Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

08.10.98

 

 

Eletti, amici cari, siate miei attivi testimoni; siate miei nel pensiero, nel cuore e nell’azione: il mondo ha bisogno di cambiare e deve cambiare subito, deve convertirsi! Molte anime si perdono, per lo scandalo che è davanti ai loro occhi; date voi, amati, esempi edificanti.

 

 

Sposa amata, quante volte sento dire agli uomini: “Dio ci nasconde i suoi piani, Dio ci nasconde i suoi progetti. Dio nasconde il suo Amore, non ci dà la sua luce e così noi non capiamo nulla di ciò che accade, non capiamo nulla di ciò che deve accadere. Dio tiene a noi nascosta ogni cosa.”

Sposa diletta, questo non è vero; tengo nascosto solo quello che non è bene che l’uomo sappia, tengo nascosto ciò che nuoce più che giovare. I miei piani sono completamente sconosciuti solo a chi non si preoccupa di conoscerli, i miei progetti sono oscuri del tutto per chi è cieco volontario.

Non capisce il mio Amore chi non si dà alcuna preoccupazione di conoscerlo, chi vive immerso nel grigiore terreno e non alza mai il capo per guardare in alto.

Sposa cara, può un padre amorosissimo fare ogni cosa di nascosto dai suoi figli? Può questo padre preparare nel nascondimento brutte sorprese? Che padre sarebbe, se facesse questo? Se egli, poi, decide di mutare qualcosa, di aumentare la sua ricchezza, di rinnovare la sua casa, forse che non lo comunica ai suoi figli? Forse che agisce di nascosto? Perché mai dovrebbe fare così, come se non si fidasse di loro? Potrebbe anche nascondere qualcosa, certo, ma per fare una bellissima sorpresa ai suoi amati, per farli gioire di più.

Quante volte fate anche voi così con i vostri figli: nel giorno della loro festa gli fate trovare qualcosa di bello perché la loro gioia sia più grande, più profonda, più intensa!

Amata sposa, se gli uomini, che sono imperfetti, sono capaci di fare cose belle per i loro figli, pensate a quello che posso fare Io, Io, Dio, per i miei. Se voi date cose buone ai piccoli, che tanto amate, pensate a quello che Io, Io che sono Dio, desidero dare ai figli miei! Non sono, quindi, Io che tengo nascoste le cose ai miei amati; sono loro che si lasciano sommergere dalle cure terrene e non pongono orecchio alle mie parole, non fanno attenzione ai segni, guardano la terra e si scordano il Cielo.

Sposa amata, un giorno un padre, un padre di moltissimi figli, pensò di abbellire il suo regno; fece, quindi, un grande progetto: nella sua grande ricchezza, poteva permettersi di modificare, a suo piacimento, ogni cosa. Decise di rendere più confortevole la casa, di costruire nuovi giardini, di abbellire il parco ed arricchirlo di piante, sempre più belle; fece questo grande piano e, pieno di gioia, chiamò i figli suoi per comunicarlo.

Mandò i suoi servi ad invitare i figli, che erano sparsi di qua e di là al lavoro. Corsero i servi e riferirono ai figlioli il desiderio del padre di vederli tutti insieme per fare importanti comunicazioni. Iniziarono nel frattempo i grandi lavori, cominciò la ristrutturazione generale; mentre questi procedevano in gran fretta, il padre aspettava i figli che andassero all’invito.

Ne vide giungere qualcuno e, tutto felice, comunicò loro quello che stava facendo. Essi, esultanti di gioia, si misero in cammino con gli altri fratelli per riferire il progetto paterno e gioire insieme; ma, giungendo di qua e di là, si accorsero che molti loro fratelli erano tanto occupati in affari che neppure diedero loro retta. I figli obbedienti ripetevano, continuamente, l’invito del padre, ma essi alzavano le spalle e dicevano: “Lasciateci in pace, non vogliamo sentire nulla.”

Mesti, tornarono, quindi, costoro alla casa del padre e riferirono queste parole. Il padre si addolorò molto; proseguì il lavoro e tutto l’ambiente mutò: la casa fu ampliata, resa più comoda, più luminosa, splendida, insomma.

Il padre mandò di nuovo servi e figli ad avvertire i lontani affinché tornassero, perché tutto era ormai pronto e bastava solo prendere posto, bastava che ognuno si ponesse al posto preparato: insieme avrebbero fatto una grande e stupenda festa e la loro vita sarebbe stata meravigliosa.

Ancora una volta i figli ribelli non risposero all’invito e rimasero nei campi, qui o là.

Ebbene, il padre disse, allora, ai servi: “Chiudete le porte, sbarrate il giardino, sia inaccessibile il parco; indi, incominci la grande festa con quelli che ci sono.”

Cominciò la festa; le musiche dolci, soavi, si udivano ovunque e canti, armoniosi di felicità, suoni provenivano da quella, splendida dimora.

I figli, che erano rimasti fuori, stanchi ormai della loro scelta, alla fine si decisero ad incamminarsi verso la casa; man mano che giungevano, i canti ed i suoni erano sempre più percettibili. Essi dicevano: “Quanta gioia, quanta allegrezza c’è nella nostra casa! Era vero, era vero ciò che ci dicevano. Ci sembra di scorgere tante cose nuove, belle, rinnovate; andiamo anche noi a godere.” Girarono vicino alla casa, ma trovarono tutto sbarrato, tutto inaccessibile. Provarono e riprovarono ad entrare, ma il risultato non fu differente. Bussarono, bussarono con sempre maggior energia, ma tutto rimaneva ben chiuso, serrato ed inaccessibile. Piansero e gridarono, ma nessuno li ascoltò. Quei figli ribelli rimasero fuori nell’ombra e nella disperazione.

Rifletti, amata sposa, rifletti sulle mie parole e fai riflettere anche gli altri. È stato il padre a non voler informare i figli del suo progetto, splendido, oppure sono stati i figli a non volerlo sentire? È stato il padre ad escludere i suoi figli oppure sono stati essi stessi ad autoescludersi?

Amata, la risposta è molto chiara. Capiscano tutti e capiscano in fretta, perché il tempo si è concluso ed altro non ne aggiungerò.

Sposa diletta, comunico sempre i miei progetti ai miei, amati, figli, li comunico con molto anticipo, perché sono un Padre che ama, immensamente, ed altro non desidera che dare gioia e felicità ai suoi amati. Capisca ogni uomo le mie parole. Desidero la salvezza del mondo; ma esso con la sua ribellione cerca solo la rovina!

Sposa fedele, riposa, serena, nel mio Cuore. Godine le infinite delizie.

                                                                                  Ti amo. Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

08.10.98

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Figli amati, figliolini cari, siate nella gioia, siate ricolmi di pace: la vostra anima è qui vicino a me e le mostro la mia tenerezza materna; sia esultante, perché il giorno del trionfo è ormai così vicino!

Amati, Gesù vuole che vi prepariate al trionfo con la gioia nel cuore fin da ora; lo sa che avete problemi e difficoltà, lo sa che il nemico vi spaventa e spesso riesce a farvi rattristare. Gesù sa ogni cosa. Gesù conosce quello che accade nel vostro piccolo cuore.

Ebbene, vi rattristate e vi preoccupate, per molte cose: non sapete che Gesù vuole accontentarvi in modo speciale in questo tempo? L’ho ripetuto spesso, ma ancora lo ripeterò, perché alcuni di voi sono sin troppo arditi, altri lo sono poco. Ebbene, voglio dire a quest’ultimi: siate arditi e chiedete all’adorato Gesù, chiedete al dolcissimo, suo Cuore, chiedete con umiltà e sottomissione, ma anche con decisione. Chiedete anzitutto lo Spirito perché vi guidi e vi sostenga in questa conclusione di cammino; ma chiedete anche grazie per il corpo perché abbiate la forza e la capacità ogni giorno di servirlo nella gioia.

Gesù mi ha detto: “Vedo i miei, amati, piccoli in grande tribolazione. Il loro cuore è triste e preoccupato: i problemi del presente sono molti, quelli del futuro a loro sembrano immensi, per quanto Io li rassicuri. Ebbene, Madre amatissima, va e riferisci loro: chiedano le mie amate creature, chiedano con umiltà ciò che a loro fa piacere avere, chiedano pure, perché Io voglio farli felici, voglio vederli contenti. Concederò grandi grazie per lo spirito, ma anche molte per il corpo. Gli arditi di questo momento otterranno grazie su grazie!”

Queste meravigliose parole mi ha detto mio Figlio; Io sono volata da voi per riferirvele e farvi tanto contenti. Orsù, chiedete, quindi, fiduciosi di venire accontentati: perché un padre dovrebbe negare un pane al figlio che glielo chiede? Perché un padre deve negare al figlio che lo supplica per cose buone? Certo che gliele darà! Certissimo che lo farà felice! Non mettete, però, alle vostre richieste limite di tempo né date precise indicazioni a riguardo: Gesù è un Sapiente, è il massimo Sapiente e non ha bisogno certo della vostra guida; siete voi che avete bisogno della sua. Chiedete ed attendete, chiedete e siate fiduciosi, chiedete e ringraziate, per ogni cosa che vi viene concessa. Siate certi, figli cari, siate certissimi che, se qualcosa non ottenete, è perché ciò che avete chiesto non era un bene per voi, ma avrebbe potuto nuocervi. Per il resto tutto vi sarà concesso, tutto, figli amati, perché questo è il tempo della tenerezza Divina, dell’infinita tenerezza Divina che vuole espandersi su tutta l’Umanità.

Vi rende gioiosi questa, mia, promessa? Così voglio che siate, gioiosi e sereni, come bimbi nel grembo della madre. Desidero che siate proprio così ogni giorno: lo siate al mattino, quando i vostri occhi vedono la luce, lo siate alla sera, quando vi addormentate, lo siate nella notte, quando l’angelo vi sveglia per pregare, lo siate in ogni momento della giornata.

Piccoli, l’ho detto e lo ripeto: chi è entrato nel Cuore di Gesù è ricco della massima ricchezza, ha tutto e nulla gli manca; chi ha lasciato Dio per abbracciare gli idoli del mondo, questi è il misero più misero, anche se possiede le più grandi ricchezze!

Aiutate i fratelli a capire bene questo concetto, a metterselo bene in mente, a scriverselo nel cuore. Gesù, al suo ritorno, deve trovare un popolo numerosissimo ad attenderlo, un popolo gioioso ed esultante, perché mai ha perso la speranza, perché ha sopportato con forza tutte le difficoltà con la certezza, la grande certezza di quel momento.

Figli, tenete saldissima la fede e sempre verde la speranza. Adorate, adorate, adorate Gesù.

                                                                                  Vi amo. Ti amo, angelo mio.                                                    

                                                                                              Maria Santissima