Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
10.08.09
Sposa amata, i
Miei discepoli Mi dissero: “Insegnaci a pregare”. Così Mi dissero ed Io
insegnai a loro la preghiera del Pater. Gli uomini la recitano, talora, in
fretta, meccanicamente, senza riflettere sulle frasi che dicono. Non sia così
per i Miei cari amici. Non sia così, piccola Mia: voglio che questa preghiera,
da Me particolarmente amata, sia scandita piano, piano, frase dopo frase, con
una speciale riflessione.
Mi dici:
“Dolcissimo Amore, questa preghiera, che Tu hai insegnato, è sublimissima.
L’uomo non cessa di riflettere sulle Tue Parole e, detta lentamente, scandendo
frase dopo frase, essa dà una gioia immensa e racchiude in sé tutto. Penso
quando la recito alle prime Parole “Padre nostro”: un fiume impetuoso di gioia
entra nel mio cuore al pensiero che Dio Altissimo, che Dio Santissimo, che Dio,
Creatore di tutto, non è un Dio lontano lontano come era quello dei filosofi,
ma Tu, Dio Meraviglioso e sublimissimo, sei Padre. Tutti diciamo: “Padre
nostro”. Rifletto a lungo sulla parola “Padre”: essa racchiude in sé sempre una
potenza d’amore, ma, riferita a Te, Dio, racchiude un’Infinita Potenza d’Amore.
L’uomo che davanti all’immenso Universo si vede piccolo piccolo, come un atomo
grigio disperso in esso, chiama Dio col dolce nome di “Padre”. Se Dio è Padre,
l’uomo che parla, l’uomo che supplica, l’uomo che prega non è un essere
qualunque: è figlio! L’uomo è l’amato figlio di Dio! Dolce mio Amore, quando
pronuncio queste parole: “Padre nostro”, non vorrei andare più avanti tanto
profonda diviene la riflessione sulle sublimi parole. Esse portano a capire che
Tu, Dio Santissimo, sei il Padre di ogni uomo: egli dal Tuo Amore Infinito è
nato, egli è frutto di esso. Penso: Dio è Padre, quindi ama, ama con la più
grande Tenerezza. L’amato, rifletto, sono anche io. Sì, il mio essere è amato
non da un uomo, il cui sentimento è sempre incerto e superficiale, è amato il
mio piccolo essere da Dio Infinito, sublimissimo! Sento in me, mentre pronuncio
tali parole, tutta la Dolcezza del Tuo Amore Paterno; sento come un dolce
abbraccio che mi rende felice. L’uomo non è dimenticato, non è sulla terra per
caso. Penso: l’uomo è frutto dell’Amore di Dio Che è Padre, è Dolcissimo Padre,
è Tenerissimo Padre, come tale, provvede con Amore alle Sue creature predilette
e non distoglie neppure per un istante lo Sguardo da esse. Dolce Gesù, quando
cammino mi sento da Te amorosamente guardata; quando faccio il mio lavoro,
sento il Tuo Sguardo amoroso che mi avvolge; quando riposo nel silenzio, mi
sento come un bimbo tra le braccia amorose della madre che gli sussurra dolci
parole. Penso a chi non conosce tale preghiera, penso a chi Ti vede ancora come
un Dio lontano, che fa terrore per la Sua Infinita Potenza e non si interessa
dell’uomo, ma se ne sta staccato. Tu, Gesù, Dolce Amore, sei venuto sulla terra
proprio per portare la Verità, la Dolcissima e sublime Verità. Il Padre caro,
nel Suo Immenso Amore, ci ha dato Te, Suo Unico Figlio e Tu, Figlio, ci hai
rivelato il Cuore sublimissimo del Padre. Padre e Figlio volete che noi viviamo
e fioriamo nel vostro Amore. Se l’uomo si ferma a riflettere su questa
meravigliosa verità, può avere mai tristezza? Può essere triste e senza
speranza colui che sa di essere al centro di un così grande Amore? È triste chi
si sente solo, chi non si sente abbastanza amato, ma non lo è chi è oggetto di
un Immenso Amore. Vedo palpitare intorno a me un’Umanità che, dietro
un’apparenza di spensieratezza gioiosa, nasconde una grande inquietudine, una
profonda tristezza, una latente disperazione. Dico a me stessa: ma costoro
conoscono la sublime preghiera del Pater? La recitano con le note del cuore?
Essi non hanno capito che hanno un Padre Onnipotente in Cielo Che altro non
desidera se non aiutare, aiutare, sempre aiutare gli amati figli. Dolce Amore, Gesù
Che adoro, capisco, capisco che la fede sulla terra è ancora scarsa. Sento nel
cuore vibrare le Tue Parole: “Quando ritornerò sulla terra, troverò la fede?”
L’uomo che ha fede in Te non può essere triste né scoraggiato né inquieto,
tanto meno disperato. Tu sei Padre, sei il Padre più Dolce, il Padre Che ama
con Tenerezza e provvede con generosità alle Sue creature. Mi piace, al
risveglio, ripetere, piano piano tale preghiera sublime che inizia con tali
parole che fanno esultare il cuore: “Padre nostro”.
Sposa amata,
più l’uomo si apre a Me e più intensa per lui diviene la Mia Luce. Chiedo ad
ogni
uomo di aprirMi
subito le porte del suo cuore, perché voglio mostrargli le sublimi Meraviglie del
Mio Amore Fedele ed eterno. Sposa amata, porta al mondo il Mio Messaggio.
Ognuno lo conosca. Resta felice nel Mio Cuore e godine le Delizie di questo
nuovo giorno d’Amore. Ti amo.
Vi amo.
Gesù
10.08.09
Figli cari e
tanto amati, sono gioiosa, perché vedo che amate i Miei Messaggi e vi sforzate
di mettere in pratica le Mie Parole. Vedo avvicinarsi per voi il momento della
realizzazione del Progetto Divino e vorrei che la Gioia fosse per tutti i Miei
amati figli. Pensate ad una madre con tanti figli: ella non vuole che alcuni
siano felici ed altri restino nella tristezza; il suo amore vuole che la gioia
sia per ognuno di loro. Amati piccoli Miei, Io sono tale Madre Che vuole le
cose più sublimi per tutti i figli. Vi chiamo in questo tempo favorevole, vi
chiamo a raduno tutti, vi chiamo a Me ad uno ad uno. Sono felice per coloro che
rispondono subito al Mio Invito; ma quanta tristezza provo per quelli che
alzano le spalle e se ne vanno! Vorrei continuare a spiegare tante cose, ma
essi non vogliono sentire, essi non pensano, non riflettono sulle conseguenze
del loro comportamento. Figli amati del mondo, se Dio chiama non è perché vuole
da voi chissà quali grandi cose, vuole darvi il Suo Amore; sì, figli cari, Gesù
vuole sempre donare, sempre donare.
Mi dice la Mia
piccola: “Madre amata, Dolce Madre del Cielo, spesso, gli uomini restano
incerti e confusi alla Chiamata perché hanno la logica umana, differente assai
da quella Divina. Essi pensano ai loro simili che quando chiamano è solo per
chiedere non per dare, per esigere e non per porgere. Madre amata, perdona
coloro che restano incerti e titubanti. Perdona, Dolce Madre, tanta stoltezza;
con la Tua Soavità spiega un poco ancora. Nessuno resti freddo al Tuo Invito
che è lo stesso di Gesù.”
Figli cari e
tanto amati, voi rispondete, sempre e subito, al Richiamo di Dio Altissimo che
manda Me a voi per prepararvi a ricevere i Doni più grandi e sublimi. Chi dice:
“Non do la mia risposta, se prima non ho qualche spiegazione” è nell’errore.
Dio non ha dovere alcuno di dare spiegazioni. Non chiedete per accettare, non
chiedete spiegazione alcuna, ma fidatevi di Dio, abbiate piena fiducia in Lui.
Pensate ad una madre che vuole portare il piccolo suo in un luogo che egli non
conosce o gli vuole dare qualcosa di sorpresa; quando mai il piccolo dice: “Non
vengo, se non mi dici. Non prendo, se non mi spieghi”? Figli amati, il piccolo
corre, corre tra le braccia della madre e gioisce per il dono di sorpresa.
Figli, vi siete mai chiesti il perché?
Mi dice la
figlia amata: “Il piccolo ha piena fiducia nella madre, conosce il suo amore,
ad esso si abbandona felice”.
Figli amati,
chi ha piena fiducia non teme, chi ha piena fiducia accoglie ogni cosa con
gioia. Figli amati, non avviene questo se non c’è abbastanza fiducia, ma accade
quando c’è diffidenza e disamore. Capite bene il senso delle Mie Parole e
tutti, quanti siete sulla terra, decidetevi per l’apertura a Dio, finché dura
il tempo di Grazia. Non attendete, non attendete le grandi rivelazioni! Che
merito ha chi crede, vedendo? Ha merito chi crede senza nulla vedere. Figli
amati, fidatevi di Gesù, credete fermamente, anche se nulla vedete; se
aspettate di vedere per credere, giungerete troppo tardi.
Insieme, Cuore
con cuore, diamo lode a Gesù, lodiamo il Suo Nome Santissimo. AdoriamoLo,
adoriamoLo, adoriamoLo! Vi amo tutti.
Ti amo, angelo
Mio.
Maria
Santissima