vedere,
sarà costretta a vedere tutto quello che ha tralasciato per negligenza o viltà!
Colui che mostrerà le cose non sarà un uomo, che si può abbattere con facilità,
ma sarò Io, Io, Dio, che nessuno può sottomettere.
Sposa, tu, piccola,
docile mia amata, vedrai il mondo rivolgersi come un abito che si rovescia,
vedrai il grande cambiamento; ma non tremerai, diletta, non tremerai e
guarderai senza sentire nessuno scossone, senza sentire lo scossone, tremendo,
che farà il precipitare, brusco, degli avvenimenti. Con te non tremerà chi ti
ha seguito, prendendo la tua mano che è saldamente nella mia!
Godrete tutte, anime
belle, godrete tutte voi che non mi avete negato il vostro amore in un momento
di grande ribellione generale, godrete voi che mi avete obbedito in tempo di
grande disobbedienza, godrete, fedeli in tempo di grande infedeltà e
tradimento!
Sposa amata, grandi
e magnifici giorni si preparano per i miei amici che neppure per un attimo si sono
allontanati da me, giorni di letizia e di pace. Guai, però, guai ai miei
nemici! Guai a coloro che hanno operato contro di me e contro il prossimo! Guai
a coloro che hanno sparso errori su errori, malizia su malizia! Guai a chi ha
ingannato il prossimo per trarne profitto, offendendo quindi me, gravemente, me
che ho ordinato ad ogni uomo di amare il prossimo col mio Amore!
Ci sarà grande gioia
per i figli, obbedienti, che riceveranno un dono così sublime, da restarne
storditi dalla felicità. Ci sarà anche grande tristezza, immensa tristezza per
quelli che non hanno voluto capire il tempo della grazia e l’hanno lasciato
passare, rimandando sempre all’indomani la propria conversione!
La Madre amorosa, la
Madre mia, dolcissima, non si è stancata mai di ripetere l’urgenza, l’estrema
urgenza della conversione per ogni uomo. Chi ha obbedito avrà, avrà molto, avrà
quanto mai ha avuto l’uomo nell’arco della storia umana; ma chi non ha voluto
mai dare ascolto e si è comportato sempre come un ribelle, impenitente, questi,
amata sposa, perderà, perderà tutto e povero e solo se ne andrà nel luogo del
grande dolore, nel luogo della disperazione!
Amata sposa, resta
nel mio Cuore e godine le splendide delizie!
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera scritta
dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
31.05.98
La Mamma parla
agli eletti
Piccoli miei, si
avvicinano sempre più i giorni della grande gioia con Gesù, della grande pace
che egli darà al mondo. Ancora poco, poco, veramente, figlioli miei, e chi ha
tanto sperato vedrà la piena realizzazione di tutto.
Amati, non avete
sofferto invano, non avete fatto inutili sacrifici in questi anni di rinunce e
di privazioni: chi rinuncia a qualcosa per Gesù la ritrova moltiplicata,
all’infinito; chi si sacrifica, per amore di Gesù, avrà un premio tale che
benedirà il giorno della sua decisione a servirlo.
Vedete, figli cari,
vedete come molti non siano disposti a rinunciare a nulla, a sacrificare nulla
per seguire le Leggi di Dio. Essi dicono che è difficile, che è faticoso,
dicono che bisogna godere la giornata che va e non torna più, dicono che
occorre vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo; intendono, però, solo
parlare del godimento del corpo, intendono prendersi tutti i piaceri, senza
rinunciare a nulla, proprio a nulla!
Piccoli cari,
guardate, guardate quale felicità hanno conseguito: col passar del tempo, col
passare degli anni si sono ritrovati con le mani vuote ed il cuore deluso; il
dolore si è affacciato alla loro vita ed essi non hanno saputo reagire; la
delusione si è trasformata in disperazione, e la disperazione ora è il pane che
mangiano ogni giorno! Sono molti i miei, poveri, figli in questa situazione! Ad
essi dico, ad essi ripeto: figli, miei, amati, avete sbagliato nel fare le
vostre considerazioni, avete sbagliato; ma Gesù non vi vuole abbandonare! Vi
sentite inutili ora su questa terra e siete soli ora che avete bisogno, mentre
prima avevate tanti amici!
Ebbene, tutti, è
vero, se ne sono andati; ma uno, uno soltanto vi è rimasto vicino e vi dice:
“Non ti lascio. Io non ti lascio; voglio consolare il tuo dolore, voglio
consolare la tua pena. Vieni a me! Non sono uomo che delude ed abbandona, sono
Dio, sono il tuo Dio; vedi, come Padre amoroso, spalanco le mie braccia per
accoglierti. Ti amo! Ti amo! immensamente; non aver paura di me! Chi può avere
paura di un padre che tende le mani? Al figlio egli non nega il perdono, vuole,
anzi, cancellare il passato; occorre, però, che glielo chieda, che glielo
chieda, pentito dei propri errori!”
Figli, vi ripeto,
ripeto a voi che avete perso la speranza, ripeto a voi che vi sentite soli
nella prova, che vedete Gesù lontano, lontano, vi dico: non siete soli, non
siete soli; noi siamo vicini a voi, noi vi cerchiamo per medicare le vostre
piaghe, per sollevarvi e farvi vivere una nuova esistenza di gioia e di pace.
Venite! Venite,
figli tristi ed abbandonati! Vi vedo rannicchiati nel buio, pieni di paura;
vedete davanti un avversario, feroce, che vi attende per divorarvi: tutte le
vostre illusioni sono, ormai, cadute e sentite già vicino il giorno della
rovina totale! Figli, dipende da voi, dipende tutto da voi: dite di sì a Gesù e
chiedete perdono, perdono di tutti i peccati commessi e promettetegli di non
commetterli più, mai più! Non basta, però, questo: occorre recarsi da un
ministro del culto ed umiliarvi davanti a lui, dicendogli tutto quello che avete
nel cuore. Attraverso il Sacramento della riconciliazione, avrete il perdono e
la pace!
Figli, non restate
lì, perplessi ed incerti, non perdete un solo istante: Gesù vuole cambiare la
vostra disperazione in gioia, la vostra grande inquietudine in pace! Dico ora
ai miei, fedeli, piccoli: pregate! Pregate con me, oggi, nel giorno di
Pentecoste: otterremo insieme la conversione, la conversione di tante, tante
anime in tutto il mondo.
Pregate con me,
senza stancarvi.
Vi
amo. Ti amo, figlia cara.
Maria
Santissima