Opera scritta dalla Divina sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
23.07.98
Eletti, amici cari, vi avvolgo anche oggi col mio, infinito, Amore.
Lasciatevi andare all’onda soave che vi conduce verso la vera felicità, verso
l’autentica pace. Tutto vi dono, quello che mai pensate di possedere avrete
accanto a me in questa vita e poi nell’altra!
Sposa amata, se
coloro che si sono allontanati da me capissero, se riflettessero, non perderebbero
più un solo attimo e subito cercherebbero il mio volto, subito il mio Amore per
avere la gioia che invano inseguono, la pace che inutilmente bramano!
Io sono la
felicità perfetta; chi viene a me con fede l’avrà. Io sono la pace sublime: chi
viene a me la possiederà. Tutto mi appartiene, tutto è mio e chi viene a me
avrà il possesso di tutto con me! Vado ripetendo questo, facile, concetto da
venti secoli; ma il mio popolo non l’ha capito. Se il mio popolo non l’ha
capito, non può nemmeno farlo comprendere agli altri popoli che ancora non mi
hanno conosciuto! Nessuno, sposa cara, può dare quello che non ha: prima
occorre attingere e poi si può dare!
Amata sposa,
com’è divenuto esiguo il mio popolo! Avrei voluto trovare una moltitudine
immensa ad attendermi, avrei voluto trovare tutto il mio popolo pronto; ma esso
si è ridotto a ben poco!
Perché, popolo
mio, hai abbandonato il tuo Signore che tanto ti ama, che tanto ti vuole
offrire per Amore? L’hai abbandonato per cercare il nulla, per inseguire il
nulla!
Torno, sposa
cara, su di una terra vuota. Torno, mia diletta, e trovo un deserto, arido e
squallido: i cuori si sono lasciati colpire dagli inganni di un antico
avversario che si ritiene, ormai, il vincitore! Egli sarà reso innocuo dal mio
raggio; ma, prima, quanti avrà sedotto! Il mio popolo avrebbe dovuto condurre a
termine la sua missione, quella che Io gli avevo affidata; ma pochi hanno
obbedito e molti si sono sviati!
Amata, i miei
fedeli supplicano perché Io torni, anelano a me e mi chiamano giorno e notte!
Quanti di loro mi
dicono: “Gesù, perché ancora non sei tornato? Perché non torni? Il mondo ha
bisogno di te come unico Re e la terra deve tornare ad avere una teocrazia,
perché gli uomini, dopo tanto tempo, non sono riusciti a portare amore e pace,
concordia e giustizia. La terra geme e desidera il suo Signore!”
Amata sposa,
certo che vengo, certo che vengo sulla terra a governare, visibilmente! Ora
sono già presente nel cuore dei miei eletti; ma per loro, per farli felici
verrò presto a regnare come, David regnò, come Salomone regnò! Verrò, sposa,
sposa cara; verrò. Attendetemi, pieni di fiducia: mai prometto invano e mai più
di quanto Io mantenga. Attendete, fedeli amici, attendete il vostro Re che
viene a vivere tra voi. Se il vostro cuore umano anela a me e mi chiama con
gemiti indicibili giorno e notte, pensate al mio, Divino, che ha un Amore
infinito!
Il mondo non
indugi più. Il mondo non continui a vivere nella più grande distrazione; il
mondo capisca i segni che sono, ormai, tanto numerosi! Sposa, ripetilo al
mondo: Gesù torna. Gesù, per immenso Amore, torna a ridare nuova linfa alla
terra, a questa Umanità che sta morendo d’inedia!
Diletta, beato
chi ha voluto ascoltare la mia parola in tempo ed ora la vive! Beato chi si è
ben nutrito alla mia mensa imbandita ed ora è vigoroso e robusto! Beato chi ha
usato bene i talenti, che gli ho dato! Vengo ora da ciascuno a riscuotere il
mio con l’interesse!
Attendi nella
gioia, sposa fedele, il compimento dei fatti!
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera scritta dalla Divina sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
23.07.98
La Mamma parla agli eletti
Figli amati,
siate nella gioia, vi porto la pace di Gesù. Prendete questi, sublimi, doni e
porgeteli a coloro che gioia non conoscono, a quelli che pace non trovano! Sono
tanti i fratelli che soffrono molto, perché non conoscono Gesù oppure perché
l’hanno rifiutato. Essi sono tanto cari al mio Cuore e Gesù me li affida ogni
giorno perché Io li aiuti ed ottenga la loro conversione!
Amati, voglio che
ogni uomo conosca Gesù; voglio che ognuno che l’abbia conosciuto torni a Gesù e
gioisca con lui. Amati, se voi cooperate con me, grandi cose otterremo in
questo, brevissimo, tempo!
Voi dite: “Siamo
così pochi! Siamo disarmati davanti ad un mondo, armato fino ai denti delle
armi tremende, che gli ha fornito il terribile dragone: che possiamo fare?”
Figli cari, fate
ciò che Io vi dico, fate di volta in volta quello che vi dico e vedrete che in
breve tempo saremo vittoriosi e molti torneranno a Dio, molti, che sono
lontani, torneranno alla casa del Padre, pentiti, come il figliol prodigo della
parabola!
Amati, figli
cari, ho un piano grandioso, un piano che già sto attuando; cerco solo la
vostra collaborazione, totale: qualche sacrificio di ciascuno, qualche
rinuncia, molta pazienza e continua preghiera. Figli, vi chiedo troppo? Siate
generosi, siate generosi oggi, senza rimandare niente a domani; figli amati,
domani sarà tutto cambiato, domani sarà diverso! Oggi offrite e non perdete
nemmeno un attimo. Ricordate il discorso, che vi ho fatto, sulla preziosità del
tempo!
Vivete,
intensamente, questi giorni; fate come la saggia formichina che, vedendo
arrivare l’inverno anticipato, raddoppia la fatica per procurarsi tanto, tanto cibo,
subito. Sa, perché glielo hanno rivelato, che la neve questa volta coprirà col
suo mantello la terra molto prima del solito, molto prima del previsto. Essa,
quindi, riduce al minimo il riposo, perché sa che è importante avere provviste
abbondanti per questa stagione, preannunciata, diversa dalle precedenti.
Lavora, lavora la
piccola formica, lavora, mentre la solita cicala la guarda, burlandosi di lei! Dice:
“Perché fatichi tanto? Riposati. Riposati, canta e balla come me. Fa’ come
faccio io che mi diverto e non bado che a divertirmi.”
I giorni passano;
la formichina continua attiva e laboriosa, la cicala sempre spensierata ed
insipiente. Ecco, però, che viene il nuovo giorno, quello che la formichina
aspettava e che la cicala non avrebbe mai voluto! Sorge il sole, come il
solito, in questo, nuovo, strano, giorno; ma invece di proseguire secondo la
regola precedente, improvvisamente, si alza una bufera spaventosa: la neve cade
e ricopre ogni cosa; il gelo è tremendo!
Corre la saggia
formica, corre nel suo rifugio, chiude bene la porta e guarda le grandi
provviste: soddisfatta, sorride, perché sono tante e tali che basteranno
sicuramente fino all’arrivo della bella stagione!
La cicala,
invece, viene colta di sorpresa. Il gelo la fa rabbrividire. Corre anch’essa
nel suo rifugio, dal quale più potrà uscire, ma lo trova vuoto: non c’è cibo,
non ci sono provviste! Pensa alla saggia formichina, ma neppure può avvicinarla
per chiederle cibo, tanto violenta è la bufera!
Amati figli,
provvedete. Provvedete: voglio tante, sagge, formichine e nessuna cicala!!!
Vi
amo. Ti amo, figlia cara.
Maria
Santissima