Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
19.02.99
Eletti, amici cari, chi fa la mia volontà si salva ed ha accesso alla
grande gioia; chi si ribella, non si faccia alcuna illusione, non pensi ad un futuro
radioso; costui è uno stolto che non ragiona: non c’è speranza per il ribelle
che percorre le strade tenebrose del male ben conscio di ciò che fa,
consapevole del suo errore.
Amata sposa,
molti uomini vivono d’illusioni: aspirano alla gioia ma non operano per averla,
anelano alla pace, ma non dànno pace a coloro che vivono intorno; pace e gioia
avrà chi fa questa scelta, chi si sacrifica per questo, non risparmia fatica e
pratica il bene al costo di qualunque sacrificio.
Sento un gemito
continuo che giunge a me, un gemito per i sacrifici da sopportare, per il
travaglio senza fine, per le prove faticosa da affrontare; un forte gemito sale
a me da tutta la terra: i buoni gemono, gli innocenti soffrono, i giusti
vengono umiliati; qualcuno mi dice: “Signore, dove sei, Signore intervieni,
cambia l’ordine delle cose, punisci i superbi, ferma gli insolenti, metti
saggezza nei cuori; il mondo, Gesù, ha bisogno di te, porgi l’orecchio al
nostro lamento, vieni a raddrizzare la tua barca che si è piegata sotto l’incalzare
dei marosi.”
Amata sposa, vedo
e sento ogni cosa; il mio intervento è continuo ma l’uomo non se ne avvede; se
non continuassi ad intervenire, se non continuassi così come faccio, la terra
sarebbe già distrutta, neppure un vivente ci sarebbe su di essa; come vedi,
invece, miliardi di essere umani l’abitano ed essa ha cibo per tutti anche se
diviso in maniera diversa.
Ti ho parlato
delle armi micidiali chiuse negli arsenali come terribile minaccia, armi
disumane pensate dal mio avversario feroce ed ingannatore. Ebbene, sappi, sposa
amata, che più e più volte queste armi avrebbero potuto essere usate! L’ho
impedito Io, Io, Gesù, l’ho impedito: il tempo non era maturo e la rovina
sarebbe stata totale!
Ora però la
ribellione del mondo è ancora cresciuta; gli uomini vivono senza pensare, senza
riflettere, fanno, in gran numero, ciò che è male ai miei occhi, trasgrediscono
le mie Leggi e non si pentono; spesso addirittura si vantano di ciò di cui
dovrebbero solo vergognarsi. meriterebbero l’abbandono da parte mia,
meriterebbero che Io nascondessi loro il mio volto, ma Io li amo, non posso
abbandonarli: dal mio Cuore sono uscite queste creature predilette, in esso
voglio che tornino tutte quelle che hanno desiderio e volontà di tornarvi.
Ecco, ecco allora,
che opero, opero con potenza, opero con la mia sapienza perché ogni uomo veda
la salvezza; non permetterò a nessuno di perdersi senza rendersene pienamente
conto; voglio snebbiare le menti, voglio battere alle porte dei cuori, voglio
svegliare i dormienti, voglio smuovere le rocce: amata, Io sono la felicità,
sono la gioia piena alla quale aspira ogni uomo. Prima della fine ci sarà un
grande segno, comprensibile a tutti, ben chiaro; ognuno lo vedrà; avrà anche
l’opportunità di fare la sua scelta, poi, però, sarà la conclusione.
Tempi grandiosi
come questi che state vivendo non ci sono mai stati, tempi decisivi come questi
che state vivendo mai nella storia ci saranno: viveteli come tali, viveteli
come tali!
Correte a me,
venite a me, cercate me: senza di me non potete fare nulla, senza di me entrate
nel tunnel buio della disperazione. Amata sposa: chi sentirà questo mio ultimo
appello, chi lo capirà?
Ho messo nel
cuore dell’uomo il mio messaggio. Quello che corre sulle pagine è nel profondo
delle anime. Io voglio che gli uomini capiscano e facciano le loro scelte, che
capiscano che il tempo è conclusivo; ciò che è vecchio deve scomparire per dare
posto al nuovo. Il passato, amata sposa, presto sarà nell’oblio perché il
presente lo avrà coperto con un velo spesso che nessuno avrà più voglia di
alzare.
Amata, quanta
polvere produce un cambiamento! Pensa ad una casa che viene rinnovata da capo a
fondo: prima che tutto sia compiuto c’è un momento di grande disordine; proprio
però da questo sconvolgimento nasce la dimora nuova, armoniosa, confortevole.
Dopo la tristezza viene la grande gioia, quella duratura.
Amata, la storia
subirà la stessa sorte della casa che deve essere rinnovata da capo a fondo: ci
sarà prima un grave sconvolgimento, necessario, indispensabile per abbattere
quello che è ormai cadente, per rimuovere ciò che non serve, per ripulire e
rinnovare quello che ancora può essere salvato; un poco, sposa cara, un poco
soltanto durerà lo sconvolgimento; passato questo momento, ogni cosa tornerà
nuova e bella e la casa sarà confortevole e molto accogliente.
Sposa cara, Io,
Io stesso, sarò accanto in modo speciale a chi mi ha atteso, mi ha desiderato,
mi ha amato ed ha confidato pienamente in me. Non tema, non gema alle mie
parole colui che è entrato nel mio Cuore e vive la mia stessa vita. Non temete,
anime belle, so che avete un corpo, so quali sono le sue necessità, non dovrete
mai sopportare prove superiori alle vostre forze, saranno invece proporzionate,
saranno molto al disotto delle vostre possibilità di sopportazione.
Sposa cara,
riposa serena nel mio Cuore come bimbo che, racchiuso nel seno materno, vuole
godere la gioia dell’intima unione con la madre. Attendi nella gioia il
compimento dei grandi fatti.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
19.02.99
La Mamma parla agli eletti
Figli cari,
figliolini amati, siate nella pace, abbiate la gioia nel cuore, state stretti a
me come piccoli che non si staccano dalla Madre perché hanno fiducia in lei,
perché molto si aspettano dal suo amore. Desidero che ciascuno di voi giunga
presto al traguardo, al grande traguardo che ormai è tanto vicino.
Amati, il giorno
felice sta arrivando, Gesù me lo ha confermato oggi con il suo dolcissimo
sorriso.
Gli ho detto
queste parole: Figlio mio adorato, quanti figli nel mondo soffrono e gemono,
quanti t’invocano giorno e notte, implorano il tuo santo nome ed attendono un
cambiamento delle cose; guardano a te, Figlio Santissimo, come al loro tutto,
sperano in te, che tutto sei, tutto puoi; Gesù mio adorato, non dovranno ancora
attendere a lungo? Dovranno ancora gemere e patire prima del grande giorno da
te promesso come ormai vicino, tanto vicino?
“Madre
Santissima, nessuno di questi piccoli si scoraggi, nessuno si lasci prendere
dall’avvilimento perché non tarderò, non tarderò, amata Madre: tutto l’Universo
geme nelle doglie del parto, tutto l’Universo anela alla vera e grande gioia.
La donna soffre tanto nel travaglio, soffre e non vede l’ora di vedere l’amato
frutto del suo grembo, gli ultimi spasimi sono i più tremendi, poi, però si
apre il grembo ed esce il frutto ormai maturo, nasce l’uomo, nasce una creatura
umana fatta ad immagine e somiglianza di Dio: ecco allora la gioia, la grande
esultanza. Occorre però, che passino i nove mesi previsti dalla natura, occorre
che il dolce frutto sia maturo e pronto. Madre amata, da molto l’Universo
soffre le pene del travaglio in attesa del grande e splendido giorno, solo ora,
però, soltanto ora il frutto è maturo, è pronto per nascere e dare gioia
immensa. Madre cara, annuncialo pure al mondo che il frutto splendido e
soavissimo è ormai pronto: Io, Io, Gesù, con le mie mani lo coglierò perché
questo è il tempo, questo presente, non altro, questo, Madre, è il momento
meraviglioso sognato ed annunciato da tutti i profeti del passato e del
presente. Le mie fedeli creature che hanno il cuore in sussulto e pieno di
emozione non tremino, non sospirino, non devono attendere ancora a lungo: l’ho
detto e lo ripeto che ormai l’Umanità è giunta allo zenit. Madre amata, sorridi
gioiosa, sorridi e sii felice perché la messe è pronta: guarda, amatissima,
come biondeggia al nuovo sole; Io, Io, Gesù, sono il mietitore; ecco, prendo la
falce e mieto, prendo la falce e mieto il campo con le mie mani; non lascerò
nemmeno un solo angolo trascurato, in lungo ed in largo percorrerò il mio
campo. Separerò il grano dall’erba che a nulla serve, metterò il pregiato grano
nei miei granai già pronti per accoglierlo; delle erbe che non servono farò un
grande fascio e le brucerò! Madre amata, vedo le lacrime scendere silenziose
sul tuo volto, le vedo scorrere fino a bagnare il tuo manto candido. Il tuo
dolore è grande: non vorresti che ci fossero questi fasci d’erba secca da
bruciare, avresti voluto che ci fosse solo grano ben maturo e biondeggiante.
Amatissima, ho seminato bene, ho seminato molto bene ma il mio nemico ha
operato senza sosta, ha avvelenato il buon seme; esso ha avuto il calore del
sole, ha avuto l’acqua necessaria, la brezza soave gli ha dato ristoro; ho
seminato grano stupendo e prezioso: trovo anche gramigna inutile e nociva! Non
è stata, Madre Santissima una mia scelta: ho operato con creature libere, piene
di una grande dignità: quello che hanno voluto ora hanno. Consola il tuo
meraviglioso cuore: tutto ho dato, tutto ho concesso perché ogni seme crescesse
e maturasse; più di ciò che ho fatto non potevo fare. Esulta, Madre, esulta
assieme ai figli fedeli ed amorosi che costituiscono il buon grano che
raccolgo.”
Queste le parole
di mio Figlio; chi ha orecchi per intendere, intenda.
Vi
amo. Ti amo, angelo mio.
Maria
Santissima