Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

02.10.98

 

 

Eletti, amici fedeli, oggi parlo a voi come Padre amoroso che vuole abbracciare e stringere al suo Cuore tutta l’Umanità: ogni uomo è mio figlio, ogni uomo è invitato ad entrare nel mio Cuore. Sta entrando il gran tempo conclusivo: ogni figlio lontano ritorni a casa; Io, Io, Dio, sono sulla porta ed attendo gli ultimi che entrano per chiudere, definitivamente. Il momento è questo, figli amati, il momento è giunto!

 

 

Sposa amata, l’Umanità intera si è infilata in un tunnel buio, tenebroso, senza uscita: è il tunnel dell’errore e del grave peccato. Ogni uomo deve esaminare attentamente la sua situazione: non c’è più tempo: si è consumato proprio tutto!

Sono sulla porta ed attendo. I miei angeli sono sparsi ovunque in grandi schiere, parlano con le mie parole e sostengono con le mie energie i viandanti, frettolosi, che hanno davanti ancora un bel tratto da percorrere, ma sentono in sé la stanchezza e la paura di non giungere in tempo.

Diletta, non lascerò i miseri per strada, ma neppure aggiungerò tempo al tempo: chi è lontano si metta le ali ai piedi; chi è stanco raccolga tutte le sue forze; chi è sfiduciato acquisti vigore; chi è solo attenda il compagno; chi ha paura chiami il suo angelo; chi è confuso supplichi luce e luce avrà! Diletta, c’è aiuto per tutti, c’è sostegno per tutti: chi vuole ha; chi desidera viene accontentato; a chi chiama viene risposto; chi invoca aiuto viene soccorso; chi piange viene consolato.

Io, Io, Dio, sono sulla porta ed attendo questa folla di infermi: sono amati figli e desidero che nessuno si perda, desidero che nessuno, senza la sua volontà, cada in rovina. Ognuno potrà decidere secondo la sua volontà; ma guai a chi non si pone il problema, guai a chi in tale situazione si comporta come un matto, come un insensato! Guai ai superficiali di questo tempo! Guai agli spensierati che mangiano e bevono, bevono e mangiano ed a nulla pensano, di nulla si preoccupano, se non di saziare il ventre!

Sposa cara, ogni uomo può salvarsi, se vuole, ogni uomo è chiamato, amorosamente, alla casa del Padre; guai però a colui che, pur chiamato e richiamato, pur invitato più volte, continua ad ignorare l’invito, continua a nascondere il capo per non capire, non vedere, non sentire proprio in un momento, nel quale occorre vedere bene, sentire attentamente, comprendere ed agire subito!

Amata, ogni uomo mi appartiene; con immenso Amore l’ho pensato, l’ho creato, l’ho sostenuto. Egli è chiamato alla felicità, egli è invitato a vivere nella mia casa come figlio; ma perché ciò accada è necessario che mi riconosca come Padre e non fugga lontano da me, ignorando le mie parole, i miei ammonimenti, l’invito, dolcissimo, del mio Cuore paterno. Ti dico, sposa amata, ti ripeto, fedele sposa, che non avrà nulla, proprio nulla, chi nulla vuole, chi nulla cerca, chi a nulla anela. Chi mi rifiuta sarà rifiutato, chi mi ripudia sarà ripudiato; la sua rovina sarà certa, non voluta da me, non provocata da me, ma cercata da lui stesso, provocata dalla sua grande insipienza, dal rifiuto e dalla disobbedienza.

Questo momento, così splendido, così grande, così significativo, potrebbe essere grande felicità per tutti: quale gioia più grande di quella che ha l’uomo, quando si avvia ad una festa di nozze, lì, dove può incontrare tanta gente, lieta e gioiosa, che gli va incontro per invitarlo al banchetto, al canto, alla danza?

Tempo di esultanza questo per i docili, per i figli sottomessi, obbedienti e laboriosi: ho preparato la più grande festa di tutti i tempi e voglio che non manchi nessuno. Ma l’ora sta per scoccare; sono sulla porta ed attendo ancora per poco. Già gli strumenti suonano delicate armonie; devo chiudere la porta tra poco. Devo, perché questo ho stabilito. Chi è per via segua il raggio potente, che illumina il suo cammino. Chi è per via non si fermi neppure per un attimo, perché al momento stabilito la porta sarà chiusa, inesorabilmente. Chi è dentro godrà, a pieno, le sublimi

delizie; ma chi è fuori busserà, busserà, invano: nessuno si occuperà di lui e la porta, chiusa, non più si aprirà; il pianto di disperazione nessuno lo consolerà.

Amata, sto parlando da lungo tempo e sto invitando alla festa ogni uomo; non parlerò oltre, non insisterò ancora. Chi poco ha compreso corra a farsi spiegare dai miei, fedeli, angeli che sono all’angolo di ogni strada; chi ha sbagliato cammino chieda informazione all’angelo che ha più vicino. Tutti si affrettino, perché la mia casa è tale da accogliere ogni uomo. C’è un posto per tutti, c’è un posto importante, di grande onore per ogni figlio, docile ed obbediente. Amata sposa, questi sono gli ultimi inviti, gli ultimi richiami, questi sono momenti risolutivi, sposa; li comprenda ogni uomo, perché oltre questo breve spazio di tempo non si andrà, nemmeno un attimo aggiungerò, neppure il tempo per un semplice batter di ciglio!

Invito i miseri figli, che hanno percorso una via di errore, li invito a rivestirsi di sacco, a prepararsi ad una dura penitenza. Implorino il perdono, subito, supplichino il mio perdono: chissà che Io non abbia ancora misericordia della loro, grande, miseria e cambi il lutto in gioia!

Fedele sposa, giunga il mio messaggio d’Amore ad ogni orecchio; giunga e faccia comprendere l’urgenza della conversione, l’importanza del grande momento presente. Accogli per me ogni pena, accetta, per mio Amore, qualsiasi umiliazione. Sta’ solida nel mio Cuore e godine le delizie.

                                                                                  Ti amo. Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

02.10.98

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Figli cari, figli tanto amati, vengo a portarvi pace, vengo per darvi gioia.

Vedo che molti di voi si sono lasciati cogliere dalla tristezza: anche oggi vengo a consolarvi, ad accarezzarvi come Madre attenta e premurosa alle vostre pene. Oggi vi chiedo: quando vi siete alzati, avete fatto come vi ho chiesto di fare, avete ringraziato Dio del dono della vita, della luce che hanno visto i vostri occhi? Lo avete lodato e benedetto, per tutte le meraviglie del creato? Gli avete manifestato il vostro, tenero, amore ed il desiderio di agire in conformità al suo, santissimo volere? Piccoli miei, sia questo d’ora in poi il vostro risveglio, sia questo ogni mattina.

Gesù in questo tempo, così grande e significativo, è tanto dimenticato, è tanto offeso; il suo Cuore soavissimo non è amato, non è compreso! Ho visto oggi il suo sguardo tristissimo, per le ingratitudini che vede in tanti cuori. Gli ho detto: Figlio mio adorato, guarda il mio gruppo di figli fedeli; guarda come ti amano, guarda a loro, dolcissimo Amore! Essi vogliono consolare il tuo Cuore, essi vivono solo per te, non pensano che a te, ti vogliono servire e si sforzano di fare sempre il tuo volere.

Capisco, Figlio amatissimo, che tu sei assai addolorato per gli altri, per coloro che a te non pensano, per quelli che vivono come se non fossi: l’indifferenza è la più grande offesa. Ti chiedo, Figlio, di elargire, per amore dei buoni, grazie in gran numero anche ai miseri che non comprendono: possano essere inondati dalle tue grazie, della tua luce. Mostra ad essi tu stesso il cammino, mostralo ancora; manda incontro ai miseri i tuoi angeli, forse ancora sono in tempo per capire, forse sono in tempo per cambiare vita ed uscire dalla loro, grande indifferenza.

Gesù mi ha così risposto: “Madre amatissima, la mia tristezza è assai grande, perché vedo tanta durezza di cuore, tanta testardaggine. Ho elargito grazie su grazie, ho parlato ad ognuno, ma i risultati sono assai deboli: molti cuori persistono nella loro indifferenza e non vogliono sentire la mia voce che li chiama, prima del resoconto finale.

Ad ognuno ho messo il senso della fine, anche gli spensierati non possono fare a meno di pensarci e di porsi il problema; ma ecco che, per sviarlo, si concedono svaghi e follie di ogni genere, si annebbiano la mente con gli idoli, che il mio nemico ha posto loro dinanzi, ed a me continuano a non pensare. Toglierò un poco di potere al nemico infernale, toglierò ad esso un poco di potere, ecco ciò che farò, Madre dolcissima: acquisteranno forza in più e potranno, così, essere aiutati nella scelta”.

Ho gioito, piccoli miei, ho gioito, per queste parole Divine. Ho pensato: ecco che i miei figli più lontani avranno ancora aiuto, avranno grazie, avranno occasioni di ritorno, avranno la forza di rialzarsi.

Oggi invito, voi, piccoli, miei fedeli, v’invito a pregare assieme a me, a pregare, intensamente, per le mie intenzioni. Amati, dobbiamo riuscire, insieme, a salvare l’Umanità dal baratro, dobbiamo, insieme, far tremare il terribile nemico che si è fatto, ingannevolmente, grosso, come un gigante, mentre è solo un cane legato che ringhia e mostra i denti e può mordere solo chi si avvicina, chi si accosta, volontariamente ed imprudentemente.

Figli, coraggio! Uniamoci insieme; i fratelli santi, gli angeli del Cielo sono con noi. Uniamo le forze e vinceremo.

                                                                                  Vi amo. Ti amo, angelo mio.

                                                                                             

                                                                                              Maria Santissima