Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

09.10.98

 

 

Eletti, amici cari, vi ho spalancato le porte del mio Cuore amoroso; siete entrati ed ora attendete di conoscere le meraviglie che vi ho riservato. Vi conduco a conoscerle: desidero che siate nella gioia, desidero che sia bandita la tristezza. Venite, anime belle, venite e vedete ciò che vi ho riservato, sin dall’origine del mondo.

 

 

Sposa amata, ho chiamato i miei piccoli, li ho chiamati perché potessero venire a me in modo speciale e conoscere la grande felicità, mai vissuta sulla terra dopo il peccato di Adamo. Sono sceso dal Cielo per portare ogni uomo di buona volontà al Paradiso. La terra, la grigia terra, piena di violenza e di dolore, non poteva nel mio progetto originale restare sempre così; anch’essa è destinata ad una sorte benigna, perché, amata sposa, Io sono Amore e la mia tenerezza si stende su tutte le creature.

Il giorno del riscatto si avvicina sempre più, il giorno grande ed unico, da me menzionato più volte, è assai vicino, sposa cara. La creazione piange e geme, il dolore è immenso sulla terra; questo grido, che giunge a me da ogni angolo, mi lacera il Cuore. La Madre mia piange per i suoi figli, per il gemito di tutto il creato.

Ho detto a me stesso: scendo sulla terra; desidero sanare tutte le ferite, desidero curare tutte le piaghe. Vedo genti afflitte, vedo genti lacerate, fiumi di lacrime si versano; desidero, Io, Io, Gesù, desidero asciugare questo pianto, desidero consolare ogni cuore afflitto e medicare ogni piaga.

Perché tanto dolore? Perché tanta angoscia? Perché tale tormento? Sposa amata, non per colpa mia; l’ho spiegato tante volte: Io, Io, Dio Amore, solo gioia vorrei dare, solo pace vorrei donare; il male viene dal maligno, il male viene dall’ingannatore che è da sempre bugiardo ed omicida. Amata sposa, egli inganna, perché gli uomini si fanno ingannare; egli uccide, perché essi si fanno cogliere impreparati. Egli agisce con prepotenza, perché gli uomini lo lasciano fare, non si oppongono a lui. Il male, come vedi, è divenuto un grande oceano, melmoso, che ha sommerso ogni cosa. Perché l’uomo non si è opposto subito? Perché non ha reagito al tempo giusto? Perché la mia creatura prediletta ha permesso che questo oceano sommergesse ogni cosa buona? Perché i superbi e gli arroganti dominano arditi, mentre i giusti restano rincantucciati di qua e di là?

Amata, il male c’è sempre stato ma ora è cresciuto, perché ha trovato tanti deboli, tanti pigri, tanti inetti! Il male ha sommerso, perché i giusti non sono stati abbastanza forti e coraggiosi da opporsi!

Sposa cara, ora il processo, così come è, resta irreversibile: devo operare con la mia potenza, devo purificare, profondamente, devo rimuovere tanto marciume! Non prima ci saranno pace e concordia, non prima armonia e gioia, ma dopo. Quando una casa è ingombra di sudiciume non può essere bella ed armoniosa: occorre un’azione, rigorosa, di pulizia. Solo quando questa è conclusa, apparirà il vero aspetto della bella dimora.

Devo proprio ora, in questo tempo, asportare le parti cancrenose, devo operare in profondità nel grande corpo malato: i rimedi blandi ormai non servono più, i rimedi blandi sono insufficienti. Amata sposa, sono il medico delle anime e devo operare in profondità per guarirne più possibile. Amata, vuoi starmi accanto in questa grande operazione? La tua risposta è scontata: quello che Io voglio tu vuoi. La tua volontà si è conformata alla mia, Divina!

Ebbene, sposa amata, la grande operazione comincia e non terminerà fino a quando non avrà asportato il marciume che c’è nel mondo. I miei tempi non sono i vostri tempi. Consólati: Io sono Dio ed opero da Dio. Tutto si concluderà nel termine che sai. Seguimi, sposa fedele: opereremo insieme, incederemo insieme, asporteremo insieme il male. Terminata questa operazione, il grande organismo, ora così gemente e malato, vedrai come si riprenderà, il grande cuore del mondo pulserà con vigore rinnovato e pulserà per me, diletta, cercherà me, chiamerà me, invocherà me. Ogni bimbo pronuncerà il mio nome, prima di quello della madre, e ogni lingua mi loderà; la terra rinascerà a nuova vita, la terra si coprirà di splendidi fiori. Sarà la grande rinascita, quella che il tuo cuore già ha visto e l’anima tua attende.

Tu mi dici con lo sguardo: “Mio adorato, cosa accadrà? Cosa deve accadere perché si compia in profondità questa grande purificazione e l’era del dolore si concluda, definitivamente?”

Amata sposa, non chiedere questo. È un’operazione che faccio con grande dolore, è un’operazione profonda che darà all’uomo tanto dolore; ma è inevitabile, ormai! Non preoccuparti, sposa amata, sta accanto al tuo Signore e non temere nulla.

Se gli uomini mi avessero ascoltato, se gli uomini mi avessero dato retta al tempo giusto, l’operazione sarebbe stata più superficiale. Devo affondare molto il bisturi, perché il male è assai in profondità. Amata, chi capirà e mi lascerà fare, senza ribellarsi, acquisterà la salute, si salverà ed avrà tanta gioia, quanta mai ne ha goduta; chi, invece, continuerà nella sua ribellione non guarirà e non gioirà.

Sposa cara, le ultime fasi sono già in atto: l’incisione è fatta. Ora dovrò andare sempre più in profondità. Più grave è la situazione, più dolorosa sarà l’operazione; ma considera anche questo un momento di grazia, speciale: chi accetta bene si salverà; chi, invece, ancora si rifiuta di capire seguirà la sorte che si è cercato.

Amata, mia, sposa, è grande il destino di ogni uomo, è sublime il destino di ogni uomo, se egli si sottomette, in tempo, alla mia volontà! Ho creato l’uomo per la gioia, l’ho creato perché sia felice con me per sempre. Questo può avere, se lo desidera: egli però, è libero, assolutamente libero nella sua scelta. È sua la responsabilità della salvezza o della rovina dell’anima, che ho racchiuso nel suo corpo.

Amata sposa, chiedi quello che desideri; chiedi e te lo concederò. Sii ardita nel chiedere ed Io, Io, Gesù, esaudirò la tua preghiera. Resta nel mio Amore e sii gioiosa.

                                                                                  Ti amo. Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

09.10.98

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Figli cari, figli cari e amati, v’invito ad essere gioiosi e vi dono la pace di Gesù! Le presenti tribolazioni passeranno e verrà la gioia piena; se saprete perseverare fino in fondo, verrà. Non temete. Ancora un poco dureranno le pene. Vengo ogni giorno a sostenervi, a confortarvi, a rinnovare le promesse Divine.

Parlo ai figli del bel paese, benedetto in modo speciale da Dio: esso è in travaglio; il momento della grande prova sta giungendo anche per voi. È in atto la grande purificazione che farà gemere questo, amatissimo popolo. Abbiate pazienza, sopportate le pene, che Dio vorrà mandarvi: dove c’è marciume occorre un’opera più decisiva, dove c’è male profondo serve un’operazione più grave!

Qui, amati, i mali non sono superficiali. Gesù ha atteso a lungo, vi ha dato molti doni, ma essi spesso non sono stati colti né apprezzati. Ora è il momento di raccogliere ciò che avete seminato. Ebbene, molti sono – è con dolore che lo dico – molti sono coloro che hanno seminato vento in questo paese. Ebbene, costoro raccoglieranno ben poco!

Figli, chi non ha dato nulla, non può raccogliere, chi non ha voluto capire prima ora deve farlo: se le lezioni precedenti sono state blande, quelle che seguono devono divenire più rigorose. All’alunno testardo e negligente occorre dare prove tali che lo scuotano, che lo aiutino a capire qual è il suo dovere. Aiutate, figli obbedienti e docili, aiutate, anime belle, i miseri a comprendere ciò che devono fare. Ognuno di voi ne ‘adotti’ uno e se ne prenda amorosa cura.

Ci saranno difficoltà sempre più gravi nella vostra nazione, perché chi doveva dare testimonianza non l’ha data, chi doveva guidare non l’ha fatto, chi doveva educare ha dimenticato il suo dovere. Il male anche qui è dilagato e le anime sono assai smarrite.

Piccoli, non siate pieni di sconforto, nel vedere quello che accade. Il presente è la conseguenza degli errori passati. Ponete rimedio, ponete rimedio, rapidamente, e supererete questa difficoltà più agevolmente. Guai all’uomo che nel pericolo non vuole ancora cambiare e provvedere a se stesso: per costui non c’è più speranza!

Vorrei far capire a tutti i figli l’importanza del momento presente. Vorrei che ognuno comprendesse, a fondo, quello che gli potrebbe accadere, continuando nella disobbedienza; ma trovo una forte barriera nei cuori, un muro insormontabile, che non posso abbattere, perché è costruito da un’abitudine a ribellarsi, a disobbedire alle Leggi Divine. In alcuni cuori si vanno sgretolando i buoni insegnamenti paterni, i princípi che hanno retto la fede degli avi e vi restano il vuoto, la disperazione, la grande angoscia, la debole volontà che non sa resistere, non è capace di farlo, non è più in grado di opporsi alle insidie di un feroce nemico che crede di avere già in pugno la vittoria.

Amati figli, proprio quando egli crederà di avere la meglio su tutte le istituzioni umane, proprio allora ci sarà l’intervento, grandioso, di Dio e la tremenda, sua sconfitta finale.

Non temete, quindi, se la situazione generale peggiora: ciò che avviene deve avvenire; il presente prepara il futuro. Siate pieni di speranza, perché sempre trionferà il progetto di Dio sul mondo, il progetto Divino sopra questo paese, tanto amato.

Ognuno di voi ha il suo compito ben preciso, ognuno di voi lo assolva con diligenza, dando coraggiosa testimonianza al mondo intero. Siete pochi, figli cari, siete pochi, ma con la vostra fede, saldissima, farete tremare il mondo intero. Dio è con voi: chi può esservi contro?

Procedete. Procedete; ormai la meta è a pochi passi.

                                                                                  Vi amo. Ti amo, angelo mio.

 

                                                                                              Maria Santissima