Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
04.03.99
Eletti, amici cari, il numero si sta completando, il numero degli
amici; la festa da me preparata è per voi, fedeli, è cominciata nei vostri cuori,
avrà realizzazione piena all’esterno. Queste pene che soffrite sono le ultime
pene, queste sofferenze sono le ultime sofferenze, non dovrete più sospirare,
non più attendere.
Amata sposa,
voglio trasformare le lacrime in riso, il dolore in gioia, ogni dolore in esultanza: questo farò
per voi che mi avete amato e vi sacrificate con amore per dare gioia al mio
Cuore. Voi non pensate al premio che pur vi ho promesso, voi vi preoccupate
della mia grande sofferenza per la perdita delle anime smarrite. Questo vostro
amore tra tanto disamore mi consola, mi consola profondamente.
Piccoli miei, la
gioia che mi date con la vostra obbedienza vi verrà ricambiata centuplicata in
questo momento e poi molto di più, molto di più. Siate miei, amici cari, miei
in ogni istante, miei nella mente, nel cuore, miei per darmi gioia, miei per
riparare i gravi peccati di indifferenza, miei per riparare i gravi peccati di
superficialità, siate miei amici per riparare al peccato sempre più diffuso di
apostasia, quello che trafigge e fa sanguinare il mio Cuore.
Sposa mia, un
figlio che tradisce, un figlio che inganna il padre lo fa soffrire molto; preso
dai lacci del serpente, chiuso nelle sue spire non uscirà: quando è avvolto
completamente da esse non avrà più la forza di liberarsi; allorché si accorgerà
dell’inganno, dell’atroce inganno, non avrà più un attimo di respiro per
supplicare il mio perdono. Sono profondamente addolorato per quello che accade
nel mondo: molti cristiani cattolici abbandonano la propria religione, la tradiscono,
la infangano.
Triste, sposa
amata, assai triste sarà la loro sorte; a chi mi ha tradito miseramente,
lasciandosi ottenebrare la mente ed il cuore dirò: via da me, non ti conosco; a
lungo ti ho chiamato, a lungo ho bussato alla tua porta, a lungo ho percorso e
ripercorso le vie segrete del tuo cuore, quelle che Io soltanto conosco; ho
fatto tutto ciò a lungo, ma tu sempre deciso nel tradimento, sempre sordo ai
miei richiami, sempre indocile (allude ai
cristiani che entrano nelle sette).
Ho fatto scorrere
accanto a te, insipiente, i canali d’acqua viva e freschissima: l’hai
disprezzata, seguendo il consiglio nefasto del serpente astuto che sa bene
quanto l’acqua mia sia vivificante; ti voleva tutto per sé; avevi la
possibilità di ribellarti, avevi tutta la disponibilità per farlo ma non l’hai
fatto; ora, lontano da me, non mi appartieni, non ti conosco, non sei mio.
Sposa amata,
queste tristissime parole sentirà dire colui che mi ha tradito, che mi ha
ingannato, lasciandosi insidiare dal nemico che ha fatto il suo gioco con
facilità vedendo la freddezza del cuore. Amata, chi mi ama, chi ama
ardentemente me, chi si è donato a me, non si lascia sedurre da falsità perché
il suo cuore è accanto al mio, sente la dolcezza e la soavità dell’immenso mio
Amore, si sente soddisfatto, pienamente soddisfatto, non chiede e non esige più
nulla perché ha già tutto.
Amata sposa, ti
chiedo di ripetere al mondo le mie parole, di ripetere che Io desidero che ogni
uomo torni a me, che si salvi all’ombra della mia Croce santa; lo deve fare,
però, finché è in tempo, lo deve fare prima che sia troppo tardi; non attenda,
non attenda, non attenda più perché il tempo della raccolta è giunto ormai, il
grande tempo scelto e deciso dal Padre, è questo, questo che state vivendo e non
altro. Vengo per prendere ciò che mi appartiene, vengo per prendere tutto
quello che è mio.
Sposa cara, cosa
non è mio, cosa non mi appartiene? Tutto è mio, tutto mi appartiene, quindi
preparatevi, amici cari, preparatevi tutti ad offrirmi spontaneamente ogni
cosa, porgetemi da soli, ed Io sarò benevolo con voi. Sposa cara, mostrerò il
mio volto amoroso a chi mi ha servito fedelmente in questo tempo, lo guiderò
con Amore e lo libererò da tutte le sue schiavitù; allora, allora finalmente
sarà libero, sarà proprio libero e potrà volare a me, godere a pieno le delizie
del mio Amore.
Amata sposa, l’ho
detto e lo ripeto che vi raccoglierò tutti, tutti verrete a me, felici ed
esultanti, tutti voi che mi avete amato, servito, obbedito. Mi verrete
incontro, come dice Paolo, mi verrete incontro per essere mutati dalla mia
luce: sarete trasformati dal mio Amore.
Sposa cara, le
piccole tribolazioni che soffrite ogni giorno, non sono comparabili con le
sublimi gioie che Io vi ho preparato per questo meraviglioso tempo. Siate pieni
di gioia, confidate in me, abbandonatevi tutti all’onda soave del mio Amore
incommensurabile che vi vuole tutti salvi, felici, pienamente realizzati.
Immergetevi, completamente, nell’oceano infinito del mio Amore, vivete in me
questi grandi giorni che preparano il mio ritorno sulla terra. Chi mi ha
creduto mi ha aspettato, chi mi ha creduto si è lasciato plasmare da me; pieno
di gioia ha ornato le strade per onorarmi e darmi gioia.
Ebbene, sposa
cara, Io percorrerò per prime le strade ornate di fiori, quelle che voi mi
avete preparato; poi andrò anche attraverso quelle vuote e disadorne, ma il mio
Cuore sarà pieno di tristezza, la Madre sarà con me, come sempre è con me, ma
il suo viso sarà pieno di lacrime!
Non tarderò,
sposa cara, non tarderò; nessuna tristezza colga il tuo cuore, le presenti
tribolazioni passeranno, passeranno e solo gioia resterà, la gioia di
appartenermi per sempre, per l’eternità, assieme a tutti coloro che hai preso
per mano e non si sono staccati da te.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
04.03.99
La Mamma parla agli eletti
Figli cari, figli
tanto amati, vi dono la pace di Gesù, vi porto la sua gioia. Usate bene questi doni,
non teneteli solo per voi, dateli agli altri, dateli ai bisognosi, dateli a
tutti. Il mondo ha tanto bisogno di gioia, il mondo è senza la gioia di Gesù!
Il mondo ha tanto bisogno di pace: non ha questo dono perché l’ha rifiutato
respingendo il suo Signore. I cuori sono aridi come deserto perché Gesù
possiede l’acqua purissima, possiede l’acqua che dà la vita, il mondo si
avvelena invece attingendo a fonti tossiche.
Figli miei amati,
Gesù mi permette di venire così a lungo fra voi per aiutarvi in questo cammino
di ascesa a lui: sa che i tempi sono difficili, sa che i tempi sono assai duri,
conosce la debolezza degli uomini; nel tempo del grande pericolo, la madre può
stare lontana dai figli amatissimi?
Quando un bimbo è
malato, la madre gli sta accanto, lo cura, lo accarezza, lo riempie di
tenerezza! Ebbene, Io sono vostra Madre, voi i piccoli tanto amati; molti di
voi erano malati, chi di un male più grave, chi di uno meno grave, tutti
avevate un grande bisogno di avermi vicina, vicina! Gesù, pieno di Amore e
tenerezza, subito ha provveduto a voi in questi tempi meravigliosi ma anche
assai pieni di pericoli di ogni genere.
Come sono felice
di essere con voi: vedo le vostre guarigioni, vedo il vostro cuore divenire
sempre più bello. Mi sembra proprio un’aiuola coltivata da un esperto
giardiniere: i fili di erbacce diminuiscono, nuovi fiori sbocciano, sempre più
belli, più profumati; mi dico: che meraviglie sta operando il mio adorato Gesù
in queste anime, che gioia è in me ogni volta che vedo nuovi fiori sbocciare e
vecchie erbe tossiche sparire. Benedico ed adoro il mio Gesù ed invito l’anima
a fare altrettanto.
Figli, figli
cari, v’invito anche oggi a gioire in Gesù, a benedire la sua azione su di voi.
Forse per qualcuno essa è un poco dolorosa, forse esce qualche gemito e qualche
sospiro perché le spigolature sono molte ed egli deve incidere profondamente,
ma vi dico che quando l’opera sarà finita, allora, allora come sarete felici di
quel dolore sofferto, di quel gemito emesso, di quel sospiro fatto! Vi dico di
più: sarà un attimo il ricordo, un istante solo e poi tutto scomparirà; seguirà
l’oblio, il sublime oblio di ogni pena, di ogni dolore, di ogni gemito passato.
Gesù concederà l’oblio perché la vostra gioia sia piena, sia completa in lui.
Figli, oggi voi
patite con lui nella passione della quale vi fa un poco partecipi: solo poco poco, figli. Voi credete di soffrire tanto, vi sembra di
portare grandi pesi ma non è così, non è proprio così: gran parte del vostro
peso il Santissimo mio Figlio lo ha preso sulle sue spalle; lo ha fatto per non
farvi schiacciare dalle croci che portate. Figli, adorate il Cuore suo pieno di
tenerezza che non vuole farvi soffrire troppo ma solo il minimo necessario.
A volte mi sento
dire: “Madre Santissima, le mie croci sono pesanti, sono insopportabili, mi
sembrano insostenibili!” Figli, ripeto quello che vi ho detto: Gesù non vuole
il vostro dolore, vuole che siate gioiosi, vuole che siate esultanti di gioia;
perciò prende su di sé l’eccesso di peso, sempre, sempre; l’uomo che contrae un
grosso debito col suo Signore, deve saldarlo, deve saldarlo; se viene aiutato,
non per questo non deve fare la sua parte.
Figli, ciò che
soffrite è poco, vi ripeto, piccoli miei, è assai poco in confronto al dono che
vi preparate a godere. Certo, ogni giorno ci sarà un po’ di pena, sempre però
ampiamente tollerabile, sempre assai lieve da sopportare! Offrite a Gesù il
poco che vi chiede, offrite a lui con tutto il cuore, dite così: “Gesù, ogni
pena piccola o grande l’offro a te con amore; è un piccolo fiore fresco che la
Madre mette in mio nome ai tuoi piedi per dimostrarti la mia gratitudine, il
mio amore. Ti amo Gesù.” Dite così, ogni giorno.
Vi amo. Ti amo.
Maria
Santissima