Opera scritta dalla Divina Sapienza per
gli eletti degli ultimi tempi
16.09.98
Eletti, amici
cari, abbiate fiducia in me, le presenti difficoltà finiranno e la gioia sarà sempre
più viva nel vostro cuore. Non temere, piccolo mio gregge, non temere: Io, Io,
Gesù, sono il Pastore eterno che non lascerà languire nessuna pecora! Curerò le
malate, condurrò lentamente le gravide, circonderò di ogni premura quelle
robuste perché non deperiscano. Coraggio, mio gregge, tanto amato, avrai
pascoli erbosi ed acque fresche e limpide.
Amata sposa, non gema il tuo cuore per il momento attuale,
così difficoltoso: vedi molti pastori starsene tranquilli e godersi un gran
benessere, mentre il misero gregge viene azzannato continuamente da lupi
ferocissimi. Amata, ancora per poco accadrà questo: guai al pastore che pasce se
stesso e dimentica il suo amato gregge, quello che Io, Io, Gesù, gli ho
affidato!
È assai oneroso ed importante il compito di un pastore di
anime: guai se ozia, guai se non opera attivamente, guai se permette ai lupi di
nascondersi tra il suo gregge! Il lupo, nascosto, sbrana ad una ad una le
pecore e spaventa le altre che fuggono lontano dall’ovile, lì, dove altri
animali feroci sono pronti ad assalirle!
Sposa cara, il tuo dolore è parte del mio che è immenso, nel
vedere tanti consacrati, tanti che mi hanno giurato fedeltà, che mi hanno
offerto la vita, dimenticarsi della loro promessa e tradire la loro missione! Amata
sposa, gemi nel vedere tanta rilassatezza, tanta indifferenza, tanta negligenza
e tante anime smarrite ed in grave pericolo! Ho chiamato a me ogni uomo; le
coscienze si stanno risvegliando, ma molti sono coloro che sono caduti in
grande torpore, perché conducono una vita troppo comoda, troppo rilassata. Il
grande benessere li ha condotti a dimenticarsi dei propri doveri e non si
prendono a cuore il mio interesse.
Molti miei servi sono servi inetti ed oziosi che vivono
spensierati e di nulla si curano, se non di procedere così. Ebbene, sappiano
questi miei, oziosi servitori che il Padrone è giunto, sappiano che è giunto e
sta per chiamarli all’appello uno per uno. Per nome saranno chiamati e nessuno
sarà scordato! Sposa, sappiano i miei servi oziosi che il giorno per loro è
assai vicino, il giorno, nel quale chiederò conto a ciascuno del proprio
operato! Amata, aprirò tutti i forzieri e li svuoterò; in essi sono contenute
quelle ricchezze che appartenevano ai poveri, lasciati in abbandono. Quelle
ricchezze le considererò rubate, perché a nulla sono servite se non ad
ingrassare chi già era grasso ed ad impoverire chi già era languente. Ogni
ricchezza verrà meno. Ogni potenza si dissolverà. I grandi campioni stanno
cadendo. Gli idoli saranno frantumati.
Prega, sposa amata, supplica, sposa amata, perché lo Spirito
Santo tocchi quei cuori di pietra, prima che venga il gran giorno. Chi ha
ricchezza in questo mondo e non ne fa partecipe gli altri è un avaro, egoista,
che dovrà pagare a me un conto assai pesante.
Amata sposa, vengo pieno di tenerezza, vengo per riempire i
cuori di nuova gioia; ma vengo anche come giudice rigoroso per chi la mia lezione
non ha ascoltato, il mio ammonimento non ha sentito, i miei segni ha ignorato.
Sto venendo nel mondo in maniera assai palese: chiunque che sia in grado di
intendere capirà che gli sono vicino e che non può più sfuggirmi.
Beati coloro che sono corsi a rifugiarsi nelle mie braccia
amorose! Beati quelli che mi hanno posto al centro della loro vita e in ogni
azione hanno pensato a me, prima di compierla e dopo averla compiuta! Beati
coloro che dimorano nel mio Cuore amorosissimo e non mi lodano soltanto a
parole, ma fanno le opere che a me sono gradite e consolano in tal modo il mio
Cuore, così addolorato e trafitto per i continui tradimenti! Beati infine gli
amici più fedeli che non mi hanno mai lasciato solo, ma hanno cooperato con me in
ogni momento e si sono resi disponibili, hanno risposto sempre sì alle mie richieste
ed hanno in tal modo imitato la mia dolcissima Madre, umile ed obbediente,
docile, sempre disposta a fare la volontà Divina!
Ai miei servi fedeli dico: non temete la presente
sofferenza, perché l’attesa sarà breve ed il travaglio è verso la fine;
proseguite nel fare il vostro dovere e non imitate i servi inetti che trascorrono
il tempo in gozzoviglie e nel vizio. Anche per loro è giunto il momento
conclusivo: spalancherò la porta, all’improvviso, spalancherò la porta e
coglierò ognuno di sorpresa!
Come saranno felici i miei fedeli servitori: vedranno il mio
volto amoroso e capiranno che il travaglio è finito, il dolore è concluso, la
vittoria è giunta! Tremeranno, invece, gli indocili, gli arroganti, coloro che
pensano di poter proseguire senza mai avere punizioni e castighi. Tremeranno
coloro che pensavano che il Padrone si fosse dimenticato di loro: in un attimo
comprenderanno ciò che in tanto tempo non hanno compreso. Quello, vi dico, sarà
per loro il giorno più doloroso, il giorno conclusivo: se ne andranno, soli e
mesti, verso il luogo che, volontariamente, con la loro insipienza si sono
scelto.
Sposa amata, il mio gregge ha ancora breve cammino da fare
prima di raggiungere i verdi ed ubertosi pascoli. Esso – con dolore lo dico – è
formato da poche pecorine sane: quante sono malate, quante deboli, quante sono
ferite a morte! A tutte costoro dì che il Pastore eterno, il Pastore Santo sta
per venire; allora ognuna sarà curata. Nel frattempo, le forti sostengano le
deboli, le sane sostengano le malate, ognuna sia di aiuto alla vicina. Vengo,
sposa amata, ed il mio amato gregge non gemerà più, non soffrirà più di
incuria. Grande gioia vi sarà ovunque ed esultanza, per il mio ritorno!
Sposa amata, chi legge questo, grande, messaggio d’Amore si
prepari ed il suo cuore sia pieno di gioia.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera scritta dalla Divina Sapienza per
gli eletti degli ultimi tempi
16.09.98
La Mamma parla
agli eletti
Amati figli, siate nella gioia, siate ricolmi di pace: il tempo
stupendo e tanto atteso, è ormai alle porte. Non avete sofferto invano,
amatissimi figli, non avete faticato per nulla: chi offre ogni sofferenza a Dio
sarà ampiamente ripagato, chi offre a lui la fatica di ogni giorno avrà il
centuplo su questa terra e poi la felicità sconfinata. Vedo con gioia, con
molta gioia, che alcuni di voi sono pronti a fare qualsiasi sacrificio per
consolare il Cuore addoloratissimo di Gesù. Dico a costoro: grazie, amati figli!
Perseverate, perseverate fino alla fine; non lasciatevi travolgere dalla
stanchezza, proseguite, perché il giorno della grande vittoria ormai è vicino.
Oggi v’invito ad osservare con gioia le cose belle che vi
circondano. Guardate le meraviglie del creato, gli splendidi doni che vi porge
la natura in questa stagione, così ricca di frutti deliziosi; guardate gli
alberi carichi, le viti ricche di grappoli maturi. Ebbene, vedendo anche
quest’anno rinnovarsi il grande miracolo, innalzate inni di lode a Dio
Altissimo che ancora offre il cibo abbondante alle sue creature, la deliziosa
bevanda che si trasformerà in sangue preziosissimo nelle mani del sacerdote.
Piccoli cari, quanti sono coloro che vanno in cerca di
miracoli: miracoli cercano, miracoli chiedono! Essi non si accorgono di quelli
che accadono ogni giorno sotto i loro occhi.
Pensate, pensate, piccoli miei amatissimi, all’Eucarestia,
pensate che un piccolo ed umile pezzo di pane diviene il corpo Santissimo, vivo
e vero, di Gesù ed un poco di vino si trasforma nel suo sangue! Questo accade
ogni giorno più volte al giorno sugli altari di tutto il mondo! Basterebbe
questo miracolo, così frequente, a lasciarvi pienamente stupiti per le grandi e
stupende meraviglie e le delizie che Dio opera per voi!
Siete un popolo molto fortunato, un popolo privilegiato. Se
il mondo capisse, capisse bene, capisse sempre quello che avviene sull’altare,
se lo capisse, vi dico che intorno non ci sarebbero solo quattro persone,
presenti più per abitudine che per amore, ma ci sarebbe una grande ressa di
gente col cuore tumultuante d’immensa gioia e di grande entusiasmo! Invece, non
è così, non è proprio così: il miracolo, unico e stupendo, avviene nella
solitudine e nell’abbandono di molti che avrebbero tempo, se ci pensassero, ma
non lo trovano, perché troppe faccende assillano. Amati, se potete, quando
potete, correte da Gesù Eucarestia: in lui tutto trovate, tutto ciò che vi
serve!
Figli amati, quanto sarà rimpianto e desiderato un giorno,
un giorno non tanto lontano, quando chi lo cercherà, chi finalmente ne avrà
capito l’importanza infinita non potrà più averlo, non potrà più nutrirsene!
Penserà costui al tempo della grande abbondanza, al tempo della ricchezza:
certo, il suo cuore si gonfierà di dolore e di nostalgia. Non accada questo a
voi, piccoli cari, a nessuno di voi accada ciò!
Prendete il corpo Santissimo di Gesù, prendetelo degnamente
più volte che potete. Fate qualunque sacrificio per nutrirvene, fate qualunque
sacrificio, senza risparmio. Date tutto il vostro tempo a Gesù: sia egli al
centro della vostra vita, sia il fulcro della vostra esistenza! Per Gesù
vivete, per lui respirate, per lui amate, per lui soffrite, per lui godete!
Figli, adorate, adorate Gesù Eucarestia!
Vi
amo. Ti amo, angelo mio.
Maria
Santissima