Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
15.05.99
Eletti, amici cari, siatemi fedeli col cuore e con la mente: ho
preparato un regno di gioia e di pace per coloro che sanno resistere fino alla
fine rimanendomi fedeli e testimoniandomi con coraggio.
Sposa amata, il mio
sguardo abbraccia il mio popolo eletto, poi abbraccia tutta l’Umanità: molti
del mio popolo amato stanno prendendo nuove strade e si allontanano da me,
cercano nuove esperienze perché l’attesa li infiacchisce e le prove li fanno
gemere; guardo ancora la scena del mondo: vedo altri che dopo aver deviato,
ormai arsi di sete e bruciati dall’arsura, si incamminano verso la casa del
Padre dove la sorgente d’acqua purissima non cessa mai di sgorgare ed il cibo è
abbondante e delizioso.
Amata sposa, vedo le due
correnti, una che va, l’altra che viene ma quella che va è maggiore di quella
che torna. Voglio concedere altre grazie perché sia ancora più rapido il
ritorno e gli uomini capiscano quanto li amo, quanto immenso è l’Amore che ho
per loro.
Attraverso le strade della
terra e vedo le grandi miserie provocate dal peccato sociale, vedo mendicanti
laceri e languenti che cercano amore ma trovano indifferenza e disprezzo. Mi
chino su questi miseri: molti di essi hanno bruciato la loro esistenza seguendo
gli insegnamenti di un nemico astuto, ora sono languenti e supplicano il mio
aiuto. Perché, uomini vi ricordate di me solo nel bisogno? Perché dovete
attendere le prove più dure per alzare il capo?
Amata sposa, non girerò la
testa davanti a chi mi ha tanto offeso, ma se torna a me con cuore straziato,
avrò pietà di lui, le mie mani saneranno le sue molte piaghe e gli daranno
speranza: desidero la salvezza del peccatore, non la sua rovina, voglio che
viva non che perisca.
La folla che diviene
sempre più folta di mendicanti sarà dissetata e sfamata, chi si accosta a me
avrà ristoro, ma guai, guai, tre volte guai a colui che in questo momento così
significativo della storia cambia strada, dopo aver camminato nella luce
sceglie le tenebre: chi devia dopo aver proceduto rettamente non avrà più tempo
per riprendere la via di luce, quello che ha fatto di bene non gli sarà servito
a nulla.
Amata, ripeto ciò che più
volte ho ribadito: la vittoria è per
colui che supera tutte le prove con coraggio e non si abbatte davanti ad esse.
Vedi, piccola mia, come
molti del mio popolo scelto sono caduti davanti alle prove: essi hanno
resistito un po’ poi si sono lasciati andare ed il nemico li ha ghermiti con la
sua astuzia e con l’inganno.
Amata, le prove sono assai
determinanti: le prove temprano l’anima, preparano all’incontro; la fede,
diletta, la fede va provata come l’oro nel crogiuolo, solo quando esce bene
dalla prova è veramente pura. Siate forti nelle prove, uomini della terra,
siate resistenti e decisi perché Io premierò coloro che sanno resistere fino
all’ultimo, premierò coloro che non perderanno la fiducia in me ma ripeteranno,
anche tra le lacrime: “Gesù, confido in te, non ho paura perché tu mi guardi ed
io voglio essere tuo.”
Vi saranno attimi
difficili per molti cristiani che non hanno saputo finora testimoniarmi: devono
riparare alle negligenze del passato; ebbene, si preparino perché uno ad uno
dovranno dimostrarmi coi fatti quello che hanno affermato a parole. Passo in
ogni stato, guardo ogni nazione, vedo se i miei sono veramente miei oppure non
mi appartengono. Nessuno può resistere al mio sguardo penetrante che scandaglia
i cuori; i miei, sposa diletta, li raccolgo tutti attorno a me, quelli che mi
appartengono veramente con l’anelito del cuore e con il pensiero, ma coloro che
mi dicono: “Signore, Signore”, che girano intorno ai miei altari ma il cuore è
pieno di gelo, ebbene, sposa cara, costoro saranno respinti, costoro non
entreranno nella gioia del Paradiso che unirà terra e Cielo, Cielo e terra!
Sposa amata, vedi intorno
molta sofferenza, senti gemito e lamento in ogni casa, in ogni famiglia; la
purificazione brucia le carni ed i cuori: essa è necessaria, amata; ripeti al
mio popolo che Io, Io, Gesù, sono vicinissimo all’uomo che soffre, che Io
soffro con lui, ripeti che il mio Amore vuole che il peccatore si salvi e goda
ma l’uomo quando non è provato, non comprende, l’uomo deve sempre essere
purificato attraverso il dolore per afferrare il valore della vita.
Si consoli il mio popolo
dolente, si consoli ed asciughi le sue lacrime perché Io, Io, Gesù, vengo con
potenza ed il mondo sarà abbagliato dalla mia luce, il mondo ha bisogno di
essere scosso per comprendere; avrà ciò che desidera; si preparino gli animi
giorno dopo giorno, si preparino perché il momento è prossimo, sarà rapido come
un batter di ciglio ma intensissimo; i preparati diranno: “Ecco la mano potente
di Dio che opera, benedetto il suo nome, benedetta la sua misericordia che
vuole estendersi a tutta l’Umanità.”
I non preparati diranno:
“Cosa sta accadendo, è il nulla che opera!”, e bestemmieranno vedendo ciò che
non hanno voluto afferrare prima e non riescono a comprendere dopo.
Amata sposa, nella pace e
nella gioia del cuore proceda questa attesa, per te e per coloro che con te
camminano; non passa giorno che non accada qualcosa di importante, il mio
progetto si dispiega secondo il mio tempo e la mia logica.
Ognuno è libero nella sua
scelta e tale resterà sempre; pur restando intatta la libertà umana, Io compio ciò
che è nel mio piano, tutto si concluderà al momento stabilito.
Gioisci, fedele sposa che
vivi nel mio Cuore, le delizie del mio Amore non avranno mai fine.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
15.05.99
La Mamma parla agli eletti
Figli cari, siate nella
gioia: vi offro la pace di Gesù; non è triste questa attesa, non siete senza
speranza, ma al contrario essa è viva e conduce all’Amore che non delude, non
delude mai, non tradisce, figli cari, non tradisce mai. L’attesa è una
preparazione, l’attesa è una purificazione: vi state alzando in volo, uno dopo
l’altro, figli cari, chiamati per nome da Gesù.
Ecco, il Re si è alzato
dal suo trono di gloria e passa in rassegna la terra, popolo per popolo,
nazione per nazione; i popoli sono i suoi popoli e gli appartengono, le nazioni
sono le sue nazioni, egli opera in esse come vuole, quando vuole, pur restando
intatta la libertà di ciascuno.
Che desidera il grande e
magnifico re, perché passa per le strade della terra con volo silenzioso e
sguardo di potenza? Desidera che le genti si volgano di lui, desidera che esse
capiscano che sulla terra e nel Cielo domina un unico Dio, che le ama, che ama
ogni uomo, che prepara per l’Universo intero la più grande primavera che mai ci
sia stata.
Il suo sublime annuncio
entra nei cuori stupiti, li avvince, li fa sperare, li ricolma di nuova
speranza. Ognuno dice: “Questo desideravo, questo sognavo”; una misteriosa
dolcezza invade gli animi ma alcuni non lasciano che essa penetri nei cuori,
alcuni dicono: “Non è possibile, non è possibile che il mondo cambi, non è
possibile che la gioia sostituisca il dolore, è un sogno che non può
realizzarsi.” Coloro che pensano questo si lasciano cogliere dallo sconforto:
dopo un attimo di gioia torna la tristezza. A costoro dico: figli amati,
lasciate che la soave dolcezza penetri nel vostro cuore, lasciate che se ne
impossessi: questo messaggio di gioia non è umano, non è frutto della fantasia
di un uomo, viene da Gesù, Gesù il Re dei re che vuole fare nuova la terra e
darle un’impronta Divina.
Per molti secoli e
millenni hanno dominato su di essa uomini e nulla è cambiato perché non c’è
uomo perfetto, ora però dominerà sulla terra il re perfetto, il re di giustizia
e di pace.
Ancora un poco, un poco
solo, figli cari e tanto amati e vedrete il volto del più grande re; Gesù
tornerà, tornerà per la gioia degli amici suoi che lo hanno atteso senza
perdere la speranza.
Sento, figli cari, i discorsi
dei saggi: “Gesù ha promesso e manterrà quello che ha detto: prepariamogli
un’accoglienza splendida, degna; i suoi piedi si appoggeranno su di un tappeto
di fiori di ogni specie, sono i nostri sacrifici, le offerte, le tribolazioni
di ogni giorno.
Questo stiamo preparando
al re che torna per farci felici.”
Benedico questi figli
saggi che preparano un’accoglienza amorosa a Gesù. Sento, però, con grande
tristezza anche i discorsi degli stolti: “Non crediamo che Gesù possa ritornare
sulla terra, le cose domani saranno come quelle di oggi, nulla cambierà, ciò
che è stato sarà, nulla di nuovo sotto il sole, godiamo e facciamo solo ciò che
ci piace.”
Amati figli, questi
discorsi sento fare a molti; il mio Cuore si riempie di pena perché vedo che il
terribile avversario ottiene molte vittorie e non lascia facilmente le prede
che tiene strette a sé. Dico a questi miei poveri figli: non lanciatevi verso
il possesso di beni terreni, essi sono provvisori, oggi ci sono, domani
verranno meno, cercate Dio, anelate a Dio: avrete i beni della terra ed anche
quelli del Cielo. Non sospirate, figli cari, per l’attesa: ogni istante è dono
per voi che siete di Gesù e per coloro che devono trovarlo.
Vi
amo. Ti amo, angelo mio.
Maria
Santissima