Opera scritta
dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
14.10.98
Eletti, amici
cari, il mio Amore vi fascia: siate nella pace e guardate al futuro con
speranza. Il tempo concesso all’Umanità per ravvedersi fugge rapido, ma vedo
scarso ravvedimento e ribellione generale. Verrà la grande pace, verrà per il
mondo il tempo felice; ma solo pochi godranno queste delizie.
Sposa amata, queste,
che concedo, sono briciole di tempo, queste, che offro, sono le ultime briciole
di tempo. Le colga il mondo, le colga come le ultime gocce, da usare con
accortezza, senza che alcuna sfugga! Amata, guai a chi vive spensieratamente in
questo momento conclusivo della storia, guai a chi si è fatto stordire dal fumo
denso di satana!
La mente di troppi è
stordita, il cuore raggelato nel petto, la volontà solo volta a servire un
corpo che è destinato alla corruzione. In esso vedo un’anima languente,
trascurata, dimenticata, completamente negletta! Quanta stoltezza tra il mio
popolo eletto: si cura ciò che è soggetto a rapida corruzione e si trascura
l’anima che è eterna! Essa deve essere curata, essa, perché il suo destino sarà
quello del corpo. L’anima, che va in Paradiso, godrà le gioie più sublimi; un
giorno, quando Io, Io, Gesù, stabilirò, essa si unirà al suo corpo ed allora la
felicità sarà massima, la sua realizzazione completa.
Amata sposa, nel
Paradiso vi sono solo anime senza corpi. La loro gioia è grande e la loro
realizzazione soddisfacente, ma non completa; lo sarà alla fine dei tempi,
quando il corpo, che hanno lasciato sulla terra, si congiungerà all’anima e la
persona sarà completa nella più grande felicità.
Sposa amata, sposa
fedele, l’uomo sulla terra deve preoccuparsi solo di questo: salvare la sua
anima, operare attivamente perché essa possa godere un giorno tutte le sublimi
delizie, che Io ho preparato. Di altro gli uomini non dovrebbero darsi tanto
pensiero.
Amata sposa, chi
cura bene la sua anima è uomo saggio che ha ben capito quello che conta.
Io, Io sono Dio e
conosco a fondo le necessità di ogni uomo: so che ha bisogno di nutrirsi, so
che ha bisogno di coprirsi.
Guardate gli uccelli
del Cielo, guardateli bene, uomini insensati, che pensate solo alle vostre necessità
materiali e trascurate quelle spirituali; guardate gli uccelli del Cielo: il
loro piumaggio li protegge dal freddo e dal caldo, non filano, non tessono,
eppure son ben protetti. Essi non seminano, non si preoccupano di accumulare
cibo; si accontentano di ciò che trovano ed aprono il piccolo beccuccio per
ringraziarmi tutto il giorno ed alcuni anche durante la notte. Vedete come
vesto e nutro gli uccelli del Cielo; voi siete assai più importanti di essi!
Perché non avete fiducia in me, Dio, ed accumulate beni che andranno perduti?
Perché accumulate tesori che non vi servono e curate con ogni attenzione un
corpo che dovrete presto lasciare e trascurate, invece, l’anima, che è eterna?
Stolti uomini!
Vi ho detto, vi ho
ripetuto di aprire i vostri forzieri! Aprite per offrire cibo a chi non ne ha!
Vi ho concesso di avere qualcosa di più non perché spendiate solo per voi, per
i vostri più vicini, per capricci e cose vane. Vi ho permesso di possedere di
più perché possiate porgere con generosità al povero, perché possiate rendere
lieto il misero che vi tende la mano stanca, perché possiate sollevare
dall’indigenza il fratello sofferente, solo, abbandonato!
Figli cari, date,
date con larghezza, porgete con generosità. Sulla terra ci sono beni per tutti,
per le creature predilette, per le umili; pochi soltanto ne godono, pochi se ne
sono appropriati e possiedono il superfluo, mentre altri muoiono di inedia.
Sposa amata, ognuno
dia secondo le sue disponibilità, dia con gioia e con larghezza a chiunque ne
abbia necessità. Io, Io, Gesù, verrò, sto per giungere, improvviso; ma cosa
troverò? Quante mani potranno porgermi qualcosa? Quanti cuori sorprenderò,
traboccanti di amore fraterno? Ti dico, sposa, che saranno poche le mani piene
di bontà e carità fraterna, pochi i cuori puri e generosi!
Amata, ripetilo a
questa Umanità, divenuta insensibile, ripetilo che occorre cambiare, occorre
donare al bisognoso. Non deve trovarsi più un indigente che non abbia il
necessario per vivere insieme ad un altro che muore, per il troppo nutrimento!
Non si deve trovare chi non sappia dove posare il capo assieme a colui che ha
dimore, vuote e lussuose, che non può utilizzare tanto sono numerose!
Sposa amata, tu
pensi che tardi? No, diletta: non tarderò. Pensi che Io possa ancora indugiare?
No, amata, non indugerò, perché vedo che l’ingiustizia è divenuta sempre più
grande su tutta la terra e che le povertà sono insostenibili. Gioisco, al
pensiero di essere presto tra voi. Voglio vedere i poveri sorridere dalla
gioia, voglio vedere gli afflitti consolati e sereni. Voglio mandare i ricchi a
mani vuote, voglio abbattere i superbi ed innalzare gli umili. Voglio che
cessino le guerre su tutta la terra e la grande pace si estenda ovunque. Voglio
abbattere i prepotenti e i disseminatori di discordia. Voglio esaltare i giusti
che, con coraggio, con eroismo, hanno proseguito il cammino di giustizia.
Voglio lodare i fedeli amici del mio Cuore; voglio umiliare gli operatori di
iniquità.
Sposa, mia, diletta,
dillo, ripetilo, proclamalo con forza: nessun operatore di iniquità avrà posto
nel mio regno santo! Quanti in questo momento si sentono pronti al volo e
credono di raggiungere le più sublimi vette; invece, non hanno neanche piccole
ali per un minimo volo!
Sposa amata, nessuno
giudichi, prima del tempo. Operate, operate, attivamente, senza perdere un
attimo ed, infine, dite: “Sono un servo inutile. Ho fatto troppo poco.” Io, Io
deciderò chi premiare e chi umiliare; voi datevi da fare per servirmi, per
aiutare il fratello a fare altrettanto. Ognuno sappia che le mie Leggi sante
sono la strada maestra da seguire, l’unica, la sola strada che conduce al
Paradiso.
Sposa amata, chi
trasgredisce le mie Leggi, chi le disprezza e ne segue di nuove, sappi e fallo
sapere, non avrà posto nel mio regno d’Amore!
Piccola
sposa, ti amo. Vi amo.
Gesù
Opera scritta
dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
14.10.98
La Mamma parla
agli eletti
Figli amati,
figliolini cari, siate nella pace e godete la gioia che Gesù vi dona. Non rattristatevi
troppo, per le miserie presenti, per le ribellioni continue alle Leggi Divine.
Voi pensate: “Abbiamo dato testimonianza, abbiamo parlato, siamo tutti tesi
nello sforzo di portare le anime a Dio; ma i risultati sono tanto miseri anche
nella nostra famiglia, sono scarsi ovunque. Eppure ce lo mettiamo tutto
l’impegno, ci ripromettiamo ogni giorno di fare di più e meglio.”
Figli cari,
perseverate, perseverate fino alla fine, perseverate, senza mai stancarvi.
Gesù, amati, dona grazie, ne dona in abbondanza a tutti coloro per i quali
pregate; ma le teste sono molto dure, le forze del male sono possenti! Nessuno,
alla fine, vi chiederà se siete riusciti o meno nel vostro intento; ma vi sarà
chiesto se avete fatto bene la vostra parte, quella che vi era chiesto di fare.
Le anime sono libere
nelle loro scelte; ognuna ha davanti due strade diverse: quella del male,
quella del bene e può percorrere la desiderata.
Amati figli, vi dico
di più: non rattristatevi, quando non riuscite a far muovere neppure una foglia.
Vi dico, amati figli, che vedrete spostarsi le querce, quando sarà venuto il
momento, vedrete le montagne lasciare il loro sito ed andare altrove. A voi
spetta il compito di fare la piccola, vostra parte, a Gesù il resto. L’anima,
che si rifiuta di obbedire a Dio, suo Signore, può sottomettersi mai, vedendo
l’obbedienza di un’altra? È cosa assai lunga e faticosa la maturazione di
un’anima.
Piccoli cari,
vedrete alla fine coronati di successo improvvisamente tanti vostri sforzi,
vedrete che meraviglie si compiranno sotto i vostri occhi; ma dovete avere
pazienza, tanta pazienza e perseverare fino in fondo nella preghiera,
nell’esempio, nella testimonianza.
Figli cari, il mio
Cuore vi accompagna ovunque col suo immenso Amore. Vi accompagno, vi guido; ma
non posso impedire le delusioni, non posso togliervi le pene, che incontrate
nel vostro percorso di testimonianza. Accettate le continue umiliazioni,
lasciate che ognuno prosegua nel suo cammino: Gesù è sulla strada di ogni uomo
e lo attende alla svolta.
Gesù, nella sua
grande tenerezza, desidera che l’uomo giunga pronto all’incontro con lui. Gli
manda degli angeli che hanno il suo stesso volto affinché non si sgomenti, non
si impaurisca; prenda, invece, esempio ed ascolti le parole che gli manda a
dire. Parlano di pace, d’Amore, di perdono, di misericordia queste parole
dell’angelo, ma accennano anche al rigore, alla giustizia, alla conclusione,
ormai, dei tempi di attesa.
Ogni uomo rifletta a
fondo su ciò che gli accade nell’arco della giornata; nulla avviene a caso, se
sente parole che lo fanno riflettere e pare che vengano da Dio. Occorre porci
mente e non proseguire nell’errore, come se nulla fosse accaduto.
Molti figli miei si
perdono, per la troppa superficialità, non pensano alla loro fine, credono, si
illudono di essere lontani dalla conclusione: fanno come gli struzzi che
nascondono la testa nella sabbia per non vedere il pericolo che viene.
Piccoli miei, dico a
voi tutti ed a ciascuno: siate aquile, abbiate gli occhi attenti e la vista
acuta, come questo volatile. Non lasciatevi mai sorprendere dal pericolo, senza
averci prima pensato sopra, senza averci fatto un piano di difesa. Amati,
intendo dire: state lontani dalle tentazioni, state lontani, accuratamente. Non
dite mai, figli miei, non dite: “Sono forte. Sono saldo nella fede. So
difendermi. Non cadrò!” Non dite così, piccoli: proprio la superbia, attende il
serpente ingannatore, proprio l’atto di superbia per farvi cadere.
Figli, i tempi sono
assai duri: siate accorti e non lasciatevi ingannare. Io sono con voi sempre e
vi amo. Ti amo, angelo mio.
Maria
Santissima