Opera scritta dalla Divina Sapienza per
gli eletti degli ultimi tempi
02.09.98
Eletti, amici
cari, è stato udito ormai in tutto il mondo il suono delle trombe: il
significato si affrettino a capirlo coloro che sono stati ciechi e sordi! Si
destino i dormiglioni, si alzino gli oziosi, perché non invano il suono è stato
dato. Ad un segno evidente ne seguiranno altri; si susseguiranno, perché il mio
ritorno è sempre più vicino e non voglio trovare un popolo di dormienti, ma
uomini ben desti ed attivi!
Sposa amata, i segnali non sono apparenti, essi sono, ormai, quelli decisivi. Certo che sono ancora molti che li sottovalutano, molti che continuano a poltrire, mentre è ormai tempo di operare, operare, attivamente, al mio servizio! Non parlo dei lontani, sposa diletta, parlo dei vicini che dovrebbero essere tali, ma che col cuore sono più lontani dei lontani. Quanto dolore mi dánno i falsi cristiani! Quanta passione ho per costoro che tanto potrebbero fare, tanto offrire ed invece vivono nell’ozio spirituale!
Amata, al mio ritorno desidero trovare il mio popolo pronto ad accogliermi così, come si deve accogliere un grande Re. Vengo, pieno di splendidi doni, vengo per dare tanta gioia, quanta mai c’è stata, tanta pace, quale mai si è goduta. Vengo perché gli uomini vivano, pienamente, la loro dignità di uomini anche sulla terra.
Amata sposa, ti ho sempre parlato della grande dignità di questa, mia, creatura prediletta, che ho tanto amato da prendere anche Io, Io, Gesù, un corpo umano per redimerla e farle comprendere la sua, grande, dignità. Ebbene, l’uomo sulla terra, attraverso le infinite vicende che si sono succedute dall’inizio della sua esistenza in essa, non è vissuto che per poco secondo la sua, altissima, dignità: ben presto col peccato gravissimo di disobbedienza è divenuto schiavo, schiavo da libero che era, schiavo e misero! L’uomo è schiavo del cibo: senza nutrirsi muore. L’uomo è schiavo della natura: se essa si ribella, egli soccombe, senza riuscire a dominarla. L’uomo è schiavo delle malattie che lo fanno tanto gemere e soffrire. L’uomo è schiavo della morte. Quale uomo può dire: “Non sarò colpito mai da nessun morbo”? Dall’infanzia fino alla vecchiaia ne è colpito! Quale uomo può dire: “Non morirò mai”? Neppure il re più potente della terra può comprarsi questo privilegio! L’uomo è lento negli spostamenti e non può dire: “Voglio andare quando e come voglio da un capo all’altro della terra”; deve fare molta fatica negli spostamenti, tanto che talora preferisce rinunciarvi.
Ti ho parlato di alcune delle innumerevoli schiavitù, alle quali è sottoposto l’uomo! Egli, quindi, non vive secondo la sua, altissima, dignità di figlio di Dio, ma è un misero che viene dominato da forze che egli non può controllare!
Ti chiedi: “È sempre stato così?” Rispondo: no, certo, sposa cara; ho creato la mia creatura prediletta, il mio capolavoro, completamente libero e senza schiavitù. Egli, però, da sé si è reso schiavo con il peccato di disobbedienza; dalla vetta è precipitato nel fondo e per secoli e millenni ha faticato assai per salire e mai ce l’avrebbe fatta, senza il mio aiuto!
Non ho voluto che la mia, amatissima, creatura gemesse sempre e restasse in fondo al monte, lì, dove era precipitato. Dispiegai le mie ali e dissi: sali misera, sali su di esse e vola con me, vola con me; ti riporterò di nuovo sulla vetta. Devi tornare a vivere secondo la dignità, che Io t’ho dato. Riprenderai possesso di tutto quello che hai perduto. Io, Io, Gesù, lo voglio ed ogni cosa riavrai.
Tu mi dici: “Mio, adorato, Gesù, queste tue, splendide, parole mi fanno esultare di gioia infinita. Penso a quanto l’uomo ha perduto, per la sua colpa: l’uomo, uscito dalle tue mani amorosissime, era veramente splendido e viveva su di una terra armoniosa, ricca di ogni bene. Le tue parole mi fanno capire che egli tornerà ad essere come allora e tornerà a vivere su di una terra bella, ricca ed armoniosa!”
Questo sta per accadere, mia, amata, sposa, questo sta per accadere entro uno spazio brevissimo di tempo. I miei fedeli amici stanno volando sulle mie ali, su di esse sono posati; Io li porrò sulla vetta del monte, su quella vetta che essi hanno visto sempre da lontano e che non sono mai riusciti a raggiungere, tale era la distanza!
Amata, guarda, guarda in alto i Cieli, splendidi e cristallini, guarda come ormai la meta sia vicina: lì vivrete, anime belle, lì godrete, anime mie, lì condurrete un’esistenza secondo la dignità, che Io, Io, Dio, vi ho conferita! Amata, sento ancora le parole degli stolti; le sento e provo un grande e profondo dolore, al pensiero che la mia creatura, quella uscita dal mio Cuore e dalla mia mente, possa aver asserito questo: “L’uomo discende da un animale. L’uomo era uno scimmione e da esso proviene!”
Amata sposa, quale infamità, quale stoltezza! Tra l’uomo e l’animale c’è una diversità abissale! Sono profondamente offeso, nel sentire tali affermazioni! Non solo si è detto questo, ma oggi l’uomo vive proprio come se bruto fosse e non creatura, fatta ad immagine e somiglianza mia!
Anime belle, non gemete, nel vedere tanta stoltezza, non fatevi cogliere dallo sconforto; guardatevi bene intorno: voi non siete più del mondo, siete ormai fuori dal mondo. Io, Io, Gesù, vi conduco, Io, Io, Gesù, vi ho presi dal mondo: non voi avete scelto me, Io ho scelto voi ad uno ad uno. Vi ho messo sulle mie ali per condurvi lì, dove ogni pena sarà dimenticata, ogni catena spezzata, lì, dove la morte avrà perso il suo, terribile, artiglio!
Amati, amati, fedeli amati, sarete liberi, liberi da ogni schiavitù e felici, felici della più grande felicità! Tutto ciò che avete perduto nel tempo vi sarà restituito fuori dal tempo. Vivrete, amati, in un tempo senza tempo!
State giungendo. Esaminate il vostro cuore: lo sentite palpitare sempre più forte? Ha compreso che ormai è giunto alla meta ed è tanto, tanto felice! Scenderò sulla vetta e, dolcemente, vi depositerò. Queste saranno le mie parole: godi, godi, finalmente, dolce, mia, creatura! Godi le gioie più sublimi quelle che fino ad ora non hai potuto godere! Godi vicino a me, libero da ogni legame!
Vi amo. Ti amo, diletta sposa.
Gesù
Opera scritta dalla Divina Sapienza per
gli eletti degli ultimi tempi
02.09.98
La Mamma parla
agli eletti
Figli cari, figli tanto amati, siate nella gioia, siate ricolmi di gioia, perché vi ho portato la splendida notizia: Gesù viene, Gesù viene a regnare tra voi. Pensateci. Meditateci. Riflettete. Per essere felici riflettete su questo dono, splendido, che sta per farvi; quando vi coglie la tristezza, per il travaglio quotidiano, consolatevi a questo pensiero e il vostro cuore esulti, il vostro cuore canti per la gioia! Il dolore cesserà, il pianto avrà fine, non si udirà più lamento su tutta la terra, perché l’adorabile Re dominerà su di essa, dominerà da un capo all’altro.
Pensate ai grandi re del passato, pensate a quelli giusti e saggi: nessuno riuscì a dare felicità a tutti i suoi sudditi, perché l’uomo non può mai offrire ciò che Dio offre! Ebbene, Gesù regnerà come il più grande, il più sublime Re e ogni ginocchio davanti a lui si piegherà, ogni cuore palpiterà d’amore per lui.
Tremerà la terra, tremerà il Cielo, per la grande gioia, vibrerà l’Universo intero, per l’esultanza.
Gesù s’incarnò nel mio seno verginale proprio perché l’uomo fosse redento e divenisse degno di avere un giorno la grande felicità non solo in Cielo, ma anche in terra.
Amati, rallegratevi ogni giorno: sia gioia il giorno che passa, sia gioia ancora più grande il giorno che nasce. Per chi crede, per chi serve, per chi ama si appressa il tempo dei tempi, il tempo della grande felicità.
Gesù mi permette di venire ogni giorno da voi non tanto per istruirvi ancora – sapete che tutto vi è stato detto, tutto ciò che dovevate sapere lo conoscete – mi lascia venire perché Io vi aiuti a ripetere, continuamente, la lezione, perché vi faciliti il ripasso, come si usa dire! Non solo per questo, ma anche per sostenervi nel travaglio del momento che è presente in ogni figlio mio. Le forze negative sono poderose, si sono unite e minacciano i miei, amati, figli; si possono sconfiggere solo con la preghiera, con la preghiera continua.
Figli, chi prega si può difendere bene, può vincere le forze tenebrose; ma chi non prega è come un guerriero che va nella mischia senza armi, privo di ogni protezione e certo, soccombe, certo, viene sconfitto!
Piccoli miei, pregate, pregate, pregate: nella preghiera avete tutto! Sia tutta la vostra giornata una preghiera. Figli, quante volte questo ve l’ho detto, quante volte ripetuto, ma non finirò mai di dirlo e ripeterlo, perché è essenziale per la vostra salvezza.
Pregate col cuore puro di un bimbo: questa è la preghiera che Gesù preferisce. Pregate come tanti bimbetti che congiungono le manine e si rivolgono al Padre Santo, al Padre amoroso, al Padre tenero! Non abbiate timore, per la vostra debolezza: Dio è Padre buono; egli vi ha creato, vi conosce, vi accetta come siete! Se vi umiliate davanti a lui, proprio come piccoli bimbi, egli vi prende tra le sue braccia e vi stringe al suo Cuore, così splendido, così generoso, così dolce! Nella preghiera egli vi fa conoscere quello che dovete sapere e quello che egli vuole da voi! La preghiera sia gioia per voi; pregando, sentirete la mano del Padre che si posa sul vostro capo!
Figli cari, avete compreso come dovete divenire preghiera, qualunque cosa facciate! Chi prega si salva, chi prega molto col cuore di bimbo potrà godere la presenza Divina vicino a sé, non avrà paura, non proverà angoscia e non lo coglierà mai la disperazione! Le prove ci sono e ci saranno anche nel prossimo futuro ma, abbracciati a Gesù, passeranno in fretta e si trasformeranno in grande gioia.
Gesù mi manda da voi per sostenervi e rivelarvi i segreti del suo, infinito, Amore! Giorno dopo giorno, sarò con voi, sì, figli cari, Gesù me lo concede, giorno dopo giorno, fino a quello, unico e grandioso, del suo glorioso ritorno. Allora, allora faremo insieme una grande festa che non avrà mai fine!
Vi amo. Vi amo, tanto!
Ti amo, angelo mio.
Maria
Santissima