Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

23.11.98

 

 

Eletti, amici cari, gioite con me: vengo per portarvi la gioia della mia presenza viva e percettibile. Il mondo che non mi ha conosciuto mi conoscerà, il mondo che non mi ha amato, non per sua colpa, mi amerà. Da alcuni popoli, ai quali poco sono stato annunciato, sarò amato più teneramente. Alcuni lontani saranno quelli che mi daranno le maggiori soddisfazioni, le più grandi gioie.

 

 

Sposa amata, quanti pensieri sempre affollano la tua mente: vedi intorno molti pericoli che si appressano all’Umanità che vive nello stordimento, al popolo che prosegue nella dimenticanza della fede dei suoi avi. Il cuore, il piccolo cuore trema, nel vedere ciò, nel sentire quello che sta accadendo in patria e nel mondo. Pensi, sposa amata, alle profezie; pensi a quello che è stato preannunciato e dici: “Ecco, è giunto il momento. Ecco viene anche per la mia, cara patria la prova, grande, che si è procurata con la disobbedienza generale”.

Amata, amata sposa, acquieta il tuo animo, riposa in me, non aver paura di niente: l’anima, che mi appartiene, di nulla deve temere, se non di peccare gravemente e perdere, così, la mia presenza nel cuore.

Piccola mia, anche il popolo prediletto ha sviato di molto, chi doveva testimoniarmi davanti al mondo non l’ha fatto, chi doveva far balenare davanti a tutti la mia luce, sfolgorante, non l’ha fatto: la lampada accesa si è affievolita e la fioca luce non ha aiutato.

Amata, la vostra nazione ha avuto da me un compito speciale: guida e luce per gli altri popoli, per le altre nazioni. Proprio tra voi ho posto la stella polare che deve guidare i viandanti: da questo popolo pretendo molto, perché ho dato molto, pretendo di più, perché ho offerto di più!

Amata sposa, ognuno dovrà darmi in proporzione a quanto ha ricevuto: non pretendo da tutti le stesse cose. Ti dico, sposa diletta, che alcuni, i quali poco, poco hanno ricevuto, passeranno avanti a coloro che molto avevano avuto, ma poco dato: alcuni, ultimi, saranno primi ed alcuni, primi, saranno ultimi.

Amata, il mio, anziano Vicario parla, guida, insegna, porta avanti con amore la mia Chiesa, ma è ascoltato e seguito da pochi; è circondato da nemici, è avvicinato da persone infide. Intorno a lui grandi sono i pericoli che incombono sempre più. Anche per questo, che hai ben capito, non fartene un cruccio; prega ed offri anche per lui, prega ed offri per coloro che lo circondano affinché la mente si snebbi ed il cuore di gelo divenga un cuore di carne.

Sposa cara, quello che avverrà è ciò che la giustizia esige, allorché la misericordia viene rifiutata così a lungo. Nel corso dello svolgimento dei grandi fatti, dei grandi avvenimenti, molte anime potranno vedere quello che prima non hanno visto, capire quello che prima non hanno capito, tornare a me e ravvedersi.

Piccola mia, solo gioia avrei voluto dare al mondo, senza passare attraverso il grande travaglio; ma i miei avvertimenti vengono ignorati, le mie parole non sono per niente ascoltate; il mio, santo Vicario, che parla per me con le mie parole, viene stimato, apprezzato, ma non seguito nel suo insegnamento!

A che serve ascoltare, ascoltare, se la parola non diviene vita? L’anima non fa un solo passo avanti, perché rimane radicata nel peccato. Chi non taglia, decisamente, col peccato grave non può venire a me. Chi mi dice: “Signore. Signore”, ma non fa la mia volontà, non mi ama. Quanti ne ho intorno al mio altare di questo genere! Quanti vengono a me, intorno a me, solo per abitudine, con il cuore vuoto e la mente ottenebrata!

Amata, queste anime stolte mi offendono, mi addolorano! Queste costituiscono per me grande pena: esse mi crocifiggono tutti i giorni con la loro insulsaggine! Vivono nell’apparenza, ma sono cadaveri ed Io, Io, Gesù, detesto entrare nel loro essere, già morto prima di morire!

Piccola sposa, dammi gioia. Voi, che mi amate veramente, datemi gioia e consolate il mio Cuore, sempre più abbandonato da chi tanto ha avuto e tanto dovrebbe darmi!

Sono assai poche le anime che consolano l’anima mia! Sono quelle che si sforzano di fare in tutto la mia volontà, che mi hanno donato la loro vita, vogliono solo quello che Io, Io, Gesù voglio e rifiutano, decisamente, quello che Io respingo. Queste anime sono la mia grande consolazione e le terrò vicine a me, accanto a me per sempre: esse mi hanno dato l’amore, che il mondo mi ha negato; l’adorazione, che mi era dovuta, soltanto esse me l’hanno offerta.

Sposa cara, sposa tanto amata, si sta preparando una prova incisiva e profonda per il mondo: anche questa è grazia, è frutto del mio Amore infinito.

Non s’impauriscano coloro che, fedelmente, mi hanno servito. Non s’impauriscano quelli che a me si sono donati con la mente e con il cuore e tutto il loro amore mi hanno donato. Tremino, invece, coloro che hanno detto continuamente: “Signore. Signore”, ma nel loro cuore hanno covato il tradimento! Tremino quelli che, indegnamente, si sono nutriti del mio corpo Santissimo e l’hanno profanato! La nube di fuoco è, anzitutto, per coloro che mi hanno tradito, ingannato, che hanno profanato il mio corpo Santissimo, accostandosi indegnamente all’Eucarestia. I primi a subire saranno quelli che avrebbero dovuto fare molto, perché molto avevano ricevuto e, invece, non hanno corrisposto al dono, grande e sublime, che Io, Io, Gesù, ho porto.

Amata, questo, che entra, è l’anno della grande giustizia per coloro che hanno sempre rifiutato l’infinita misericordia! Chiedo ai miei eletti ancora sacrifici, ancora qualche, altro sacrificio: amati, solo su di voi, che siete tutti miei, posso contare; il mondo mi ha voltato le spalle. Posso avere da chi veramente mi ama, da chi veramente è disposto ad accettare la mia volontà, qualsiasi essa sia, per amore, per il grande amore che mi porta. Amati, non chiedetemi perché, non esigete spiegazione di alcun genere: chi si fida completamente non ha bisogno di alcuna spiegazione. Il bimbo che viene condotto per mano dalla madre è gioioso e il suo piccolo cuore è in festa. Non chiede alla madre, continuamente, dove lo conduca; a lui basta guardare il suo volto amoroso per comprendere che ella vuole solo la sua felicità. Ebbene Io, Io, Gesù, sono la Madre; voi tutti i miei piccoli che procedete, tenuti per mano da me e dalla Madre mia Santissima.

Guardate il nostro volto amoroso e non chiedete: non c’è bisogno di fare domande. Venite, volentieri. Venite cantando: sapete che la grande felicità è il meraviglioso destino che vi aspetta.

                                                                                  Vi amo. Ti amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

23.11.98

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Figli cari, ogni giorno vi porto le delizie di Gesù, ogni giorno i segni del suo, infinito Amore. Vivete bene questo, importante tempo: gioie e tormenti non mancheranno, fino a quando resterà solo la felicità con Gesù e con me. Piccoli, nella prova non sentitevi soli, abbandonati; nella prova, qualunque essa sia, piccola o grande, siate certi della nostra presenza. Figli amati, siamo sempre accanto al figlio che ha bisogno di noi. Procedete con pace in questa via di luce, che state percorrendo. Vi state ora avvicinando, a grandi passi, al santo Natale, grandiosa festa, alla quale occorre giungere preparati per coglierne anche quest’anno le infinite grazie.

Miei piccoli, l’anno che viene è segnato da importanti tappe, per alcuni decisive e conclusive. Dovete, quindi, divenire sempre più forti, sempre più ricchi, sempre più decisi nel bene. Voi mi dite: “Madre Santa, noi solo il bene vogliamo, solo con voi camminare. Questa è la nostra, grande gioia, l’unico obiettivo che ci proponiamo.”

Figli, sono assai felice di questa vostra scelta ma, come in passato vi ho ripetuto, questa non si può fare una volte per tutte, questa deve essere rinnovata giorno dopo giorno. Se oggi avete scelto il bene, se avete scelto l’unione con Dio, domani sarà così, certo, nell’intenzione; ma occorre che nel domani facciate la scelta di domani, come oggi l’avete fatta.

Il mio discorso tende a farvi riflettere sulla vostra libertà: ogni giorno vi sono prove differenti, condizioni differenti, sempre nuove; ebbene, in queste, nuove condizioni voi dovete dire il vostro bel sì a Gesù!

Fate un buon rifornimento di grazie, di doni, di ricchezze. Fate proprio come la saggia formichina che, prima di andare in letargo ed essere nell’impossibilità di raccogliere, si prepara una lauta scorta. Essa, la formichina, trascorrerà il lungo inverno tranquilla, uscirà, poi, alla bella stagione per viverla con gioia.

Non imitate la pigra cicala che, improvvisamente, si rende conto che l’inverno le è piombato addosso e si trova senza il necessario per vivere. Così stanno facendo molti cristiani, molti miei, amatissimi figli: si preoccupano di questo e di quello, corrono di qua, corrono di là, non si fermano mai, cercano ciò che non serve, inseguono quello che non possono raggiungere. Quando saranno fermati, non per loro scelta, si troveranno le mani vuote: come sarà penoso per loro riconoscere di avere perso, inutilmente, tanto tempo!

Piccoli, figli cari, ogni attimo, che vivete, ogni attimo, che vi viene offerto è un dono prezioso, da vivere intensamente in Gesù, con Gesù.

Voi dite: “Madre Santa, l’hai ripetuto tante volte, ma noi lo vogliamo sentire ancora dire dalle tue labbra sante, perché è un concetto facile da capire, ma assai difficile da realizzare.”

Quanto tempo sprecate, ancora, figli cari! Quanto in parole che non servono, in opere che non edificano! Ebbene, piccoli cari, siate sempre più accorti, siate generosi nel dare a Gesù, sempre più generosi con lui che tutto vi dona, che tutto vi vuole offrire, che tutto offrirà a chi l’ha seguito, fedelmente, fino all’ultimo.

Entra, figli, il grande anno del Padre. Riflettete oggi, miei cari, sulla terza frase del Pater Noster: “Venga il tuo regno”. Oggi v’invito a riflettere attentamente su questa, meravigliosa frase. Mettetevi col cuore davanti al Padre e ripetete tante e tante volte, nella donazione più completa: “Venga, Padre Santissimo, il tuo regno. Io voglio essere un attivo cooperatore. Venga il tuo regno, presto, presto e tornerà la felicità primordiale!”

Figli, pensando a tale frase, quanti pensieri si affacceranno alla vostra mente! Quanti lo Spirito ve ne ispirerà. Parlate, quindi, col Padre. Parlate, amati, a cuore aperto col Padre, un Padre amorosissimo, tenerissimo, meraviglioso che desidera tanto starvi ad ascoltare. Poi, dopo aver aperto, spalancato il vostro cuore a lui, fate un profondo silenzio, un grande silenzio ed ascoltate le sublimi parole, che egli ha da dirvi. Sono parole riservate solo a voi che siete unici nel suo Cuore, anche se siete molti. Dio non vi ha creato in serie, tutti uguali, tutti con gli stessi requisiti: ognuno è un capolavoro a sé, che egli vuole onorare con un posto speciale nel suo Cuore.

Figli, adorate, adorate Gesù: adorando Gesù, adorate anche il Padre!

                                                                                  Vi amo. Ti amo, angelo mio.

 

                                                                                              Maria Santissima