Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

07.06.98

 

 

Eletti, amici cari, perdetevi in me e lasciatevi andare nell’oceano, infinito, del mio Amore: chi si perde in me ha guadagnato la salvezza; chi si perde in me troverà la felicità.

 

 

Amata, questo è tempo di prova, questo è tempo di abbandono: ognuno sarà provato, ognuno dovrà sostenere la purificazione, che Io stabilisco per lui; ma nell’abbandono, completo, a me avrà sollievo e consolazione.

Amata sposa, la prova rafforza la volontà, la prova fa esercitare la pazienza, la prova fa capire il valore dei beni ricevuti e non apprezzati. Mia diletta, la prova è dono, è dono del mio Amore.

Nessuno vuole sottoporsi, liberamente, al sacrificio, nessuno vuole farlo. Ho chiesto spontaneo sacrificio e penitenza, ho chiesto di offrirmi ogni giorno qualcosa, ma il mio popolo è rimasto sordo a questo invito. La Madre mia, piena di dolcezze e premure, vi è venuta incontro per prepararvi a questi tempi, così unici e significativi, vi è venuta incontro come Madre premurosa e preoccupata per la sorte dei propri figli. Vi ha mostrato la preghiera, a lei tanto gradita, che può ottenere le grazie maggiori; pochi, però, ancora ne hanno compreso l’importanza!

Sposa mia, quelli che pregano sono pochi; quelli che peccano, in massimo numero! L’uomo, che non fa penitenza spontanea, deve essere sottoposto a quella che serve per la sua guarigione; è assai più dura quella imposta di quella offerta! Il peccato del mondo va riparato. Il peccato del mondo va riparato dalle anime che a me si sono offerte, spontaneamente, e va riparato anche da quelle che non ne vogliono sapere di riparazione.

Sposa cara, solo gioia vorrei donare, solo gioia offrire ai miei amati; ma essi fanno da sé le loro scelte, perché Io ho concesso a ciascuno la libertà, la libertà di scegliere.

Amata sposa, oggi l’uomo, potendo avere tutto, essendo all’inizio di un’era, felice, di pace e d’amore, quale mai c’è stata, continua a preferire di vivere nella sua miseria e si sazia di fango, si nutre di fango, mentre potrebbe saziarsi del mio nettare, del mio nettare che lo fa sempre più simile a me. Sposa amata, chi si nutre di me, Dio, diviene sempre più simile a me e mette ali di aquila per volare, alto, sulle vette più sublimi dello spirito. Ogni giorno offro in cibo il mio corpo ed il mio sangue. Offro questo cibo, sublime, su tutti gli altari del mondo; ma i miei figli non hanno ancora capito, dopo venti secoli, il valore, l’immenso valore, l’infinito valore dell’Eucarestia!

Vedi, sposa cara: le Chiese restano deserte, spesso chiuse, perché carenti di tutto! Amata, nessuno può dire che Io, Io, Gesù, faccia mancare qualcosa, tolga qualcosa alle mie creature. Si può, invece, ben dire che gli uomini si precludono, da sé, la possibilità di godere delle gioie più sublimi. Offro il Paradiso, offro il Paradiso ogni giorno, più volte al giorno: a chi si accosta, pieno d’amore, a me, offro me stesso e le delizie più sublimi. Ma vedi come i doni siano poco capiti, poco accetti, anche in questo tempo, così significativo per l’intera Umanità!

Sposa cara, stringiti al mio Cuore e consolami con la tua adorazione continua dell’offesa che il mio Cuore riceve, continuamente. Il mio Cuore, trafitto per Amore, non riceve alcuna gratitudine, anzi, viene colpito dai peccati più gravi che ogni giorno si compiono nel mondo. Solo le anime belle mi stanno vicine: trovo in esse conforto al mio grande dolore, perché il tempo è terminato, il tempo è concluso. Le pagine, ultime, gireranno molto in fretta e tutte insieme: sto per aprire un nuovo libro, un libro, nel quale sono scritti già i nomi dei figli fedeli ed obbedienti.

Sposa amata, chi non è scritto nel libro non entrerà nel mio regno, splendido, di pace e d’Amore. Ad uno ad uno verrete chiamati, per nome, singolarmente. Chi non sentirà il suo nome non potrà accedere!

Amata, gioia, gioia grande per i veri figli di Dio, quelli che hanno ascoltato la sua voce ed hanno obbedito alle sue Leggi. grande gioia per i salvati! Ognuno scelga, scelga la salvezza, sposa mia, scelga la salvezza, facendo ciò che Io chiedo, obbedendo alle mie Leggi.

Obbedienti e ribelli oggi camminano insieme, lavorano assieme, prendono cibo assieme; ma è giunto il tempo, è giunto il tempo ed è questo, nel quale in una casa i commensali verranno separati: uno andrà da una parte e un altro nella direzione opposta. Due lavoreranno allo stesso lavoro: uno sarà preso, l’altro lasciato. Non pensare, sposa mia, che perché questo accada servano mesi ed anni; non servono mesi o anni, amata sposa, servono solo pochi attimi e tutto avverrà!

Sposa amata, il tempo dell’uomo è terminato; il tempo di Dio è questo: il mio tempo! Ciò che in secoli e millenni di storia umana non è accaduto, tempo umano, avviene in un batter di ciglio, tempo Divino! Chi si è preparato, per tempo, non avrà alcuna difficoltà: aprirà le sue ali, già forti, già robuste, già allenate e spiccherà il volo verso l’immensità del Cielo. Chi, invece, tale preparazione l’ha rifiutata alzerà gli occhi e vedrà, ma non riuscirà a muoversi dal suo posto, perché, sposa amata, senza ali non si può volare, non ci si può elevare in volo per contemplare lo splendore dei Cieli, cristallini e purissimi.

Sposa, vivi nella pace e nella gioia questi momenti, così importanti, della tua vita.

                                                                                  Ti amo. Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

07.06.98

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Figli cari, siate nella gioia, siate nella pace che Gesù vi dona. Grande destino è pronto per voi, figli docili ed obbedienti, sublime destino per tutti quelli che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica, per tutti quelli che l’ascoltano e la trasformano in vita vissuta. Chiedete a Dio, chiedete a Dio, nella preghiera quotidiana, che dilati il vostro cuore, che dilati il vostro cuore in modo da contenere tanto amore, sempre più amore per Dio e per il prossimo.

Il segreto della felicità è l’amore. Amate! Amate, figli cari, amate dell’Amore di Dio e chiedete di riuscire ad immergervi sempre più nel suo mistero d’Amore!

Figli cari, gli uomini chiedono a Dio questo o quello; fanno richieste di ogni genere, pensando tanto ai beni materiali, al benessere fisico, ma raramente chiedono ciò che veramente è importante nella vita, ciò che è essenziale.

L’amore vero vince l’egoismo. L’amore vero è fatica, perché l’uomo è profondamente ferito dal peccato d’origine, è profondamente ferito; cerca, quindi, istintivamente solo ciò che piace e ricusa ciò che costa sacrificio, ogni rinuncia, ogni pena. Per amare con l’Amore Divino bisogna sapersi liberare dalle tenaglie del peccato, dell’egoismo, dell’amor proprio; bisogna, insomma, vincere sé stessi, essere vittoriosi su sé stessi e sui propri istinti negativi. Per questo, figli cari, occorre sempre, sempre implorare l’aiuto Divino per riuscirvi.

Figli amati, l’ho detto e lo ripeto: l’uomo, istintivamente, non tende al bene, tende al male, tende senz’altro al male, perché la sua natura è rimasta ferita, ferita, profondamente, dalla colpa d’origine.

Miei amati, nessuno si disperi, per questo: Dio non ha lasciato solo l’uomo con i suoi problemi, non ha abbandonato alle onde la sua, fragile, navicella; Dio si è fatto Uomo, si è incarnato prendendo la stessa natura umana. Sulla fragile imbarcazione, sbattuta dalle onde, è salito Gesù, sì, Gesù, vero Dio e vero Uomo. Ora Gesù cammina con voi, cammina in mezzo a voi; anzi, fa ancora di più per voi: entra con il suo corpo, Anima e Divinità nel vostro, povero, corpo per rinvigorirlo, per innalzarlo, per vivificarlo, per divinizzarlo. Se siete in grazia di Dio, se rimanete immersi in lui, voi vivete già in terra la vita Divina, voi siete nel Cuore della SS. Trinità.

L’uomo, partito da Dio, a Dio ritorna per divenire un tutt’uno con lui. Figli amati, capitelo questo, afferratelo questo: potete vivere già in terra il Paradiso; dipende tutto da voi!

Immergetevi nell’oceano d’Amore. Immergetevi in Dio, che vi vuole per sé, che per sé vi ha creato, e lasciatevi condurre dall’onda soave del suo, immenso, Amore. Siate felici! Siate felici! Siate felici di una felicità che proviene dalla coscienza di appartenere a Dio, di volere essere suoi, di camminare verso il dolcissimo amplesso con lui!

Qualcuno mi dice: “Madre cara, io sono malato; io ho tribolazioni; io soffro in un letto; io sono solo”. Anche a costoro dico: siate felici, felici, felici! Unitevi a Dio e lasciate che egli curi le vostre piaghe, lasciate che risani le vostre ferite. Lasciatevi medicare, lasciatevi guarire, dicendo così: “Gesù, adorato Gesù, sono tuo. Tuo voglio essere, solo tuo. Voglio appartenere a te. Voglio fare sempre e solo la tua volontà!”

Vivete stretti, stretti a Gesù, e adorate quel Cuore, generoso, che solo desidera dare Amore!

                                                                                  Vi amo. Ti amo, figlia cara.

 

                                                                                              Maria Santissima