Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

01.09.98

 

 

Eletti, amici cari, il mio progetto è in piena attuazione in tutto il mondo e ciascuno di voi è stato scelto per cooperare con esso. Fatelo con amore, miei amati e fedeli amici; perseverate, senza stancarvi: desidero che le anime in pericolo ritrovino la strada di luce e si salvino, prima che sia giunta l’ultima ora.

 

 

Sposa amata, il mio piano di salvezza universale è in piena attuazione. Ogni anima, che sentirà il mio richiamo amoroso, si desti e lasci la vita di indolenza e torpore.

Amata, il semino, che è nella terra, quando sente il dolce tepore del sole, comincia a svilupparsi, cresce rapidamente ed Io lo aiuto a procedere in fretta, perché all’ora della mietitura deve dare il cibo alle mie, amate, creature. Anche le anime al raggio del mio amore devono fare come quel semino, obbediente, nascosto nella terra. Devono subito capire che non c’è tempo da perdere: il loro Creatore, il loro Salvatore, lo Spirito d’Amore le chiama a nuova vita. La terra si allontana sempre più e il Cielo diviene più vicino; poi, per mio ordine, la terra cambia rotta: purificata e resa monda, essa diviene degna di congiungersi al Paradiso e corre incontro al suo destino, sublime. Cielo e terra, quindi, vengono ad abbracciarsi, come due amici che avevano tanta voglia di fare pace: s’incontrano, si baciano e promettono di non separarsi mai più. La terra, felice, splendente di nuova luce, si congiunge al Paradiso; le creature del Paradiso, radiose di luce specialissima, scendono sulla terra per adornarla di gemme ancora più splendide! Amata sposa, quali meraviglie stanno per accadere, quali meraviglie avverranno tra poco!

Tu mi dici: “Mio, adorato, Gesù, Amore mio, qui, sulla terra, ancora immersa nelle tenebre dell’ignoranza, pochi sono aperti a ricevere questa nuova e splendida luce. Gli abitanti di questo pianeta ancora sono increduli e non vogliono credere a queste nuove, sublimi. Chi vive a lungo nel buio non riesce a pensare che possa vivere in piena luce e goderne il suo splendore.”

Sposa diletta, sposa fedele, vieni nel mio Cuore: riposati e consolati, mentre Io ti parlo con tenerezza e ti spiego molte cose.

Amata, l’uomo della terra, l’uomo dei tuoi giorni è divenuto superbo, più che mai: è l’uomo del progresso tecnologico, è l’uomo che è riuscito ad avere quanto mai aveva posseduto prima. Egli attribuisce le grandi conquiste alla sua intelligenza, alla sua sapienza. Come vedi, i doni miei li ha ritenuti meriti suoi, la mia casa la pensa sua e le mie creature, quelle più elevate, quelle più umili, vengono offese e maltrattate ogni giorno appunto da questi superbi, da questi arroganti, da questi che sono divenuti amici del mio avversario e nemici miei.

Amata, chi non ha il cuore come quello di un bimbo non crede se non a ciò che vede e tocca, vuole che ogni cosa sia sottoposta ai sensi o all’esperienza, prima di essere degna di fede.

Amata, il mio regno si estenderà a tutta la terra; già vive e si sviluppa nel cuore dei miei, fedeli, amici. Ora, proprio in questo scorcio di secolo vi sarà uno sviluppo rapidissimo, perché verranno esclusi ed estromessi tutti coloro che ne hanno impedito lo svolgimento!

Molti, sposa amata, sono gli increduli, molti gli scettici: Dio nasconde le sue meraviglie ai superbi per rivelarle ai piccoli, agli umili, ai puri di cuore. Oggi la terra è abitata da superbi, da ribelli, da creature, predilette, che non si riconoscono più tali.

Ho fatto l’uomo a mia immagine e somiglianza: non sono pochi quelli che osano sostenere di provenire da scimmie, di essere discendenti da animali, come se l’animale, in evoluzione, potesse mai divenire uomo! Sposa amata, sposa fedele, quanta stoltezza, quanta insipienza! L’uomo, che si ritiene discendente da un bruto, si comporta come tale, guarda alla terra, pensa solo a saziare il suo ventre e, volontariamente, rinuncia ad aspirare alla sua vera patria che non è la terra, ma è il Cielo!

Amata, capisco il tuo dolore, nel vedere intorno tanta freddezza, tanto scetticismo, tanta impreparazione, alla vigilia del mio, grande, ritorno! Il tuo dolore uniscilo al mio, immenso, nel constatare che le mie, amate, creature, quelle che il mio amore ha voluto per la felicità, si sono ribellate a me, mi hanno girato le spalle e mi hanno detto: “Non ti conosco. Non voglio, quindi, obbedire alle tue Leggi! Voglio fare da me; non servirò un Padrone sconosciuto!”

Amata, certo, una terra in tali condizioni non potrebbe accogliere il Paradiso: il Paradiso non potrebbe mai congiungersi a tanto squallore. Però, amata, tu ben sai che sulla terra ci sono anime già pronte a volare con ali potenti di aquila, anime che mi appartengono, che aspettano solo un mio comando per venirmi incontro! Ebbene, amata, queste anime belle, queste anime belle trasformeranno la terra in un Paradiso ed il Paradiso sarà felice di congiungersi ad essa. Leggo il tuo pensiero, nascente; è questo: “Poche sono le anime belle, pronte a volare al comando Divino. Per le altre che accadrà?”

Amata, le anime belle saranno luce per molte altre; non impedirò che quelle che si risvegliano rapidamente dal loro torpore si uniscano in volo a quelle che hanno ali forti e potenti. Come rondinelle, la più forte sosterrà sulle sue ali quella più debole, la condurrà a me ed Io premierò l’una e ridarò vigore anche all’altra!

Amata sposa, Io, Io, Gesù, sono l’Amore: voglio la salvezza delle anime e non la loro rovina! Molte di voi hanno ali così forti e possenti che possono sostenere più anime e portarle a salvezza! Quando darò l’ordine di spiccare il volo, tutte quelle che avranno posato le loro, piccole, ali sulle vostre voleranno con voi, giungeranno con voi davanti a me. Amata, non temere: darò possibilità a chiunque voglia salvarsi di farlo!

Resta, felice, nel mio Cuore. Adoralo e consolalo. Per amore tuo, anche oggi su molte anime scenderà una, dolce, rugiada vivificatrice!

                                                                                  Vi amo. Ti amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

01.09.98

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Figli miei tanto amati, vi porto tanta gioia, vi offro tanta pace. Non tenete per voi questi doni, non teneteli per voi, figli cari; donateli, donateli con larghezza ai fratelli che sono sempre più senza pace e sempre più senza gioia. Gli uomini cercano le gioie del mondo, gli uomini inseguono quelle gioie che non appagano e si saziano di beni che non dánno felicità. Essi restano profondamente delusi; ciononostante, non comprendono, non vogliono comprendere, non fanno le giuste scelte: hanno sbagliato e continuano a sbagliare!

Figli miei amati, perché non viene ascoltata la voce, amorosissima, della Madre che chiama all’obbedienza il figlio ribelle, richiama alla casa il figlio smarrito? Perché molti alzano le spalle, quando la Madre parla, quando il Padre chiama? Con immenso dolore vedo questo comportamento, con immenso dolore vedo figli perseverare nel male, non darsi pensiero del futuro, inseguire i beni, vani, che saranno tolti. Figli cari, saranno tolti ad uno ad uno, partendo dai superflui fino ai necessari, a quelli, infine, indispensabili.

Figli, pensate e riflettete, fate pensare e fate riflettere. Sento le vostre parole, corali: “Madre, se parliamo non siamo ascoltati, siamo quasi derisi e chi ha deviato continua a farlo, chi ha sbagliato non si corregge, chi ha offeso non chiede scusa, anzi è convinto sempre di avere ragione!”

Amati, non stancatevi di parlare, quando occorre, non stancatevi di dare esempio con la vostra vita.

Figli cari, Gesù l’ha detto e l’ha ripetuto: non sarete giudicati secondo i risultati ottenuti col vostro apostolato. Essi, solo in piccola parte dipendono da voi; il giudizio sarà dato sul come avete assolto al vostro compito. Altro non vi sarà chiesto!

Figli miei amati, desidero che Gesù vi trovi ben preparati, proprio come alunni, diligenti ed attivi, che hanno ben studiato e ben ripassato la lezione. Il tempo per studiare l’avete avuto; ora è tempo di ripassare, ripassare fino a quando verrà il grande giorno dell’esame!

Alcuni di voi mi dicono: “Madre mia dolce, come sarebbe bello, come sarebbe bello sapere quando ci sarà questo esame!”
Figli, amatissimi figli, se Gesù ve lo nasconde, significa che è bene che il giorno non lo conosciate. Vi dico che ogni giorno potrebbe essere quello buono! Tenete sempre ben ripassata la lezione e guardatevi anche le minuzie; fate proprio come fareste per un esame, nel quale desiderate prendere il massimo dei voti!

Quando vi alzate al mattino, ditevi: “Oggi voglio ripetere bene questa parte”. Così ogni giorno, come se il momento fosse giunto. Solo così, soltanto così vi farete trovare preparati, preparatissimi! Verrà poi l’esaminatore, verrà, quando nessuno se lo aspetta, verrà e non darà più neppure un solo attimo per studiare né per ripassare!

Che felicità sarà per colui che si sentirà proprio pronto a sostenere la prova! Come – invece – sarà triste per chi è stato avvertito in tempo, ma ha alzato le spalle, scettico ed incredulo!

Figli cari, vorrei che nessuno di voi debba provare tale, tremenda, angoscia nel suo cuore! Vi parlo, vi continuo a parlare, vi sto vicina e continuo a vegliarvi come bimbi in culla, perché desidero che nessuno di voi vada perduto!

Amati, non ritenete la mia presenza viva fra voi come un’abitudine, alla quale non fate quasi più caso: è un dono del Cielo, un, immenso, dono del Cielo! Siate grati a Gesù, siate grati a Gesù dolcissimo, pieno di infinite tenerezze, che mi manda incontro ai figli per aiutarli a scalare il Cielo!

Adorate Gesù! Adorate Gesù! Adorate Gesù!

                                                                                  Vi amo. Ti amo, figlia cara.

 

                                                                                              Maria Santissima