Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

01.05.99

 

 

Eletti, amici cari, siate pronti, siate gioiosi, siate pieni di speranza perché il mio Amore vuole cambiare le sorti della terra avvolta da fitte tenebre: la notte fuggirà rapida perché il nuovo giorno deve illuminarla di luce Divina. La mia ira dura un solo attimo, la misericordia è per sempre.

 

 

Amata sposa, passo per le vie del mondo per purificarle: prima del mio ritorno tutto deve essere lindo, ogni angolo della terra degno di accogliere il suo re.

Amata, i cuori non sono pronti, passa il tempo ma i cuori ancora non sono pronti ad accogliermi; la mia opera deve essere tempestiva e potente perché gli incerti divengano decisi ed i dubbiosi prendano la giusta risoluzione.

La terra sarà abbagliata, ma non subito, dalla mia luce; luci sinistre la percorrono, luci che portano distruzione e morte. Il mio Cuore è pieno di dolore nel vedere tanto odio e tanta ribellione alle mie Leggi; i superbi gonfiano le gote, dicono: “Operiamo a modo nostro, operiamo senza badare alle Leggi sante, diveniamo noi i legislatori, noi i giudici, noi gli architetti del nuovo mondo.”

Gonfiano le gote questi insensati ed alzano il capo contro di me, mi sfidano: si sentono i nuovi dei che devono sostituire il vero ed unico Dio, che sono Io.

Amata, questo atteggiamento di sfida dura, dura da molto; Io ho sopportato, ho pazientato perché sono lento all’ira, attendo la conversione di un’anima, non ho fretta di punire, non ardo dal desiderio di colpire, il mio braccio indugia perché la mia giustizia è perfetta e chi ne è colpito deve soffrire molto.

Sposa diletta, anche in questo momento salgono a me dalla terra infinite voci di dolore, grida e pianto, disperazione e sconvolgimento, i poveri gridano ed il mio Cuore è colpito profondamente dal loro dolore. Notte e giorno salgono al mio orecchio grida di dolore, pianto di donne e di bimbi, di miseri senza più nulla, privati dei loro beni, privati dei loro affetti.

Amata, sento chi mi dice: “Signore, perché non intervieni subito, perché non poni fine a questo dolore che da ogni parte della terra si volge a te per supplicare l’aiuto? Signore, vieni, Signore opera con mano potente!”

Rispondo a costoro che mi implorano: vengo assai presto, vengo da chi soffre perché è oppresso ma vengo anche da chi opprime; vengo con mano potente dagli uni e dagli altri, vengo, ma in maniera diversa; per gli uni sarà gioia, pace, liberazione da ogni schiavitù; per gli altri sarà giustizia perfetta; chi non ha avuto misericordia, non troverà misericordia; chi di spada ha ferito, di spada perirà.

Ecco il mio ritorno, amata sposa: prima della resurrezione c’è la croce, prima della mia venuta nella gloria c’è quella nella giustizia e nel rigore.

Amata sposa, ho chiesto al mondo la conversione, ho chiesto penitenza e digiuno per giungere poi ad avere il grandissimo dono, ma chi ha posto mente alle mie parole? Chi le ha ascoltate?

Il peccato sociale è un oceano sconfinato, le strade della terra ne sono invase.

Questo oceano tra poco sparirà, sì, diletta, le sue acque limacciose non sporcheranno più ogni angolo del pianeta perché questa è la mia volontà, esse torneranno lì da dove sono uscite, nell’abisso infernale, quello è il loro posto; la terra si aprirà ed esse scompariranno, sarà mondata quindi anche dalle scorie, sarà mondata da tutto il sudiciume perché la mia rugiada Divina non scende su ciò che è sudicio, non ricopre ciò che è immondo.

Sposa cara, sposa diletta, chiuderai gli occhi per un po’, li aprirai poco dopo e vedrai un cambiamento radicale: quello che era più non sarà; ammirerai una realtà tutta nuova, un giardino aulente di mille profumi; il passato neppure più tornerà nel ricordo, cadrà nell’oblio.

La terra però avrà perso tanti dei suoi abitanti: non vedrai calca, non vedrai grandi folle; non sentirai più rumori ma suoni melodiosi in ogni angolo, non più grida scomposte ma canti, musica soave che si alza in un Cielo stillante rugiada santa.

Vedi sposa mia quante persone si contendono un solo posto?

Ebbene, non sarà più così: quanti posti vi saranno a disposizione di una sola persona!

Mi chiedi: “Mio adorato Gesù, perché la terra sarà così vuota, perché la popolazione sarà così rada?”

Amata, come l’agricoltore nel campo toglie alcune piante ed altre le lascia, come falcia alcune erbe ed altre le lascia, così farò Io, Io, Gesù: resterà ciò che deve restare e sarà tolto quello che non serve.

Vedi sposa cara le strade del mondo, guardale in questo momento: sono ingombre di ferraglia, ogni angolo ne è pieno; gli uomini corrono perché desiderano giungere sempre più in fretta: verso quale meta? C’è frenesia sulle strade, c’è follia, c’è inquietudine, è una gara insensata di cuori inquieti ed infelici.

Ti mostro, sposa cara, questa scena, osservala e riempi di esultanza il tuo cuore. Guarda il nuovo mondo, la nuova terra stillante rugiada Divina: vedi come un enorme giardino con lunghi viali adorni di piante e fiori, le creature umane sono rade ma gioiose, tutte riunite in piccoli gruppi che parlano allegramente in una natura intatta ed armoniosa. Guarda il loro andare: è lento, pacato, nessuno corre, nessuno sorpassa l’altro, tutto è pace, tutto letizia in questo luogo meraviglioso! Com’è mutata la faccia della terra, com’è nuova ogni cosa!

Tu mi chiedi: “Mio adorato Gesù, la scena umana è completamente cambiata: chi mai poteva immaginare un tale cambiamento?”

Amata, hai visto solo una minima parte della scena, il resto seguirà perché la tua felicità sia completa e così quella di tutti coloro che hanno creduto in me, hanno cooperato con me, hanno sperato solo in me lasciandosi abbracciare dal mio Amore.

Esultate, popoli che mi amate e mi servite, perché la vostra schiavitù sta per concludersi.

                                                                                   Vi amo. Ti amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

01.05.99

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Figli cari, figli amati, desidero vedere il vostro cuore gioioso: che sia traboccante di letizia e di pace.

Gesù viene, viene, figli cari, assai presto, ed il mondo comincerà tutto a palpitare d’amore per lui. Gesù col suo sublime sacrificio vi ha ottenuto splendidi doni, doni non solo da godere nel Paradiso del Cielo, ma anche nel Paradiso sulla terra.

Alcuni di voi mi chiedono: “Madre, Madre Santa, quando mai c’è stato il Paradiso sulla terra? Quando mai dopo la caduta di Adamo ed Eva? Quanto pianto gronda questo magnifico pianeta, quanto sangue innocente è stato versato in esso per opera dei maliziosi, dei superbi, dei ribelli, dei nemici di Dio!”

Così è, figli amati; docili e ribelli sono vissuti assieme, docili e ribelli hanno mangiato alla stessa mensa, hanno condiviso casa e lavoro, sempre insieme sono stati anche se nel cuore già profondamente separati.

Ebbene, amati figli, quello che è stato più non sarà, quello che è avvenuto non continuerà ad avvenire. Gesù metterà nuove leggi sulla nuova terra: essa diverrà luogo di pace e di giustizia, felicità e delizia per i popoli che vi abiteranno. Non regnerà più il prepotente, e del superbo si perderà il ricordo; ovunque si parlerà di giustizia e si praticherà la giustizia, si parlerà d’amore ed ognuno lo terrà nel cuore.

Oggi non è così: chi parla di giustizia non la pratica; chi ripete la parola amore non ne conosce il significato; perché questo, miei amati figli? Perché il giusto e l’ingiusto vivono assieme; perché l’albero sterile ed il fecondo sono nello stesso giardino, si nutrono della stessa terra e succhiano la stessa acqua. Gesù, amati, viene per sovvertire questo ordine, viene Gesù per portare il suo regno santo e sublime anche sulla terra.

Vi ho detto che il Cielo si unirà alla terra; ebbene, vedrete le delizie del Paradiso scendere lentamente sulla terra tutta bella, tutta nuova, tutta ornata come sposa preparata per la sua festa. Nel cuore degli uomini santi c’è stato sempre questo desiderio: un profondo anelito che si è volto a Dio come supplica in ogni momento della storia umana.

Dio, figli tanto amati, ha il suo tempo, per tutto ha il suo tempo; ebbene, egli ha fissato per l’accadimento di queste cose stupende proprio questo tempo che voi vivete, l’ha stabilito dall’origine della creazione, dopo la tremenda caduta di Adamo ed Eva.

Così disse Dio onnipotente al creato: “Gemerai, gemerai per un tempo, griderai a me il tuo dolore assieme alla mia creatura prediletta, ma non sempre sarà così. Verrà, verrà anche un momento in cui ogni dolore diverrà gioia ed ogni gemito cesserà: l’uomo, mia amatissima creatura prediletta, canterà di gioia, volgerà a me la sua esultanza, loderà il mio nome giorno e notte e benedirà la sua vita, la sua esistenza, tutto il creato che l’accoglie.”

Ecco, figli, il grande giorno è giunto: è questo nel quale vivete: il dolore passerà come la nube d’estate, passerà rapida per voi che avete donato la vostra vita a Gesù; verrà subito il sereno, verrà il sole meraviglioso che porta vita e fecondità.

Rallegratevi, perché avrete da patire ancora un attimo, un attimo solo: se sarete fedeli a Gesù fino all’ultimo il vostro patimento diverrà grande gioia, non per poco, ma duratura, eterna, splendida, completa.

Date tutto a Gesù, mettetelo al centro della vostra vita, adoratelo, figli cari, adoratelo in ogni istante: questo è il più bel fiore che mi potete offrire in questo mio mese.

                                                                                  Vi amo. Ti amo, angelo mio.

 

                                                                                              Maria Santissima