Opera scritta dalla Divina Sapienza per
gli eletti degli ultimi tempi
20.09.98
Eletti, amici
cari, guardate a me e sarete raggianti; guardate a me ed il vostro cuore sarà
come un’aquila dalle ali potenti che vola sulle vette irraggiungibili; guardate
a me e mai perderete la speranza; guardate a me e capirete il sublime valore
della vita.
Sposa mia, sono venuto nel mondo visibilmente perché ogni uomo imparasse a conoscermi sempre meglio. Amata sposa, ho detto più volte che non sono venuto al mondo per giudicare il mondo, per condannare il mondo; il mio obiettivo è quello di fare conoscere agli uomini il mio, infinito Amore. Chi comprende di essere tanto amato si sente felice, acquisisce una pace profonda e capisce il vero senso della vita.
Sposa cara, non esiste felicità al di fuori di me: Io sono il tutto, che gli uomini devono raggiungere per essere pienamente realizzati. Chi ha me ha tutto e non manca di nulla; nel presente vive in letizia, nel suo cuore c’è una profonda pace, pensa al futuro con serenità, sente che esso sarà splendido e radioso. Il segreto della felicità su questa terra, sposa mia, è la conoscenza del mio amore. Io, Io, Gesù, amo – come già più volte ho detto – ogni uomo di Amore smisurato; però, l’uomo non lo sa, se non approfondisce la mia conoscenza.
Io, Dio, sono un oceano sconfinato d’Amore e voglio che in questo s’immerga ogni creatura umana. Desidero che esse siano gocce che scompaiono in me per formare un tutt’uno col mio essere infinito. Questo, amata sposa, è nel mio progetto iniziale il destino di ogni uomo.
Quando creai Adamo dalla terra, quando gli misi un’anima, ecco, dissi, una creatura fatta a mia immagine e somiglianza, ecco una creatura che a me tornerà, con me vivrà per sempre e sarà parte del mio essere infinito. Adamo, però, fu indocile e ribelle. La colpa originale fu gravissima ai miei occhi ed egli perse tutti i privilegi che aveva rispetto alle altre umili creature che già esistevano e precipitò in basso. Cominciò, quindi, l’era del dolore, del grande travaglio: la natura gli divenne nemica, le forze naturali ostili. Egli dovette dominare ed essere dominato dagli elementi. I frutti, che prima venivano porti spontaneamente, dovevano essere ottenuti a fatica, con tanta fatica, col sudore della fronte. La donna partorì con grande dolore e la convivenza col marito divenne penosa assai, perché egli la dominò ed ella doveva stargli sottomessa!
Molto aveva l’uomo appena creato, molto gli avevo dato: la sua vita sarebbe stata un incanto. Egli, però, con la disobbedienza scelse, volontariamente, l’esilio e la grande sofferenza; non comprese più quanto l’avessi amato e quanto, tuttavia, continuassi ad amarlo.
Gemeva la misera creatura, gemeva oppressa da mille insidie; la vita era divenuta una lotta assai aspra per la sopravvivenza, proprio come lo era per le umili creature senz’anima.
L’uomo, comunque, era uscito dal mio Cuore di Padre, dal mio Cuore amorosissimo di Padre: un padre non abbandona mai il figlio, anche se ribelle, anche se indocile.
La vita umana era assai aspra nei primi tempi, la lotta quotidiana dura e difficile. Spesso vedevo il suo cuore avvilito e gemente: la speranza in lui veniva meno. Io, Io, Dio, l’amavo questa, mia, sublime creatura, l’amavo di Amore ardente, ma ella, allontanandosi da me col peccato, non lo comprendeva e si sentiva spesso sola ed abbandonata. Bisognava, quindi, che capisse quanto per me fosse importante il suo essere. Volevo perdonarlo della sua colpa, volevo che egli riavesse la dignità originaria ed anche la condizione iniziale di grande confidenza con me.
I figli di Adamo mi immolavano vittime per espiare le loro colpe; ma quale vittima animale avrebbe potuto mai giungere ad estinguere il pesantissimo debito? Nessuna, sposa mia, nessuna sarebbe stata in grado di farlo: troppo grave era stata la colpa! Allora dissi al Padre: manda me, manda me; Io, Io, Gesù, sarò la vittima purissima, innocente e Santa. Io, vero Dio e vero Uomo, salderò il pesante debito e l’uomo, gradatamente, tornerà alla condizione iniziale!
Venni sulla terra in forma umana, presi un corpo come quello vostro, sposa mia, un corpo di carne, ma restai Dio, senza peccato e senza colpa; divenendo vittima volontaria, estinsi il debito dell’Umanità verso il Padre. Io, Io, Gesù, sono l’Agnello purissimo che, immolato, una volta per sempre, tolgo il peccato del mondo. Morto nella carne, sono risorto dopo tre giorni: la morte non poteva dominarmi, perché Io sono Dio, Dio della vita. L’uomo che confida in me, l’uomo, che spera in me, avrà la vita e risorgerà, come Io sono risorto, vivrà nella gloria assieme a me, prima solo con l’anima, poi anche con il suo corpo che si unirà ad essa.
Io, Io, Gesù, sono la primizia dei risorti: il Paradiso mi accoglie con il mio corpo, con il corpo glorioso. Sposa amata, questo accadrà alla fine dei tempi per ogni uomo che in me ha creduto, che in me abbia confidato, che mi abbia servito. Questo è il destino dei beati!
Porta, sposa fedele, questo messaggio al mondo. Chi lo legge capisca quale immenso Amore mi abbia spinto ad incarnarmi e scendere sulla terra. Capisca il lettore quale posto importante ha nel mio Cuore Divino.
Non c’è amore più grande di quello di chi è disposto a dare la sua vita per l’amico. Io, Io, Gesù, ho dato la mia vita per ogni uomo perché potesse entrare nel Paradiso e godere per sempre la felicità.
Uomini della terra, non siate disperati, ma pieni di speranza, non siate tristi, ma pieni di gioia: non siete abbandonati e trascurati, soli e dimenticati, siete amati, amati, infinitamente amati!
Abbiate fiducia in me, abbandonatevi al mio amore. Divenite stille che, volontariamente, cadono nell’infinito oceano di Amore che sono Io. Io, Io, Gesù, vi voglio tutte per me. Voglio che neppure una, una sola si perda.
Vivi in me, piccola sposa fedele. Vivi in me e godi le delizie, che ti ho preparato anche per questa giornata.
Ti amo. Vi amo.
Gesù
Opera scritta
dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
20.09.98
La Mamma parla
agli eletti
Figli cari, figli tanto amati, abbiate gioia, abbiate pace. Oggi è il giorno santo del Signore, oggi è domenica. Riunitevi insieme, figli cari, in questo grande giorno e pregate insieme, supplicate Dio perché mandi le sue grazie, implorate perdono per i grandi peccatori, offrite a Gesù sacrifici per essi e non dimenticate i fratelli che sono nel luogo di purificazione, dove le pene sono terribili; figli cari, abbiateli sempre presenti questi, cari, fratelli che vi hanno preceduto e che tanto possono ricevere da voi.
Questo sia il giorno del Signore, tutto dedicato alla preghiera, alla lode, al ringraziamento, alla carità. Qualcuno di voi mi dice: “Madre cara, in questo giorno di riposo noi vogliamo anche svagarci e ristorarci un pochino, andando ai monti, al mare, a fare una gita. Cosa dobbiamo fare?”
Figli cari, siete liberi sempre nelle vostre decisioni, siete liberi di fare come desiderate; ma Io vi dico che questo è un tempo troppo grande ed importante per sprecarne anche un attimo soltanto.
Figli, amati figli, date tutto il tempo libero a Dio; vi dico che non vi costerà sacrificio, vi dico che comincerete la settimana ben ritemprati nello spirito e nel corpo, anche se non siete andati sui monti o al mare. Il tempo che date a Dio è benedetto; non deve essere, però, un gran sacrificio: fate tutto con amore, fate tutto per amore. Vi dico che la rinuncia a questo o a quello, fatta per Gesù, diverrà grande gioia.
Non dissipate il bene, prezioso, che avete tra le mani oggi; non dissipatelo, figli cari, perché, come più volte vi ho detto, l’oggi conta, l’oggi soltanto conta. Al domani non pensate. Vivete bene la vostra giornata e non preoccupatevi di ciò che accadrà l’indomani: Dio ha un sublime progetto su ognuno di voi. Egli, però, lo tiene nascosto per farvi una splendida sorpresa.
Più volte i figli mi chiedono circa il futuro dell’Umanità, riguardo al loro, proprio futuro. Amati, che posso dire, se non di procedere nella via di luce e d’indurre molti a fare altrettanto, poi di non temere nulla? Un figlio, che serva bene il padre, gli obbedisca, non si ribelli, certo, vive serenamente la sua vita: sa che avrà tutto da colui che tanto lo ama. Ecco quello che dovete aspettarvi, amati figli, ecco quello che vi accadrà, certissimamente: avrete gioia, pace, i doni più belli, avrete un futuro luminoso.
Gesù, tramite questo strumento, vi ha già detto molte cose. Sapete, piccoli cari, che il tempo si è concluso; ora è in via di svolgimento il progetto, conclusivo, che porterà l’era nuova di concordia e di felicità piena. Non trascorre giorno senza che accadano nel mondo ed intorno a voi fatti di grande importanza. Non vi accorgete del filo conduttore che lega tra loro tutti questi avvenimenti?
Piccoli cari, seguiteli, seguiteli con cuore sereno e cercate di coglierne l’insegnamento che, invece, sfugge a chi non ha luce, la luce di Dio.
Quanti sono i figli che non si accorgono del valore dei fatti che si succedono! Quanti sono i figli che vivono come se niente fosse, come se fossero esseri incapaci d’intendere e volere!
Figli cari, guai a coloro che vivono nel torpore, guai a coloro che vivono nella tiepidezza! Bisogna essere sentinelle ben sveglie, sempre all’erta, perché i segni premonitori sono presenti. Fate in modo che il ritorno di Gesù vi sorprenda in piena attività, vi sorprenda ben pronti.
Egli vi ha più volte ripetuto che farà una sorpresa non solo ai distratti, ma anche ai suoi, a quelli che scrutano l’orizzonte giorno e notte. Ebbene, raddoppiate l’attenzione, figli cari; Gesù vi loderà e vi benedirà, mostrandovi il volto benevolo.
Figli cari, vi sono molti vicino a voi che vivono da insensati; pregate e supplicate per costoro, affinché la sorpresa non li colga affondati nel fango del grave peccato. Ognuno capisca che da un momento all’altro può accadere l’imprevedibile.
Figli, staccatevi dalle vanità del mondo; correte verso Gesù, anelate solo a lui.
Vi amo. Ti amo, angelo mio.
Maria
Santissima