Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli
ultimi tempi
04.04.05
Amata sposa, pensa al Mio Cuore Ardente di Immenso
Amore quando il tuo si sente smarrito e turbato. Sai, Mia colomba, dove trovare
Forza e Consolazione, Gioia e Pace. Tolta la colonna forte tutto muterà, ho
attirato a Me il saggio Pastore che bene governava il suo gregge e vegliava
attento sul suo ovile, i lupi per lungo sono restati lontani per timore, ma
ora, amata sposa, non sarà più così. Ciò che deve accadere accadrà, prima in
modo nascosto poi in modo sempre più palese. Tutto è stato preannunciato nei
particolari, non ti sgomenti nulla, le porte del Mio Cuore sono per te sempre
aperte, entra per prendere nuova Energia, esci per portarLa al mondo afflitto
da mille mali sempre diversi, sempre nuovi. Hai bene compreso le Mie Parole?
Collegale a Quelle già conosciute note al tuo cuore chiuso nel Mio Divino.
Mi dici: “Ho compreso bene, per Tua Grazia mi è
chiaro tutto. Il mio cuore trema al pensiero della mia grande fragilità, talora
mi sento, per un istante, un pulcino pigolante nel buio, subito, però, mi volgo
alla Tua Luce: ecco, il mio piccolo cuore si immerge in Essa e cessa di
tremare. Ti benedico, Gesù, adorato mio Signore, perché non lasci mai nel buio
i Tuoi piccoli, ma li illumini del Tuo Immenso; ecco, in Te, Amore, ritrovano
Luce e Pace, Gioia e sicurezza”.
Amata sposa, può mai una madre abbandonare il suo
piccolo che le tende le braccia? Neppure la chioccia lascia i suoi pulcini, ma
quando c’è un pericolo apre le sue ali per proteggerli. Amata sposa, se la
madre fa questo per i suoi piccoli, posso Io, Io, Dio, abbandonarli? DiMMi.
Mi dici: “Adorato Gesù, non lo penserei neppure
per un istante, ma quando il cuore è spaventato per un fatto grave, si
manifesta tutta la sua fragilità. Se, per un attimo, nascondi il Volto Tuo
sublime, ecco il timore, ecco lo smarrimento; perdona, Dio d’Amore, la grande
debolezza della nostra povera natura”.
Amata Mia sposa, poni il tuo capo sul Mio Cuore
Ardente, ascolta serena le Mie Parole. Come, in precedenza ti ho detto, il
mondo sarà sottoposto a dure prove come mai in precedenza perché il peccato è
sociale e non viene neppure più chiamato col suo nome, il Mio Amore Infinito
non cessa di perdonare, di offrire Pace e Gioia a chi si pente del suo errore,
ma diMMi, quanti sono quelli che si pentono e cambiano? Amata, in questo tempo
pasquale, ci sono stati molti che si sono accostati al Sacramento della
Riconciliazione, ma quanti hanno ottenuto il Mio Perdono perché pentiti del
loro peccato? Quanti hanno fatto il proposito di non ripeterlo? DiMMi, amata,
il tuo pensiero.
Mi dici: “Spero che tutti si siano accostati al
Sacramento della Riconciliazione con cuore pentito e deciso a cambiare, ma
vedendo il seguito del loro comportamento, temo che molti siano restati tali e
quali perché troppo affondati nel loro fango peccaminoso”.
Amata sposa, il Mio Cuore, in questo tempo, è
molto offeso, il peccato non è più ritenuto tale da molti che così restano
affondati in esso. Perdona, Dio d’Amore, tanta stoltezza umana, perdona,
avvolgi la terra dolente nella Tua Misericordia e tieni ancora sospeso il
Braccio Pesantissimo della Tua Perfetta Giustizia”.
Amata Mia sposa, chi
resta affondato nel fango del suo peccato e non si vuole emendare, è uno stolto
che rifiuta la Mia Misericordia. Va col pensiero al Sacramento della
Riconciliazione, non è forse frutto della Mia Infinita Misericordia? Il Mio
Sacrificio d’Amore non ha forse reso facile il perdono delle colpe a chi è
sinceramente pentito? Chi si accosta al Sacramento, deciso a
proseguire nel suo errore, è uno stolto che
rifiuta la Mia Misericordia e chiama la Mia Perfetta Giustizia. Quanti, quanti,
sposa Mia, sono in tale condizione, rifiutano la Mia Misericordia e restano nel
male, quale terribile fine si prepara per loro!
Mi dici: “Adorato Signore, vedo che molti compiono
il male senza nemmeno chiamarlo col suo nome, forse non capiscono, forse non
pensano alla fine che hanno sempre fatto i peccatori incalliti, sono come
ciechi che non vedono, fanno il male e si aspettano di avere Bene, sono illusi
di poter procedere nel male preparandosi ad un avvenire luminoso”.
Amata sposa, questi non comprendono perché non
vogliono comprendere, sono quindi più che mai colpevoli, sai perché non
comprendono? Non perché siano privi di questa capacità, in questo caso non
sarebbero colpevoli; essi sono tanto radicati nel loro errore che non se ne
vogliono staccare più: amano il peccato. Amata sposa, questi lacerano il Mio
Cuore che vuole salvare, ma si ferma davanti alla libertà umana, l’uomo può
dirmi il suo sì oppure il suo no, non costringo nessuno a dire il sì, lo lascio
libero.
Mi dici: “Adorato Dio, quanto è grande e
meraviglioso il Dono della libertà, ma quanto impegnativo! Con tale Dono,
l’uomo può perdersi o può salvarsi, perdersi per sempre, per l’eternità. Questo
pensiero, Amore Infinito, mi turba perché la condanna è senza appello: è per
sempre. Ti chiedo, adorato Signore: tutti quelli che vivono nel peccato,
capiscono questo o vivono senza neppure comprendere quale può essere la loro
fine?”
Amata sposa, guai all’uomo che, avendo l’uso della
ragione, non ne tiene conto, usa il suo intelletto bene quando si tratta di
curare i propri affari, non lo usa proprio nel campo dello spirito; cura il
corpo con diligenza, abbandona la sua anima, come se non la possedesse; chi
opera in questo modo cerca la sua rovina e l’avrà certamente. Pensa ad uno che
guida l’automobile nel buio, senza capire quello che fa, la sua rovina è certa
e nessuno lo scuserà. Sposa cara, resta nel Mio Cuore, adorante, consolaMi del
grande Dolore per la perdita delle anime, godi le Mie Delizie d’Amore. Ti amo.
Vi
amo.
Gesù
Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli
ultimi tempi
04.04.05
La Mamma parla agli eletti
Figli cari e tanto
amati, rallegrate il cuore e non gemete per la perdita del caro padre, Vicario
di Mio Figlio. Ecco, è con Me, nella Gioia, nella Pace, nella Felicità dei
santi. Il vostro cuore gemeva per la sua sofferenza, avete sofferto con lui, ma
Io lo tenevo stretto tra le Mie Braccia Materne, ho sussurrato dolci Parole al
suo cuore: nella sofferenza sentiva la Mia Voce; prima che l’anima esalasse, Io
sono stata vista da Lui e tra le Mie Braccia amorose ha esalato l’ultimo suo
respiro, per Ordine del Mio Gesù gli sono andate incontro schiere di angeli in
festa che gli annunciavano che Gesù lo avrebbe accolto subito in Paradiso,
senza soste di purificazione. La lunga sofferenza gli aveva rese candide le
vesti, così è entrato nella Gloria di Dio tra i canti dei santi e degli angeli:
a schiere gli sono andati incontro cantando gloria a Dio; ecco, allora, la voce
della sua anima bella si è sciolta nel canto della Felicità Eterna col suo
Creatore, con il suo Salvatore, permeato dallo Spirito d’Amore. Mentre se ne
andava la vita del corpo, risorgeva in Gesù Cristo suo grande Amore, Gioia del
suo cuore. Figli amati che Mi state intorno con gli occhi lucidi di lacrime di
amore, ecco, infondo nell’anima vostra nuova Gioia e nuova Pace.
Mi dice la Mia
piccola figlia: “Le Tue Parole mi ricolmano di grande gioia sapendo quanto è
felice ora il nostro amato padre, il Vicario di Gesù; resta, però, il vuoto
della sua mancanza, le sue dolci e risolute parole: sono nel cuore ben incise.
Temo, dolce Madre, che un papa Tuo come questo più ci sarà, è come un sole
fulgido che si è spento e, per un po’ resta il buio fitto. Porta, Dolce Madre,
al nostro caro papa il canto d’amore e di nostalgia del nostro cuore unito al
Tuo”.
Figli cari, è vero
quello che Mi dite, un sole si è
spento sulla terra, la sua luce ha illuminato ogni angolo per molti anni. Beato
colui che si è lasciato fasciare da tale luce e permeare. Beato colui che ha
ascoltato la sua parola ispirata da Dio e l’ha fatta penetrare nel suo profondo
perché divenga vita vissuta.
Mi dice la Mia
piccola: “Un padre così non ci sarà più, il nostro cuore lo cercherà senza più
trovarlo. Mi consola il fatto che è tanto felice con Gesù e con Te, Dolcissima;
quando vedo la sua salma esposta alla venerazione dei fedeli, il cuore geme e
trema, ma subito il pensiero corre al suo volto felice tra i santi e gli
angeli, lo vedo tutto bianco, in una luce sfolgorante, penso alla corona di
gloria che Gesù Dolcissimo gli ha dato, premio di fedeltà per un Suo amico
carissimo. Non lo vedo più curvo e stanco, non più con la voce flebile, poi,
privo di essa; col suo grande desiderio di dire cose meravigliose, ma muto.
Ecco, Madre, ecco come lo vede l’anima mia: è vestito di bianche vesti,
sorridente e felice, intorno a lui schiere di angeli e di santi; ecco, sento il
canto che mi fa tremare di felicità: “Christus vincit, Christus regnat, Christus
imperat”. Ecco, per Grazia di Dio, ho avanti a me questa sublime visione, sento
il canto degli angeli e dei santi insieme, guardo le sue labbra prima mute: che
meraviglia, dalla sua gola esce una voce forte e meravigliosa, si unisce al
canto, sussulto di gioia grande. Sia benedetto Dio Meraviglioso, Oceano di
Bontà e Misericordia, Che non cessa mai di fare Meraviglie per quelli che Lo
amano con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutta l’anima. Benedetta sia
Tu, Madre Santissima, col Tuo Amore hai plasmato questa anima bella tutta Tua
fino a farla splendere davanti a tutte le genti come un sole fulgidissimo.
Madre Santissima, ora il “Totus Tuus” è veramente Tuo, può godere a pieno le
Delizie dell’Amore Divino e le Tue di Madre Soavissima. Il mio piccolo cuore è
pieno di viva emozione, il pianto si è trasformato in canto di lode, di
ringraziamento, di adorazione a Gesù, Fonte di ogni Bene e di ogni Dolcezza”.
Figli cari, Mi
unisco al vostro canto d’amore. Vi amo tutti.
Ti amo, angelo Mio.
Maria
Santissima