Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
30.11.98
Eletti, amici cari, in me trovate riposo, in me sia la vostra pace, in
me la gioia. Preparatevi all’incontro: sarà un momento sublime ed unico per chi
in me ha creduto, sarà un momento di piena realizzazione del vostro essere in
me.
Sposa amata, Io, Io, Gesù, sono un oceano infinito d’Amore: chi si perde in me non finisce mai di godere le mie meraviglie. Voglio che il mondo mi conosca sempre più; ma occorre che questo processo inizi nelle anime per poter proseguire. Amata, intendo dire che le anime, che sono chiuse alla mia conoscenza restano, lontane da me, pur essendo vicinissime. L’uomo col dubbio, con la freddezza del cuore crea, volontariamente, una barriera, una grande barriera che lo separa dalla luce che sono Io, Io, Gesù. Accade come ad un uomo che, trovandosi in pieno sole, chiude gli occhi per non vedere nulla: cammina a tentoni, come se fosse cieco ed ignora la realtà. Amata sposa, ho creato l’uomo non perché rimanesse nel buio dell’ignoranza, l’ho creato perché si immergesse nella luce, fulgida, della mia conoscenza. Nella mia conoscenza, che avviene attraverso stadi diversi, l’uomo giunge alla perfetta felicità. Amata sposa, Io voglio farmi conoscere sempre più; Io voglio rivelare il mio grande Amore per la creatura. Io vado incontro ad essa; ma le lascio la libertà di scelta. Sono Dio, tutto posseggo, tutto mi appartiene; ma ho lasciato la creatura, fatta a mia immagine e somiglianza, la mia creatura, libera di scegliere, libera di rifiutarmi. Amata, questa, grande libertà è la sua grande dignità. Ti chiedi perché tra tanta luce, che sto concedendo in questo tempo, ci siano anime sprofondate nel grande buio che non riescono a distinguere la mano destra dalla sinistra. Ciò avviene perché usano male questa libertà, che ho loro donato; fanno della libertà una pietra d’inciampo che li divide da me.
Amata, immagina se avessi creato l’uomo schiavo, costretto a fare la mia volontà, senza poter scegliere: avrei fatto degli animali, senza dignità, senz’anima, senza discernimento! Amata, a che servirebbe la capacità di discernimento, se l’uomo non avesse nulla da discernere, perché la scelta è imposta? A che servirebbe possedere un’anima predestinata? È questo il grave errore, nel quale cadono molte religioni assai imperfette: la predestinazione. Pensano che Io abbia predestinato alcune alla salvezza, altre alla rovina. Amata sposa, come si può pensare a ciò? Ho dato invece ad ogni anima discernimento e volontà: col discernimento comprende la scelta da fare; con la volontà l’opera.
Il tuo, grande dolore è anche il mio dolore: in questo tempo tu partecipi della mia, dolorosissima, passione, la stai vivendo con me. Le anime non vogliono usare i doni, che ho messo loro a disposizione, e vivono come se non li avessi loro porti. Quanti trascorrono la vita, il tempo prezioso che Io ho concesso, quanti, vivendo da bruti, senza discernimento e non da uomini, quali sono! Io, Io, Dio, che sono creatore del Cielo e della terra, che posseggo le più grandi ricchezze, nulla posso operare in un’anima che continua a rifiutarmi.
Amata, vedi intorno a te uomini che perseverano sempre negli stessi errori, vedi anime che restano sempre tali e quali. Se la luce cresce intorno ad esse, pur tuttavia rimangono nel buio e nulla discernono, nulla credono, non implorano, non fanno neppure un solo passo avanti.
Amata sposa, sai quanti doni sto elargendo proprio in questo tempo a chi vive nella più grande miseria? Sono tali e tanti che dovrebbe esserci intorno una dovizia generale; invece, c’è la più grande povertà, c’è la più grande carestia! La colpa è mia oppure di chi non vuole cogliere gli splendidi doni, che Io elargisco?
Pensa ad un grande signore che scende, senza farsi vedere, tra il suo popolo: osserva le necessità, osserva i bisogni, poi, provvede a migliorarne la condizione; chiama i suoi servi e ordina loro di porgere cibo, in abbondanza, vesti e tutto quello che necessita. Raccomanda ai servi di essere larghi nel dare, di non risparmiare, perché di beni ce ne sono in grande quantità. Il signore si allontana per sbrigare i suoi affari; ritorna, passa ancora, invisibilmente, tra il suo popolo, e dice fra sé: “Li troverò felici ed esultanti; con tanti beni, certo, avranno risolto i loro problemi. Chissà quanto benessere, che allegria, quanta esultanza!” Si deve, però, presto accorgere che le cose non stanno così, non stanno proprio così: vede, passando tra il suo popolo, che le miserie sono aumentate, le povertà presenti e superiori a prima; vede uno sfacelo generale! Si addolora, profondamente, il grande signore. “Perché” – si chiede – “È accaduto ciò? Qualcosa non ha funzionato!” Chiama i servi a raduno e chiede loro: “Avete distribuito la mia ricchezza, secondo i miei ordini?”
Alcuni rispondono: “Sì, signore, abbiamo fatto quello che ci hai ordinato; ma parte del popolo, per freddezza e dubbio, non ha voluto nulla. Altri hanno alzato le spalle ed hanno lasciato il dono al posto suo, senza nemmeno guardarlo. Altri, infine, non sono stati distribuiti perché i servi, presi da altre faccende, hanno trascurato di fare il proprio dovere!”
Sposa amata, che farà questo, grande signore? Come prima cosa punirà i servi inetti e li caccerà via, lontano da sé. Prenderà i doni rifiutati e li darà a chi già ne ha molti, a chi con tanta gioia ed amore se li tiene – ringraziando e lodando il mio nome, perché quel grande signore sono Io, Io, Dio – chiamerà coloro che non hanno nemmeno aperto il dono e lo scarterà davanti ai loro occhi, dicendo: “Guarda a cosa hai rinunciato! Guarda fin dove è giunta la tua insipienza, la tua stoltezza! Guarda e rifletti su ciò che potevi avere, su ciò che hai, effettivamente, ti trovi tra le mani!
Sei un misero pezzente, mentre Io ti volevo ricco e felice. Sei triste e sconfortato, mentre Io ti volevo pienamente realizzato. Rispondi ora al tuo Signore: di ciò che è accaduto la colpa è tua oppure è mia? Ti ho fatto mancare i miei doni oppure sei tu che li hai rifiutati?”
Sposa amata, questo accadrà in ogni parte del mondo tra poco. Questo accadrà, perché passo tra il mio popolo, tra coloro che professano l’unica, vera religione che è quella che porta il mio nome. Passerò tra di essi per vedere quali sono le condizioni di ciascuno. Ti dico che, a chi ha molto aggiungerò molto di più; a chi ha poco toglierò anche quel poco che possiede!
Amata sposa, questo farò, questo sto per fare. Ognuno faccia tesoro della mia parola ed esamini la sua vita. Corregga, finché è in tempo, e non lasci passare invano neppure un solo istante.
Resta in me, sposa amata. Immergiti nell’oceano di Amore e di felicità che sono Io.
Ti amo. Vi amo.
Gesù
Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
30.11.98
La Mamma parla agli eletti
Figli cari, figliolini amati, vi porto la pace di Gesù, vi dono la sua gioia. Siate, quindi, esultanti, mentre attendete la sua piena manifestazione.
Piccoli, ripeto quello che più volte già ho asserito: questo è tempo di grande esultanza per coloro che hanno scelto il cammino di luce: Gesù vuole offrire a chi ha altro, altri doni; vuole aggiungere cose stupende a quelle che già ci sono. Gesù ha promesso molto a coloro che lo amano, a quelli che non si lasciano insidiare in tempi così difficili.
Qualcuno mi dice: “Madre Santa, quante voci si sentono nel mondo! Una ti propone una cosa, un’altra una cosa diversa; è difficile capire ciò che è da accettare e quello che bisogna decisamente rifiutare.”
Figli cari, ogni strada, che porti a Gesù, alle sue Leggi, all’obbedienza dei suoi santi precetti, è buona; ogni via che insegni ad allontanarsi da Dio, a travisare le sue parole, a cambiarne il senso, viene dal diavolo.
Figli cari, la Chiesa di Cristo è la grande maestra che deve insegnare: essa è guidata da Gesù stesso, non da uomini. È infallibile ed incrollabile, perché fondata sulla roccia che è Dio.
Piccoli cari, nessuno si discosti dagli insegnamenti di una madre, così illuminata e tenera, nessuno osi farlo. Il Vicario di mio Figlio parla con chiarezza. È una voce potente che indica la via del Paradiso, guida sicura ed illuminata; lasciatevi guidare, figli cari, ascoltate la voce della Chiesa di Cristo!
Figli, la religione cristiana è l’unica religione perfetta: non abbiate dubbi, non tendete le orecchie a sentire questo o quello. Oggi, figli, i venti che soffiano sono molti: c’è una bufera tremenda, c’è una bufera sconvolgente. Il nemico imperversa, perché sa che la sua fine è imminente; il regno delle tenebre andrà in rovina, perché la grande luce di Cristo è già sorta all’orizzonte, avanza, sfolgorante, e dissipa le tenebre.
Amati, guardate con gli occhi del cuore. Guardate, figli cari, figli amati: Gesù è il nuovo sole, Gesù è il sole di giustizia e avanza come alba luminosa di grande fulgore. Beato chi ha acuito la vista! Beato chi ha capito quanto sia importante fissare lo sguardo in essa. Tutto sulla terra è passeggero; non rincorrete, figli cari, le cose del mondo, non fermate l’attenzione ed il vostro cuore su nulla di terreno. Pensate ed amate i beni eterni: voi dovrete vivere nell’eternità con Gesù. Guai a colui che ha il cuore alle cose fuggevoli e vane: non può assaporare la dolcezza che viene da quelle vere, perché si perde nello stagno limaccioso e lo scambia per il vero bene!
Amati, Gesù è un oceano infinito di Amore e di luce; tuffatevi in tale, oceano meraviglioso e lasciatevi immergere in tale, infinita dolcezza. Gesù oggi si porge a voi attraverso la S.Eucarestia. Ogni volta che volete, egli entra nel vostro cuore e voi vi perdete in tale, soave immensità. Piccoli, quando Gesù verrà, guarderà il vostro volto: chi si è nutrito di lui avrà il suo stesso volto, molto simile al suo, Divino. Si riconoscerà così il vero figlio da quello falso. Chi si nutre del pane santo vivrà per quel pane, cambierà, quindi, la mente ed il cuore – se lo prenderà degnamente – per assomigliare sempre di più al Santissimo, potenza vivificante.
Gesù viene con potenza, viene con grande Maestà. Viene Gesù, pieno di gloria, con i suoi angeli ed i suoi santi. Siate, figli cari, siate pronti a divenire pietra da incastonare nella sua corona.
Piccoli miei, come desidero quel giorno! Come desidero vedere la vostra, piena realizzazione! Perseverate nel bene. Chiamatemi, ogni volta che volete: voi siete i miei piccoli ed Io la Madre che veglia sulla vostra culletta.
Vi amo. Ti amo, angelo mio.
Maria
Santissima