Opera scritta dalla Divina Sapienza per
gli eletti degli ultimi tempi
29.09.98
Eletti, amici
fedeli, il vostro Signore viene a voi per condurvi verso il suo regno di gioia.
Siate lieti, siate lieti ogni giorno anche nella tribolazione, perché il
cammino si è fatto ormai breve ed ogni giorno si approssima di più la meta
sublime.
Sposa amata, Io, Io, Gesù, non sono un Signore che vive lontano dal suo popolo, non sono un Re di un regno sconosciuto che ogni tanto si affaccia a vedere come stiano le cose nel suo popolo.
Diletta, sono in molti a pensarla così, sono in molti, diletta sposa; tu no. Perché questa differenza? Posso Io, Io, Dio, amare alcuni immensamente ed ignorare altri, come se non mi appartenessero? Questo è possibile presso gli uomini, perché sono deboli ed imperfetti; questo non è possibile presso Dio. Io sono Dio, luce vivissima, impenetrabile, perfetta e, come tale, non è soggetta ad offuscamento di alcun genere. Nessuno può conoscermi, se Io non mi manifesto. Sono come un Cielo sereno senza nubi, un Cielo tersissimo, senza inizio e senza fine. Ciò che ha inizio e fine è imperfetto. In me non c’è ombra d’imperfezione, sposa amata. Io, Io, Dio, sono da sempre e vivo per sempre.
Ho creato col mio amore infinito tanti figli, tante creature di ogni specie ed amo questi figli, amo ogni creatura che da me proviene. Chiedo al figlio, fatto a mia immagine e somiglianza, l’atto di volontà per venire a me: egli, libero e pieno di dignità, deve decidere, spontaneamente, di conoscermi sempre più. Il desiderio, l’anelito, lo pongo Io, Io, Dio, nell’anima di ogni uomo nel momento della creazione; sta poi a lui svilupparlo e tendere sempre più a me, fino a donarsi tutto a me. Più il cuore umano si apre al mio amore, più in esso la presenza diviene viva.
Sposa mia, con i sensi esterni non si può vedere così bene ed acutamente, come si fa con i sensi interiori. La mia presenza è vivissima in alcuni e sopita in altri, perché questa è la loro decisione. C’è chi vive con me, strettamente unito a me, come sposo alla propria, amatissima sposa; c’è chi vive come se Io non fossi, come se Io non esistessi, come se non fossi il suo Dio, il suo creatore, il suo Salvatore, l’Amore infinito. Sposa cara, sposa fedele, questo divario abissale non c’è per colpa mia, come hai ben compreso; questo avviene, per demerito della creatura che ha fatto questa scelta e continua a fare questa scelta.
Io, Io, Gesù, voglio vivere in ogni cuore, voglio portare ogni cuore nel mio per deliziarlo con i miei, infiniti doni, voglio far sentire la mia presenza vivissima ad ogni anima; ma non uso per questo la forza, non m’impongo con la violenza: desidero che mi si desideri, voglio essere chiamato, spesso anche con insistenza. Lascio talora attendere, attendere molto tempo, prima di manifestarmi in maniera assai percettibile.
Anche quando questo prodigio è avvenuto, talora mi nascondo e il giardino, fiorito, irriguo, splendido, diviene un deserto, arido e triste. Questa, però, è solo una prova. L’anima, abituata alla mia presenza, soffre, pena, geme, piange e si lamenta; questa sua, amarissima, sofferenza, però, riesce ad ottenere grazie infinite per i peccatori e la conversione di molte anime. Ho detto che mi nascondo, non che scompaio. La mia presenza nell’anima, che a me s’è data, è sempre vivissima, ma non sempre percettibile.
Anime belle, anime, che mi appartenete, che a me vi siete donate e di me vivete come fiori alla luce del sole, non scoraggiatevi, non turbatevi, non avvilitevi se per un attimo mi nascondo, come sole dietro ad una nuvola: è solo un attimo, è solo una prova che so essere assai dura e faticosa da sopportare. Molte anime avranno la luce, per quell’attimo vostro di ombra, molte anime avranno l’acqua purissima e vivificante, per un momento di vostra aridità.
Sposa mia, voglio vivere in ogni uomo. Sono più percettibile lì, dove il cuore è più aperto al mio amore. Sono uno Sposo, amorosissimo, fedelissimo, che ha cura continua dell’anima che a me si è unita: sempre provvede, sempre la stringe a sé, sempre l’accarezza dolcemente, anche quando la piccola sposa non riesce a percepire chiaramente la mia dolcezza.
Sposa cara, l’anima, che a me si è donata, l’anima, che volontariamente si dona a me, non abbia alcun timore: mai dico, mai ripeto, mai sarà più sola. L’impressione, che talora ne può avere, è solo una prova, un sacrificio, che chiedo per offrire grazie a chi deve svegliarsi alla mia luce.
Se hai letto la vita di molte anime, ora beate, hai potuto vedere come ho agito con alcune di loro: c’è chi ha sentito la mia presenza viva fino alla fine della sua vita; c’è, però, anche chi ha provato il deserto e l’apparente abbandono. Io, Io, Gesù, sono stato vicino a loro ugualmente in entrambi i casi; ma una aveva una missione, un’altra quella differente.
Sposa cara, dovete essere sempre pronte, voi, anime tutte mie, ad accettare la mia volontà, qualunque essa sia, sempre, sempre sottomesse e docili. Più grande è la prova, maggiore il merito, maggiori le grazie che vengono elargite. Leggo il tuo pensiero nascente, è questo: “Mio adorato Gesù, se ti nascondi solo per un attimo, se ti nascondi solo per poco, mi sembra di essere piombata nel buio e sai quanta tristezza mi facciano il buio e la solitudine!”
Amata sposa, vivi gioiosa e lieta, perché la tua anima è strettamente unita a me e non le darò mai una prova superiore alla sua capacità di sopportazione. Ad ognuna chiedo un sacrificio che può sopportare, mai uno superiore. Conosco bene ciascuna di voi. Fidatevi di me, anime belle, fidatevi di me che immensamente vi amo. Questo tratto, che vi separa dalla conclusione, questo tratto, che fa tremare il vostro cuore, sarà piano e sempre illuminato dalla mia luce sfolgorante. Non abbiate paura, piccole mie, non abbiate paura: Io vi conduco, Io, Gesù, vi conduco, Io sono il Buon Pastore che porta le sue pecorine non verso il deserto, ma verso i pascoli irrigui e verdi attraverso sentieri scoscesi e profumati.
Vivete liete, anime care. Vivete nella pace, che Io vi dono.
Ti amo. Vi amo.
Gesù
Opera scritta dalla Divina Sapienza per
gli eletti degli ultimi tempi
29.09.98
La Mamma parla
agli eletti
Figli amati, figli tanto cari, abbiate gioia, abbiate pace, piccoli miei. Servite Gesù ogni giorno, servitelo e testimoniatelo, ma non con tristezza, non con mestizia: Gesù ama chi dona con gioia. Siate sempre sereni nel vostro cuore; mai, figli cari, venga meno in voi la speranza.
Gesù l’ha detto più volte: “Avrete tribolazioni in questo mondo, avrete umiliazioni per causa mia”, ma la scena del mondo passa, passa rapidamente e vi resterà la gioia, la grande gioia di averlo servito. Questo solo conta, figli cari: servire Gesù e servirlo bene in ogni momento della vita.
Quando leggete le sue parole, dovete meditarle a lungo, dovete rifletterci sopra ed applicarle poi alla vostra vita. Se voi bene le avete assimilate, sarete buoni maestri anche per gli altri; se voi bene le insegnate, vedrete presto che fioritura di conversioni intorno a voi!
Sapete bene – perché l’ho detto e ripetuto – che a ciascuno di voi è stato assegnato un certo numero di anime da aiutare. Ebbene, con le vostre azioni, con le vostre offerte voi operate per loro, in obbedienza a Gesù. Vi è stato anche assegnato un termine entro il quale concludere la vostra sublime missione, ma esso voi non lo conoscete. Gesù lo tiene nascosto e non lo rivela salvo in casi eccezionali e per il bene dell’anima.
Figli, sono state affidate alle vostre ‘cure’ anime preziose, che dovete fare di tutto per salvare; siate, quindi, pronti a fare qualunque sacrificio, qualunque sacrificio vi sia richiesto pur di raggiungere questo traguardo. Avrete giorni sereni, avrete giorni piani, ma anche giorni tempestosi: siate pronti sia nel primo caso – siate pronti a donarvi con massimo slancio al Signore vostro – siate pronti, specialmente, per il secondo saldi e forti nella fede. Non vacilli mai la speranza, Gesù sarà il vostro conforto, la vostra gioia, la consolazione sempre; Io la Madre vostra sono sempre con lui.
Piccoli, come vedete passano rapidi i giorni, i mesi; ho chiesto conversione, ho chiesto conversione ad ogni mio figlio, ma assai pochi hanno lavorato bene su se stessi ed hanno raggiunto un buon livello di maturazione spirituale. I più sono ancora bambini nella fede, hanno aumentato il tempo della preghiera, ma non hanno ben spalancato il cuore e sono restii all’obbedienza alle Leggi sante. Figli, dovete seguire bene le Leggi Divine, dovete essere molto attenti e non faciloni nell’applicarle! Invocate lo Spirito Santo, invocate l’aiuto suo, imploratelo ed egli verrà a voi con i suoi doni.
Vieni Spirito Santo, vieni, datore di vita, vieni sui miei, amatissimi, figli: ristorali, illuminali, conducili, trasformali, vivificali. Vieni, Amore Santissimo, e fa’ rifiorire questa terra che è divenuta un giardino arido senz’acqua e senza vita. Vieni Spirito Santo su questa povera Umanità così provata e lacerata dall’attacco del tremendo nemico di Dio. Vieni Spirito Santo, scendi come pioggia santificante, scendi su ogni uomo della terra e depura i cuori intrisi di veleno, riempili del tuo Amore purissimo e trasformali in purissimi fiori grondanti rugiada Divina. Vieni fuoco purificatore, riempi ogni anima di nuovo vigore e goda, presto, il mondo, di questa salutare pioggia e, repentinamente, tutto cambierà: ci saranno la terra nuova, i Cieli nuovi, pace ed armonia ovunque!
Figli amati, siate sereni, siate gioiosi, mentre percorrete l’ultimo tratto del cammino; siate docili, sempre, ed obbedienti alla volontà del Padre amorosissimo.
Figli cari, oggi v’invito a mostrare a tutti la pace che avete nel cuore, la gioia che Gesù vi dona.
Vi amo. Ti amo, angelo mio.
Maria
Santissima