Opera scritta dalla Divina sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
19.07.98
Eletti, amici cari, rifugiatevi nel mio Cuore, rifugiatevi tutti nel
mio Cuore: ogni dolcezza c’è in esso e tutte le gioie, che non avete avuto, le
avrete in me. Scoprirete ogni giorno nuove meraviglie, gusterete ogni giorno
sublimi delizie. Non fuggano da me gli uomini di questo tempo; ritornino,
subito, perché il tempo, conclusivo, non dovete più aspettarlo: è giunto,
ormai.
Sposa cara, chiamo,
chiamo prima ogni uomo che mi ha conosciuto, chiamo chi mi appartiene, per
scelta religiosa, chiamo il mio popolo per distribuire ad esso i miei, grandi,
doni, ma anche per chiedere conto del suo operato.
Un giorno, un
uomo andò nella sua proprietà per raccogliere tutti i frutti dei suoi alberi;
si fece seguire dai servi perché raccogliessero tutta la frutta e la
depositassero nei grandi magazzini che aveva fatto costruire. Esaminò le sue
piante, ad una ad una, non ne tralasciò neppure una. Vide con gioia che molte
di esse avevano tantissimi frutti: esse avevano dato frutta, in abbondanza;
erano veramente cariche. Chiamò a sé i servi e disse loro di depositarla in
grandi ceste e liberare la pianta dall’eccessivo peso; diede, poi, loro queste
disposizioni: “Questa pianta benedetta sia curata con massima attenzione, sia
ben concimata, potata al tempo giusto, tenuta, insomma, in massima cura”. Passò
oltre; si accorse che vi erano piante piene di foglie, foglie e foglie, ma
neppure un solo frutto! Egli disse ai servi: “Perché questa pianta non è stata
capace di dare frutta? L’avete trascurata voi oppure è accaduto diversamente?”
Risposero i
servi: “Questa pianta è stata curata, non le è mancato nulla; tutto ha avuto,
ma, come vedi, questo è stato il risultato!”
Egli disse: “A
che serve una pianta da frutta, se non porta alcun frutto? Prendete subito la
sega e tagliatela; a nulla serve, se non ad essere bruciata! Al suo posto ne
porrò un’altra che, al tempo giusto, mi dia il frutto che desidero!” Passò
oltre il padrone e vide alcune piante cresciute poco; vide che esse erano state
impedite nello sviluppo da un’altra pianta che faceva loro troppa ombra e non
permetteva, quindi, di svilupparsi a quella che era sotto. Disse ai suoi servi:
“Sfrondate la pianta grande, tagliate tutti i rami che fanno ombra, tutti
quelli che sono d’impedimento alla crescita della piccola”. Passò oltre; vide
piante, circondate da erbacce, che impedivano ad esse di mostrare tutta la loro
bellezza e sviluppare il loro vigore. Le erbacce erano cresciute ovunque;
nessuno si era occupato di estirparle ed il luogo pareva triste, anche se vi
erano piante assai belle e vigorose. Chiamò i suoi servi e disse: “Prendete la
falce, subito! Subito, tagliate queste piante; tagliatele tutte e non lasciatene
neppure le radici: esse deturpano il paesaggio e rubano nutrimento al terreno”!
I servi, prontamente, sradicarono le erbacce, ne fecero grandi fasci e le
bruciarono.
Il padrone passò
oltre; vide una pianta carica di frutta. Essa, però, era pessima, tanto che
nessuno poteva mangiarla, neppure gli uccelli dell’aria potevano cibarsi di
essa, tanto i frutti erano sgraditi. Disse ai servi: “Questa pianta deve venire
innestata. Subito, fate questo lavoro: è robusta e vigorosa: produrrà anch’essa
frutti buoni e nutrienti. Non va tagliata.”
Andò oltre; vide
piante che ormai erano rimaste soffocate dalle piante parassite: su di esse
erano cresciute al punto da emergere, superbe, dopo aver soffocato
completamente quelle che le avevano ospitate. Guardò il padrone, guardò con
attenzione e disse: “Queste piante ormai sono deperite, al punto che mai più si
riprenderanno; quelle, parassite, hanno rubato il loro vigore e non c’è più
niente da fare”.
Giorno dopo
giorno, il padrone passò in rassegna tutta la proprietà, senza dimenticarne una
sola parte, minima. Aveva pronto un piano, un progetto che prevedeva un’attenta
revisione di tutto!
Con massima
diligenza osservò ogni cosa, diede ordini precisi e alla fine del suo viaggio
tutto era stato ripulito e cambiato. Chiamò allora i prediletti, chiamò quelli
che lo attendevano con ansia e disse loro: “Amatissimi, ho tardato un po’.
Vedete che vengo ora mentre sarei dovuto venire prima; vengo ora, perché il
lavoro è stato assai lungo e faticoso: notte e giorno mi sono occupato della
mia proprietà perché nessun angolo rimanesse trascurato! Ora venite tutti con
me: vi voglio mostrare la bellezza di ogni angolo, che ho fatto ben ripulire
dai miei servi. Tutto è divenuto armonioso e piacevole. Qui anche voi abiterete
con me, qui anche voi godrete con me. Vedo i vostri volti stanchi, vedo che
avete faticato, nell’attesa del mio ritorno; ora, però, l’attesa è finita: vi
do massimo ristoro. Siete pronti a vivere una vita nuova, senza pene, senza
fatica, senza alcun travaglio!
Amata sposa, ogni
albero, che porti frutto, verrà lasciato e, benedetto, porterà sempre più
frutto. Ogni albero in buone condizioni verrà lasciato e rinvigorito; ma tutti
quelli che a nulla servono verranno tagliati e bruciati, perché la mia
proprietà deve essere ben curata e fruttuosa in ogni angolo.
Amata, amata
sposa, avrei voluto che ogni albero fosse lasciato e nessuno tagliato; ma gli
infruttuosi sono ormai molti: essi prendono dal terreno un nutrimento che non
meritano!
Amata, amata
sposa, vivi in me e godi le mie delizie!
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera scritta dalla Divina sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
19.07.98
La Mamma parla agli eletti
Figli cari,
figli, tanto amati, vi porto la gioia di Gesù, vi porto la sua pace. Gesù sta per
tornare nel mondo. Torna il grande Re, carico di regali per tutti coloro che
l’hanno atteso!
Amati, Gesù
desidera tornare molto più di quanto voi lo desideriate! Egli concede prima la
sua infinita misericordia in modo che ogni uomo s’immerga in essa e non venga
giudicato dalla perfetta giustizia!
Amati figli, se
Dio usasse solo la sua giustizia, chi potrebbe salvarsi dal più grande castigo?
Davanti a lui vengono tenute in considerazione non solo le grandi colpe, ma
anche le minime.
Figli cari, Dio è
perfezione, Dio è perfezione assoluta e l’uomo è debole, è misero, ferito dal
peccato! Figli, miei, cari, dovete trovare la forza di perseverare fino alla
fine: solo chi tocca il porto gusterà la splendida vittoria. Io vi sono vicina
come Madre amorosa; Io vi sono vicina in ogni momento e vi sostengo! Il
cammino, che vi resta da percorrere, è ormai assai breve. Vi consoli questo
fatto. Vi sono momenti di sconforto in ogni prova, vi sono momenti di
abbattimento; in quel caso invocate il nome di Gesù, invocate me che subito
verrò in vostro aiuto.
Figli cari,
questo tempo di grande misericordia deve essere utilizzato, adeguatamente, deve
essere utilizzato, adeguatamente; invece, molti miei figli, molti miei, amati,
figli lo sprecano, come se, dopo questo, ce ne fosse molto altro! Figli miei
cari, non è così, non è affatto così: finito questo, brevissimo peraltro, altro
non ce ne sarà. Ogni uomo ha un tempo, concesso, entro il quale deve operare
per la sua salvezza e per quella dei fratelli. Figli cari, dopo questo momento
di grazia, ci sarà solo la resa dei conti! Il mondo nel quale vivete non vuole
mutare vita; gli uomini che hanno conosciuto Gesù ora lo rinnegano e quelli che
avrebbero dovuto portarlo ai fratelli sono, invece, a loro di scandalo! Il
popolo, prescelto, che avrebbe dovuto diffondere il Vangelo nel mondo non vuole
testimoniarlo: si rifiuta di farlo!
Quanti uomini
lasciano la loro fede in Gesù per abbracciare altre ideologie, ingannevoli ed
insidiose! Non si vuole credere più agli insegnamenti della Chiesa, si
respingono i dogmi, si criticano le grandi verità rivelate, non si crede
all’esistenza del Paradiso, del Purgatorio e dell’inferno!
Amati, Io sono
venuta sulla terra, in modo visibile e sensibile proprio per mostrarvi la veridicità
della vostra, meravigliosa, fede! Gesù vuole salvare il mondo, ha, quindi,
mandato sua Madre a precederlo affinché al suo ritorno trovi il suo popolo,
santo, pronto a riceverlo, degnamente.
Figlia cara, Gesù
accoglie, gioioso, le sofferenze, che ogni giorno gli porgi con tanto amore:
sono fiori, profumati, che dánno gioia al suo Cuore, profondamente ferito per
l’indifferenza generale, la degradazione, ormai divenuta insopportabile!
Figlia, continua, continua, non stancarti! Persevera nella preghiera, nel
sacrificio. Persevera, perché Gesù deve essere adorato e consolato, perché
pochi ormai lo adorano, pochi lo consolano! Quanti vivono come se egli non
fosse morto per loro! Quanti vivono come se egli non fosse il loro, unico,
Salvatore! Quanta ingratitudine! Quanta ingratitudine!
Anime belle,
adorate Gesù. Adoratelo sempre nel vostro cuore.
Vi
amo. Ti amo, figlia.
Maria
Santissima