Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
08.05.99
Eletti, amici cari, nella profonda notte del mondo divenuto pagano
siate luce, siate la mia luce; riempio il vostro cuore di pace, la mia pace:
diffondetela, siate operatori di pace: tramite voi, eletti, fedeli amici miei,
cambierò la faccia della terra.
Amata sposa, grandi cose
sto per operare e già sto operando con voi che mi appartenete e state stretti
al mio Cuore: siate stelle luminose che danno luce intorno, siate i miei
coraggiosi testimoni, dimostrate a tutti che siete miei amici e che mi amate
non solo a parole ma con le opere quotidiane.
Il mondo, dopo venti
secoli di cristianesimo è tornato pagano; i giovani spesso vivono un’esistenza
vuota; questo perché gli esempi che ricevono sono tali, le attrattive sono
vanità che li sviano da me, che li allontanano dal mio Cuore sempre di più.
Sposa cara, col mio esiguo
numero di eletti, agirò con potenza nel mondo: darò luce a chi non l’ha, darò forza
a chi l’ha persa, darò fuoco a chi muore di freddo.
Sposa cara, tenetevi
pronti in ogni istante, fedeli ed uniti, solleciti a fare la mia volontà: opero
proprio in questo momento con voi in modo speciale. Il mondo tornerà a me,
loderà il mio nome, mi adorerà e troverà così la gioia e la pace.
Leggo nel pensiero di
molti questa riflessione: “Come può accadere tutto ciò in fretta? Le menti sono
molto sviate, i cuori senza amore: chissà quanto ci vorrà ancora perché questo
possa avvenire!”
Sposa cara, ripeti al
mondo le mie parole: ciò che all’uomo è impossibile non lo è per me Dio: posso
ciò che voglio, quando voglio, come voglio, posso senza mai togliere all’uomo
la sua libertà. Ebbene, piccola mia, in un attimo accadrà ciò che in moltissimo
tempo non è accaduto; quello che è stato più non sarà; quello che sarà, mai si
è verificato prima. Che accadrà di tutti coloro che non sono pronti al grande
salto, al cambiamento repentino che ci sarà? Proprio nel momento più decisivo
conterà davanti a loro l’esempio che prima hanno visto, la testimonianza che
subito non hanno compreso: in un attimo salirà alla memoria tutto e la
coscienza si risveglierà.
Il mio piano si sta
dispiegando in ogni suo particolare, ma non è un piano astratto, si serve di
creature viventi, dotate di libertà e raziocinio, libertà che esse hanno messo
a mia disposizione.
Amata sposa, quando un
uomo vuole realizzare un progetto importante non lo fa da solo: vuole intorno a
sé gli amici più capaci, quelli più fedeli e disponibili perché tutto avvenga
nel migliore dei modi. Per me avviene la stessa cosa; sono Dio e posso operare
come voglio, quando voglio, senza l’uomo, mia creatura prediletta; ma il mio
desiderio è, invece, di farlo partecipare attivamente senza violare la sua
libertà.
Ho un numero di amici sui
quali contare; vedo i pensieri della loro mente, sono volti a me, sento i
palpiti del loro cuore, a me sono donati: questi miei amati sono le colonne
sulle quali poserò il mio nuovo edificio che diverrà l’inizio di una città
splendida che abbraccerà ogni angolo della terra.
In passato ti ho mostrato
quello che accadrà ad alcune città; quello che è, più non sarà, il passato non
si ricorderà. Ebbene, ora, sposa amata, ti mostrerò una città diversa, la città
che il mio Amore ha preparato per gli amici del mio Cuore, quelli che a me si
sono donati e per me hanno vissuto. Guarda attentamente, gioisci ed esulta:
vedi come del passato non c’è più traccia: il nuovo ha cancellato il vecchio,
lì dove c’era caos e disarmonia c’è bellezza incomparabile.
Mi chiedi: “Gesù adorato,
in questo paesaggio splendido e celestiale, in questa luce vivida mai vista, si
muovono felicissime poche creature, questo immenso giardino in grande rigoglio
ha veramente pochi abitanti, le città di prima erano traboccanti di uomini,
ogni angolo ne era pieno: dove sono finiti, Amore, tutti costoro? La terra che
vedo è splendida, è indescrivibile la bellezza che vedo, ma deserta, Amore mio,
quasi deserta!”
Pensa, sposa diletta, a
ciò che accadde dopo il diluvio: ogni purificazione lascia pochi e porta via tanti.
Pensa a Sodoma e Gomorra: il passato deve essere
maestro del presente, guai a chi non è capace di cogliere le lezioni che ho
dato, Io sono lo stesso, ieri, oggi, domani, sempre, ciò che è accaduto in
passato, ancora accadrà. Vedi le meraviglie che si compiono nel mio Amore?
Hai lasciato un mondo
caotico, disordinato, disarmonico, ribelle, hai trovato un Paradiso in terra
dove tutto è luce, splendore, armonia, pace e gioia.
Questo avverrà, sposa
cara, questo sarà il mondo nuovo dato in eredità a chi ha cooperato con me e mi
ha desiderato ardentemente.
Rispondi ora, diletta,
alla mia domanda: cosa vedi del passato mondo? Descrivi, piccola mia.
“Mio adorato Gesù, non è
possibile descrivere nulla di ciò che era, perché nulla vi è rimasto; questa è
una realtà talmente bella e nuova che non hanno mai visto i miei occhi e mai
avrebbero immaginato di vedere; sono restati però così in pochi, così in pochi
a godere tanta bellezza e tanto splendore!”
Amata, è restato chi
doveva restare ed è andato chi doveva andarsene.
Porta al mondo anche
questo mio messaggio d’Amore: operi ognuno secondo la mia volontà e non contro
di essa; chi è mio vivrà con me, godrà con me, entrerà nel mio giardino
rigoglioso e felice, ma chi mi si oppone, chi osa combattermi, chi fa la sua
volontà e non la mia, chi induce molti a fare altrettanto, ebbene, costui non
vedrà le mie meraviglie e sarà escluso dal mio regno. Nessuno osi dire: “Ora
godo, domani si vedrà, ora vivo come un bruto, domani cambierò!” Non faccia
così alcuno perché la sua stoltezza d’ora, sarà la sua rovina di domani.
Uomini della terra,
riconciliatevi con me: sono il vostro Dio e posso darvi la vera felicità,
voglio donarvela, ma voi dovete cambiare vita subito, perché in un attimo
cambierà la direzione del vento e chi non ha le vele ben pronte, non sosterrà
la sua forza.
Sposa, vivi questa nuova
giornata che il mio Amore ti dona, vivila nel mio Cuore ardentissimo.
Sii felice in me.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
08.05.99
La Mamma parla agli eletti
Figli cari, figli tanto
amati, abbiate in voi la gioia sublime di Gesù, godete la pace, quella pace
meravigliosa che egli solo può donare perché egli solo possiede.
Vivete sempre con l’anima
volto a lui, la volontà conformata alla sua, Divina: se riuscirete a stare in
questa condizione, fino all’ultimo, allora, allora la pace che ora possedete
come anticipo sarà per sempre e la felicità diverrà eterna. Ogni giorno sia per
voi un tempo da trascorrere con Gesù, come suo amico fedele e pronto a fare
quello che chiede.
Piccoli miei, le piccole
prove sono quotidiane, saranno per sempre, fino a quando Gesù verrà; allora il
tempo della fede finirà, il tempo della speranza sarà concluso: ci sarà solo la
visione, la splendida visione che realizzerà pienamente il vostro essere in
Dio.
Certo, molti di voi mi
dicono: “Madre, i giorni scorrono monotoni uno uguale all’altro, uno simile
all’altro, si fanno le stesse cose nello stesso modo, talora si sente la noia
nel ripetersi continuamente.”
Figli cari, mai dovete
giungere a sentire noia; fate con amore ogni cosa, anche la più piccola, fatela
con amore per Gesù, pensate così: “Se faccio bene questo che per me sembra
fastidioso da fare, il mio signore, che non distoglie mai lo sguardo da me,
sorriderà gioioso ed accoglierà volentieri il piccolo fiore che il mio Cuore
gli offre”; davanti a Gesù ogni sacrificio vostro fatto per suo amore è un dono
dolcissimo, assai gradito. Se pensate a tutto ciò vi viene sempre nuovo
entusiasmo e vivrete una quotidianità gioiosa e serena.
Figli amati, pensate
sempre che ogni giorno che vi viene concesso di vita è un sublime dono di Dio;
se non vi chiede un grandissimo sacrificio ma solo piccole cose facili da
offrire, beneditelo, beneditelo e ringraziatelo; verrà sempre il momento di
offrire di più perché così vi viene richiesto ed allora, allora voi sarete
pronti, pronti per porgere con gioia anche questo.
Pensate alla vita di Gesù:
per trent’anni egli visse nel nascondimento, operava ogni giorno come opera
ogni uomo, lavorava serenamente, ed Io con lui godevo la dolcezza della vita
familiare. Il tempo trascorse e la piccola famiglia doveva subire un
cambiamento: Giuseppe morì e Gesù si preparò ad affrontare la sua grande
missione d’Amore; Io piegai il capo davanti alla volontà dell’Altissimo: la sua
volontà era la mia volontà, non fu mai difforme dalla sua.
Vidi il figlio mio adorato
andarsene, lo accompagnai con lo sguardo mentre si allontanava da me, con il
Cuore, con l’Anima, tutto il mio essere lo seguiva; rimasi sola, ma la mia
Anima era sempre con lui.
Figli cari, voi state
percorrendo la nostra stessa strada; questo è ancora il momento di grazia
speciale, vivetelo sereni e lasciatevi preparare il cuore a tempi ben diversi,
a tempi conclusivi e specialissimi.
Figli cari, più si
avvicina il tempo del ritorno gioioso, più importanti diverranno i fatti anche
nella vostra stessa vita. In questo periodo di serenità Gesù vi sta
profondamente plasmando; per un poco ancora, perché giungerà l’attimo forte che
deve trovarvi plasmati e solidi.
Vedo già il vostro volto
riempirsi di tristezza, vi fate mille domande nel cuore: “Che accadrà, che
succederà, resisterò, ce la farò?” Tutte inutili queste preoccupazioni: chi è
plasmato da Gesù è come una casa ben rifinita e rinforzata, pronta a resistere
anche all’uragano più disastroso.
Lasciatevi andare sereni e
senza preoccupazioni nelle mani dolcissime e sapienti di Gesù, non abbiate
paura: la tempesta sarà violenta e rovinosa ma la vostra casa robusta non
subirà alcun danno.
Vivete con Gesù nella
mente, nel cuore, nell’anima, adoratelo, adoratelo, adoratelo!
Vi
amo. Ti amo, angelo mio.
Maria
Santissima