Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

25.08.98

 

 

Eletti, amici cari, fitte tenebre avvolgono sempre più la terra: sono le tenebre dell’errore e del grande peccato. Il mondo non vuole conoscere, non vuole comprendere: gli stolti dominano, i maliziosi governano; i popoli gemono, ridotti a schiavitù, sottoposti a dure catene! I miei fedeli amati sono ridotti ad un minuscolo manipolo, implorano il mio nome giorno e notte; non li farò a lungo sospirare, non li farò a lungo attendere. Scenderò sulla terra come un lampo, che appare improvviso. Beato chi si troverà ben sveglio per vederlo e prepararsi a quello che seguirà!

 

 

Sposa mia, sposa amata, la terra è avvolta da un oceano tempestoso, intorno onde maestose e dentro tenebre fitte. Dov’è finita l’armonia primigenia, dove la splendida luce vespertina e la bianca luce solare che dissipa le tenebre e dona nuova speranza?

Amata, come l’uomo ha ridotto la terra! Questo pianeta, amato, langue, perché chi lo abita è divenuto il grande nemico da combattere. Quale uomo maltratta la sua casa? Quale uomo ha in odio la sua abitazione, quella che con amore gli avi hanno lasciato? Deve essere uno insano di mente per fare questo, uno che non comprende quello che fa! Se demolisce la sua casa, dove andrà a dimorare? La sua stoltezza è palese.

Sposa amata, ho dato una reggia da abitare, ho costruito un luogo di delizie e meraviglie, sempre nuove; ho, quindi, condotto in essa la mia creatura prediletta, fatta a mia immagine e somiglianza, e le ho detto: qui vivi, qui moltiplica la tua, amatissima, specie! Io sono con te. Io sono per te. Vivi, felice, in questo Paradiso e godine la sublima bellezza. Questo ho detto. Questo ho ordinato.

Sposa diletta, l’uomo aveva tutto, non mancava di nulla: la casa, donata da me, Padre amorosissimo, era dotata di tutti i comfort! L’uomo, da me tanto amato e prediletto, si ribellò subito, si ribellò subito, subito; non si accontentò del moltissimo, che aveva ricevuto, voleva di più, sempre di più, molto di più: voleva eguagliare me, divenire come me, disobbedendo a me! Quale stoltezza! Quale gravissimo errore di superbia!

Amata, dopo la prima, grave, caduta, esse si sono susseguite, fino a giungere ad un punto limite, quello al quale oggi il mondo è giunto! L’uomo, creato da me, Dio, l’uomo, fatto da me, Dio, osa vivere nella mia casa, in quella che Io gli ho preparato, come se Io non fossi, come se Io non esistessi! Dice, osa dire che Io, Dio, non sono, che Io, Creatore, non sono, che Io, Salvatore, non sono! Rifiuta il mio Amore, perché osa dire che non ne ha più bisogno. Vive nella mia casa, disprezzando le cose che in essa ho posto e distrugge le meraviglie, che Io avevo messo a sua disposizione per goderle e curarle.

Le piccole creature, le umili creature, sottoposte al suo dominio, gemono e gridano a me, implorano aiuto, perché sono torturate da chi doveva averne grande e rispettosa cura.

La terra, luogo originale di grande bellezza, di delizie da gustare, da apprezzare, sta divenendo un immenso deserto abbandonato, dove si aggirano belve feroci di ogni dimensione, serpi di ogni specie con denti pieni di veleno mortifero!

Sposa amata, questa è la mia terra, questa è la dolce ed accogliente dimora, che Io un giorno misi a disposizione della creatura, fatta a mia immagine e somiglianza! Ogni angolo della terra è stato profanato. Il suo cuore, il suo, grande, cuore palpita ancora, perché Io lo sostengo: senza di me, senza il mio aiuto continuo, si sarebbe già fermato e la morte avrebbe colto tutto.

Amata sposa, come anche tu puoi constatare, le mie Leggi sono state accantonate, le mie Leggi vengono ignorate dagli abitanti della terra. Tutti, tutti le conoscono, sposa amata, perché nel cuore le hanno ben incise; ma tutti le trasgrediscono, come se Io non le avessi date! È la ribellione generale, è la disobbedienza totale che fa questo, è la superbia verso il proprio Creatore, colui che tutto ha dato alle sue creature per farle felici e condurle un giorno a vivere nel suo seno amorosissimo!

Amata, cosa merita un popolo così stolto ed ingrato? Non meriterebbe che Io, Io, Dio, lo lasciassi in balía della sua, grande, follia? Non si meriterebbe che Io, Io, Dio, lo abbandonassi, come esso ha abbandonato me?

Dovrei dire: dove sono coloro che hanno praticato le mie Leggi? Dove sono gli obbedienti, i docili, gli umili, i figli attivi e devoti? Si facciano avanti, perché voglio contarli e mostrarli di esempio agli altri stolti che sono la massa!

Contati i pochi, dovrei dire ad essi: per voi è la terra, per voi le immense ricchezze nascoste, per voi i beni restati ed accumulati, invano, da questi insensati che vi stanno davanti.

Dovrei dire loro: venite, figli buoni e benedetti, venite con me; vi mostrerò com’era questo pianeta all’origine, vi farò vedere il suo incanto, lo splendore, le infinite meraviglie!

Mostrato questo, dovrei dire: ebbene, Io farò tornare tutto come prima; vi darò l’Eden originario, più altri doni, altre bellezze, nuove, mai esistite e mai conosciute. Io sono Dio, non uomo, e quello che desidero compio, quello che voglio faccio, quando voglio, come voglio, nel tempo da me scelto!

Ai pochi, ai pochissimi, obbedienti ed umili, darei il tutto e agli altri metterei nella mano il pugno di polvere, quel pugno di polvere, per il quale essi hanno rinunciato a vivere come uomini e hanno imitato la vita dei bruti.

Sposa, mia, diletta, che ne diresti, se così facessi e non dopo, non fra tanto tempo, ma presto, presto, subito? Taci e non rispondi; pensi: “Quanti devono venire scacciati dal regno della grande gioia, della completa felicità? La gran parte degli uomini viventi?”

Sposa amata, se il mondo non si sveglia e cambia rapidamente, facendo il massimo sforzo, ti dico, ti ripeto che moltissimi saranno i respinti e pochi, pochissimi gli accolti! Nessuno s’illuda, nessuno crei false idee: nel mio regno non entrerà nessun ribelle, nessun disobbediente; nel mio regno non c’è posto per i maliziosi, indomabili, per gli stolti incurabili!

Sposa amata, attendi nella pace, che ti dono, e sii gioiosa in me.

                                                                                  Ti amo. Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

25.08.98

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Figli miei carissimi, vi porto la gioia, vi porto la pace. Non temete, non siate nella tristezza: le tribolazioni passeranno, passeranno, figli miei, e resterà la gioia, la gioia grande, la gioia infinita di essere di Gesù, di Gesù, con Gesù non per un’ora, ma per sempre.

Amati, chi ora gli ha offerto la sua vita si è unito a lui per sempre. Gesù concede ai suoi, a coloro che a lui si sono affidati, Gesù concede ai suoi la perseveranza finale!

Non temete, piccolo resto, non temete, voi che siete restati così in pochi: Gesù vi raccoglierà insieme, prima della grande prova, unica e conclusiva. Gesù abbraccerà i suoi più diletti, prenderà tutti i dolci fiori, che Io ho deposto ai suoi piedi, li prenderà per porli accanto al suo trono, accanto al suo trono di gloria.

Figli cari e tanto amati, non sarete mai soli, non sarete mai tristi: Gesù sarà davanti a voi e lo vedrete faccia a faccia; la tristezza non esisterà più, perché voi sarete in lui per sempre ed egli in voi per l’eternità!

Voglio rincuorare gli scoraggiati; vedono che le prove si susseguono, vedono che il travaglio non cessa, ma si fa sempre più forte: certo che è così, certo che deve essere così, perché la nuova, splendida, creatura sta per venire alla luce. Questi sono i momenti finali, un poco dolorosi, ma conclusivi! Chi ha scelto la via di Dio non si perderà nella disperazione; cercherà il volto del suo Signore e troverà grande consolazione, immensa gioia, pace vera e completa.

Piccoli, tanto cari al mio Cuore, la nuova terra sarà gioia e delizia, la nuova terra sarà dimora di Dio tra gli uomini. Essi saranno il suo popolo ed egli sarà il loro Re, il grande Re, il Re dei re. Ditelo pure agli scettici, ditelo con sicurezza e senza timore, ripetete che Gesù verrà, verrà a regnare sulla terra, non soltanto nei cuori, ma come Re potente ed unico.

Certamente sarete poco creduti. Non importa: i fatti, che si susseguiranno, faranno riflettere, faranno meditare: ogni superficiale diverrà riflessivo, ogni scettico si ravvederà, davanti a fatti così significativi.

Amati, chi crede nei messaggi Divini ha gioia e forza sempre nuove, chi crede nei messaggi Divini non si perde d’animo davanti alle gravi prove della vita: attinge energia da una fonte, purissima, inesauribile.

Piccoli cari, vivete alla lettera le mie parole e testimoniate Gesù ogni volta che ne avete l’occasione. Non traditelo! Non traditelo mai, mai, per rispetto umano, per timore, per viltà! Gesù ha dato la vita per ciascuno di voi; non ci ha riflettuto sopra, ma tutto vi ha donato. Ricambiate, come potete ricambiare, ricambiate con generosità. Pochi sono restati fedeli a Gesù: chi si è lasciato trascinare a destra, chi a sinistra; chi si è piegato davanti ad un idolo; chi si è fatto sedurre da un altro! Voi non siate tra costoro, non lasciate che l’astuto nemico vi seduca. Dite: “Gesù è il mio tutto. Non desidero nulla, al di fuori di lui. Egli è la mia vita, la mia gioia, la mia speranza, la mia pace, il mio amore!

Figli cari, non tenete nascosti i vostri pensieri, sublimi; rivelateli, siate coraggiosi: le vostre parole colpiranno al cuore, colpiranno profondamente al cuore alcune anime, già sfiorate dalla grazia Divina. Lo Spirito Santo sta operando, attivamente; opera anche attraverso di voi. Siate luce ovunque andate. Siate coraggiosi testimoni che non s’intimoriscono davanti a nulla! Siate specchi che irradiano splendore Divino! Figli, non temete, non siate impauriti: Io sono con voi, con voi, sempre, sempre! Vi amo.

                                                                                  Ti amo, figlia cara.

 

                                                                                              Maria Santissima